Ostraka - Forum di archeologia

L'archeoacustica come nuova scienza, Un nuovo modo di indagare gli antichi templi

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Pablito50
view post Posted on 31/8/2013, 02:01




CITAZIONE (Harmonia @ 30/8/2013, 16:38) 
Questo è tutto a posto. Una buona informazione, e le fonti, erano tutti che speravo.

Sì, avevo già trovato quelle fonti; come se dice, non sono molto serie. Ma, come ho appena detto, ho dato per scontato che si sarebbe in grado di fornire quelle molto più dettagliate.

Ma non c'era niente, nei siti a cui ha dato link, riguardante le tradizioni che risalgono al periodo romano.

Cara Harmonia, credo che devo darti veramente una brutta notizia: non tutte le fonti interessanti ed importanti si trovano su Internet.
A volte non basta cliccare su un link senza doversi alzare dalla poltrona per avere a disposizione tutto la bibliografia che interessa.

A volte occorre prendere un treno o la propria automobile, caricare in una borsa i propri strumenti e i propri appunti e recarsi sul posto. Occorre parlare con gli archeologi che hanno investigato prima di te su quel territorio. Occorre entrare nel museo che conserva i reperti più importanti e consultare la documentazione dopo aver preventivamente preso accordi con chi si occupa della materia. Spesso si tratta di libri introvabili o documenti parecchio datati. Occorre farseli tradurre da chi conosce la lingua perché non tutti sono scritti in inglese. Nel mia spedizione in Serbia per quello che stavo cercando e che non erano notizie tradizionali non c’era proprio nessun documento che potevo leggere da solo.

Poi se stai facendo una ricerca di nuovo tipo e non ti limiti a una scienza di “plastica”, che si limita a ricompilare e interpretare infinite volte le stesse cose già viste da tutti, i problemi diventano ancora più grossi, perché tu stesso e la tua esperienza di ricerca diventano la principale fonte su cui basarsi. Se poi si tratta di archeoacustica che è una scienza complementare all’archeologia, che non ha ancora sviluppato un protocollo univoco, ma che è ancora in fase di sperimentazione, i problemi diventano ancora maggiori.

Credo che la tua richiesta di fornire tutta la mia bibliografia, prima ancora di aver concluso la mia ricerca che prevede altri sopralluoghi prima di pubblicare il mio lavoro, sia decisamente eccessiva. Guarda che questo è solo un topic che serve a divulgare delle idee (e ricevere consigli) che possano essere utili a chiunque si interessi di archeoacustica anche solo per curiosità, non un esame per l’assegnazione di una cattedra.

Ti dirò soltanto che la maggior parte delle mie fonti tradizionali le ho trovate presso la Municipalità di Boljevac e Sokobanja della Serbia Orientale, ma vanno ancora ordinate.


CITAZIONE (Harmonia @ 30/8/2013, 16:38) 
Leggende sono storie tradizionali, a volte associati a luoghi particolari, a volte no. I miti sono spesso più complessi: molti di loro sono spiegazioni eziologiche di come tale e una tale situazione è nata. La sua descrizione, però, dà per scontato che alcuni miti abbiano un fondamento di una qualche forma di fenomeno scientifico. Se è così, si dovrebbe fornire la prova molto più dettagliata prima di questa premessa potrebbe essere accettata.

Scusa, il tuo italiano è ancora poco chiaro, ma mi sembra di capire che esigi una documentazione che certifichi l’esistenza di un fenomeno ancora prima che sia stato scoperto. Ossia esigi che un romano antico sappia spiegare la dinamica degli infrasuoni e quale effetto generarono a suo tempo nell’organismo umano. Non ti sembra un po’ troppo? Leggiti la Naturalis historia di Plinio il Vecchio e trovami una descrizione che sia compatibile con la scienza come la vediamo oggi. Ma la sua opera rimane una marea di notizie che se ben interpretate possono essere utili tuttora. È questo che intendo dire quando affermo “un mito trasmette delle informazioni che possono anche essere distorte e che chi lo trasmette non sa interpretare, ma il vero destinatario, che è colui che possiede una conoscenza scientifica accurata, può coglierne benissimo il significato”.

CITAZIONE (Harmonia @ 30/8/2013, 16:38) 
Ma quale connessione ha Gamzigrad con Rtanj? Gamzigrad dista circa 50 km a nord-est di Rtanj

Probabilmente non sei informata, ma tutta la regione attorno al Monte Rtanj è ricca di fenomeni elettromagnetici inconsueti (forse dovresti documentarti), ma si fa sempre riferimento al monte come dizione di riferimento per la regione. A meno che tu non ami la burocrazia ed allora preferisci esprimere la collocazione esatta senza brevità di dizione.
In tal caso si può dire che il palazzo di Galerio è situato nella Serbia Orientale, nella Valle del Timok, nella zona di Crna Reka, a 11 km di distanza da Zajecar. Ma credo che dire questo ogni volta che si parla della Felix Romuliana sia piuttosto noioso.

CITAZIONE (Harmonia @ 30/8/2013, 16:38) 
Che prove ci sono per questo?

Il concetto di linee ley è certo molto interessante.

Ma la verità brutale è che non resistono all'analisi scientifica.

Non credo che questo sia il luogo ideale per discutere su questo argomento. Personalmente non so se la rabdomanzia sia una scienza o no. Per me, essendo affidata alla sensibilità individuale, non è scienza perché non ripetibile. Però i romani ci credevano, ma come credevano (non tutti) negli Dei dell’Olimpo.

Io credo a quello che vedo e sento, e quello che mi dicono i miei strumenti sì sono misurazioni scientifiche ripetibili.
Quindi non vedo perché cerchi di innestare una polemica sulle ley-lines visto che io non ne sono un fautore, né sono di mia competenza.

CITAZIONE (Harmonia @ 30/8/2013, 16:38) 
È molto più probabile che il palazzo da Galerio di Felix Romuliana - è stato, comunque, il suo luogo di nascita di Galerio (pg 7) - fu sistemato e costruito utilizzando i normali criteri degli agrimensori romani, i gromatici.

