Ostraka - Forum di archeologia

L'archeoacustica come nuova scienza, Un nuovo modo di indagare gli antichi templi

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Pablito50
view post Posted on 6/7/2013, 08:12




Bene. Dopo un po’ di tempo per calmare le acque agitate, ricominciamo a seguire il filo del discorso sull’archeo-acustica vista come una nuova tecnica complementare per analizzare dal punto di vista antropologico alcuni siti sacri molto antichi e studiarne lo scopo e la funzione.

Devo dire che l’archeo-acustica comincia ad essere applicata in maniera più estensiva ed è per questo che il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Malta ha organizzato un congresso il prossimo anno in febbraio per verificare lo stato dell’arte di questa nuova tecnica.

Non è casuale che questo accada a Malta perché i templi presenti sia nell’isola di Malta che di Gozo presentano delle caratteristiche costruttive e sonore peculiari che sono studiate dagli archeologi locali da quasi 20 anni.

Qual è il problema fondamentale sollevato da Leda al quale mi riallaccio per riassumere qual è la maggior difficoltà ad accettare i risultati di un’analisi del genere e sul quale si può portare avanti il dibattito?

La risposta porebbe essere (faccio la parafrasi delle parole di Leda) che tali santuari, ad esempio a Malta, ma anche a Cividale del Friuli (che è quello che stiamo analizzando noi in questo periodo) è possibile che siano stati realizzato per tutti altri motivi e solo successivamente gli effetti presenti in essi abbiano fatto sì che diventassero un luogo famoso all'epoca.

Magari questi effetti potrebbero essere stati sfruttati dai custodi del santuario, ma senza che loro fossero consapevoli da che cosa derivavano.

Diciamo che, usando una terminologia giuridica medico-legale, bisogna dimostrare il nesso di causalità tra caratteristiche della struttura ed effetto sull’organismo umano e dimostrare anche che quella struttura sia stata voluta proprio in quel modo.

Ma a questo punto ci ritroviamo due problemi da risolvere, il primo è dimostrare che la struttura architettonica, empiricamente o no, è stata sintonizzata volutamente a quella frequenza di risonanza, come ad Hal Saflieni a Malta (i famosi 110Hz). Il secondo problema è che tipo di risultati si voleva raggiungere sull’organismo umano.

Per questo secondo tipo di problema esistono degli studi precedenti, del quale il capostipite è questo: "Ancient Architectural Acoustic Resonance Patterns and Regional Brain Activity", prodotto dell'Università della California (UCLA), ed ecco il link www.scribd.com/doc/14079961/Time-an...ss-and-Culture-

Uno studio molto serio pubblicato su Time and Mind (Journal of Archaeology Consciousness and Culture) nel 2008 da Cook et al. nel quale è stata analizzata con l’EEG (elettroencefalogramma) la risposta comportamentale di trenta soggetti volontari in laboratorio all'esposizione delle frequenze presenti in questi templi.

E questo è un punto ugualmente importante da definire: quali sono le frequenze audio che riescono a modificare il comportamento dell’organismo umano?

In realtà in ambito antropologico sono conosciuti vari riti sacri antichi che senza l’uso di sostanze psicotrope utilizzavano il canto, il movimento o melodie particolari per raggiungere una sorta di stordimento della mente che facilitasse esperienze mistiche. Ma bisogna scientificamente definire quali, come e perché secondo il metodo scientifico più rigoroso.

Edited by Pablito50 - 6/7/2013, 18:54
 
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view post Posted on 21/7/2013, 20:12
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In un articolo comparso sul numero appena pubblicato di Antike Welt, una rivista di divulgazione e informazione archeologica ad alto livello, dedicato alla magia in epoca preistorica (Andrea Zeeb-Lanz, Von «Schamanen» und «Ahnengöttern» - Magie in prähistorischer Zeit, in Antike Welt, 4/2013, pp. 9-14) si parla di tamburi in terracotta della cultura di Salzmünd (Sachsen-Anhalt, 3400-3100a.C.) ed in proposito vengono citati esperimenti condotti in epoca attuale in camere megalitiche in cui si è provato l'influsso psichico dei suoni prodotti dai tamburi suonati con un ritmo particolare sui presenti in concomitanza con correnti d'aria, vibrazioni indotte dai tamburi e l'ambiente angusto . In bibliografia viene citato:
A. WATSON / D. KEATING, Architecture and sound. An acoustic analysis of megalithic monuments in prehistoric Britain, Antiquity 73 (1999) 325-336
Se non erro è la prima volta che in un articolo trovo citati studi di archeoacustica.
 
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Pablito50
view post Posted on 30/7/2013, 06:33




CITAZIONE (dceg @ 21/7/2013, 21:12) 
In un articolo comparso sul numero appena pubblicato di Antike Welt, una rivista di divulgazione e informazione archeologica ad alto livello, dedicato alla magia in epoca preistorica (Andrea Zeeb-Lanz, Von «Schamanen» und «Ahnengöttern» - Magie in prähistorischer Zeit, in Antike Welt, 4/2013, pp. 9-14) si parla di tamburi in terracotta della cultura di Salzmünd (Sachsen-Anhalt, 3400-3100a.C.) ed in proposito vengono citati esperimenti condotti in epoca attuale in camere megalitiche in cui si è provato l'influsso psichico dei suoni prodotti dai tamburi suonati con un ritmo particolare sui presenti in concomitanza con correnti d'aria, vibrazioni indotte dai tamburi e l'ambiente angusto . In bibliografia viene citato:
A. WATSON / D. KEATING, Architecture and sound. An acoustic analysis of megalithic monuments in prehistoric Britain, Antiquity 73 (1999) 325-336
Se non erro è la prima volta che in un articolo trovo citati studi di archeoacustica.

