Ostraka - Forum di archeologia

Posts written by Perseo87

view post Posted: 23/5/2021, 15:40 Novità da Kozani (Grecia Settentrionale) - Archeologia della Grecia Classica
CITAZIONE (dceg @ 23/5/2021, 09:02) 
Ho l‘impressione, quasi un déjà-vu , di aver visto un‘immagine di un uccello acquatico, un trampoliere, con una serpe nel becco già altrove, forse era un rilievo o comunque in ambito funerario, ma non riesco a ricordare dove.

Non so che dirti, non ho presente alcun caso di questo animale sui segnali funerari, o almeno non su quelli della Grecia classica. Potrei provare a vedere sul repertorio delle stele funerarie attiche di Clairmont, o ancora nella raccolta di Woysch-Méautis, che analizza proprio gli animali nell'arte funeraria greca dall'età arcaica al IV secolo a C....

Nuovo giro, nuova corsa. Spero di potervi aggiornare presto.
view post Posted: 20/5/2021, 14:40 Novità da Kozani (Grecia Settentrionale) - Archeologia della Grecia Classica
CITAZIONE (Perseo87 @ 20/5/2021, 12:21) 
Se riesco, prima di venir via provo a dare una scorsa anche al LIMC, ma mi sembra di capire che il legame dei trampolieri con Apollo sia poco documentato e - nonostante la sua immagine sullo statere crotoniate resti da spiegare - forse sarebbe più opportuno cercare un eventuale connessione con un'altra divinità, magari femminile (anche se, come dicevo, non si può escludere neppure che l'iconografia di cui discutiamo possa anche aver avuto un valore semantico di per sé). Cerco di aggiornarvi se trovo qualcosa di nuovo.

Per il momento, niente di fatto.

Ho scorso tutta la sezione del LIMC dedicata all'iconografia di Apollo nella civiltà greca, etrusca e romana, e non mi sembra ci siano immagini evidenti di questo dio accompagnato da un volatile tipo trampoliere. Ho trovato Apollo in compagnia di corvi, cigni, forse qualche falco, poi grifoni, serpenti e cervi (maschi e femmine) in gran quantità, e ancora, più raramente, cavalli e grandi felidi, e forse almeno un canide, ma nessuna immagine di aironi, gru o cicogne. Da una rapida lettura della pagina di theoi.com, relativa ad Apollo, non mi risultano parimenti menzioni di questi uccelli in associazione ai miti di Apollo (ho provato a fare una ricerca con crane, heron e stork). Infine, ho fatto un controllo anche sulla pagina di Wikipedia relativa a Crotone (da cui proveniva lo statere cui avevo accennato) e ho trovato una cosa interessante:

CITAZIONE
Infine, una possibile spiegazione del nome [Crotone, n.d.r.] lo lega al verso (crocidio) emesso dagli aironi o dalle gru che popolavano le paludi costiere. In effetti un airone compare accanto al tripode su alcune tra le più antiche monete argentee di Kroton.

A prescindere dalla correttezza dell'interpretazione, questo riferimento mi fa pensare che la presenza di un airone accanto al tripode di Apollo nelle monete crotoniati possa costituirsi come un fenomeno squisitamente locale, e che dunque solo in questa città magnogreca l'airone possa aver rivestito un qualche ruolo di spicco in associazione alla presenza apollinea. Nulla che possa essere riferibile quindi, almeno in apparenza, al caso di Kozani, dove, per il momento, sono ancora più convinto che il significato della rappresentazione di un trampoliere con un serpente nel becco non possa essere additata come indizio di un ipotetico legame della defunta con l'esercizio del culto di Apollo.

Per approfondimenti:
Toponimo Kroton: https://it.wikipedia.org/wiki/Crotone#Storia.
Mitologia di Apollo: www.theoi.com/Olympios/Apollon.html.
view post Posted: 20/5/2021, 11:21 Novità da Kozani (Grecia Settentrionale) - Archeologia della Grecia Classica
CITAZIONE (Perseo87 @ 19/5/2021, 17:42) 
Proverò ad approfondire con un po' di tempo a disposizione questo eventuale legame di Apollo con l'airone.

Sono riuscito a prenotare un posto per tutta la giornata di oggi qui nella biblioteca del vecchio Dipartimento di Scienze dell'Antichità a Firenze, e ne ho approfittato per dare una prima occhiata alla questione del rapporto fra Apollo e gli uccelli acquatici.

