Ostraka - Forum di archeologia

Posts written by Perseo87

view post Posted: 14/11/2020, 11:05 Anello del XV sec - Richieste
CITAZIONE (Ishtar83 @ 13/11/2020, 13:09) 
Ho acquistato l'oggetto tramite Catawiki :-| Da quello che so il portale si accerta della provenienza legale degli articoli venduti. Non è così?

Io come funzioni Catawiki non lo so, ho visto che adesso lo pubblicizzano anche in tv, ma non ci ho mai acquistato niente. Tuttavia, a prescindere dal fatto che l'acquisto venga fatto su Catawiki o a un'asta di Sotheby's, Christie's etc., il regolamento di questo forum non consente comunque di dare alcun tipo di valutazione o informazione agli utenti circa beni archeologici e manufatti storici oggetto di recupero fortuito, eredità o compravendita che sia.

Se ti interessasse il tema dei sigilli, magari a partire da esemplari già noti, conservati in musei nazionali o stranieri (e meglio ancora se editi), puoi aprire una nuova discussione su questo argomento, e forse qualcuno avrà modo di aiutarti a portare avanti i tuoi approfondimenti.
view post Posted: 13/11/2020, 10:01 Facebook e il comportamento deciso dai suoi amministratori - Serve aiuto sull‘uso del forum?
Ho letto rapidamente i vostri commenti, e a questo punto una domanda si pone: ha senso continuare a portare avanti questa pagina di Ostraka su Facebook, se tanto a) bisognerebbe investirci molto più tempo per poterne apprezzare realmente i frutti e le potenzialità; b) Facebook continua inspiegabilmente a bloccarne i contenuti, nonostante non violino palesemente i suoi standard? Potremmo forse limitarci a promuovere individualmente singole pagine di nostro interesse sui nostri profili o all'interno di gruppi legati all'archeologia?
view post Posted: 13/11/2020, 09:54 Anello del XV sec - Richieste
CITAZIONE (Ishtar83 @ 12/11/2020, 20:23) 
Ciao! Ti ringrazio per la risposta e chiedo scusa per aver violato le regole, non intendo assolutamente ricevere valutazioni in termini monetari (anche perché non intendo venderlo), mi interessa piuttosto capire la storia dell'oggetto.

Grazie!

Non è il problema della sola valutazione in termini monetari, Ishtar: è proprio la richiesta di informazioni che non è contemplata in questo forum (a meno che tu non stia facendo una ricerca di tipo accademico o professionale).

Ti riporto la citazione del regolamento:

CITAZIONE
8 - Regole speciali

8.1 - Segnalazione di beni archeologici
E' tassativamente vietata la richiesta di perizie di autenticità, di valutazione del valore e di informazioni su beni archeologici.
E' permessa la richiesta di informazioni su beni oggetti di studio, nell'ambito di ricerche o studi accademici o professionali (in ambito storico-archeologico).
E' SEMPRE vietata la richiesta di perizie del valore e autenticità degli oggetti.

Inoltre, tu sarai anche entrato in possesso di questo anello in modo perfettamente legale, non lo metto in dubbio... ma chi te l'ha venduto può sostenere la stessa cosa?

CITAZIONE
Sostiene che sia stato trovato da suo padre in un insediamento del XV-XVI sec. in cui ha rinvenuto anche monete di epoca medievale sia polacche che russe.

Il padre del rinveditore a che titolo si trovava a fare un giro in un insediamento del XV-XVI secolo? E in base a quale permesso o legge ha potuto prelevare monete antiche dal suolo e poi cederle al figlio perché le rivendesse? Chiedo perché non so di quale paese si stia parlando (dubito che sia l'Italia), né in caso come funzioni la legislazione locale in materia di Beni Culturali. L'unica cosa che posso affermare con certezza - consentimelo - è che tutti questi passaggi da te descritti, precedenti il tuo acquisto, mi paiono un tantino poco chiari...
view post Posted: 6/11/2020, 10:53 Ricostruzione in scala Fori Imperiali nel Lazio - Archeologia - Sezione generica
Anche ragionando così, tanto per fare due amichevoli "chiacchiere da bar", ti sottoporrei comunque alcuni problemi (in parte già emersi anche nella discussione del 2011), che è sempre bene avere presenti quando si parla di ricostruzione dell'antico, e che anche il tuo ipotetico architetto dovrebbe porsi:

1) Ricostruire che cosa?