Molto interessante l’articolo di Watson e Keating che mi hai segnalato, dceg. Grazie sinceramente.
Non lo conoscevo e devo dire che ha finalmente confermato un sospetto che avevo da tempo sull’uso di strumenti a percussione nei riti all’interno di questi antichi templi.
Con questo si dimostra l’importanza dell’uso dei forum, ed in particolare di questo forum, per uno scambio di informazioni che altrimenti risulterebbe molto più difficile.
D’altra parte l’archeoacustica è ancora in fase embrionale, come a suo tempo fu per l’archeoastronomia prima di essere riconosciuta come scienza complementare alla comprensione di alcuni problemi archeologici.

Ma torniamo all’articolo in questione segnalato in bibliografia da dceg.
La sede originale della pubblicazione è qui: http://antiquity.ac.uk/ant/073/Ant0730325.htm
Però può essere trovato in forma parziale qui: www.questia.com/library/1G1-5517471...#articleDetails
Ma ovviamente non si può caricare completamente per motivi di copyright anche se ora ne dispongo di una copia completa.

In esso Watson e Keating dicono testualmente nell’introduzione (per chi non conosce l’inglese e con qualche libera interpretazione personale): ”Sembra improbabile che il mondo della preistoria fosse silenzioso. Il suono era presente in tutti gli aspetti della vita delle persone – a partire dal linguaggio alla fabbricazione di strumenti di pietra. Manufatti provenienti da tutta Europa sono stati interpretati come strumenti musicali e molti di questi, come i flauti ricavati da osso intagliato, potrebbero anche risalire addirittura al Paleolitico (Megaw 1960, 1968). In Gran Bretagna simili evidenze sono rare e problematiche (ad es Megaw 1984), probabilmente a causa della difficoltà a conservarsi della materia organica. La parola stessa “strumento musicale” è di per sé insoddisfacente, ed è forse più appropriato considerare ciò che dice Lund (1981: 246) che definisce gli strumenti musicali come “dispositivi che producono suoni”. Questi includono qualsiasi cosa che può emettere suoni, dall'uso di materie prime come legno, osso o pietra, al corpo umano stesso. È possibile produrre suoni inaspettatamente sofisticati da manufatti molto semplici, e da materie prime anche non lavorate (Purser 1997). Ma prove frammentarie potrebbero anche essere male interpretate. Ad esempio, Lund (1981) ha suggerito che i resti di tamburi ceramici in Scandinavia possono essere stati dispersi nella massa di cocci nella documentazione archeologica. Inoltre, è anche possibile che i recipienti utilizzati per lo stoccaggio, o per altri scopi, possono funzionare come strumenti da percussione con solo piccole modifiche. La ricostruzione sperimentale ha anche dimostrato che contenitori di ceramica preistorica avrebbero potuto essere adatti all’uso come efficaci tamburi (Purser 1997)”.

Quindi il suono come parte importante della vita di ogni giorno, ma anche a sottolineare momenti decisivi durante i riti.

Per questo gli autori analizzano il rapporto tra strutture architettoniche preistoriche e soprattutto l’effetto di riverbero sonoro presente all’interno dei cerchi in pietra ed in particolare a Easter Aquorthies nello Aberdeenshire in Scozia (alcune immagini del sito si possono trovare qui: www.megalithics.com/scotland/easter/eastmain.htm ) dove le sue pietre volutamente reclinate appaiono peculiari per questo uso sonoro.

Senza entrare nel dettaglio, attraverso la somma e la sottrazione delle onde sonore che si riflettono sulla pietra era possibile ottenere degli effetti acustici straordinari e suggestivi che paradossalmente non erano udibili al di fuori del cerchio di pietre. Inoltre il suono del tamburo appariva simulare un’esplosione proveniente dal suolo.

Ma tornerò ancora su questo articolo che appare una ricerca molto complessa e interessante.
Volevo però sottolineare che ho cominciato a studiare, anche se da poco, le frequenze emesse da questi strumenti di percussione ed in particolare il tamburo sciamanico che appare essere uno tra i più antichi strumenti utilizzati nei riti di ogni dove. Una semplice cornice di legno che sottende una pelle di capra (www.youtube.com/watch?v=9T_o6h63_8c ).

Con mio grande stupore nell’analisi grafica ho scoperto che le frequenze emesse da questo strumento rientrano nella gamma delle frequenze di risonanza emesse da strutture neolitiche (90-120Hz) del Sud Inghilterra e Irlanda, ma anche ad Hal Saflieni a Malta e nell’Ipogeo di Cividale che stiamo studiando. E' possibile che al posto della voce maschile, come proposto da Robert Jahn, siano stati usati dei tamburi per ottenere lo stesso effetto acustico? Ciò non avrebbe limitato al sesso maschile la prerogativa di condurre il rito (la voce bassa maschile ha un timbro che è compreso tra i 90-120Hz, timbro non compreso dalla voce femminile)

Ecco la grafica delle frequenze dominanti del tamburo sciamanico. in questo grafico in particolore sono presenti tre tamburi con due diverse intonazioni per cui sono presenti due picchi: www.sbresearchgroup.eu/Immagini/Tamburo_sciamanico.jpg

Proviamo ora ad immaginare quale poteva essere l’effetto psichico di questi suoni su una civiltà che non era sommersa dall’inquinamento acustico e dagli “effetti speciali” ai quali siamo sottoposti giornalmente nella nostra vita.