Immaginavo che alla fine avresti citato wikipedia come fonte suprema di conoscenza.

Ma qui ti sfugge il punto fondamentale, probabilmente perché la tua conoscenza della Felix Romuliana è solo via Internet.

Perché edificare una così enorme costruzione su un luogo declive invece che su un piano come sarebbe stato più logico? Perché posizionare proprio in quel punto il tempio dedicato a Cybele? E perché di fronte al tempio, dove veniva fatto il sacrificio rituale del toro, l’erba del giardino rimane sempre verde anche d’inverno?
Se poi consideriamo che questo era un rito di potenza straordinaria spesso condotto in connessione con il culto imperiale e gestito da una serie di sacerdoti, i “tauroboliati”, che dedicavano la loro esperienza religiosa per la sicurezza dell'imperatore e dello Stato, quale migliore luogo per celebrare nel migliore dei modi questo rito era se non un luogo che non subiva gli insulti dell’inverno?

La motivazione è molto semplice, l’energia che proveniva dalla terra manteneva il luogo in uno stato di temperatura costante dovuta all’acqua termale (42°C) che scorreva e scorre ancora lì sotto, anche se non emerge più alla superficie.
Le registrazioni che ho effettuato se ascoltate con attenzione dimostrano chiaramente che c’è un movimento d’acqua nel sottosuolo poco al di sotto della superficie e le vibrazioni che si percepiscono chiaramente in quel luogo hanno la stessa origine.

E chi se non Galerio, nato e vissuto in quel luogo, poteva conoscere questi fenomeni?

Si può ipotizzare che Galerio ha costruito la Felix Romuliana proprio là perché conosceva o aveva sentito parlare della “magia” di quel posto o aveva sperimentato su sé stesso l’effetto di tali infrasuoni e basse frequenze e quale effetto esaltante hanno sull’organismo? Figuriamoci poi se durante un rito religioso pagano pieno di suggestioni.

Ma come dico in un post poco sopra io non fornisco soluzioni, ma solo nuove proposte di interpretazione della storia in base all'evoluzione della tecnica multidisciplinare d'indagine.

Comunque Harmonia, ti inviterei ad attenerti al topic senza innescare polemiche per ogni parola che dico come hai sempre fatto in precedenza. Pertanto ti inviterei anche ad andare oltre una richiesta troppo serrata e sistematica di prove e conferme per ogni post che scrivo che mi costringe a svelare in anteprima particolari della mia ricerca che non mi va ancora di condividere e che non hanno nulla a che vedere con lo spirito di questo topic.

Edited by Pablito50 - 31/8/2013, 10:19
 
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Pablito50
view post Posted on 31/8/2013, 07:45




CITAZIONE (Harmonia @ 30/8/2013, 16:38) 
Ci sono diverse menzioni qui, nel palazzo stesso, per esempio, del decumano, la linea est-ovest nozionale di solito impostata dai gromatici quando hanno stabilito un sito.

E questo documento, per esempio, discute le prove per il rapporto di importanti siti romani con rilievi catastali in altre parti dell'Impero Romano, in Galles.

Harmonia

Il tuo primo link corrisponde alla versione in inglese della breve opera descrittiva di Maja Živić edito dal Museo Nazionale „Zaječar“ di cui dispongo anche del testo originale tirato in 500 copie (grazie a Dio in italiano per la collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Belgrado), solo che invece delle immagini del palazzo vedo parecchie donne nude a lato del testo di cui poni il link. Forse non è proprio il link più esaustivo.

Nel testo originale in italiano si dice che „La pianta romuliana, condizionata dalla configurazione del terreno, ha assunto la forma di un trapezio piuttosto irregolare, sviluppato sulla superficie di quasi 4,5 ettari. La porta principale è ubicata nella zona orientale e le facciate di tutti gli edifici all'interno delle mura sono rivolte verso di essa. L'andamento in direzione estovest è indicato dall'unica via di comunicazione chiaramente espressa – il decumanus“.

Il testo è breve, ma si dimentica di spiegare che il palazzo non è in piano, ma su un terreno in pendenza e quindi la pianta è stata adeguata con una forma a trapezio, come l'autrice giustamente fa notare, alla configurazione del terreno. Dunque, l'acclività del terreno non facilitava i movimenti all'interno del palazzo e neppure la sua difesa, quindi la motivazione di costruire quello splendore fortificato proprio in quella zona doveva essere un altro.

Che Gaio Galerio fosse stato un romantico? Mi permetto di dubitarne, visto quanto si scrive della sua vita, anche se il nome del palazzo costruito in piena campagna è Felix Romuliana, da Romula che era la madre. Invece è documentato (Lattanzio) che all'interno del palazzo, o meglio proprio al centro, esisteva uno spazio sacrale, recintato sin dall'origine, utilizzato proprio da Romula per le sue misteriose celebrazioni mistiche assieme ai suoi seguaci.

Ed è per questo che bisogna cercare un'altra motivazione della costruzione di un palazzo di quelle dimensioni proprio in quel posto che superasse la praticità di costruire in piano e che potrebbe essere proprio quella mistica, visto poi che la funzione militare era assolutamente secondaria. E la ragione ricercata è ipotizzabile che potrebbe risiedere proprio nella „natura“ di quel posto.

Visto che mancano le foto sul link che hai messo tu cerco di metterne alcune io, oltre a quelle già messe nel post poco sopra.