Come tutti i monumenti dell'Urbe, anche i Fori Imperiali non sono mai stati una realtà "statica", ma sono cambiati nel tempo, insieme con la topografia e le infrastrutture circostanti. Tanto per fare un esempio: agli inizi del IV secolo d.C. il Foro di Traiano fu privato di alcune statue di barbari daci prigionieri, che furono reimpiegate sulla sommità del vicino Arco di Costantino. Dunque occorrerebbe rifare il Foro così com'era prima dell'età di Costantino o andrebbe bene anche quello senza prigionieri? E come ci dovremmo relazionare al "Foro della Pace", che di fatto è stato compreso fra i Fori Imperiali proprio a partire dal IV secolo d.C.? Tecnicamente, infatti, questa dicitura è alquanto tarda, e le fonti ci dicono che Vespasiano realizzò un Templum Pacis, non un Forum Pacis. C'è poi anche il problema del Foro di Cesare, che di solito viene incluso fra i Fori Imperiali, anche se, di fatto, Cesare non fu mai un imperator nel senso in cui noi lo intendiamo comunemente oggi.

2) Ricostruire come?

Qui si pongono almeno due problemi differenti:

a) i materiali: se uno volesse propendere per i materiali antichi, dove troverebbe un quantitativo sufficiente (di reimpiego, ma necessariamente anche di buona qualità) per ricostruire un'opera tanto colossale e complessa, senza andare a demolire una parte di quello che ancora è in piedi? Considera peraltro che molti dei pezzi originali di questi monumenti furono spoliati nel Rinascimento, per andare a realizzare gli apparati decorativi di molti edifici ecclesiastici (ma non solo) di tutta la città di Roma... Se uno invece volesse usare nuovi materiali (es. cuocere nuovi mattoni con le tecniche antiche, fondere nuovi bronzi, cavare nuovi marmi colorati in tutta l'area mediterranea etc.), si ritroverebbe a dover preventivare spese pressoché insostenibili. Non va dimenticato, infatti, che i Romani realizzarono tanta magnificenza anche perché disponevano di un enorme e (quasi) continuo flusso di ricchezze, che in larga misura gli veniva dai bottini di guerra sottratti ai paesi sottomessi.

b) la decorazione: come si potrebbero ricostruire i Fori Imperiali, senza conoscere nel dettaglio la loro fisionomia e senza avere la certezza di come dovessero apparire ed essere disposte le centinaia e centinaia di opere d'arte (molte delle quali in materiale prezioso) e gli apparati decorativi che caratterizzavano questi edifici, e che le fonti talvolta neppure ci nominano? Penso, per esempio, alle esatte fattezze e alla disposizione dei ritratti dei summi viri esposti nel Foro di Augusto, o anche solo alla composizione effettiva della Forma Urbis severiana, la gigantesca "carta catastale" in marmo che, dagli inizi del III secolo d.C., decorava un'ala del Templum Pacis (e di cui noi oggi possediamo frammenti utili a ricostruire appena il 15% della superficie totale). Il rischio di un'operazione come questa sarebbe quello di dover necessariamente ricorrere a una gigantesca e diffusa invenzione, atta a colmare le immense lacune che ancora oggi permangono nella conoscenza dei monumenti di Roma antica... Ma allora, mi verrebbe da dire, a che pro? Sarebbe una ricostruzione verosimile o di fantasia? E, se di fantasia si trattasse, che senso avrebbe investirci?

3) Ricostruire perché?