Ora, da tempo stiamo studiando qual è l’effetto psichico di queste frequenze presso la mia Università in una ricerca, nella quale ho coinvolto anche i neurofisiologi, per una analisi elettroencefalografica che studi l’effetto sulla mente umana di queste frequenze, si badi bene di queste frequenze specifiche, ossia 90-120Hz che sono quelle che noi ritroviamo nei templi neolitici.

www.sbresearchgroup.eu/index.php/it...dio-preliminare

www.sbresearchgroup.eu/index.php/it...ebrale-connessa

In questo caso sottoponiamo dei volontari a dei toni prodotti elettronicamente nella camera fonoassorbente della Clinica Otorinolaringoiatrica. Ebbene dai primi risultati sembrerebbe che intorno ai 110Hz si chiudano alcune aree deputate al linguaggio a livello del lobo destro e si aprono al contrario dei centri emozionali e percettivi a carico dell’altro lobo cerebrale. Lo studio è ancora in corso e dal laboratorio l’esame EEG (elettroencefalografia) sarà in futuro riportato nell’ipogeo di Cividale per una valutazione comparativa.

Ciò confermerebbe i risultati ottenuti nell’Università della California (UCLA) da Ian Cook i cui riferimenti bibliografici si possono trovare nel mio post precedente.

Ora, proviamo ad immaginare questo doppio effetto su i soggetti che si trovavano al centro di questi circoli megalitici nei quali, oltre all’effetto scenico, si ritrovavano a ricevere delle frequenze in grado di sollecitare i loro centri emozionali direttamente senza passare attraverso la coscienza o la consapevolezza del momento.

Se i volontari che sono stati sottoposti al nostro esperimento hanno giudicato “emozionante” l’esperienza di essere esposti a queste frequenze in una disadorna camera fonoassorbente, proviamo a pensare all’effetto di questi tamburi all’interno di questi cerchi megalitici con un’ampia iconografia visuale.
 
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lama su
view post Posted on 30/7/2013, 19:44




vi segnalo questo articolo che non ha nulla di archeologico, ma che è in qualche modo interessante per questa dimostrazione in quanto parla di un'altra fonte di suoni a frequenza costante che sembra avere poteri curativi.

Questa volta non si tratta di caverne e montagne, ma di.. gatti!

www.scientificamerican.com/article.cfm?id=why-do-cats-purr
 
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view post Posted on 31/7/2013, 15:18
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Permettetemi alcune osservazioni e considerazioni nonché dei quesiti, forse inutili, sciocchi o inadeguati. :rolleyes:

Ripensando agli effetti dei suoni sulle persone mi è vento in mente che certi suoni di frequenza bassa, come quelli dei tamburi o delle canne d'organo più grandi (ecco qui forse un altro spunto: l'effetto "mistico" della musica d'organo, in particolare sulle frequenze molto basse all'interno delle chiese e il fatto che l'organo è uno strumento strettamente legato all'architettura e che l'organo e l'edificioin cui esso si trova formano un insieme indissolubile) vengono recepiti non solo o più che con l'apparato uditivo con l'addome, sotto forma di vibrazioni che chiamerei "viscerali". Ed ecco un quesito: vi sono frequenze di risonanza "viscerale"?
Inoltre noi percepiamo i suoni non solo per trasmissione aerea, ma anche ossea. Ben lo so io, affetto da una notevole ipoacusia :cry: , dato che non percepisco il suono ad esempio di un diapason accostato all'orecchio, ma lo sento distintamente se esso viene appoggiato alla scatola cranica. Altro quesito: è possibile che i suoni, le vibrazioni vengano percepite tramite l'apparato osseo, partendo dai piedi per arrivare al cranio ad esempio di chi sta in un ambiente in cui ci siano suoni, come i tamburi di cui si parlava nei post precedenti? Esistono anche in questo caso frequenze particolari, in cui magari si manifestano fenomeni di risonanza. Il mio quesito è insomma, in che misura il corpo umano è partecipe dei suoni, non solo con l'udito, ma nel suo insieme?
 
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view post Posted on 31/7/2013, 16:30
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Il sistema di trasmissione ossea dei suoni è stato a lungo utilizzato per le comunicazioni all'interno dei carri armati (e anche dagli equipaggi degli aeroplani).
Ciascun membro dell'equipaggio era dotato di un laringofono, ossia un microfono applicato sul collo, all'altezza della laringe, e di un convertitore a pressione applicato sull'osso parietale, all'interno del caschetto.
Questo sistema permette di comunicare facilmente ed intelligibilmente in presenza di rumori molesti, che impedirebbero la conversazione attraverso l'uso di un normale microfono e di cuffie altoparlanti.
Per molto tempo non sono state disponibili auricolari così efficienti e piccole da consentirne l'installazione all'ingresso del condotto uditivo.
Il laringofono è tutt'ora utilizzato militarmente nei casi in cui si debba comunicare parlando "in un soffio", per non farsi udire anche da persone molto vicine.