Ecco l'immagine aerea del palazzo:

www.sbresearchgroup.eu/images/Rtanj/Romuliana01.jpg

La pianta sulla quale sono segnati i diversi livelli che rende conto della complessità della costruzione rispetto il terreno:

www.sbresearchgroup.eu/images/Rtanj/Romuliana02.jpg

Parte della zona interna e quel che resta di un colonnato:

www.sbresearchgroup.eu/images/Rtanj/Romuliana03.jpg
www.sbresearchgroup.eu/images/Rtanj/Romuliana05.jpg

Quello che rimane del Tempio dedicato a Cybele dove abbiamo fatto le principali rilevazioni:

www.sbresearchgroup.eu/images/Rtanj/Romuliana04.jpg
 
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view post Posted on 31/8/2013, 18:08
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CITAZIONE (Pablito50 @ 31/8/2013, 08:45) 
Il tuo primo link corrisponde alla versione in inglese della breve opera descrittiva di Maja Živić edito dal Museo Nazionale „Zaječar“ di cui dispongo anche del testo originale tirato in 500 copie (grazie a Dio in italiano per la collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Belgrado), solo che invece delle immagini del palazzo vedo parecchie donne nude a lato del testo di cui poni il link. Forse non è proprio il link più esaustivo.

Evidentemente devi avere qualche malware oppure ti si è aperta qualche pop-up, perché io non le vedo.
Interessante quanto riportato da Lattanzio sul palazzo di Gaio Galerio, però bisogna fare attenzione, perché se è vero che le notizie di Lattanzio su Galerio sono di prima mano (i due furono contemporanei), è anche vero che Lattanzio era cristiano, mentre Galerio approvò (anzi fu il fautore) la persecuzione contro i Cristiani operata da Diocleziano. E' vero che che in fin di vita si pentì, ma comunque il ricordo delle morti da lui volute restava. Lattanzio potrebbe aver riportato dicerie (non penso sia mai entrato nel palazzo di Galerio), per mettere ancor più in cattiva luce l'imperatore e la sua famiglia. Lo dimostrerebbe quel "misteriose" che significherebbe che non erano cerimonie pagane tradizionali. Come dire che mentre l'imperatore perseguitava i seguaci di una religione altra da quella tradizionale, poi sua madre non aveva problemi a seguire riti non meglio identificati. Qursto tanto più che Diocleziano aveva bandito anche il manicheismo, perché la sua politica di riforme metteva al centro la religione romana tradizionale, discostandosi inoltre dai suoi predecessori sotto i quali era stato molto prospero il culto del dio Sole.
 
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view post Posted on 31/8/2013, 18:44
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CITAZIONE (leda77 @ 31/8/2013, 19:08) 
CITAZIONE (Pablito50 @ 31/8/2013, 08:45) 
Il tuo primo link corrisponde alla versione in inglese della breve opera descrittiva di Maja Živić edito dal Museo Nazionale „Zaječar“ di cui dispongo anche del testo originale tirato in 500 copie (grazie a Dio in italiano per la collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Belgrado), solo che invece delle immagini del palazzo vedo parecchie donne nude a lato del testo di cui poni il link. Forse non è proprio il link più esaustivo.

Evidentemente devi avere qualche malware oppure ti si è aperta qualche pop-up, perché io non le vedo.

Allora il malware dovrei averlo anch'io (e non mi risulta proprio, dato che controllo tutti i giorni con scanner appositi), visto che le immagini di donne discinte compaiono anche a me, anche se si tratta non di foto ma di immagini generate con la grafica virtuale. E mi compaiono immagini di draghi, di uomini in slip con evidenziato. con un circoletto rosso, un particolare ben preciso e altre amenità del genere...

E non mi compare alcuna foto della Felix Romuliana.
 
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Harmonia
view post Posted on 2/9/2013, 23:04




QUOTE (Pablito50 @ 31/8/2013, 03:01) 
Occorre parlare con gli archeologi che hanno investigato prima di te su quel territorio. Occorre entrare nel museo che conserva i reperti più importanti e consultare la documentazione dopo aver preventivamente preso accordi con chi si occupa della materia.

Su questo argomento, sono d'accordo con lei.

QUOTE (Pablito50 @ 31/8/2013, 03:01) 
Se poi si tratta di archeoacustica che è una scienza complementare all’archeologia, che non ha ancora sviluppato un protocollo univoco, ma che è ancora in fase di sperimentazione

I problemi della archaeoacoustica e il suo rapporto discutibile con l'archeologia sono stati discussi in questo articolo.

QUOTE (Pablito50 @ 31/8/2013, 03:01) 
Credo che la tua richiesta di fornire tutta la mia bibliografia, prima ancora di aver concluso la mia ricerca che prevede altri sopralluoghi prima di pubblicare il mio lavoro, sia decisamente eccessiva. Guarda che questo è solo un topic che serve a divulgare delle idee (e ricevere consigli) che possano essere utili a chiunque si interessi di archeoacustica anche solo per curiosità, non un esame per l’assegnazione di una cattedra.

Non mi aspettavo una intera bibliografia. Volevo semplicemente sapere su quali fonti si fa affidamento per la sua affermazione che molte tradizioni e leggende erano collegati con Rtanj.

QUOTE (Pablito50 @ 31/8/2013, 03:01) 
la maggior parte delle mie fonti tradizionali le ho trovate presso la Municipalità di Boljevac e Sokobanja della Serbia Orientale

Vabbene ...

QUOTE (Pablito50 @ 31/8/2013, 03:01) 
il tuo italiano è ancora poco chiaro

La prego di accettare le mie scuse per il mio italiano male espresso. Stavo cercando di dire questo: che mi sembrava che si stava sostenendo che alcuni miti erano basati su, o generati da, fenomeni di natura tecnica o scientifica. Io penso che questo è un argomento piuttosto controverso. Non credo che Plinio ha alcuna connessione con l'argomento. La sua Storia Naturale è un commento su temi come la geografia e le piante. Non è principalmente un lavoro di mitologia.

QUOTE (Pablito50 @ 31/8/2013, 03:01) 
si può dire che il palazzo di Galerio è situato nella Serbia Orientale, nella Valle del Timok, nella zona di Crna Reka, a 11 km di distanza da Zajecar. Ma credo che dire questo ogni volta che si parla della Felix Romuliana sia piuttosto noioso.

