CITAZIONE (Lupati @ 3/5/2019, 12:30)
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avrebbero dovuto all'epoca approfondire e farsi una ragione, purtroppo è andata così, forse volutamente (campanilismo culturale)
Macché approfondire. A quell'epoca fuori da alcune particolarissime zone d'Italia (casi limitatissimi nei quali la presenza di qualche squadra di Archeologi inglesi stava lasciando il segno di un nuovo modo di fare Archeologia sul campo) più di così non ci si poteva aspettare. Anzi a mio modo di vedere fu un merito portare poche cose fino in fondo (con anche la pubblicazione, tra l'altro) e però non cedere alla tentazione di scavare troppo.
CITAZIONE (Lupati @ 3/5/2019, 12:30)
. . . “diversi frammenti in impasto nero di ‘ciotole con orlo inflesso’; nel testo è segnalata la presenza anche di esemplari con ‘costolature oblique’. La cronologia generale dei contesti di riferimento è compresa fra il IX e l’VIII secolo a.C.” E parlando delle ciotole con orlo inflesso precisa che . . .
A mio parere sarebbe stato molto utile approfondire il perché si faccia riferimento a «persistenza di forme in impasto di tradizione proto-villanoviana» senza dare una spiegazione
Questo è ancora un approccio di tipo tradizionale.
Che in quell'abitato ci fossero state più fasi non siamo qui noi a dirlo: il problema è rimettere in ordine quelllo che è stato scavato con indicazioni stratigrafiche e cercare di orientarsi fra il resto distinguendo fra aspetti di residualità negli strati finali del contesto abitativo e qualche possibile approssimazione nella conduzione dello scavo coerente con i tempi in cui esso fu condotto.
Quello che pensavo io era una ripresa sistematica dei reperti interpolata con quanto più ci fosse di notizie di cantiere, più o meno come oggi una ditta archeologica un po' bravina farebbe in sede di "post-scavo" prima di consegnare la documentazione: in pratica una rilettura alla ricerca delle approssimazioni o delle piccole incomprensioni che in fase di scavo potrebbero essere state commesse, finalizzata alla miglior possibile "messa in fase" almeno per gli eventi finali di cessazione insediativa.
Per come è conciata l'Archeologia italiana di oggi, non viviamo in tempi per proporre seriamente una cosa del genere su un vecchio caso come quello in esame e non è roba che possa essere fatta da appassionati locali, comunque reperti e documenti ci sono, quando arriveranno tempi migliori qualcuno avrà una possibilità di provarci non certo peggiore della attuale.
Ti consiglio di lasciar perdere su questo, di limitarti a prendere atto che dalle attestazioni materiali l'escursione cronologica sembra essere non meno di quello che è stato detto e quanto a te concentrarti su aspetti più facili relativi a particolari reperti, sui quali con costanza e prudenza potresti nel tempo arrivare a dare un piccolo contributo originale.
CITAZIONE (Lupati @ 3/5/2019, 12:30)
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ti riferisci agli oscillum, ne ho trovato uno in un altro sito peuceta (4 km di distante), pero rotondo, con un simbolo al centro, forse uno scarabeo
Potrebbe essere teoricamente possibile un uso di manufatti a forma di peso di telaio predisposti per un qualche impiego analogo agli
oscilla. Ma è tutto da ragionarci. Riprendere meticolosamente la bibliografia esistente, schedare un po' di casi in maniera organica e ripartire a ragionarci. Però no sparate a sentimento, per favore.