Ho consultato dapprima il vecchio volume di G. M. A. Richter, Animals in Greek Art (1930), senza particolare successo, in quanto la studiosa si limita a evidenziare alcune rappresentazioni di gru e aironi isolati su impressioni di sigillo, senza fare alcun riferimento alle divinità greche e al loro rapporto con questi animali. Qualcosa di più ho trovato invece nell'opera di E. Bevan, Representations of Animals in Sanctuaries of Artemis and other Olympian Deities (1986): qui si fa riferimento alla categoria generale dei "water-birds", e si nominano in particolare i cigni e le gru. Gli uccelli acquatici sono ritenuti, in linea di massima, più pertinenti alle divinità femminili che a quelle maschili, in quanto legati all'acqua (e quindi ai concetti di vita, nascita, fertilità). Apollo sembra essere l'unico dio per cui sussista un qualche legame (anche se scarsamente documentato) con gli uccelli acquatici, in particolare nei suoi santuari di Delfi, Ptoion (Beozia) e ancora Delo, anche se soprattutto in ambito delio tale legame viene suggerito più per le divinità femminili dell'isola, che non per il dio in prima persona. Bevan nota infatti che su una stele del 279 a.C. si fa riferimento all'immagine di una gru fatta interamente d'oro, che tuttavia è annoverata fra le proprietà dell'Artemide Delia. In base alle sue ricerche, una delle divinità più associate in assoluto (per numero di attestazioni) agli uccelli acquatici in ambito cultuale risulta essere peraltro proprio Artemide, seguita a ruota da Atena e da Hera.

Se riesco, prima di venir via provo a dare una scorsa anche al LIMC, ma mi sembra di capire che il legame dei trampolieri con Apollo sia poco documentato e - nonostante la sua immagine sullo statere crotoniate resti da spiegare - forse sarebbe più opportuno cercare un eventuale connessione con un'altra divinità, magari femminile (anche se, come dicevo, non si può escludere neppure che l'iconografia di cui discutiamo possa anche aver avuto un valore semantico di per sé). Cerco di aggiornarvi se trovo qualcosa di nuovo.
view post Posted: 19/5/2021, 16:42 Novità da Kozani (Grecia Settentrionale) - Archeologia della Grecia Classica
Aggiornamento dell'ultimissima ora (che è quasi uno spoiler): sto correggendo le bozze di un volume di archeologia relativo a una località del territorio lucano e nel catalogo è presente uno statere d'argento da Crotone, che sul dritto ha il tipico tripode apollineo al centro, con un airone a sinistra. Anche l'airone, come la cicogna e la gru, rientra fra gli uccelli acquatici più spesso indicati come trampolieri e dunque forse un legame di questa particolare tipologia di volatile con il mondo apollineo potrebbe essere rintracciabile (certo, non è qualcosa di molto rinomato, come per il cigno e il corvo, ma un nesso ci deve essere per forza, la presenza sullo statere non può essere casuale). Proverò ad approfondire con un po' di tempo a disposizione questo eventuale legame di Apollo con l'airone.
view post Posted: 17/5/2021, 11:24 Novità da Kozani (Grecia Settentrionale) - Archeologia della Grecia Classica
Sulle cicogne ho trovato un passaggio interessante in Plinio il Vecchio:

"E' così grande il rispetto che viene tributato a questi uccelli sterminatori di serpenti che in Tessaglia era considerato un delitto capitale ucciderle e la pena stabilita dalla leggi contro i colpevoli era la stessa che si applicava contro gli omicidi". (Plin. Nat. Hist. 10, 31).

Il territorio dell'antica Tessaglia si trovava a Sud di quello in cui ricade oggi il sito di Kozani, quindi non è da escludere che in antico l'apprezzamento per questo volatile e il simbolismo legato al suo ruolo di sterminatore di serpenti possano anche aver travalicato i confini della regione ed essere approdati nei paesi vicini. Sarebbe improbabile pensare che la figura della cicogna nell'Antichità possa essersi costituita anche come un mero simbolo di onore/rispetto (in forza di virtù praticate nella vita privata o magari anche per meriti conquistati agli occhi della comunità), senza necessariamente andare a ipotizzare un qualche nesso con Apollo o altre divinità?
view post Posted: 14/5/2021, 18:46 Novità da Kozani (Grecia Settentrionale) - Archeologia della Grecia Classica
CITAZIONE (Righel @ 14/5/2021, 18:14) 
Mi fai ricordare una vecchissima conversazione, avvenuta forse quindici o vent'anni fa, con un amico della Liguria che sosteneva la tesi di un Apollo Iperboreo collegato con dei cigni.