La tecnica di trasmissione dei moderni impianti hifi prevede l'utilizzo di subwoofer, diffusori dedicati alla riproduzione di suoni a bassa frequenza: nel caso di discoteche, impianti casalinghi e in auto generalmente funzionano tra i 20 e i 200 hz, ma i modelli dedicati a particolari forme di spettacolo, per esempio la musica dal vivo professionale, arrivano a trasmettere tra i 18 e gli 80 hz.
Naturalmente, è la potenza che viene spaventosamente incrementata, arrivando ai 2000 watt RMS. Lo scopo è quello di ottenere la maggiore pressione sonora possibile.
Personalmente, percepisco queste frequenze a livello della gabbia toracica, mi sento vibrare i polmoni, o almeno così a me pare.

Questo è il portale de Il Centro del Suono, che presenta lavori di archeologia sperimentale sugli strumenti acustici preistorici
www.soundcenter.it/preistoriastrumentario.html
 
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view post Posted on 31/7/2013, 16:51
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Grazie per le precisazioni e per il link al sito davvero interessante! :)
CITAZIONE (Usékar @ 31/7/2013, 17:30) 
Personalmente, percepisco queste frequenze a livello della gabbia toracica, mi sento vibrare i polmoni, o almeno così a me pare.

Temo che il mio "addome" sia più sviluppato (o magari sarà solo più sensibile? <_< ) della gabbia toracica :wacko: :P
 
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Pablito50
view post Posted on 31/7/2013, 18:00




CITAZIONE (lama su @ 30/7/2013, 20:44) 
vi segnalo questo articolo che non ha nulla di archeologico, ma che è in qualche modo interessante per questa dimostrazione in quanto parla di un'altra fonte di suoni a frequenza costante che sembra avere poteri curativi.

Questa volta non si tratta di caverne e montagne, ma di.. gatti!

www.scientificamerican.com/article.cfm?id=why-do-cats-purr

L’articolo sul gatto di Scientific American apre una porta che è una nota dolente nell’ambiente medico perché vede contrapposte due fazioni pro e contro molto agguerrite. C’è chi accetta le teorie “eretiche” di Bruce Lipton, biologo medico avanzato, secondo le quali sulla membrana cellulare esistono anche dei recettori per le vibrazioni e chi, invece, rimane ancorato al fatto che è solo il DNA che governa la cellula.

Questi recettori “sonori”, secondo Lipton, ma anche altri ricercatori, sarebbero in grado di regolarizzare il funzionamento della cellula e si potrebbe ripristinare situazioni di malattia semplicemente inondando l’organo malato di corrette vibrazioni. Ossia le vibrazioni regolarizzerebbero la "distonia" cellulare che ha generato la malattia. È la cosiddetta terapia mediante il suono tanto aborrita dalle ditte farmaceutiche e da una parte del mondo accademico, fondamentalmente per motivi economici.

In realtà si cominciano a vedere lavori affidabili pubblicati su questo argomento. D’altra parte si usano già gli ultrasoni per motivi curativi in ortopedia per favorire la ripresa da fenomeni dolorosi e infiammazioni recidivanti con un certo successo, tanto che è diventata una terapia di routine.

D’altra parte cerchiamo di considerare anche la medicina antica che utilizzava le campane tibetane per ottenere gli stessi risultati. Infatti veniva posta una piccola campana sull’arto malato, ad esempio sulla spalla per una periartrite e poi veniva fatta vibrare un’altra campana a distanza che per il fenomeno di risonanza faceva vibrare quella sulla spalla senza toccarla. La spalla traeva a questo punto un notevole giovamento dal punto di vista antidolorifico.

In realtà la medicina antica e sciamanica attraverso una conoscenza empirica faceva ampio uso di questi meccanismi sonori per lungo tempo sbeffeggiati dalla medicina attuale e che ora si stanno riscoprendo e che stanno incominciando a costituire la cosiddetta “medicina complementare”.

Il fatto che il gatto utilizzi la stessa gamma di frequenza di quelle che stiamo studiando in questo momento (25-150Hz) e che abbiamo ricavato da vari siti archeologici, la dice lunga sulle estese conoscenze degli antichi in ambito medico. Ovviamente però non in ambito chirurgico, anche se nell’antico Egitto la trapanazione del cranio in seguito a traumi cranici che generavano un ematoma intracranico (che finiva con il schiacciare il cervello fino a provocare la morte dell’individuo) era pratica comune ed in grado di salvare la vita alla vittima non diversamente da oggi.

Il quesito di dceg richiede un’adeguata risposta che però è strettamente legato a questo post e che cercherò di dirimere quanto prima.
 
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Pablito50
view post Posted on 1/8/2013, 01:44




CITAZIONE (dceg @ 31/7/2013, 16:18) 
Permettetemi alcune osservazioni e considerazioni nonché dei quesiti, forse inutili, sciocchi o inadeguati. :rolleyes:

Ripensando agli effetti dei suoni sulle persone mi è vento in mente che certi suoni di frequenza bassa, come quelli dei tamburi o delle canne d'organo più grandi (ecco qui forse un altro spunto: l'effetto "mistico" della musica d'organo, in particolare sulle frequenze molto basse all'interno delle chiese e il fatto che l'organo è uno strumento strettamente legato all'architettura e che l'organo e l'edificioin cui esso si trova formano un insieme indissolubile) vengono recepiti non solo o più che con l'apparato uditivo con l'addome, sotto forma di vibrazioni che chiamerei "viscerali". Ed ecco un quesito: vi sono frequenze di risonanza "viscerale"?
Inoltre noi percepiamo i suoni non solo per trasmissione aerea, ma anche ossea. Ben lo so io, affetto da una notevole ipoacusia :cry: , dato che non percepisco il suono ad esempio di un diapason accostato all'orecchio, ma lo sento distintamente se esso viene appoggiato alla scatola cranica. Altro quesito: è possibile che i suoni, le vibrazioni vengano percepite tramite l'apparato osseo, partendo dai piedi per arrivare al cranio ad esempio di chi sta in un ambiente in cui ci siano suoni, come i tamburi di cui si parlava nei post precedenti? Esistono anche in questo caso frequenze particolari, in cui magari si manifestano fenomeni di risonanza. Il mio quesito è insomma, in che misura il corpo umano è partecipe dei suoni, non solo con l'udito, ma nel suo insieme?

All’interessante domanda di dceg “vi sono frequenze di risonanza viscerale?" aggiungerei: ”E quale è il loro effetto?”. Mentre il secondo quesito è:"in che misura il corpo umano è partecipe dei suoni, non solo con l'udito, ma nel suo insieme?"

Diciamo subito che gran parte delle frequenze basse non vengono percepite principalmente dall’organo dall’udito, ma dai meccano-recettori che sono recettori sensoriali presenti in tutto il corpo e che sono deputati a segnalare le vibrazioni sia nella cute che nelle ossa. Sono gli stessi recettori che ci suggeriscono la presenza di un terremoto o una vibrazione anomala sulla nostra automobile e gli stessi che ci fanno sentire più con il petto che con le orecchie la vibrazione delle canne di un organo da chiesa. Diciamo che si tratta di cellule che si depolarizzano e producono uno stimolo elettrico che viene trasmesso al Sistema Nervoso Centrale come potenziale d’azione e qui elaborato in forma cosciente di percezione vibratoria.

Bisogna pertanto distinguere la sensazione dell’udito da quella vibratoria anche se a livello cerebrale avviene un’integrazione delle due sensazioni.

Il nostro orecchio ha una gamma sonora percepibile compresa tra i 20Hz e i 20.000Hz e citando me stesso (www.sbresearchgroup.eu/index.php/it...li-antichi-siti ) “D’altra parte attente misurazioni hanno dimostrato che la capacità di udire suoni al di sotto dei 20Hz non cala di repentinamente e se c’è sufficiente pressione sonora l’orecchio umano può essere capace di percepire in parte gli infrasuoni. Solitamente si considerano le frequenze sopra i 20KHz come ultrasuoni e le frequenze emesse sotto i 20Hz sono dette infrasuoni.”

Ma, quando si tratta di infrasuoni questi a volte non vengono percepiti affatto dall’organo dell’udito, ma le persone particolarmente sensibili possono percepirle con il corpo come dell’energia non altrimenti specificabile. Ossia, queste particolari frequenze hanno un effetto diretto sull’organismo umano senza che l’ascoltatore abbia la possibilità di rendersi conto che si tratta di vibrazioni sonore.

Utilizzando le moderne tecniche di registrazione digitale, è ora possibile registrare molto chiaramente anche le bande di frequenza audio non udibili come gli infrasuoni.

Qualsiasi esagerazione nel volume acustico prodotto nell'ambiente ha un effetto profondamente destabilizzante sull'individuo, addirittura gli infrasuoni sono stati utilizzati nel contesto di guerre e ai nostri giorni ci sono parecchie organizzazioni che svolgono ricerche nel settore delle armi acustiche. Tuttavia, le basse vibrazioni naturali con un'assenza di alta pressione acustica possono al contrario avere un'influenza positiva sulla salute dell’uomo e alcune persone possono addirittura percepire i suoni a bassa frequenza piuttosto come una sensazione che come un suono. Gli infrasuoni possono anche provocare sensazioni di timore o paura nell'uomo. Dato che una sensazione non è percepita coscientemente molto bene, gli infrasuoni possono far percepire alle persone che degli eventi strani o soprannaturali si stanno verificando [9]. Quindi è possibile l’ipotesi che laddove sono presenti moltissime vibrazioni naturali a bassa frequenza, le antiche popolazioni considerassero questi siti come "sacri" per le sensazioni inconsce percepite in quella sede.”

Ricordo che a questo proposito proprio sulla collina di Visoćica, conosciuta anche come Piramide del Sole, ho registrato una potente fonte naturale di infrasuoni che da molte persone veniva percepita come una sorta di energia presente in cima alla collina. Per verificare la similitudine di questo luogo con altri siti sacri, proprio domani parto per due settimane di ricerche sul Monte Rtanj sui Carpazi in Serbia, considerato da sempre, per una marea di miti, la “montagna sacra” serba. Anche qui andrò alla ricerca di infrasuoni che possano giustificare il notevole numero di leggende presenti riguardanti questo sito.

Ma tornando a esperienze più comuni e ritornando a discutere di archeo-acustica ed in questo caso di infrasuoni in particolare, vorrei sottoporre alla vostra attenzione questo tracciato da ascoltare con cuffie ad alta fedeltà e registrato con microfoni ad alta sensibilità.