Così 50 Km da Rtanj, allora.

QUOTE (Pablito50 @ 31/8/2013, 03:01) 
Comunque Harmonia, ti inviterei ad attenerti al topic senza innescare polemiche per ogni parola che dico come hai sempre fatto in precedenza. Pertanto ti inviterei anche ad oltre una richiesta troppo serrata e sistematica di prove e conferme per ogni post che scrivo che mi costringe a svelare in anteprima particolari della mia ricerca che non mi va ancora di condividere e che non hanno nulla a che vedere con lo spirito di questo topic.

Non voglio leggere i dettagli della sua ricerca. Sto indagando solo la base degli sui ipotesi e argomenti di lei. Al momento, le trovo dubbia e controversa.

QUOTE (Pablito50 @ 31/8/2013, 03:01) 
Il tuo primo link corrisponde alla versione in inglese della breve opera descrittiva di Maja Živić edito dal Museo Nazionale „Zaječar“ di cui dispongo anche del testo originale tirato in 500 copie (grazie a Dio in italiano per la collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Belgrado), solo che invece delle immagini del palazzo vedo parecchie donne nude a lato del testo di cui poni il link. Forse non è proprio il link più esaustivo.

Sono davvero dispiaciuta per le donne nude (che non vedo io). Tali siti sono molto fastidiosi. Ho rimosso quel link, e sostituito un altro, con fotografie (di edifici, non donne), che è probabilmente più informativo.

QUOTE (Pablito50 @ 31/8/2013, 03:01) 
Non credo che questo sia il luogo ideale per discutere su questo argomento. Personalmente non so se la rabdomanzia sia una scienza o no.

Prima, come ho detto in precedenza, l'esistenza di linee ley non è stato dimostrato (vedere Williamson, T. and Bellamy, L., Ley Lines in Question; vedere anche Peterson 1993, p. 266, n. 189). La questione di se la rabdomanzia ha alcuna validità scientifica non è neanche dimostrata. La questione di se i fenomeni elettromagnetici e rumore avrebbero potuto essere rilevati, sia da uomini preistorici o da persone che vivono in epoca romana, e se questi avesse una qualche connessione con le linee ley o sondaggi dei terreni, inoltre non è dimostrata.

QUOTE (Pablito50 @ 31/8/2013, 03:01) 
Però i romani ci credevano, ma come credevano (non tutti) negli Dei dell’Olimpo.

I romani credevano in linee ley? Non ci penso.

In primo luogo, si dovrebbe dimostrare definitivamente l'esistenza di "ley lines" (che abbiamo discusso in precedenza). In secondo luogo, si dovrebbe dimostrare che i romani avevano conoscenza su di loro. In terzo luogo, si dovrebbe mostrare come i Romani hanno messo in pratica tali concetti.

Penso, tuttavia, che si sta confondendo diversi concetti qui. Certo, i romani non avevano il concetto di "ley lines" come sognato da Alfred Watkins . Il sistema romano di indagine della terra potrebbe essere stato in definitiva derivato dagli Etruschi pg 201-2; Pliny, NH, II: 55

Ma il sistema etrusco non assomiglia a quella di "ley lines". E le indagini terra dei romani - collegati principalmente con misurazione su larga scala di terra - non possono essere confrontati con linee ley.

QUOTE (Pablito50 @ 31/8/2013, 03:01) 
si dimentica di spiegare che il palazzo non è in piano, ma su un terreno in pendenza e quindi la pianta è stata adeguata con una forma a trapezio, come l'autrice giustamente fa notare, alla configurazione del terreno. Dunque, l'acclività del terreno non facilitava i movimenti all'interno del palazzo e neppure la sua difesa, quindi la motivazione di costruire quello splendore fortificato proprio in quella zona doveva essere un altro.

Il piano architettonico di un edificio individuo non entra in discussione qui. Evidentemente, i suoi architetti hanno tenuto conto Il rapporto dell'UNESCO conferma che:
QUOTE
Le relazioni spaziali e visive tra il palazzo e il complesso memoriale, dove si trovano i mausolei dell'imperatore e di sua madre Romula, sono unici.

Ma questo non si riferisce al concetto di ley lines.

Un soggetto più interessante da considerare potrebbe essere se Felix Romuliana era situata secondo un'indagine catastale romana della regione (alla maniera di alcuni dei fortini Flavi in Galles).
 
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Pablito50
view post Posted on 3/9/2013, 06:15




Perdonami, Harmonia, ma credo che tu non abbia capito molto dell’archeoacustica che non c’entra proprio nulla con le ley-lines. Come ti ho detto in precedenza io non ne sono un fautore, né considero la rabdomanzia una scienza (per chi non lo sa, si usa proprio la rabdomanzia per identificare le ipotetiche ley-lines).

Vedo anche che fai parecchia confusione tra la rabdomanzia e le ley-lines, come se fossero un sinonimo. La rabdomanzia è conosciuta ben prima della nascita di Cristo e consiste nell’utilizzare strumenti come bacchette o pendolini che evidenziano i movimenti del corpo generati da supposte radiazioni o vibrazioni emesse dall'oggetto ricercato, ad esempio sorgenti d’acqua o altre energie, e percepite dalla persona sensitiva. Non solo i romani, ma molti popoli antichi (ad esempio nell’Antico Egitto) e soprattutto in Oriente, credevano in queste tecniche e le praticavano ampiamente dalla notte dei tempi.

Ma tutto ciò non ha nulla a che vedere con l’archeoacustica e non capisco perché insisti su questo argomento che continui a dibattere. La mia citazione a riguardo delle ley-lines si riferiva solo ad osservazioni fatti da radioestesisti nel palazzo di Galerio qualche tempo prima, che hanno ottenuto gli stessi risultati dei nostri moderni strumenti nella valutazione delle mura. Ma prima bisogna credere alla radioestesia.

Credo che sia stata questa frase a crearti confusione.