Ricostruire l'antico è stato, nel tempo, il sogno (o meglio, l'illusione) di molti architetti, che coltivavano l'idea di riportare all'originario splendore le rovine di un passato glorioso, come se quell'operazione potesse restituire qualcosa al prestigio e all'autorità politica della nazione a cui appartenevano. Una cosa del genere fu fatta anche con l'Acropoli di Atene, dove a un certo punto si decise di ricostruire il Partenone e gli altri monumenti dell'Acropoli periclea, cancellando di fatto, con un colpo di spugna, tutta la storia romana, bizantina e ottomana che aveva caratterizzato quel sito archeologico. Questo ha contribuito a creare un enorme falso storico, e che ancora oggi viene venduto agli ignari turisti in visita ad Atene per quello che non è.
Le rovine, inoltre, sono importanti anche proprio così come appaiono, perché la loro stessa immagine ed esistenza ha fatto la storia del paesaggio e del territorio in cui sono immerse, e la loro distruzione e/o trasformazione ha contribuito a scrivere una nuova e fondamentale pagina della loro biografia, portando a una diversa percezione del loro aspetto e del loro ruolo: se, da un lato, il Pantheon, salvato dalla conversione in chiesa nel VII secolo d.C., ha ispirato architetture quali la Basilica di San Francesco de Paola in Piazza del Plebiscito a Napoli, le rovine di Paestum o le Piramidi di Giza, seppur depauperate di molti materiali e non più fedeli alle loro antiche sembianze, hanno comunque contribuito a diffondere nel mondo quella "immagine da cartolina" che noi tutti abbiamo in mente quando pensiamo a questi siti.

Dunque, se il restauro ricostruttivo di una rovina si configura inevitabilmente (in questi casi così antichi e poco documentati) come la creazione di un falso storico, come definiremmo l'edificazione ex novo di un monumento oggi allo stato di rudere? E poi, cosa ancor più importante: quale senso avrebbe ricreare solo i Fori Imperiali e per di più fuori dalla città di Roma, nel bel mezzo del nulla? Come per Dceg, più che a una nota di orgoglio nazionale, anche a me la sola idea farebbe pensare a una "Disneyland dell'antico" (o a una nuova Cinecittà, buona al massimo per qualche set cinematografico): una vera e propria "cattedrale nel deserto", di cui anch'io non percepirei minimamente l'utilità né il senso.
view post Posted: 5/11/2020, 10:59 Scansione 3D dei crani e gioielli - Suggerimenti
Mi dispiace non poterti aiutare nell'immediato, Lora: anch'io dovrò occuparmi di scansioni e ricostruzioni 3D nell'ambito delle mie ricerche per il dottorato, ma in teoria avevo preventivato questa attività sul 2021 e, stante l'attuale pandemia, non so neppure quando potrò mettermi a lavorare su questa parte specifica del progetto...
view post Posted: 2/11/2020, 21:49 Piacere! - Presentazioni
CITAZIONE (Righel @ 2/11/2020, 19:48) 
Allora comincerei da:

1. Mircea Eliade, Trattato di storia delle religioni, Boringhieri
2. Robert Graves, I miti greci, Longanesi & C.

Un valido manuale di base sulla storia delle religioni potrebbe essere anche quello a cura di G. Filoramo, C. Prandi, Le scienze delle religioni (Brescia, Morcelliana, 1a ed. 1987). Ci ho dato il mio esame di Storia delle religioni in triennale: premetto che non è proprio semplice come lettura (anzi, a tratti può sembrare eccessivamente specifico per chi non è del settore), ma ha comunque il pregio di fornire un'ampia illustrazione in merito all'approccio che nello studio delle religioni si può adottare, non solo da un punto di vista storico, ma anche scientifico, fenomenologico, sociologico, psicologico, antropologico e linguistico.