È un semplice tracciato di circa 25 secondi del rumore di un tuono sulla sponda di un torrente in Trentino. Con il rumore della pioggia e della cascata del torrente si produce un rumore bianco che riempie la banda di frequenza udibile dai 16Hz ai 15kHz con un livello massimo di -33db.

www.sbresearchgroup.eu/Immagini/Tuono02.mp3

Se però facciamo l’analisi grafica del sonoro durante il rumore del tuono scopriamo che durante il secondo picco del tuono è prodotta una marea di infrasuoni intorno ai 10Hz (oltre a numerose basse frequenze) che sono responsabili dell’emozionalità che il tuono crea nell’organismo umano in quanto vibrazione ad alto volume (-6 db).

Ricordo che il rumore del tuono è dato dall’onda d’urto provocata dall’aria in rapida espansione come esito dell’altissima temperatura prodotta dall’azione del fulmine nel canale ionizzato.

Ecco l’analisi grafica del suono vicino alla cascata con il semplice rumore della pioggia

www.sbresearchgroup.eu/Immagini/Pioggia_fiume01.jpg

Ed ecco il picco a 10Hz a – 6db durante il tuono

www.sbresearchgroup.eu/Immagini/Tuono02_secondo_picco.jpg

Ciò significa che gli infrasuoni sono presenti normalmente nella nostra vita e possono condizionare lo stato della nostra coscienza/umore come ad esempio il rumore di un tuono che ci turba se avviene nelle vicinanze (e non solo per il volume del suono) e che vien percepito talvolta più col petto (o la pancia!) che con le orecchie. E questa è una esperienza che tutti noi abbiamo fatto.

Laddove sono presenti naturalmente molti infrasuoni ed in maniera continuativa l’effetto sulla psiche è notevole, come in alcuni antichi siti sacri, ad esempio il Monte Amiata per gli Etruschi, che trattandosi di un vulcano spento (in realtà non esistono vulcani totalmente spenti), possiede ancora una notevole produzione di suoni a bassa frequenza derivanti dal movimento del magma sottostante.

Edited by Pablito50 - 1/8/2013, 03:26
 
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view post Posted on 1/8/2013, 07:41
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In proposito ho trovato in wiki la notizia di un interessante esperimento - Infrasonic - fatto nel 2003 in Gran Bretagna:
http://en.wikipedia.org/wiki/Infrasound#In...tone_experiment
 
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Pablito50
view post Posted on 1/8/2013, 16:59




CITAZIONE (dceg @ 1/8/2013, 08:41) 
In proposito ho trovato in wiki la notizia di un interessante esperimento - Infrasonic - fatto nel 2003 in Gran Bretagna:
http://en.wikipedia.org/wiki/Infrasound#In...tone_experiment

Grazie Dceg! L’esperimento di Lawrence del 2003 è stato alla base delle mie ricerche in Bosnia e rende conto degli effetti potenti delle frequenze infrasoniche. Per molto tempo mi sono concentrato sugli ultrasuoni in Bosnia, per poi scoprire che l’emissione di infrasuoni era più potente e costante ed era la vera causa degli effetti che le persone più sensibili provavano in cima alla collina di Visoćica.

Molto interessante anche questo articolo, peraltro riportato anche da Wikipedia, riguardo un’altra interessante esperienza che è alla base anche di questa pubblicazione britannica: www.richardwiseman.com/resources/ghost-in-machine.pdf ,

che rappresenta una ricerca di confine, ma svolta molto seriamente.

A molti è sfuggito l’importanza della risposta sonora alla frequenza di risonanza presente in alcuni antichi siti di questo meccanismo che Vic Tandy ha chiamato “Ghost in the machine” e che si esplica aumentando la percezione dei soggetti sottoposti ad infrasuoni facendoli avere delle visioni o percezioni extrasensoriali di entità incorporee. Questo fenomeno sembra in correlazione con la frequenza di risonanza dell’occhio che genera autonomamente queste immagini senza che nell’ambiente sia presente nulla di simile.

Quando abbiamo svolto le prime volte ricerche nell’ipogeo di Cividale del Friuli cercando di misurare a quale frequenza era l’effetto di risonanza presente ancora nelle due camere ipogee, ci siamo concentrati con il produttore di toni elettronico sulla frequenza di accordo che è risultata essere di 95Hz in una camera e di 102Hz nell’altra.

Solo più tardi ci siamo resi conto che la risposta in frequenza di risposta delle camere non si limitava solo alla frequenza di accordo, ma comprendeva anche tutta la banda sonora compresa tra quella frequenza e gli ultrasuoni fino ai 10Hz. Qui sotto c’è il grafico della risonanza ottenuta con una voce maschile bassa che sollecita tutta la banda sonora fino agli infrasuoni

http://www.sbresearchgroup.eu/images/Ipoge...feriore_092.jpg

e il buco di frequenze che sono presenti nel caso l’officiante sia una donna la cui voce non è in grado di mettere in risonanza il sistema.

http://www.sbresearchgroup.eu/images/Ipoge...095_Dolores.jpg

È possibile, pertanto, che chi eseguiva riti con l’uso di tamburi o la voce maschile accordata su quella frequenza e con un certo volume sonoro poteva sollecitare una risposta di infrasuoni da parte della struttura che faceva vedere agli astanti queste allucinazioni. Possiamo immaginare che risultato psicologico poteva avere una cosa del genere nei popoli antichi che lo hanno frequentato.
 