CITAZIONE (Pablito50 @ 13/8/2013, 09:43) 
Galerio era un pagano che credeva molto nella religione locale e nei miti pagani. Era fortemente anti-cristiano ed ha combattuto per molto tempo questa religione. Il palazzo lo ha costruito in quel posto seguendo le cosiddette “lay-lines” terrestri, reperibili da qualsiasi rabdomante, e ponendo le mura proprio sulle linee negative come rinforzo per esse. È chiaro che in qualità di imperatore disponeva di un buon numero di sciamani in grado di istruirlo sui miti locali.

Quindi mi costringi a spiegarla meglio. La rabdomanzia era una scienza conosciuta anche prima dei tempi dei romani e sicuramente qualcuno si era accorto che quel luogo aveva qualcosa di speciale, altrimenti non lo avrebbero costruito lì il palazzo, in un posto architettonicamente sconveniente. Poi è ovvio che hanno utilizzato i consueti orientamenti est-ovest. Ma nella scelta del perimetro hanno preferito porre le mura laddove l’energia era più forte, come riscontrato dagli strumenti. Un caso che energia e mura corrispondono come posizione? Forse, ma permettimi di dubitarne.

Comunque non ho MAI affermato che i romani conoscessero le ley-lines e quindi non mettermi in bocca cose che non ho mai detto.

Scusami, ma ho sempre più l’impressione che ogni volta cerchi un appiglio per aprire una polemica su cose che non c’entrano nulla con questo topic, per cui io consiglierei di lasciare cadere il discorso ley-lines che, ribadisco, non ha nulla a che vedere con l’archeoacustica.
Interessanti comunque alcuni link che hai postato.

Molto più interessante l’osservazione di Leda77 sulla madre di Galerio, Romula, dal punto di vista storico. Che a detta di Lattanzio svolgeva direttamente pratiche divinatorie e per la quale lo stesso Galerio provvide ad assicurarne l’immortalità facendola includere tra gli dei con un atto di apoteosi.

Il rapporto tra madre e figlio doveva essere decisamente molto stretto, tanto che Galerio fece costruire due enormi mausolei al di fuori del palazzo sulla collina vicina, per sé e per la madre Romula.

Ecco l’immagine a distanza dei due mausolei, ancora intatti, presenti ad una certa distanza dal palazzo e decisamente enormi.

www.sbresearchgroup.eu/images/Rtanj/Rtanj41.jpg

Mentre in questa seconda immagine abbiamo la fotografia aerea.

www.sbresearchgroup.eu/images/Rtanj/Rtanj41bis.jpg

Ma per rendersi conto delle dimensioni, ecco la foto ripresa da sopra il mausoleo di Galerio, il più grande in dimensioni, verso il mausoleo di Romula, più piccolo, sopra al quale stiamo effettuando le nostre misurazioni. L’altezza delle persone rende ragione delle perfette proporzioni della struttura.

www.sbresearchgroup.eu/images/Rtanj/Rtanj41ter.jpg

Molto originale l’idea di assicurare anche l’immortalità dei corpi fisici, arsi sul posto, e poi ricoperti da un’immensa quantità di terreno fino a creare una specie di semicupola che avrebbe impedito qualsiasi tentativo di scavarne i resti per l’eternità. Ma Galerio si è veramente pentito a fine vita abbracciando la fede cristiana? Oppure anche questa è propaganda successiva alla sua morte, quando nessuno poteva smentirla?

Viste le scelte di dove essere seppellito e le connessioni “energetiche” del posto, si potrebbe anche dubitarne.

E qui ritorna in gioco l’archeoacustica del posto dove abbiamo riscontrato delle notevoli anomalie, sia dal punto di vista delle vibrazioni sonore che dei campi elettromagnetici.

www.sbresearchgroup.eu/images/Rtanj/Rtanj44.jpg
www.sbresearchgroup.eu/images/Rtanj/Rtanj45.jpg

In particolare io ho rilevato una frequenza di fondo assolutamente inconsueta simile a quella di un bruciatore sempre acceso, decisamente un rumore molto intenso che è possibile ascoltare anche poggiando l’orecchio al suolo.

L’origine è sicuramente dovuta a sfregamenti tettonici che però il mio collega fisico ha riscontrato essere accompagnati da un incredibile aumento del campo elettrico proprio al di sopra dei mausolei, non spiegabili con la semplice forma degli stessi che potrebbero comportarsi come degli enormi condensatori. Il campo elettrico in quella sede era così intenso da creare una sensazione di elettricità su tutto il corpo.

Se nella Roma antica non avevano tutti gli strumenti che abbiamo noi, comunque avevano la nostra stessa sensibilità (e forse maggiore di noi) per gli eventi naturali.

Personalmente credo che le sensazioni che sono possibili percepire su quella collina possano aver giocato un ruolo fondamentale nelle decisione di costruire quei mausolei proprio là, visto il fine divinatorio degli stessi. Di sicuro questi fenomeni, sicuramente presenti ben prima della costruzione dei mausolei avranno dato l’impressione che proprio lì vi era una via preferenziale di accesso per l’eternità.

Anche qui bisogna essere prudenti, ma se Romula era così avvezza a pratiche mistiche, di sicuro a suo tempo non si fece sfuggire questo particolare per la scelta della costruzione del proprio mausoleo e il fatto che Galerio l’abbia seguita nelle scelte fa credere che Galerio fino all’ultimo abbia continuato a credere nei miti pagani.
 
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Harmonia
view post Posted on 6/9/2013, 17:55




QUOTE (Pablito50 @ 3/9/2013, 07:15) 
Perdonami, Harmonia, ma credo che tu non abbia capito molto dell’archeoacustica che non c’entra proprio nulla con le ley-lines. Come ti ho detto in precedenza io non ne sono un fautore, né considero la rabdomanzia una scienza (per chi non lo sa, si usa proprio la rabdomanzia per identificare le ipotetiche ley-lines).