In merito alla storia della religione greca, più che i libri di Robert Graves, io consiglio sempre quello/i di Károly Kerényi, Gli dèi e gli eroi della Grecia. Il racconto del mito, la nascita della civiltà (1a ed. italiana del 1963, di solito pubblicata in due tomi, ma oggi la si trova anche in un volume unico). A casa li possiedo entrambi, li ho letti e usati tutti e due; ma Graves ha il difetto (per me alquanto fastidioso) di voler cercare ogni volta legami più o meno forzosi fra mitologie di popoli anche molto distanti nel tempo e nello spazio, al continuo inseguimento di questa ossessionante e onnipresente "dea bianca", cui l'autore aveva dedicato molti dei suoi studi. Kerényi, invece, è quello virtualmente più vicino al mondo dell'archeologia classica e, seppur non scevro in alcuni casi da qualche errore ricostruttivo, ha comunque il pregio di conoscere (e integrare) le fonti letterarie greche e romane con quelle iconografiche presenti nell'arte antica. Di Kerényi, inoltre, esiste anche un'opera dedicata interamente a Dioniso - Dioniso: archetipo della vita indistruttibile, Milano, Adelphi, 1992 - che forse potrebbe corrispondere più da vicino ai tuoi interessi sulla questione delle divinità che muoiono e poi tornano in vita.

Su Ishtar/Astarte/Tanit sono meno ferrato da un punto di vista bibliografico, perché siamo già più spostati sull'archeologia del Vicino Oriente (in cui rientra anche l'Archeologia fenicio-punica); tuttavia, potresti provare a dare un'occhiata agli scritti di Sergio Ribichini, che è l'autore che aveva curato anche la sezione sulla religione fenicio-punica del catalogo della storica mostra sui Fenici di Palazzo Grassi (Venezia, 1996), e che vedo che ha scritto un libro specifico sui culti fenici e punici documentati sul nostro territorio: La religione fenicia e punica in Italia (Roma, Ist. Poligrafico dello Stato, 1994).
view post Posted: 2/11/2020, 17:41 Pietre misteriose - Archeologia - Sezione generica
CITAZIONE (Righel @ 2/11/2020, 17:14) 
E così è per le coppelle: trova seicento pietre con coppelle e vi scoprirai sei, otto, trentadue Orse Maggiori, oppure Orse Minori, oppure Pleiadi...
Quello che ti serve è solo la fantasia

Ineccepibile esempio, Righel :shifty:

Ecco a cosa mi riferivo quando, nel precedente commento, dicevo che sulle coppelle è stato detto (e scritto) fin troppo. E quella delle corrispondenze fra disposizione di coppelle e particolari gruppi di stelle, alla fin fine, non è neppure la teoria più bislacca. Ne ho sentite (e lette) di tutti i tipi: dagli incavi scavati per raccogliere l'acqua piovana (ma certo in misura irrisoria e comunque in regioni dove la carenza d'acqua non sembra esser mai stata un problema storicamente sentito), fino a improbabili vani e canalette per raccogliere il sangue di (ipotetiche) vittime sacrificate sopra le pietre in epoca preistorica...
view post Posted: 31/10/2020, 16:52 Una porta sull'Aldilà - Di tutto un po'...
Con l'avvicinarsi della notte che ormai in tutto il mondo è diventata sinonimo di fantasmi e terrore, vi faccio un augurio per le prossime festività con un'immagine assai singolare, che è stata riferita alla "Halloween" degli antichi ateniesi: www.beazley.ox.ac.uk/xdb/ASP/recor...F209420%2EBD%2F.

Potete osservare qui una particolarissima lekythos attica a fondo bianco, datata alla prima metà del V secolo a.C. e attribuita alla mano del Pittore di Tymbos. Il manufatto è oggi conservato nelle collezioni della Friedrich-Schiller Universitat di Jena. Sul contenitore compare un Hermes psychopompos ("guida delle anime"), con in mano il caduceo e con una bacchetta con cui sembra radunare gli spiriti dei defunti (in greco psychai, oppure anche eidola) e costringerli a tornare nel pithos da cui sono simbolicamente fuoriusciti.