Ma questa direi che è più che una tesi: Apollo, nel suo aspetto di divinità iperborea, è legato infatti ai cigni, che lo avrebbero condotto nel suo viaggio verso la terra degli Iperborei, nell'estremo Nord del mondo, trainando il suo carro e accompagnando il giovane dio con il loro canto. Il cigno, fra l'altro, ha un forte legame con la sfera del canto e della morte: me ne occupai marginalmente qualche anno fa per lo studio di una lastra (forse funeraria) dalla Tunisia, d'età imperiale, sulla cui superficie si trovava rappresentata appunto una coppia di cigni, posti ai lati di un kantharos. Anche il corvo, come dicevo all'inizio, è un altro uccello legato alla figura di Apollo (in particolare al mito di Coronide, madre di Asclepio); ma di "uccelli acquatici" tipo trampolieri (cioè come quello qui discusso), riconducibili a questo dio, non conosco alcuna traccia, né nelle fonti letterarie, né fra i repertori iconografici.
view post Posted: 14/5/2021, 15:15 Novità da Kozani (Grecia Settentrionale) - Archeologia della Grecia Classica
CITAZIONE (Righel @ 14/5/2021, 10:34) 
Né, a mia memoria, la cicogna trova un posto eminente nelle versioni che conosco del nel mito stesso.

Sto pensando se, oltre alla cicogna, l'uccello acquatico in questione possa essere identificato anche con un altro tipo di volatile. Mi viene in mente (ma dovrei chiedere prima il parere di uno zoologo) il caso della gru (in greco, γέρανος), da cui prende il nome la celebre danza ballata da Teseo e dai giovani ateniesi scampati al Minotauro, di ritorno da Creta. Per questo uccello un legame con il mondo apollineo (anche se un po' stiracchiato) potrebbe fra l'altro essere rintracciato nel fatto che la danza della γέρανος sarebbe stata ballata per la prima volta proprio a Delo, rinomato centro di culto del dio Apollo nelle Cicladi (e ripetuto poi annualmente, sempre su questa isola-santuario, in memoria dell'impresa compiuta dal giovane principe ateniese).
Tuttavia, non mi pare che in questa danza possa ravviarsi un qualche legame diretto della gru con il dio. Diversamente, la nascita della prima gru sembra poter essere ancora ricondotta alla dea Hera e alla maledizione con cui questa avrebbe colpito la regina del popolo dei Pigmei, rea di essersi insuperbita per la sua bellezza, anche a causa dell'eccessiva venerazione tributatale dai suoi sudditi (cfr. Eliano, Nat. Anim. 15, 29).

A mio avviso va però fatta anche una precisazione: alcune di queste immagini, di carattere zoologico, potrebbero aver avuto anche un significato simbolico definito a partire da una osservazione di tipo naturalistico. Un esempio di un uccello acquatico che cattura (e mangia) un piccolo serpente potete vederlo anche in questo video trovato su Youtube:
. Si tratta dunque di una scena a cui gli antichi per primi potrebbero esser stati più o meno avvezzi. Con questo voglio dire che certi animali potrebbero anche esser stati assurti a simbolo di una virtù o di una qualità particolare dell'essere umano, senza necessariamente tirare in causa un qualche legame più o meno forzoso con una divinità o un mito del patrimonio culturale greco-romano.
view post Posted: 12/5/2021, 13:48 Dubbi di percorso - consigli? - Archeologia e Università - Sezione generica
Benvenuta! :)

Oltre a quello che giustamente Lavori Archeologici ti ha già precisato (e a cui mi ricollego), la domanda che mi verrebbe da porti è questa: ma tu, a prescindere dal corso di laurea che desideri intraprendere, cosa vorresti fare poi nella vita? Perché le lauree servono già a instradarti verso il settore più in linea con le tue ambizioni lavorative. E se Scienze dei Beni Culturali ti piace meno di Storia, sei proprio sicura che Archeologia sia la strada che vuoi intraprendere poi?

La domanda non è oziosa: a prescindere dal piano di studi previsto da ogni singolo ateneo, quello in Scienze dei Beni Culturali è corso che solitamente mira a darti una formazione di base eterogenea in materia, appunto, di Beni Culturali. Questo prevede di solito una serie di esami vari, come restauro, museologia, legislazione etc., che servono a darti i rudimenti su come ci si rapporta alla fonte primaria del tuo studio - e cioè i Beni Culturali, intesi nella loro più ampia accezione (quindi anche quelli archeologici, ma non solo). Un corso di laurea in Storia, invece, immagino punti più sullo studio dei testi scritti (fonti privilegiate degli storici), con esami di esegetica, paleografia, archivistica etc.