OK: così, per quanto si riguarda a lei, gli archaeoacoustici (un fenomeno controverso) non ha alcuna connessione con le linee ley (altro fenomeno controverso). E non crede che la rabdomanzia (un'attività controversa di validità non provata) ha alcun collegamento con le linee ley.


QUOTE (Pablito50 @ 3/9/2013, 07:15) 
Vedo anche che fai parecchia confusione tra la rabdomanzia e le ley-lines, come se fossero un sinonimo.

No: non pensavo che fossero sinonimi. Un motivo per cui non ho potuto farlo è che devo ancora vedere prove conclusive circa la validità della rabdomanzia o delle linee ley.

QUOTE (Pablito50 @ 3/9/2013, 07:15) 
La rabdomanzia è conosciuta ben prima della nascita di Cristo e consiste nell’utilizzare strumenti come bacchette o pendolini che evidenziano i movimenti del corpo generati da supposte radiazioni o vibrazioni emesse dall'oggetto ricercato, ad esempio sorgenti d’acqua o altre energie, e percepite dalla persona sensitiva. Non solo i romani, ma molti popoli antichi (ad esempio nell’Antico Egitto) e soprattutto in Oriente, credevano in queste tecniche e le praticavano ampiamente dalla notte dei tempi.

Sono sorpresa che dice che la rabdomanzia era conosciuta nell'antico Egitto, come questo non ho mai letto. Sono sicura che ha citazioni per questo?

QUOTE (Pablito50 @ 3/9/2013, 07:15) 
Ma tutto ciò non ha nulla a che vedere con l’archeoacustica e non capisco perché insisti su questo argomento che continui a dibattere. La mia citazione a riguardo delle ley-lines si riferiva solo ad osservazioni fatti da radioestesisti nel palazzo di Galerio qualche tempo prima,

Che radioestesisti? Che prove ha per questo?


QUOTE (Pablito50 @ 3/9/2013, 07:15) 
che hanno ottenuto gli stessi risultati dei nostri moderni strumenti nella valutazione delle mura. Ma prima bisogna credere alla radioestesia.

Ma ciò che prove ci sono che rabdomanti hanno definito e progettato il palazzo di Galerio?

QUOTE (Pablito50 @ 3/9/2013, 07:15) 
Credo che sia stata questa frase a crearti confusione.

QUOTE (Pablito50 @ 13/8/2013, 09:43) 
Galerio era un pagano che credeva molto nella religione locale e nei miti pagani. Era fortemente anti-cristiano ed ha combattuto per molto tempo questa religione. Il palazzo lo ha costruito in quel posto seguendo le cosiddette “lay-lines” terrestri, reperibili da qualsiasi rabdomante, e ponendo le mura proprio sulle linee negative come rinforzo per esse. È chiaro che in qualità di imperatore disponeva di un buon numero di sciamani in grado di istruirlo sui miti locali.

Quindi mi costringi a spiegarla meglio. La rabdomanzia era una scienza conosciuta anche prima dei tempi dei romani

Ma, ha appena detto, Pablito, che non si considera la rabdomanzia di essere una scienza:

“ ... né considero la rabdomanzia una scienza ... “

Tuttavia lei dice che Galerio credeva nelle linee ley e divinatorie, poi, più tardi, insiste che i Romani ... non credevano nelle linee ley? Sto diventando molto confusa ... Lei sta cercando forse di sostenere che Galerio e sua madre avevano credenze pagane che incorporavano la rabdomanzia (e forse qualche forma di linee ley)? (Tranne che lei dice che lei non credi in entrambi ... tranne che sì lei credi in rabdomanzia ... tranne che lei non credi in rabdomanzia :huh: )

QUOTE (Pablito50 @ 13/8/2013, 09:43) 
e sicuramente qualcuno si era accorto che quel luogo aveva qualcosa di speciale, altrimenti non lo avrebbero costruito lì il palazzo, in un posto architettonicamente sconveniente.

Secondo la tradizione, la ragione per cui lo ha scelto è stato che era il suo luogo di nascita.

QUOTE (Pablito50 @ 13/8/2013, 09:43) 
Poi è ovvio che hanno utilizzato i consueti orientamenti est-ovest.

(Come ho detto qui ...)

Questo potrebbe essere un indizio che gli agrimensori romani hanno lavorato sulla progettazione del palazzo.

QUOTE (Pablito50 @ 13/8/2013, 09:43) 
Ma nella scelta del perimetro hanno preferito porre le mura laddove l’energia era più forte, come riscontrato dagli strumenti. Un caso che energia e mura corrispondono come posizione? Forse, ma permettimi di dubitarne.

Grazie per aver cercato di spiegare ancora una volta la situazione. Questo, tuttavia, mi pare un argomento circolare, del tipo già descritto qui (scrollare in basso). Si presume che il palazzo di Galerio fu opera di rabdomanti; fenomeni energetici sono noti come presenti al palazzo, e da questo fenomeno si deduce che il palazzo è stato costruito con l'aiuto dei rabdomanti.

QUOTE (Pablito50 @ 13/8/2013, 09:43) 
Comunque non ho MAI affermato che i romani conoscessero le ley-lines e quindi non mettermi in bocca cose che non ho mai detto.

OK ... Questo è il posto in questione.

Si è inserito la mia citazione di ley lines:

QUOTE (Pablito50 @ 31/8/2013, 03:01) 
QUOTE (Harmonia @ 30/8/2013, 16:38) 
Che prove ci sono per questo?

Il concetto di linee ley è certo molto interessante.

Ma la verità brutale è che non resistono all'analisi scientifica.

E poi lei si è andato subito a dire questo:

QUOTE (Pablito50 @ 31/8/2013, 03:01) 
Non credo che questo sia il luogo ideale per discutere su questo argomento. Personalmente non so se la rabdomanzia sia una scienza o no. Per me, essendo affidata alla sensibilità individuale, non è scienza perché non ripetibile. Però i romani ci credevano, ma come credevano (non tutti) negli Dei dell’Olimpo.