La scena è riferita alla celebrazione delle Antesterie, che, in realtà, con l'attuale Halloween avevano ben poco a che vedere, dal momento che queste feste si celebravano nel mese di Antesterione (ossia fra febbraio e marzo, mentre Halloween cade da tradizione alla fine di ottobre), e avevano inoltre una durata di tre giorni, ciascuno scandito da azioni rituali ben precise: https://it.wikipedia.org/wiki/Antesterie#:...lla%20primavera. Tuttavia, è interessante vedere come in molte religioni e tradizioni sia stato previsto almeno un giorno all'anno di contatto fra il mondo dei vivi e quello dei morti, con rituali ogni volta differenti, ma sempre volti a difendersi dalle anime dei defunti e a stornare il pericolo rappresentato dal loro ritorno.

Vi direi di fare attenzione a uscire stanotte... ma, vista l'attuale aria di lockdown che tira in tutta Europa, temo che spiriti e fantasmi troverebbero comunque ben pochi umani da spaventare in giro per le strade!

Buona serata a tutti ... ghostface ... e Buone Feste!
view post Posted: 28/10/2020, 17:47 Pietre misteriose - Archeologia - Sezione generica
CITAZIONE (Usékar @ 28/10/2020, 16:05) 
Ho guardato più e più volte le 2 foto, ma non riesco a vederci nulla che rimandi allo shamano della pioggia

Perfetto: essendo attaccate, con quel manto di foglie secche sul fondo, mi era parsa un'unica immagine... invece da telefono cliccandoci vedo che sono due!

Non aggiungo altro, devo essere proprio lesso... :lol:
view post Posted: 28/10/2020, 12:38 Pietre misteriose - Archeologia - Sezione generica
Non mi pare di aver mai visto queste rocce prima d'ora, dunque non so dirti dove sia localizzato questo sito. Dal tipo di vegetazione che si vede in fotografia (e soprattutto dalla quantità di foglie cadute a terra), mi verrebbe forse da pensare all'interno di un castagneto.

Quella in secondo piano sembrerebbe essere una classica roccia coppellata, come ce ne sono tante in territorio europeo. In Italia, che io sappia, dovrebbero essere localizzate soprattutto nelle zone alpine e in area appenninica, con datazioni di solito abbastanza ampie e generiche. Per coppella si intende in generale un incavo di forma più o meno emisferica, scavato nella superficie della roccia; tuttavia, non sto qui ad addentrarmi nei possibili usi e significati di queste incisioni, in merito a cui è stato detto (e scritto) fin troppo, talvolta forse con eccessiva fantasia...
Quella in primo piano, invece, ha senza dubbio una forma un po' più strana... ma, sulla base di questa sola fotografia, non saprei dire se (e fino a che punto) sia stata effettivamente modificata dalla mano dell'uomo.

Sulle rocce coppellate si trova qualcosa online: www.rupestre.net/tracce/?p=3515. L'argomento non lo conosco tuttavia in modo approfondito (ho solo letto qualcosina, durante alcune mie ricerche pregresse, sempre e solo in relazione ai territori dell'alta Toscana).

P.s.
Ho dato un'occhiata a un libro che ho qui a casa - G. Sani, Segni dell'uomo. Incisioni rupestri della Toscana (Bagno a Ripoli, Ed. dell'Acero, 2009) -, ma non mi sembra di aver visto nessuna roccia simile a quella da te postata. Con ciò, non è detto che questa roccia si trovi per forza in Toscana, ma una rapida sfogliata a questo volume non mi costava molto dargliela.
view post Posted: 27/10/2020, 10:25 Izmir, scavi nell'area del teatro - Archeologia dell'Egeo e dell'Anatolia
CITAZIONE (Righel @ 27/10/2020, 10:12) 
Non mi era mai stata molto chiara la distinzione precisa fra l'uno e l'altro.

In realtà neppure a me è mai stata chiarissima, anche perché non si tratta solo di distinguere fra alto e bassorilievo, ma c'è tutta una categoria di rilievi che va dallo "stiacciato" al mezzorilievo, fino anche alla dicitura occasionale di "altissimo rilievo", e la sensazione che ho sempre avuto è che questi termini siano stati non di rado usati da molti autori in modo improprio.