Ora, se le materie di base inerenti le Scienze dei Beni Culturali non ti ispirano, e ti piace maggiormente lo studio della Storia, sei certa di voler imboccare poi il corso magistrale in Archeologia, che delle Scienze dei Beni Culturali costituisce un ramo specialistico?
Inoltre, per ricollegarmi alla mia prima domanda, che cosa vorresti fare un domani con la tua laurea magistrale in Archeologia? Se la tua ambizione fosse quella di lavorare in un museo archeologico, una soprintendenza o una cooperativa che si occupa di scavi, allora ben venga la laurea in Archeologia. Ma se tu preferissi una strada come quella dell'insegnamento, Storia ti ci instraderebbe in modo molto più diretto, senza costringerti a sostenere poi tutta una serie di esami extra in un momento successivo.
view post Posted: 8/5/2021, 19:17 Novità da Kozani (Grecia Settentrionale) - Archeologia della Grecia Classica
CITAZIONE (Usékar @ 8/5/2021, 20:04) 
La mia era una domanda vera, non un retorico richiamo ad un tuo presunto errore riguardo alle borchie con la testa femminile.

... Mi credi se ti dico che io ho letto (almeno due volte) "cosa intendi per perni"?
E infatti ho pure cercato nel testo della pagina intera "perni" perché ero sicuro di non averlo scritto, e appunto me lo dava solo due volte nel tuo commento...

Com'era quella storia dell'età e dell'essere più vecchi di...? :P

Ti chiedo scusa, ora mi torna. Ma non so dirti del fulcrum inglese, nel senso che di letti come manufatti antichi non me ne sono mai occupato (forse avevo letto qualcosa anni fa, a proposito di un tumulo ateniese nella necropoli del Ceramico, dove ci sarebbero stati resti di un letto decorato con placchette in avorio, ma mai ho affrontato uno studio tipologico di questi elementi di corredo).

Il fulcrum potrebbe esser stato un elemento di giunzione?
view post Posted: 8/5/2021, 17:43 Novità da Kozani (Grecia Settentrionale) - Archeologia della Grecia Classica
Grazie per le precisazioni e per gli utili approfondimenti, Usékar.
Queste notazioni mi consentono di fare alcune brevi osservazioni:

CITAZIONE (Usékar @ 8/5/2021, 16:09) 
nella bocca una piastra d'oro, si parla di gold plate, forse l'obolo per Caronte

Non credo che possa essere un obolo di Caronte: a quel che ne so, infatti, questo "pedaggio" era un obolo in quanto tale (nel senso che si trattava effettivamente di una moneta). Qui si parla di plate, quindi potrebbe trattarsi anche di una targhetta o una semplice lamina d'oro, e il fatto che mi sia tornato in mente il saggio di Bottini non è casuale, perché queste lamine e foglie d'oro io le ho incontrate per la prima volta in questo suo studio (bellissimo fra l'altro, se lo recuperate ve lo consiglio caldamente) sulle sepolture di iniziati all'Orfismo in Magna Grecia. Qui siamo ovviamente fuori da questo territorio, ma il costume funerario orfico seguiva norme che più o meno tornano anche per sepolture poste in differenti località. Non so se la pista orfica sia stata eventualmente considerata dagli archeologi greci, ma forse potrebbe meritare almeno una riflessione.

CITAZIONE (Usékar @ 8/5/2021, 16:09) 
Qui, la foto di uno dei due perni del letto (Perseo, cosa si intende per perni di un antico letto in bronzo? In inglese scrivono "fulcrums"), con l'uccello acquatico che tiene un serpente nel becco, potrebbe effettivamente essere una cicogna, clickando sulla foto la si può ingrandire, tuttavia non capisco su cosa sia posata

Io non ho mai parlato di perni; ho detto semmai "borchie", in relazione agli elementi circolari con le teste femminili, per indicare appunto un tipo di elemento decorativo in metallo, applicato sulle superfici del manufatto.
Per quanto concerne l'iconografia dell'uccello acquatico, se effettivamente si trattasse di una cicogna (cosa verosimile, dal momento che anche le fonti le attribuiscono una dieta a base di piccoli serpenti e lucertole), allora la questione si farebbe interessante. Non ho mai approfondito l'iconografia di questo uccello, ma, a un rapido esame online, noto che era spesso associato ai concetti di fecondità e protezione della prole, e che per questo era considerato in primo luogo sacro a Hera/Giunone, e poi associato anche ad Afrodite/Venere.