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Pablito50
view post Posted on 13/8/2013, 08:43




Ancora un tracciato interessantissimo che ho raccolto nella mia ultima spedizione scientifica in Serbia, presso il monte Rtanj. È stato registrato nel palazzo imperiale di Gaio Galerio, uno tra gli ultimi imperatori romani durante la tetrarchia, costruito alla fine del 3° secolo d.C. in vicinanza del Monte Rtanj, che già all’epoca era considerata una montagna sacra.

www.sbresearchgroup.eu/images/Rtanj/Rtanj40.jpg

Galerio era un pagano che credeva molto nella religione locale e nei miti pagani. Era fortemente anti-cristiano ed ha combattuto per molto tempo questa religione. Il palazzo lo ha costruito in quel posto seguendo le cosiddette “lay-lines” terrestri, reperibili da qualsiasi radomante, e ponendo le mura proprio sulle linee negative come rinforzo per esse. È chiaro che in qualità di imperatore disponeva di un buon numero di sciamani in grado di istruirlo sui miti locali.

Interessante quello che ho registrato all’interno del tempio dedicato a Cybele, ossia al culto di Madre Terra. Come si sussurra in loco è evidente che Galerio lo ha costruito in un luogo già dedicato a questa divinità.

Provate ad ascoltare questo. L’ho chiamato il Cuore (vagamente aritmico) di Galerio. Bisogna però usare una cuffia ad alta fedeltà con ampia componente di bassi. Con gli altoparlantini del computer è impossibile sentire qualcosa.

www.sbresearchgroup.eu/Immagini/The_Heart_of_Galerius.mp3

Non sono passi, ma un suono presente costantemente nel tempio che ha però varie sonorità, ma costantemente sui 47Hz.

http://www.sbresearchgroup.eu/images/Rtanj..._Romulianus.jpg

I suoni sono stati raccolti in questo angolo

www.sbresearchgroup.eu/images/Rtanj/Rtanj42.jpg

E questo una mezz’ora dopo. Il cuore apparentemente appare fermo, ma continuano la sonorità.

www.sbresearchgroup.eu/Immagini/The_Heart_of_Galerius_2.mp3

Bisogna essere prudenti, ma questo confermerebbe ancora una volta la nostra teoria (SBRG) sul fatto che in siti sacri antichi, spesso connessi al culto di Madre Terra, c’è sempre qualcosa di speciale connesso alla Terra stessa. In questo caso chiari movimenti sottostanti in grado di fornire fenomeni acustici, magnetici e non solo, molto rilevanti.
 
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Harmonia
view post Posted on 27/8/2013, 16:05




QUOTE (Pablito50 @ 13/8/2013, 09:43) 
nel palazzo imperiale di Gaio Galerio, uno tra gli ultimi imperatori romani durante la tetrarchia, costruito alla fine del 3° secolo d.C. in vicinanza del Monte Rtanj, che già all’epoca era considerata una montagna sacra.

Qual è la prova che il Monte Rtanj era considerato come montagna sacra?
 
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Pablito50
view post Posted on 28/8/2013, 21:02




CITAZIONE (Harmonia @ 27/8/2013, 17:05) 
CITAZIONE (Pablito50 @ 13/8/2013, 09:43) 
nel palazzo imperiale di Gaio Galerio, uno tra gli ultimi imperatori romani durante la tetrarchia, costruito alla fine del 3° secolo d.C. in vicinanza del Monte Rtanj, che già all’epoca era considerata una montagna sacra.

Qual è la prova che il Monte Rtanj era considerato come montagna sacra?

Ad una domanda così perentoria non si può che rispondere in maniera articolata.

Facendo una ricerca Internet chiunque può trovare la risposta a questa domanda. Basta consultare Wikipedia (che non è una fonte ottimale, ma piace ai ricercatori da poltrona) qui: http://en.wikipedia.org/wiki/Rtanj_Mountain, oppure anche qualche sito turistico qui: www.discoverserbia.org/en/mountains/planina-rtanj e si scopre che da sempre per la popolazione locale il comprensorio del monte Rtanj ha avuto incessantemente qualcosa di misterioso e l’ha coperto di leggende. Più o meno come mi è capitato di osservare sul Monte Amiata in Toscana, montagna sacra per gli etruschi.

Ma una ricerca antropologica seria non può usare solo queste fonti, così, grazie alla straordinaria collaborazione degli archeologi e delle istituzioni locali, cosa che non ho mai trovato in Bosnia dove le rivalità tra le istituzioni hanno sempre prevalso, per dieci giorni ho consultato tutte le leggende locali, dalle più strampalate a trasmissione orale a quelle già note ai tempi dei romani.

La potenza di una leggenda, o meglio di un mito, è che un mito trasmette delle informazioni che possono anche essere distorte e che chi lo trasmette non sa interpretare, ma il vero destinatario, che è colui che possiede una conoscenza scientifica accurata, può coglierne benissimo il significato.

Quello che è risultato da questo studio è che da sempre sono presenti dei fenomeni elettromagnetici inconsueti che a suo tempo, quando la superstizione superava la scienza, devono aver molto impressionato chi vi ha assistito.

Lo stesso palazzo di Galerio “si dice” che sia sorto su un sito molto più antico pieno di fenomeni ed aver provato da parte mia che questi fenomeni sono ancora in parte presenti sta ad indicare che non tutte le leggende vanno scartate come fonti di ignoranza.