Ti ringrazio per l'invito, ho ricevuto sia la tua mail che il messaggio di Usèkar. Se riesco a organizzarmi con i tempi della cena stasera provo a connettermi.
view post Posted: 26/10/2020, 20:01 Izmir, scavi nell'area del teatro - Archeologia dell'Egeo e dell'Anatolia
CITAZIONE (Righel @ 26/10/2020, 18:41) 
Semplicemente meraviglioso!
E' un altorilievo, vero?

In rete lo danno perlopiù come bassorilievo, perché per essere classificato come altorilievo una figura dovrebbe sporgere di circa 3/4 della sua fisicità, mostrando anche alcune parti del corpo (es. testa, braccia etc.) completamente staccate dal fondo. Qui la figura sembra effettivamente emergere non poco dalla lastra, ma vi resta comunque tutta inclusa (almeno per la parte conservatasi). Per altorilievo nell'arte antica, per esempio, viene spesso indicato il fregio con la Gigantomachia dell'altare di Zeus Soter e Athena Nikephoros a Pergamo.
view post Posted: 26/10/2020, 14:13 Piacere! - Presentazioni
CITAZIONE (Ishtar83 @ 26/10/2020, 12:50) 
Vorrei capire soprattutto quanto potrei riuscire a conciliare il lavoro con lo studio tenendo presente che difficilmente potrei seguire delle lezioni, soprattutto online.

Questa credo sia una valutazione che devi compiere da solo, provando a informarti presso i vari atenei che già hai individuato e cercando di capire quale possa essere il più congeniale per te, rispetto ai tuoi impegni lavorativi. Informati anche presso il tuo datore di lavoro, pubblico o privato che sia: io confesso di non sapere come funzioni nello specifico, ma credo che un lavoratore abbia diritto allo studio e alla formazione personale, e probabilmente ci saranno modalità con cui ti permetteranno di seguire almeno in parte questi corsi.

Andrebbe poi valutata la possibilità di seguire corsi online in diretta e corsi registrati (perché, anche se le videolezioni ti sollevano in teoria dal doverti muovere, qualora fossero in diretta potrebbero comunque coincidere con i tuoi orari di lavoro, mentre una videolezione registrata potresti per assurdo vedertela anche a casa nel dopo cena).
A Firenze un tempo c'erano le lezioni di UniNettuno, che erano registrate e rientravano sicuramente anche nel ramo dei Beni Culturali (ricordo che alcuni corsi li tenevano proprio gli stessi docenti che insegnavano anche a noi in aula). Puoi provare a informarti tramite il loro sito web e sentire che ti dicono: www.uninettunouniversity.net/it/default.aspx.
Purtroppo non so darti personalmente indicazioni maggiori.

CITAZIONE (Ishtar83 @ 26/10/2020, 12:50) 
Una cosa che però mi piacerebbe fare e mi incuriosisce è saper periziare con competenza i reperti: esiste un florido mercato (penso ad esempio a Catawiki) e tra gli sbocchi professionali non mi dispiacerebbe poter fare qualcosa del genere.