CITAZIONE (Usékar @ 8/5/2021, 16:09) 
"very good question, Virginia.
The Greek term γοργόνα (gorgóna) translates as “mermaid”, but actually –here– they are older than the ones that we are usually familiar with.
In fact, what we speak of in this context is a “Gorgon” (from γοργός = grim, fierce, terrible; γοργονεία = coral)"".

Che si tratti di una gorgone è più verosimile, vedi questo bronzo al MANN

Non sapevo che in greco moderno il termine γοργόνα traducesse il nome delle sirene, intese come donne-pesce. Ecco dov'era l'equivoco.
Tuttavia, l'idea che queste teste possano essere identificate come gorgoneia mi lascia parimenti dubbioso. A partire dall'età classica (e soprattutto per tutta l'età ellenistica e imperiale) il gorgoneion dall'aspetto mostruoso cede pian piano il posto a un volto femminile sempre più umanizzato, talvolta caratterizzato da un'espressione assente, talvolta patetica, altre volte ancora minacciosa, ma si tratta sempre e comunque di una immagine antropomorfizzata (quindi niente più naso schiacciato, occhi sporgenti, zanne ferine etc.). Possono restare o meno alcuni serpentelli che spuntano fra le ciocche di capelli (e talvolta ancora un paio intrecciati fra loro, posti sotto al mento). Un elemento tutto sommato costante, tuttavia, mi pareva fosse la coppia di alette laterali, che di solito caratterizzano il gorgoneion e permettono di riconoscerlo agevolmente (e infatti, nell'esemplare napoletano che hai condiviso si vedono bene, insieme con due protomi di serpe). Qui in fotografia invece non mi sembra di riuscire a distinguere chiaramente né i serpenti nascosti fra i capelli, né tantomeno le ali che mi aspetterei in un gorgoneion (a meno che sia io a non riuscire a distinguerli, per la qualità della foto e per lo stato di conservazione del metallo).
view post Posted: 8/5/2021, 11:21 Novità da Kozani (Grecia Settentrionale) - Archeologia della Grecia Classica
Segnalo a tutti il caso di una interessante e ricca sepoltura femminile, datata al I secolo a.C. e rinvenuta nel territorio di Kozani (Grecia Settentrionale). Il ritrovamento era avvenuto nell'ambito di scavi condotti fra il 2018 e il 2020, ma solo l'anno scorso è stato tentato un primo intervento di restauro del letto funebre su cui la donna sarebbe stata adagiata al momento dell'inumazione. Una descrizione sommaria del contesto e dell'interpretazione che ne è stata data (insieme con poche immagini) potete trovarla sul Greek Reporter: https://greekreporter.com/2021/04/27/stunn...Bm28p0U43rrivGE.

Ora, anche sulla scorta della nostra discussione sul problema della comunicazione in archeologia, ci sono particolari nell'interpretazione di questa deposizione, e soprattutto della decorazione del letto, che mi hanno lasciato un po' perplesso, per cui ho pensato di condividerli qui con voi.
In primo luogo, c'è questo passaggio che (forse per ignoranza mia) mi suona un po' strano: "(...) there is evidence that people were often buried in their beds in ancient times". Confesso di non sapere se l'uso di seppellire i defunti (magari solo quelli di determinati ceti sociali) sui propri letti possa essere veramente attestato (es. dalle fonti letterarie), ma ho la sensazione che questo dettaglio possa anche essere imputabile a un mero errore del giornalista: detto così, infatti, suona quasi come se il letto fosse stato davvero quello di proprietà della defunta, poi reimpiegato nella sepoltura, ma io sarei portato a pensare a un letto appositamente realizzato per il funerale e la tomba (come di solito accadeva anche per almeno una parte degli oggetti di corredo).

Ancor più, però, mi intriga (e mi lascia in dubbio) il dato iconografico - mitologico e zoologico - desunto dall'analisi della decorazione del letto, che ha portato gli studiosi greci a interpretarlo come segno di un legame fra la defunta e il culto di Apollo.
Si parla in primo luogo di "heads of mermaids", che personalmente stento a riconoscere nella fotografia: al centro delle borchie decorative si vede infatti unicamente una testa (femminile?) dai capelli ondulati, senza alcuna caratterizzazione particolare. Inoltre, anche qui la terminologia sarebbe forse da comprendere al meglio: in inglese mermaid è infatti la "sirena", intesa nella sua accezione post-classica di donna-pesce. Nel suo significato di donna-uccello, invece, la sirena di tradizione classica dovrebbe essere siren e, se proprio volessimo pensare a quella, almeno il suo legame con la sfera sepolcrale sarebbe già più noto e documentabile, senza necessità di andare a scomodare il culto apollineo.