Per un’analisi più attenta e di conseguenza per una pubblicazione di più ampio respiro occorrerà però attendere tutto l’inverno. Ho raccolto così tanto materiale che ci vorranno di sicuro 3-4 mesi per analizzarlo tutto con cura.

Ma non sono il primo ad aver analizzato da questo punto di vista il palazzo di Galerio, un team tedesco gli scorsi anni ha già effettuato vari accertamenti in quella sede, forse però con un’altra metodica.

Edited by Pablito50 - 28/8/2013, 23:11
 
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Harmonia
view post Posted on 30/8/2013, 15:38




QUOTE (Pablito50 @ 28/8/2013, 22:02) 
QUOTE (Harmonia @ 27/8/2013, 17:05) 
Qual è la prova che il Monte Rtanj era considerato come montagna sacra?

Ad una domanda così perentoria non si può che rispondere in maniera articolata.

Questo è tutto a posto. Una buona informazione, e le fonti, erano tutti che speravo.

QUOTE (Pablito50 @ 28/8/2013, 22:02) 
Facendo una ricerca Internet chiunque può trovare la risposta a questa domanda. Basta consultare Wikipedia (che non è una fonte ottimale, ma piace ai ricercatori da poltrona) qui: http://en.wikipedia.org/wiki/Rtanj_Mountain, oppure anche qualche sito turistico qui: www.discoverserbia.org/en/mountains/planina-rtanj e si scopre che da sempre per la popolazione locale il comprensorio del monte Rtanj ha avuto incessantemente qualcosa di misterioso e l’ha coperto di leggende. Più o meno come mi è capitato di osservare sul Monte Amiata in Toscana, montagna sacra per gli etruschi.

Ma una ricerca antropologica seria non può usare solo queste fonti,

Sì, avevo già trovato quelle fonti; come se dice, non sono molto serie. Ma, come ho appena detto, ho dato per scontato che si sarebbe in grado di fornire quelle molto più dettagliate.

QUOTE (Pablito50 @ 28/8/2013, 22:02) 
così, grazie alla straordinaria collaborazione degli archeologi e delle istituzioni locali [ ... ] per dieci giorni ho consultato tutte le leggende locali, dalle più strampalate a trasmissione orale a quelle già note ai tempi dei romani.

Ma non c'era niente, nei siti a cui ha dato link, riguardante le tradizioni che risalgono al periodo romano.

QUOTE (Pablito50 @ 28/8/2013, 22:02) 
La potenza di una leggenda, o meglio di un mito, è che un mito trasmette delle informazioni che possono anche essere distorte e che chi lo trasmette non sa interpretare, ma il vero destinatario, che è colui che possiede una conoscenza scientifica accurata, può coglierne benissimo il significato.

Leggende sono storie tradizionali, a volte associati a luoghi particolari, a volte no. I miti sono spesso più complessi: molti di loro sono spiegazioni eziologiche di come tale e una tale situazione è nata. La sua descrizione, però, dà per scontato che alcuni miti abbiano un fondamento di una qualche forma di fenomeno scientifico. Se è così, si dovrebbe fornire la prova molto più dettagliata prima di questa premessa potrebbe essere accettata.

QUOTE (Pablito50 @ 28/8/2013, 22:02) 
Quello che è risultato da questo studio è che da sempre sono presenti dei fenomeni elettromagnetici inconsueti che a suo tempo, quando la superstizione superava la scienza, devono aver molto impressionato chi vi ha assistito.

Lo stesso palazzo di Galerio “si dice” che sia sorto su un sito molto più antico

C'è un po 'di informazioni qui degli insediamenti precedenti al Gamzigrad in epoca preistorica.

QUOTE (Pablito50 @ 13/8/2013, 09:43) 
Ancora un tracciato interessantissimo che ho raccolto nella mia ultima spedizione scientifica in Serbia, presso il monte Rtanj. È stato registrato nel palazzo imperiale di Gaio Galerio, uno tra gli ultimi imperatori romani durante la tetrarchia, costruito alla fine del 3° secolo d.C. in vicinanza del Monte Rtanj, che già all’epoca era considerata una montagna sacra.

Ma quale connessione ha Gamzigrad con Rtanj? Gamzigrad dista circa 50 km a nord-est di Rtanj.

QUOTE (Pablito50 @ 13/8/2013, 09:43) 
Galerio era un pagano che credeva molto nella religione locale e nei miti pagani. Era fortemente anti-cristiano ed ha combattuto per molto tempo questa religione. Il palazzo lo ha costruito in quel posto seguendo le cosiddette “lay-lines” terrestri, reperibili da qualsiasi radomante, e ponendo le mura proprio sulle linee negative come rinforzo per esse.

Che prove ci sono per questo?

Il concetto di linee ley è certo molto interessante.

Ma la verità brutale è che non resistono all'analisi scientifica.

È molto più probabile che il palazzo da Galerio di Felix Romuliana - è stato, comunque, il suo luogo di nascita di Galerio (pg 7) - fu sistemato e costruito utilizzando i normali criteri degli agrimensori romani, i gromatici.

Ci sono diverse menzioni qui, nel palazzo stesso, per esempio, del decumano, la linea est-ovest nozionale di solito impostata dai gromatici quando hanno stabilito un sito.

E questo documento, per esempio, discute le prove per il rapporto di importanti siti romani con rilievi catastali in altre parti dell'Impero Romano, in Galles.

Harmonia

Edited by Harmonia - 2/9/2013, 22:03
 
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