Quindi, lei ha citato il tema della rabdomanzia. Ma io ho pensato che era in realtà parlando di linee ley ...

In ogni caso: no, i romani non credevano nelle linee ley.

QUOTE (Pablito50 @ 3/9/2013, 07:15) 
Scusami, ma ho sempre più l’impressione che ogni volta cerchi un appiglio per aprire una polemica su cose che non c’entrano nulla con questo topic, per cui io consiglierei di lasciare cadere il discorso ley-lines che, ribadisco, non ha nulla a che vedere con l’archeoacustica.

QUOTE (Pablito50 @ 13/8/2013, 09:43) 
Molto più interessante l’osservazione di Leda77 sulla madre di Galerio, Romula, dal punto di vista storico. Che a detta di Lattanzio svolgeva direttamente pratiche divinatorie e per la quale lo stesso Galerio provvide ad assicurarne l’immortalità facendola includere tra gli dei con un atto di apoteosi.

Leda ha scritto:

QUOTE
riti non meglio identificati.

Ha scritto Lattanzio (Ch IX):

QUOTE
... his mother was born beyond the Danube, and it was an inroad of the Carpi that obliged her to cross over and take refuge in New Dacia ... ((mater eius Transdanuviana infestantibus Carpis in Daciam novam transiecto amne confugerat.)

(Ch. XI):

QUOTE
The mother of Galerius, a woman exceedingly superstitious, was a votary of the gods of the mountains. Being of such a character, she made sacrifices almost every day, and she feasted her servants on the meat offered to idols. (Erat mater eius deorum montium cultrix, quae cum esset <mulier admodum superstitiosa>, dapibus sacrificabat paene cotidie ac vicanis suis epulas exhibebat.

Questo capitolo menziona sacrifici e le feste. Non dice nulla di divinazione, nè l'immortalità, nè il misticismo. È una lunga strada dagli conigli arrosti alla rabdomanzia.

Harmonia
 
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Pablito50
view post Posted on 7/9/2013, 03:39




Dunque, cerchiamo di riassumere i dati che abbiamo, perché con frasi del tipo “E’ una lunga strada dagli conigli arrosti alla rabdomanzia” non credo che si vada molto avanti

CITAZIONE (Harmonia @ 6/9/2013, 18:55) 
È una lunga strada dagli conigli arrosti alla rabdomanzia.

Harmonia

Abbiamo sicuramente un sito storico romano del tardo Impero, dichiarato patrimonio dell’UNESCO, ampiamente indagato dalla archeologia serba che fa capo al Museo Nazionale „Zaječar“. L’artefice riconosciuto è Gaio Galerio che “si dice” sia nato in quella località.

Si dice” appunto. Perché non esiste nessuna prova che sia nato proprio nel punto dove è stato costruito il palazzo e non qualche chilometro più in là (Gamzigrad)..

Quindi non esiste alcuna prova concreta che il palazzo abbia voluto glorificare la sede della nascita dell’Imperatore, ma si sa con sicurezza che nel 1984 (fonte Museo Nazionale „Zaječar“) nella parte sud-occidentale del Palazzo venne alla luce un grande blocco di tufo-arenario, frammento di un archivolto, recante l’iscrizione “FELIX ROMULIANA”. Questo permette di annoverare Gamzigrad nella tipologia di monumenti dell’architettura tardo-antica alla quale appartiene anche il Palazzo di Diocleziano a Spalato.

L’iscrizione rappresenta una conferma delle fonti storiche nelle quali si menziona Romuliana: un’opera anonima del 360 circa, dal titolo “Epitome” attribuita ad Aurelio Vittorio e il “De aedificis” di Procopio di Cesarea dell’anno 555.

Lo scritto attribuito a Aurelio Vittorio dice che l’imperatore romano Galerio (Caesar dal 293 al 305 e Augustus dal 305 al 311) è nato e sepolto nella Dacia Ripense, ma non fa un riferimento geografico preciso se non riferendosi ad una zona chiamata “Romuliana” da Romula che era la madre di. Galerio.

Procopio menziona la Romuliana solo di passaggio indicando i luoghi che l’imperatore Giustiniano ha restaurato nella zona della città di Aquae.

Quindi non esiste nessun testo storico che fa riferimento al fatto che Galerio sia nato proprio su quel crinale, il che vuol dire aperta campagna distante da qualsiasi urbe.

Abbiamo però uno storico contemporaneo, Lattanzio, che parla della madre di Galerio come di una donna dedita alla superstizione – dove per superstizione si deve intendere dedita a religioni pagane locali e non ai numi tradizionali romani – e che offriva giornalmente sacrifici ai suoi idoli. Lattanzio dice che Galerio non era meno superstizioso di lei (quindi anche lui dedito ai culti pagani locali) la cui perversione lo ha spinto a perseguitare i cristiani.

Romula, madre di Galerio e che viveva nel palazzo, riferisce Lattanzio, era dedita agli Dei della montagna. E di che monte si parla se non del Monte Rtanj posto a pochi chilometri da lì, notoriamente e tuttora pieno di fenomeni elettromagnetici che generano spettacoli assolutamente inconsueti?

Si parla tuttora di spiriti della montagna anche nell’attuale popolazione locale che è pronta a raccontare mille storie. Quindi si può dedurre che perfino ai tempi dei romani il monte Rtanj era considerato una “montagna sacra” alla quale venivano offerti sacrifici.

Non c’è dubbio – come fa notare anche Leda77 – che il culto delle montagne fa pensare a religioni pre-romane e, come riporta Lattanzio, Galerio era così pieno di furia pagana da bruciare vive le persone che si rifiutavano di fare sacrifici per i numi (Cap XI).