E' soprattutto la presenza di un generico "uccello acquatico" (acquatic bird) che stringe un serpente nel becco, tuttavia, a lasciarmi maggiormente perplesso. Il soggetto è infatti definito come "un noto simbolo del dio Apollo", in quanto, secondo il mito, Apollo avrebbe ucciso il serpente Pitone, che faceva la guardia al santuario delfico prima che il dio vi istituisse il suo culto. Ma come spiegare la presenza dell'uccello acquatico? Innanzitutto, in assenza di immagini, non si specifica di quale uccello si tratti (ma questo potrebbe invece essere molto utile per tentare di comprendere il senso della raffigurazione); inoltre, che io sappia, gli unici uccelli che hanno un legame maggiormente documentabile con Apollo sono il cigno e il corvo. Il cigno è in effetti un uccello acquatico, ma non ho presenti iconografie antiche di cigni rappresentati nell'atto di ghermire serpenti con il becco. Al massimo, potrebbero esserci immagini di altri uccelli acquatici - come il trampoliere - rappresentati nell'arte antica in questo modo. Un esempio l'ho in mente per la Sala degli Animali in Vaticano, dove nel XVIII secolo (forse a partire dal corpo di un trampoliere effettivamente d'età imperiale) fu realizzata una cicogna in marmo, intenta a stringere un serpente nel suo becco.

Da ultimo, si pone infine la questione delle foglie di alloro dorate rinvenute nella sepoltura, che non sono certo si possano unicamente e inequivocabilmente legare al culto di Apollo... ma su questo punto in particolare mi dovrei almeno rileggere prima A. Bottini, Archeologia della salvezza (1992) (cosa che al momento non ho modo di fare). Tuttavia, credo che sia un caso su cui si possa pensare di imbastire un ampio e interessante dibattito.
view post Posted: 7/5/2021, 17:05 Gli Etruschi hanno inventato il prosciutto? - Etruscologia
CITAZIONE (Mario_A @ 7/5/2021, 16:55) 
Quindi possiamo ritenere verosimile che gli Etruschi possano aver iniziato la tradizione della carne salata e/o essicata e/o affumicata di maiale, che poi, attraverso i Romani e più tardi nel Medioevo, sia all'origine del prosciutto e del guanciale come li conosciamo adesso (trovo molto pertinente l'osservazione di Perseo).

A dispetto dell'avanzamento degli studi, quello della storia dell'alimentazione e della gastronomia è, ancora oggi, credetemi, un vero e proprio campo minato, pieno zeppo di errori, fraintendimenti e aneddoti creati talvolta ad hoc per nobilitare le origini di un determinato piatto o prodotto, che inspiegabilmente ancora si tramandano di libro in libro.

Gli Etruschi, poi, sono un popolo a cui è stato spesso attribuito più di quello che probabilmente hanno davvero realizzato (in forza anche dell'assenza di fonti scritte di prima mano); e in questo, anche la cucina ha avuto la sua parte. Tenni fra l'altro una relazione al Museo Archeologico di Dicomano (FI) nel 2018 su questo argomento specifico, dove non toccai la questione del prosciutto, ma ne affrontai molte altre, per certi versi assai più strampalate.
Un caso eclatante che mi viene in mente, per esempio, è quello degli Etruschi "mangiatori di maccheroni", la cui arte nella lavorazione della pasta, secondo la pubblicazione di uno studioso della metà del secolo scorso (peraltro, edita su una rivista di settore), si sarebbe potuta ricostruire a partire da alcune decorazioni della celebre Tomba dei Rilievi di Cerveteri (IV secolo a.C.). Peccato che lo studioso in questione abbia palesemente scambiato una (possibile) mazza per un mattarello e una tabula lusoria (usata quindi per il gioco) per una spianatoia per pasta... E potrei proseguire ancora, raccontandovi le cose più assurde, ma finirei in OT.
view post Posted: 7/5/2021, 13:54 Gli Etruschi hanno inventato il prosciutto? - Etruscologia
CITAZIONE (Usékar @ 7/5/2021, 13:00) 
Secondo il lavoro indicato da Perseo, nell'antica Grecia il prosciutto veniva chiamato kolén (pag. 246, ultimo paragrafo), che come tale non viene riportato dal Rocci, nel quale si trova κὦλον, con il significato di arto, membro del corpo, mano e in special modo piede.

