CITAZIONE (pollo mannaro @ 8/10/2010, 11:51)
La "scienza" procede mediante risposte a domande falsicabili (cioè passibili di verifica sperimentale). La domanda "come fecero a..." non lo è perchè non vi sono tracce né archeologiche né storiche. Per questo l'archeologia sperimentale si pone domande differenti, ad esempio "è possibile spostare un masso di tot tonnellate utilizzando le tecnologie note al tempo?".
Tale domanda è falsificabile ed è l'oggetto delle sperimentazioni. La scienza si distingue dal resto prima di tutto nella capacità di porre domande falsificabili. Il resto appartiene ad altri ambiti (metafisica, religione, fantasy, etc).
mi sà che con il seguente pistolotto... mi caccerete per eccesso di OT.
Però le affermazioni di Pollo Mannaro meritano approfondimento e magari una delle future...discussioni del mese, dal titolo
: i Limiti dell'archeologia.
; così magari si fà "epistemologia"...vi intriga?
Trovo che per comprendere un qualsiasi sapere bisogna comprendere i limiti a cui esso è soggetto. Quindi in effetti bisogna chiedersi quali siano le domande che come dici tu, possano essere falsificabili da quelle che non lo possono essere. è corretto. insomma è importante avere in testa una mappa della frontiera...
Il problema è che vari aspetti del passato, non possono essere granchè illuminati dal dato archeologico (come dicono gl stessi archeologi): cioè non possono esser soggetti ad alcun esperimento e verifica. Il dato archeologico è
- in sè un dato "muto", per spiegarlo occorre un interpretazione
-l'esperimento archeologico non può esser ripetuto: una volta effettuato lo scavo, tutto viene distrutto ed in futuro, ciò ch è stato studiato non sarà disponibile a nuove verifiche magari con metodi più aavanzati, in grado di smentire o confermare il già detto.
- importantissimi aspetti del passato sono irrimediabilmente perduti: le idee religiose, gli accadimenti politico militari, i fondamenti giuridico morali e il sistema sociale possono essere per lo più abbozzati, ma senza fonti scritte che ce le raccontino in positivo tutto ciò è perso.
Tuttavia l'archeologia procede nel tentativo alla Sisifo di trasformare il negativo (la cesura temporale) nel positivo che alla fine è dato dal comportamento e dal pensiero dell'uomoper far questo interviene la
spiegazione archeologica; un insieme di interpretazioni basate sul dato (quindi scientifiche, per carità.)ma pur sempre delle intepretazioni opinabili e controvertibili. Lo dimostra il fatto che su di una data ipotesi o dato le interpretazioni e dunque le spiegazioni possibili sono spesso più d'una mutando di molto da archeologo ad archeologo; malgrado questa ovvietà la spiegazione archeologica è irrinunciabile altrimenti l'archeologia si ridurrebbe ad essere un mero elenco descrittivo dei reperti e delle varie cesure culturali.
nel bell'excursus di Lama Su sulle motivazioni religiose implicate nelle piramidi, si nota un continuo rimando all'onomastica e ai testi delle piramidi, il che rende il suo discorso molto assennato e convincente oltre che molto affascinante
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Ma quando le fonti scritte non ci sono, e quindi si è nel campo della piena preistoria e protostoria, lo spazio dell' interpretazione aumenta a dismisura. A causa di questo, i nuovi dati ,
possono non venire usati per mettere in crisi la precedente teoria ma per riconfermarla.. semplicemente si da alla teoria una nuova veste, la si aggiusta o per dirla alla Kuhn (così citiamo anche lui...insieme al buon Popper) la si
ripulisce. Vai e vai, insistendo con la ripulitura, si ha una situazione nella quale i nuovi dati ricombinati invece di dirci qualcosa di nuovo, continuano a confermare le vecchie teorie e a puntellare il vecchio paradigma che a questo punto inizia ad assumere i connotati del
dogma. Nasce a questo punto la teoria alternativa cioè un tentativo di rivoluzione...
Nel frattempo abbiamo ancora sullo sfondo, quel mare magnum di passato che l'archeologia non può sondare: perchè, per riepilogare, non ne ha la strumentazione e metodologia scientifica, perchè il dato era immateriale e s'è irrimediabilmente perso con lo scorrere del tempo (Se Lama su non avesse l'onomastica e i testi delle piramidi cosa direbbe su Ra e le Piramidi?).
In questo mare magnum per mezzo dell'elucubrazione si possono scovare inntuizioni illuminanti, più o meno plausibili, con le quali il già detto viene spiegato sotto una nuova luce e a cui si agganciano i nuovi dati..nasce un nuovo paradigma. Queste teorie alternative cozzeranno contro la scienza ufficiale che usa i nuovi dati per riconfermare il paradima ufficiale.
Ne nascerà ovviamente un conflitto in cui si affronteranno da un lato i fautori del vecchio paradigma e da un lato quelli del nuovo. è sempre così...con l'aggravante, rispetto alle scienze naturali e matematiche che può mancare l'arbitro, perchè molti esperimenti (gli scavi) non possono esser ripetuti...
Alcuni tra gli eretici, percependo con sempre maggior fastidio che si difenda un dogma, perproteggere la loro intuizione (che magari è pure fondata..), abbandoneranno gli schemi della scienza ufficiale, elaborando una teoria inattacabile che spesso è, pertanto, anche circolare. Tra questi ci sono gli onesti...che finiscono nella circolarità per sbaglio e buona fede ed i disonesti..ma è un altro discorso.
quindi Lama Su fa bene ad indicare nell'ignoranza degli appassionati una delle cause della fantarcheologia, ma il motivo di fondo, io credo è che l'archeologia (come tutte le scienze )ed i suoi limiti lasciano ampio spazio a ciò che si definisce fantarcheologia di varia sfumatura e gradazione alcolica..
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Inoltre l'archeologia è una scienza umanistica che si avvale a sua volta del contributo di altre branche tra le quali altre scienze umanistiche, per es. l'antropologia. Anche questo fa sì che aumenti il peso dell'interpretazione, perchè, sempre considerando l'antropologia, si rende necessario il ricorso all
'analogia più che alla sperimentazione verificabile...credo vada detto.
il rimedio?
io leggo tutto anche la letteratura "fantasy"...e non me ne vergogno; spesso ci trovo alcune intuizioni valide o che per lo meno mi riesce difficile escludere... sbaglierò? e chi lo sa.
L'unico danno serio che alla fine me n'è venuto è la perdita di tempo, perchè nella loro circolarità alcuni fantarcheologi gira che ti rigira, nei successivi studi aggiungono veramente pochissimo alla loro idea di partenza. Ma ho imparato e adesso prima di leggere mi faccio raccontare i libri da chi li ha letti prima di me. così evito..
Comunque lo considero un buon allenamento intellettuale per tener sgombra la mente dai pericoli della falsificabilità....
allora...sono obbrobriosamente pedante ed OT mi sà...... mi cacciate?
P.s.
forse ho esagerato con il pistolotto..ma per farmi perdonare sappiate che vi ho risparmiato un altro tema intrigante...che mi piace tanto..quello del rapporto tra mito e archeologia..