Grazie per le precisazioni e per gli utili approfondimenti, Usékar.
Queste notazioni mi consentono di fare alcune brevi osservazioni:
CITAZIONE (Usékar @ 8/5/2021, 16:09)
nella bocca una piastra d'oro, si parla di gold plate, forse l'obolo per Caronte
Non credo che possa essere un obolo di Caronte: a quel che ne so, infatti, questo "pedaggio" era un obolo in quanto tale (nel senso che si trattava effettivamente di una moneta). Qui si parla di
plate, quindi potrebbe trattarsi anche di una targhetta o una semplice lamina d'oro, e il fatto che mi sia tornato in mente il saggio di Bottini non è casuale, perché queste lamine e foglie d'oro io le ho incontrate per la prima volta in questo suo studio (bellissimo fra l'altro, se lo recuperate ve lo consiglio caldamente) sulle sepolture di iniziati all'Orfismo in Magna Grecia. Qui siamo ovviamente fuori da questo territorio, ma il costume funerario orfico seguiva norme che più o meno tornano anche per sepolture poste in differenti località. Non so se la pista orfica sia stata eventualmente considerata dagli archeologi greci, ma forse potrebbe meritare almeno una riflessione.
CITAZIONE (Usékar @ 8/5/2021, 16:09)
Qui, la foto di uno dei due perni del letto (Perseo, cosa si intende per perni di un antico letto in bronzo? In inglese scrivono "fulcrums"), con l'uccello acquatico che tiene un serpente nel becco, potrebbe effettivamente essere una cicogna, clickando sulla foto la si può ingrandire, tuttavia non capisco su cosa sia posata
Io non ho mai parlato di perni; ho detto semmai "borchie", in relazione agli elementi circolari con le teste femminili, per indicare appunto un tipo di elemento decorativo in metallo, applicato sulle superfici del manufatto.
Per quanto concerne l'iconografia dell'uccello acquatico, se effettivamente si trattasse di una cicogna (cosa verosimile, dal momento che anche le fonti le attribuiscono una dieta a base di piccoli serpenti e lucertole), allora la questione si farebbe interessante. Non ho mai approfondito l'iconografia di questo uccello, ma, a un rapido esame online, noto che era spesso associato ai concetti di fecondità e protezione della prole, e che per questo era considerato in primo luogo sacro a Hera/Giunone, e poi associato anche ad Afrodite/Venere.
CITAZIONE (Usékar @ 8/5/2021, 16:09)
"very good question, Virginia.
The Greek term γοργόνα (gorgóna) translates as “mermaid”, but actually –here– they are older than the ones that we are usually familiar with.
In fact, what we speak of in this context is a “Gorgon” (from γοργός = grim, fierce, terrible; γοργονεία = coral)"".
Che si tratti di una gorgone è più verosimile, vedi questo bronzo al MANN
Non sapevo che in greco moderno il termine γοργόνα traducesse il nome delle sirene, intese come donne-pesce. Ecco dov'era l'equivoco.
Tuttavia, l'idea che queste teste possano essere identificate come
gorgoneia mi lascia parimenti dubbioso. A partire dall'età classica (e soprattutto per tutta l'età ellenistica e imperiale) il
gorgoneion dall'aspetto mostruoso cede pian piano il posto a un volto femminile sempre più umanizzato, talvolta caratterizzato da un'espressione assente, talvolta patetica, altre volte ancora minacciosa, ma si tratta sempre e comunque di una immagine antropomorfizzata (quindi niente più naso schiacciato, occhi sporgenti, zanne ferine etc.). Possono restare o meno alcuni serpentelli che spuntano fra le ciocche di capelli (e talvolta ancora un paio intrecciati fra loro, posti sotto al mento). Un elemento tutto sommato costante, tuttavia, mi pareva fosse la coppia di alette laterali, che di solito caratterizzano il
gorgoneion e permettono di riconoscerlo agevolmente (e infatti, nell'esemplare napoletano che hai condiviso si vedono bene, insieme con due protomi di serpe). Qui in fotografia invece non mi sembra di riuscire a distinguere chiaramente né i serpenti nascosti fra i capelli, né tantomeno le ali che mi aspetterei in un
gorgoneion (a meno che sia io a non riuscire a distinguerli, per la qualità della foto e per lo stato di conservazione del metallo).