Intervengo ora, dopo qualche giorno che sto seguendo la discussione.
Prima di tutto, vorrei ringraziare il Professor De Bertolis per aver deciso di intervenire sul nostro forum.
Prima di rispondere nel merito della discussione, faccio un commento nella mia veste di amministratore:
premettendo che quello che sto per scrivere non è un'accusa rivolta a nessuno, ma piuttosto un avvertimento preventivo per garantire che si possa discutere in maniera educata e costruttiva come è consuetudine in questo forum e come si è fatto fino ad ora: come specificato nel regolamento (punto 6 ) in questo forum è vietato costruire polemiche personali segnalando scorrettezze di entità esterne, ed è altrettanto sgradito usare queste pagine per rispondere a argomenti sollevati in altri siti. Questo significa, in parole povere, che il forum di ostraka non è legato a nessun sito o personalità specifica, è un luogo neutrale e vuole rimanerlo. Ne consegue che, di fatto, ostraka non è, non vuole essere, e non deve essere il luogo per discutere della vera o presunta identità di questo o quel personaggio, o per disquisire sulle sue reali o presunte motivazioni ed intenzioni, se di carattere non strettamente archeologico (e ringrazio Harmonia per essersi chiaramente astenuta da questo genere di argomenti). Se gli amministratori di Irna hanno deciso di mantenere l'anonimato, è scelta loro più che legittima: si può condividerla o meno, ma il forum di ostraka la rispetta, e invita tutti gli utenti a fare altrettanto.
In questo forum si parla di archeologia, e l'archeologia si dovrebbe basare sui fatti e sulla conferma e smentita dei fatti, non delle persone. In effetti, l'identità delle persone dovrebbe essere irrilevante, se i fatti sono validi. E questo vale in un senso, quanto nell'altro.
Partendo da quest'ultima frase, mi tolgo la veste di amministratore e indosso di nuovo quella di utente, e mi permetto un piccolo intervento stimolato da questo commento di Perseo:
CITAZIONE
Mi permetto di sottolineare una sua critica più che corretta (in senso metodologico), e cioè il problema delle fonti (cioè dell'identificare chi passa informazioni sul web); un problema che, solo ora, mi rendo conto di non aver minimamente considerato per il Sito d'Irna.
in effetti, Perseo, non sono sicuro di trovarmi d'accordo con te. Da quello che ho letto, a me sembra che il sito di irna non avanzi nessuna ipotesi, ma si limita a commentare e sollevare degli interrogativi su ipotesi e sulle affermazioni fatte da altri.
E, oggettivamente, devo dire che sono commenti e interrogativi che in genere mi appaiono piuttosto pertinenti (e questo sia che dietro al sito in questione ci sia un luminare della scienza, o il fruttivendolo all'angolo).
Per questo motivo, evitando il discorso della scoperta generale, mi permetto di soffermarmi su alcuni dettagli del ruolo del professor De Bertolis, in quanto è lui ad essere qui presente, e nella speranza dunque che possa risponderci in prima persona, chiarendo alcuni punti che a me paiono importanti per farsi un'idea corretta della situazione.
Prima di tutto, il sito d'Irna riconosce il suo ruolo di professore di odontoiatria presso l'università di Trieste, però fa notare che l'Università non sembra aver dichiarato alcuna partecipazione ufficiale al vostro progetto. Lei, professore, mi sembra che non abbia smentito queste affermazioni. Potrebbe confermare queste informazioni, o darci qualche chiarimento in merito? In particolare, ufficialmente, che ruolo effettivo ha l'Università di Trieste nel vostro gruppo di ricerca?
Secondariamente, lei afferma che pur di formazione odontoiatrica, si occupa anche di archeologia, o più precisamente di archeologia/antropologia odontoiatrica. Mi sembra chiaro che questo significa che il suo campo di lavoro siano i resti umani, e specificatamente i resti dentari. Anche in questo caso, mi sembra che il sito d'Irna non contesti questi fatti, tuttavia solleva degli interrogativi sul suo ruolo nel gruppo di ricerca. In effetti, considerando che fino ad ora non si sono ritrovati dei resti umani nel sito in questione, potrebbe spiegarci un po' meglio qual è il suo ruolo, la sua funzione nel team, in quanto archeo-antropologo? Di fatto, qual è il ruolo e la funzione delle sue conoscenze specifiche nella ricerca che state conducendo? Penso che questo sia un punto importante per comprendere meglio la situazione in questione.