Qui volevo ribadire una cosa in merito a cui forse non mi sono spiegato bene.
Se tu volessi studiare archeologia solo per il tuo piacere e diletto, a mio avviso problemi non ce ne sarebbero, neanche per la questione della qualità dei corsi online; se invece tu volessi conseguire un titolo professionalizzante (metti anche solo una magistrale), al di là del livello da raggiungere e del tempo che occorrerebbe per conseguirlo, ci sarebbe soprattutto la questione dei materiali da imparare a studiare, riconoscere e valutare.
Questi passaggi non sono attività che si imparano solo con un corso online, ma fanno parte di un'esperienza diretta dei materiali antichi (che all'inizio, per esempio, si può fare anche tramite un tirocinio mirato): soprattutto all'inizio (ma in generale anche dopo) occorre infatti poter vedere i materiali dal vivo, maneggiarli, toccarli, esaminarli in ogni loro angolo (fuori, dentro, da sopra, da sotto, lungo i margini di frattura etc.), e questo tipo di visione in dettaglio non potrai mai averla dalle slide di un power point o dalle pagine di un manuale di studio. Se cerchi un'esperienza formativa che sia anche professionalizzante in questo settore, secondo me devi mettere in conto fin da subito anche una parte di esperienza pratica e di contatto dal vivo con i materiali, e devi capire se il tuo lavoro ti permetterebbe o meno di fare qualcosa del genere, prima ancora che dei corsi online.
view post Posted: 25/10/2020, 18:30 Izmir, scavi nell'area del teatro - Archeologia dell'Egeo e dell'Anatolia
Fra i reperti restituiti dagli scavi del teatro di Izmir (l'antica Smyrne), il numero di ottobre 2020 de Il Giornale dell'Arte segnala la scoperta di un bellissimo rilievo con un Satiro armato di bastone, scolpito in un marmo statuario pregiato (forse proveniente dalle cave di Aphrodisias, oppure da quelle dell'isola di Thasos) e conservatosi in quattro grandi frammenti, per un'altezza totale di circa 1,70 m: https://www.ilgiornaledellarte.com/articol...PWnAXdGiuAVwyTo.

La notizia, in realtà, non è proprio freschissima, dal momento che in Internet girano fotografie di questo rilievo datate già ad agosto 2020, ma segnalo lo stesso il pezzo per la bellezza della figura. In particolare, in questo sito potete vedere il rilievo durante le operazioni di restauro e pulitura: https://www.dailysabah.com/arts/relief-of-...e=undefined#big. La qualità delle foto permette un zoom sui dettagli del rilievo, evidenziandone la grana brillante del materiale costitutivo e anche alcune tracce di lavorazione a trapano, ancora visibili fra i capelli del soggetto.
view post Posted: 23/10/2020, 20:39 Piacere! - Presentazioni
Ciao Ishtar, benvenuto su Ostraka! :)

Non darti del "vecchietto" solo perché sei dell'83: qui sul forum girano tipi poco raccomandabili, classe 1987, che dopo questo tuo commento potrebbero sentirsi altrettanto "vecchi" e prenderti solo per questo già in antipatia...
:P :P :P

Scherzi a parte: per quanto concerne la questione di intraprendere o meno una laurea in storia e archeologia, ci sono alcune cose da precisare e su cui riflettere.

Innanzitutto, io non credo ci sia nulla di male nell'iniziare un percorso di studi universitario "da grandi", per il semplice piacere di crescere e formarsi in un settore disciplinare verso cui si nutre una forte passione; tutt'altra questione, certo, è iscriversi con l'idea di lavorare un domani nel detto settore, specie se si hanno già 37 anni e questo settore è quello dell'archeologia.

In primo luogo, è bene precisare che "storia" e "archeologia", pur essendo per certi aspetti affini come campi di indagine, non costituiscono uno stesso settore di studi, e il conseguimento dei rispettivi diplomi comporta l'inquadramento dei loro detentori in due differenti classi di laurea, che possono poi essere fondamentali per accedere a particolari concorsi.
La carriera dell'archeologo, inoltre, differisce da quella dello storico non solo a livello di oggetto e metodo di indagine, e ancora di piano di studi, ma anche sotto il profilo del "cursus honorum": infatti, per ottenere il solo titolo di dottore in archeologia ti occorrerebbero almeno una triennale e una magistrale (3+2 anni quindi), mentre per poter accedere poi ai concorsi ministeriali per funzionario si renderebbero necessari almeno anche un diploma di specializzazione (2 anni) o un dottorato di ricerca (3 anni). Nella migliore delle ipotesi si parla dunque, in tutto, di minimo 7 anni di studio (ammesso e concesso che uno faccia solo quello e che riesca sempre a restare in pari con i programmi).