Il problema sollevato da Mario_A è se, come affermato da Alberto Angela, il prosciutto lo conoscessero gli Etruschi. E secondo quanto scritto da vari autori, compresi quelli che ho citato in precedenza, da questi, tramite l'esportazione, fosse stato fatto conoscere ai greci.

Sul dizionario di Franco Montanari, invece, è attestata proprio la voce κωλήν, con significati di "polpaccio" (Eup. 54), "coscia" (Hp. Epid. 7.62), e ancora nel senso di "ossa della gamba" (Aristot. HA. 516b 1). Anche alla voce κὦλον è tuttavia inserito il significato di "zampa" (di animali), generalmente usato al plurale (come in Plat. Tim. 91e e in Aristot. HA. 498a 3).

Ciò premesso, come già detto, io ho girato quel pdf senza averlo letto tutto e non sapevo se affrontasse (o instradasse verso) la questione della produzione di prosciutti anche nell'Etruria preromana.

Rifletterei tuttavia su un paio di dati, che secondo me dovrebbero essere considerati nella discussione generale sul tema:
1) in primo luogo c'è la questione terminologica, che vede in "prosciutto" il nome proprio della coscia (nello specifico, quella del maiale), intesa in un'accezione meramente anatomica, non solo in senso moderno, ma forse anche già in antico (tanto che il Castiglioni Mariotti, alla voce perna, riporta come primo significato "coscia" - di uomo o di animale, Plin. - e solo al secondo posto mette "prosciutto", nel senso di carne affumicata - fumosa perna, Hor.). Dunque il problema potrebbe essere banalmente legato a una questione di lettura delle fonti e, in seconda battuta, di comunicazione: gli antichi potrebbero aver consumato perna/prosciutto nel senso di coscia di maiale, sicuramente trattata in qualche modo da favorirne la conservazione, ma non necessariamente sempre e comunque processata nello stesso modo (alcuni autori parlano di carne salata, ma Orazio, appunto, introduce anche la possibilità dell'affumicatura);
2) Il fatto che ancora nel I secolo d.C. i Romani apprezzassero soprattutto i "prosciutti" della Gallia Transalpina mi fa pensare che la conservazione della carne di maiale (e della coscia in particolare) attraverso i metodi più differenti - salagione, affumicatura etc. - non debba essere necessariamente stata un'invenzione romana, ma possa virtualmente esser stata adottata da molti altri popoli antichi, che con lo stesso procedimento conservavano magari anche altri tagli di carne (o pesce).

Nel merito: non ho alcun dato certo alla mano per affermare o negare oggi che gli Etruschi producessero, consumassero ed esportassero carne di maiale disidratata e salata già nel VI-V secolo a.C. (e la storia dell'alimentazione e della gastronomia è piena di aneddoti che, a un'analisi più approfondita, si rivelano privi di fondamento), ma questa cosa nello specifico per me non sarebbe certo inverosimile. E non lo dico assolutamente per prendere le parti di Alberto Angela (conduttore televisivo molto bravo, ma forse eccessivamente idealizzato e mitizzato): l'errore, infatti, potrebbe essere insito banalmente nel nostro modo di intendere la parola e il concetto di "prosciutto" (immaginandoci gli antichi a ingozzarsi anacronisticamente di vaporose fettine di Parma e San Daniele), e ancor più dei media, che ci portano a compiere questo tipo di errori, perché usano specifici termini con leggerezza, senza aiutare il pubblico a comprenderli.
view post Posted: 7/5/2021, 10:33 Gli Etruschi hanno inventato il prosciutto? - Etruscologia
Argomento interessante questo. Non mi sono mai occupato (né interessato) della questione nello specifico, anche se quello dell'alimentazione nel mondo antico è un settore che mi ha sempre intrigato e su cui possiedo diversa bibliografia a casa. Personalmente avevo letto anch'io dell'esistenza di un prodotto che si sarebbe potuto definire come un "prosciutto" ante litteram almeno presso i Romani, e che sarebbe stato attestato nelle fonti con il nome latino di "perna".

Oltre alle fonti letterarie, conoscevo almeno una attestazione di questo termine anche a livello epigrafico, che sono riuscito a rintracciare su questo sito: https://www.ancientgames.org/ludus-duodeci...e-inscriptions/. Se scorrete troverete una lastra di marmo con inciso sopra una sorta di gioco da tavola, composto da parole che ricordano una specie di "menù di osteria". La lastra proviene dagli scavi urbani di Roma e dovrebbe essere conservata oggi al Muso della Civiltà Romana. Fra le carni elencate si trovano pullum (pollo), piscem (pesce), appunto pernam (prosciutto?) e paonem (pavone).

