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L'archeoacustica come nuova scienza, Un nuovo modo di indagare gli antichi templi

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Pablito50
view post Posted on 6/7/2013, 08:12 by: Pablito50




Bene. Dopo un po’ di tempo per calmare le acque agitate, ricominciamo a seguire il filo del discorso sull’archeo-acustica vista come una nuova tecnica complementare per analizzare dal punto di vista antropologico alcuni siti sacri molto antichi e studiarne lo scopo e la funzione.

Devo dire che l’archeo-acustica comincia ad essere applicata in maniera più estensiva ed è per questo che il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Malta ha organizzato un congresso il prossimo anno in febbraio per verificare lo stato dell’arte di questa nuova tecnica.

Non è casuale che questo accada a Malta perché i templi presenti sia nell’isola di Malta che di Gozo presentano delle caratteristiche costruttive e sonore peculiari che sono studiate dagli archeologi locali da quasi 20 anni.

Qual è il problema fondamentale sollevato da Leda al quale mi riallaccio per riassumere qual è la maggior difficoltà ad accettare i risultati di un’analisi del genere e sul quale si può portare avanti il dibattito?

La risposta porebbe essere (faccio la parafrasi delle parole di Leda) che tali santuari, ad esempio a Malta, ma anche a Cividale del Friuli (che è quello che stiamo analizzando noi in questo periodo) è possibile che siano stati realizzato per tutti altri motivi e solo successivamente gli effetti presenti in essi abbiano fatto sì che diventassero un luogo famoso all'epoca.

Magari questi effetti potrebbero essere stati sfruttati dai custodi del santuario, ma senza che loro fossero consapevoli da che cosa derivavano.

Diciamo che, usando una terminologia giuridica medico-legale, bisogna dimostrare il nesso di causalità tra caratteristiche della struttura ed effetto sull’organismo umano e dimostrare anche che quella struttura sia stata voluta proprio in quel modo.

Ma a questo punto ci ritroviamo due problemi da risolvere, il primo è dimostrare che la struttura architettonica, empiricamente o no, è stata sintonizzata volutamente a quella frequenza di risonanza, come ad Hal Saflieni a Malta (i famosi 110Hz). Il secondo problema è che tipo di risultati si voleva raggiungere sull’organismo umano.

Per questo secondo tipo di problema esistono degli studi precedenti, del quale il capostipite è questo: "Ancient Architectural Acoustic Resonance Patterns and Regional Brain Activity", prodotto dell'Università della California (UCLA), ed ecco il link www.scribd.com/doc/14079961/Time-an...ss-and-Culture-

Uno studio molto serio pubblicato su Time and Mind (Journal of Archaeology Consciousness and Culture) nel 2008 da Cook et al. nel quale è stata analizzata con l’EEG (elettroencefalogramma) la risposta comportamentale di trenta soggetti volontari in laboratorio all'esposizione delle frequenze presenti in questi templi.

E questo è un punto ugualmente importante da definire: quali sono le frequenze audio che riescono a modificare il comportamento dell’organismo umano?

In realtà in ambito antropologico sono conosciuti vari riti sacri antichi che senza l’uso di sostanze psicotrope utilizzavano il canto, il movimento o melodie particolari per raggiungere una sorta di stordimento della mente che facilitasse esperienze mistiche. Ma bisogna scientificamente definire quali, come e perché secondo il metodo scientifico più rigoroso.

Edited by Pablito50 - 6/7/2013, 18:54
 
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