Ora, nel tuo caso, se un lavoro già ce l'hai e non hai l'ambizione di entrare a lavorare al MiBACT, in una soprintendenza o polo museale, ti direi che potresti forse tranquillamente farti i tuoi corsi da studente lavoratore (riconoscimento che, se non erro, comporta fra l'altro tempistiche dilazionate rispetto a quelle di uno studente a tempo pieno) e prenderti il titolo che più ti aggrada.
Ciò premesso, se sei appassionato di antichità e desideri farti una base per poter imparare a riconoscere e valutare i pezzi che ti capitano fra le mani, io penso che con una sola triennale andresti poco lontano. Quando mi sono iscritto io alla triennale (si parla ormai dell'a.a. 2006/2007), a Firenze c'era un corso di laurea totalmente incentrato sui beni archeologici, cosa che non credo si trovi più oggi, dal momento che le attuali triennali mi sembrano più o meno tutte impostate in senso molto generico sui Beni Culturali (con esami che spaziano dall'archeologia classica fino all'arte moderna e alla storia contemporanea). In ogni caso, neppure le vecchie triennali come la mia erano sufficienti di per sé a imbastire qualcosa che andasse oltre un'ossatura più o meno solida nelle discipline caratterizzanti il settore prescelto (quindi immagino che, per le ragioni sopra accennate, quelle attuali lo siano ancora di meno).
A questo punto, credo che almeno un 3+2 sarebbe forse la formula minima per te, per poter sperare di uscire da un corso di laurea con qualcosa di più che una semplice pergamena fra le mani... Quindi informati anche presso gli atenei della tua regione, valuta bene che genere di impegno comporterebbe questo percorso per te (anche rispetto al tipo di lavoro che svolgi) e poi scegli la tua strada con piena consapevolezza. E tieni conto che, al di là dei singoli corsi ed esami (che oggi più che mai possono essere svolti online), c'è tutta una parte di tirocini e scavi - e soprattutto una tesi! - che deve essere preventivata fin da subito, e che non so dirti quanto si accorderebbe con le tue necessità lavorative.

Ti dico anche che, per chi non ha intenzione di lavorare da professionista in questo settore, il titolo in sé, secondo me, ha poca importanza: se un argomento ti interessa veramente (es. la numismatica), potresti tranquillamente prenderti un buon manuale, scaricarti articoli relativi a questo settore (oggi si trova molto materiale online in pdf, liberamente scaricabile) e cominciare intanto a farti un po' di studi da autodidatta (magari pianificando nel tempo libero anche la visita a qualche importante collezione museale). La cosa non è impossibile e ti permetterebbe di farti una buona cultura di base, senza la pretesa di diventare un professionista certificato e senza investire ingenti quantità di tempo e denaro dietro un corso online (che, a mio sincero avviso, non sostituirà comunque mai un'esperienza da studente a tempo pieno, fatta di vita vissuta fra biblioteche, scavi e musei).

Detto questo, a prescindere che tu decida di imboccare o meno un domani questo percorso accademico, io ti invito a restare su questo forum, ad aprire discussioni (o anche solo partecipare a quelle che già sono state aperte), a fare domande e a chiedere senza paura. Se ci sarà in giro chi è in grado di risponderti, lo farà più che volentieri (e, conoscendo gli admin, sono certo che anche chi non è del settore si barcamenerà comunque alla meglio per provare a darti un aiuto). L'unica cosa su cui non potremo aiutarti in nessun caso (vedi il regolamento di Ostraka) sarà il rilascio di pareri in merito a perizie su autenticità e antichità di possibili beni storici o archeologici, che non siano già stati editi.

Concludo con un saluto e, sulla scia di Dceg, con un caloroso invito a fare molta attenzione con l'uso del metal detector, perché la ricerca di antichità sul territorio nazionale è disciplinata in modo assai rigoroso dal Codice dei Beni Culturali, e per questo l'uso disinibito di certa strumentazione è fortemente sconsigliato...

Buona serata! ;)
1680 replies since 3/10/2010