Non so se possa essere di aiuto, da una breve ricerca in rete mi è saltato fuori questo studio. Non ho modo di esaminarlo tutto nel dettaglio al momento, ma mi sembra che dalle note sia stato fatto un bel lavoro di ricerca filologica, per cui ve lo lascio in link: http://cejsh.icm.edu.pl/cejsh/element/bwme...c/5405-5082.pdf.
view post Posted: 22/3/2021, 19:44 Un santuario di Ecate - Archeologia - Sezione generica
CITAZIONE (Righel @ 19/3/2021, 10:16) 
Sono rimasto perplesso perché non mi risultano templi o santuari dedicati agli dei inferi o assimilati tali della Grecia: Ade, Persefone o Ecate.
Qualcuno di voi ha notizie di questo (ed eventualmente di altri) da fonti più attendibili?

Torno a fare capolino sul forum, per un rapido passaggio.

Sui santuari dedicati alle divinità ctonie in Grecia abbiamo in realtà diverse attestazioni (anche se non si tratta delle forme di tempio/culto più comuni). Il più celebre degli oracoli dei morti, che io sappia, si trovava in antico a Efira, in Epiro: era noto come necromanteion dell'Acheronte, e fu scoperto (e poi scavato) dall'archeologo Sotirios Dakaris poco dopo la metà del Novecento. Di questo santuario ricordo che aveva parlato anche Erodoto, in relazione alla visita da parte del tiranno di Corinto, Periandro.
Al dio Ade, venerato con il nome di Plouton, erano inoltre dedicati anche alcuni culti in grotte e antri naturali (detti per questo ploutoneia), di cui uno in particolare è rintracciabile proprio nel santuario di Eleusi (Attica), dedicato alla celebrazione dei misteri di Demetra e Kore/Persefone. Il più rinomato fra i plutoneia è forse, però, quello di Pamukkale (l'antica Hierapolis di Frigia), indagato in tempi recenti anche dalla Missione Italiana capitanata dall'Università del Salento (prof. Francesco D'Andria): qui è stato osservato ancora oggi il fenomeno già descritto dagli autori antichi, secondo cui tutti gli animali che entravano nella grotta sacra al dio dei morti venivano uccisi dal suo respiro letale (in realtà la morte degli animali era - ed è ancora oggi - causata dalle esalazioni naturali di anidride carbonica che fuoriescono dalle spelonca).

Culti ctoni sono presenti poi anche in Magna Grecia e Sicilia: uno dei più famosi santuari di Persefone era per esempio quello localizzato a Locri, ai piedi del colle della Mannella, mentre i resti di un altro tempio dedicato tradizionalmente alle divinità ctonie dovrebbero trovarsi anche ad Agrigento, in quello che oggi è il Parco Archeologico della Valle dei Templi.

Il problema della presenza di un edificio templare, comunque, investe anche i singoli luoghi di culto delle divinità ctonie, che (proprio come accade anche per tutte le altre divinità) potevano godere di santuari consacrati al loro culto a prescindere dalla presenza di strutture architettoniche più o meno complesse negli spazi a loro dedicati. Il tempio come costruzione, come lo intendiamo noi oggi (quello che per i Greci era il naos, e per i Romani l'aedes), poteva infatti essere presente all'interno di un temenos, oppure poteva essere sostituito da una struttura coperta di dimensioni molto più modeste (naiskos/aedicula); potevano esserci ancora semplici altari con statue di culto, senza costruzioni, oppure altari privi di statue di culto, e ancora perfino fessure naturali o altri elementi del paesaggio che venivano usati come luoghi di offerta, senza che questa carenza di costruzioni e manufatti rituali alterasse lo status o la percezione della sacralità del santuario stesso. In questo senso, ricordo che accanto a Delo esiste una piccola isola che i Greci chiamavano Hekatesnesos, ossia "l'isola di Ecate", ma non so se ci fossero veri e propri templi costruiti per questa dea in antico (in luogo magari di più semplici altari).

Chiedo scusa se non ho inserito link per tutti i siti archeologici menzionati, ma non ho davvero modo di raccoglierli singolarmente. Si tratta comunque di siti abbastanza famosi, e sul conto di ognuno si possono rintracciare diverse informazioni online.
1680 replies since 3/10/2010