Infine, mi permetto una domanda di ordine più generale: come accademico con molta esperienza alle spalle, e come attuale professore universitario anche in ambienti legati all'archeologia, sono sicuro che lei abbia una conoscenza chiara delle modalità della ricerca scientifica ed archeologica in particolare, e dell'importanza di un approccio multidisciplinare che veda l'intervento di vari specialisti sui vari settori a loro competenti (del resto mi sembra che questo sia uno dei punti su cui insistete di più). Allo stesso modo, sono convinto che lei sappia quale sono i principi fondamentali per garantire non solo la ricerca, ma anche la tutela del patrimonio archeologico, o di un potenziale patrimonio archeologico. Partendo da questi presupposti, devo dire che mi sono trovato un po' sorpreso di fronte ad alcune sue dichiarazioni fatte in altri siti e fora, e se permette mi piacerebbe avere qualche informazione in più da parte sua. In particolare, sono rimasto un po' sorpreso dal leggere in un altro forum che il vostro team aveva intenzione di collaborare con un utente (un certo kingleo) che da quanto mi sembra di aver capito non è specialista in nessuna scienza antica, ma piuttosto è un architetto. Di più, dalle vostre dichiarazioni lette nel forum in questione, mi pare di capire che la collaborazione di questo kingleo non sia relativa alle sue conoscenze specifiche (architettura), fosse piuttosto volta ad altre attività, come fotografia o addirittura sondaggi invasivi su potenziali resti archeologici (i famosi monoliti). In effetti, se non sbaglio, mi sembra di aver capito che lei stesso avrebbe collaborato a questi sondaggi invasivi (si è parlato di forare un potenziale reperto, e poi inserire una sonda, e poi eventualmente "richiudere" il tutto.. sarò sincero: in quanto archeologo ho sentito dei brividi lungo la schiena leggendo quelle parole).
È veramente così, o ho frainteso io?
E nel caso fosse veramente così, non ritiene che un simile modo di procedere sarebbe in contrasto non solo con i principi e con il metodo scientifico che difendete per il vostro team (in particolare il voler puntare sull'intervento degli specialisti), ma anche con una certa deontologia professionale archeologica (non è una questione di "gelosia" o "torre d'avorio", ma piuttosto di evidenziare il ruolo insito nelle scienze storiche tutte di salvaguardia del bene storico, anche nei confronti di ricerche condotte da non specialisti che potrebbero danneggiare il bene stesso), e di fatto, non le sembra che un procedere simile sarebbe in contrasto anche con le convenzioni internazionali sulla tutela dei beni storici e archeologici (a cui non so se aderisce la bosnia, ma a cui di sicuro aderisce l'italia, e che dovrebbe quindi guidare qualsiasi scelta dei ricercatori italiani, anche all'estero), soprattutto, ma qui aspetto la sua conferma, se il vostro team è un team indipendente non ufficialmente legato o riconosciuto da alcuna istituzione universitaria o di ricerca?
si veda qui, in particolare articolo 3, b)
www.tine.it/NormativaBBCC/convenzione.htm#londraCi tengo a precisare, soprattutto riguardo all'ultima mia domanda che riconosco essere più delicata, che la mia intenzione non è assolutamente di avanzare delle illazioni o dubbi sulla correttezza de procedimento che state seguendo, e tanto meno di muovere a lei o al suo team una qualsivoglia accusa. Si tratta semplicemente di questiti che ritengo importanti per avere una visione più precisa della situazione a cui vi state avvicinando, e l'approccio che volete adottare.
Spero davvero che abbia la pazienza di chiarire questi dubbi, e le assicuro che il suo contributo sarà veramente molto apprezzato in questo nostro forum.