Poi abbiamo ancora l’opera descrittiva di Maja Živić del Museo Nazionale „Zaječar“ che ha partecipato agli scavi e che individua un edificio centrale a pianta cruciforme che è diviso da tutti gli altri per mezzo di un recinto particolare. Le mura di cinta formano un cortile quadrato al cui centro c’è questo edificio a base cruciforme, ma al cui centro c’è una sala quadrata. Le pareti sia della facciata che degli interni erano decorate da affreschi. Il pavimento della sala centrale era rivestita da lastre di marmo, mentre i pavimenti delle altre sale erano coperti con tappeti musivi. Maja Živić individua questo spazio come la struttura sacrale dove avvenivano i sacrifici giornalieri che Romula organizzava per i suoi seguaci.

Ed è qui che ho svolto la maggior parte delle mie più originali registrazioni.

Maja Živić non manca di sottolineare nel suo libro “Romuliana. Il palazzo imperiale di Galerio” (2007) che “La devozione di Galerio a sua madre, spesso accentuata nelle fonti storiche, divenne particolarmente evidente al momento della morte di lei. Era del tutto naturale che un figlio divino seppellisse la propria madre con i più grandi onori e la annoverasse tra le dee, non lontano dal luogo che prendeva il nome da Romula stessa. Il solenne funerale della madre dell’imperatore e il rito di apoteosi erano in armonia con i migliori costumi romani ed in particolare con l’ideologia dei tetrarchi la cui propaganda politica richiedeva di tacere dei padri e di glorificare le madri. L’apoteosi di Galerio venne celebrata come quello di Romula, ma con un rogo molto più impressionante, corredato dagli oggetti che caratterizzano un imperatore-soldato. E questa fu anche l’ultima rituale di questo genere effettuata secondo le tradizioni nel mondo romano”.

Maja Živić non manca di far notare che gli archeologi locali hanno rilevato dalle tracce presenti nel palazzo che Galerio era particolarmente devoto a quegli dei che, come lui stesso, avevano padre immortale e madre mortale, come Ercole e Dioniso. E Galerio intendeva il suo rapporto con la madre sul modello di Dioniso che divinizzò la propria madre Semele.

In conclusione, abbiamo un palazzo storico costruito attorno ad uno spazio sacrale che presenta numerose peculiarità fisiche che lo legano storicamente al culto degli dei presenti sulla “montagna sacra” posta accanto (Monte Rtanj) e che si vede benissimo da quel luogo.

In questo caso l’archeoacustica ha funzionato nel senso di sottolineare che il palazzo, ribadisco costruito attorno ad un edificio sacro, presenta alcune caratteristiche sonore in grado di influenzare pesantemente la psiche di chi partecipava alle sue cerimonie.

Spiace invece che Harmonia continui a rigirare i miei post come un calzino e cerchi di dimostrare qualcosa che non ho mai detto usando le mie stesse parole. Continua ad esercitare con furbizia il gioco delle tre carte alternandosi tra rabdomanzia, ley-lines (che ho già escluso), divinazione, riti pagani e fenomeni energetici, creando non poca confusione.

Alla fine cita perfino Irna con i suoi articoli contro l’archeoacustica.

CITAZIONE (Harmonia @ 6/9/2013, 18:55) 
Grazie per aver cercato di spiegare ancora una volta la situazione. Questo, tuttavia, mi pare un argomento circolare, del tipo già descritto qui (scrollare in basso).

Personalmente ritengo che il valore scientifico degli articoli pubblicati sul proprio sito da una anonima insegnante di geografia di un’anonima scuola secondaria francese (Irna), che non ha mai viaggiato per fare una ricerca se non su Internet e non ha alcuna pratica di archeologia, sia molto basso.

Il sospetto è, invece, che Harmonia e Irna continuino ad attaccarmi, cercando di farmi passare per visionario, al fine di invalidare anche tutta la mia ricerca in Bosnia sulle piramidi bosniache. L’unica pubblicata seriamente in congressi scientifici in vari anni di scavo a Visoko.

Io per rispetto verso gli amministratori di questo forum ho evitato di alimentare le sterili polemiche proprio sul topic dedicato alle piramidi bosniache ritirandomi qui, ma ora Harmonia giunge anche in questo luogo, nel topic dell’archeoacustica, ad alimentare le stesse polemiche speciose con le stesse metodiche di scrittura, mentre Irna scrive ancora un altro articolo contro di me, contro questo forum e ovviamente contro l’archeoacustica e che viene citato proprio qui da Harmonia come fonte di conoscenza.

Vorrei ricordare, al contrario, che a Malta in questo momento si sta preparando lo stato dell’arte dell’archeoacustica, ossia di questa nuova disciplina complementare all’archeologia, che è stata ampiamente sperimentata in quella università, vista la notevole presenza di questi fenomeni nei loro siti archeologici.

Il congresso sarà organizzato a febbraio ed anch’io ne farò parte con due lavori accettati. Pertanto se Harmonia vuole ulteriori ragguagli sul mio lavoro la invito a leggersi alla fine della conferenza gli atti del congresso e le altre pubblicazioni sull’archeoacustica che ho in corso di stampa.

www.otsf.org/Conference2014.htm

Io non ho intenzione di perdere altro tempo a risponderle e a cercare di rimettere in ordine ciò che lei cerca di rendere sempre confuso. Grazie alla disponibilità degli amministratori, ho aperto questo topic per fornire anticipazioni e informazioni su questo argomento, non per rinnovare le polemiche già viste nel topic delle piramidi bosniache e su questa linea vorrei continuare, se mi è concesso.
 
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Pablito50
view post Posted on 9/9/2013, 06:42




CITAZIONE (leda77 @ 8/9/2013, 20:44) 
….. perciò non mi resta che attendere un intervento di Lama su per sapere se in Egitto c'era qualche traccia di rabdomanzia nei tempi antichi.
Intanto torniamo al nostro tema.

Sono perfettamente d’accordo con te Leda. Il problema se la rabdomanzia era in uso nell’antico Egitto è un problema sollevato da Harmonia, ma che non riguarda per nulla questo tema.

Il problema è se durante il periodo di costruzione del palazzo di Galerio era in uso qualche tecnica divinatoria in grado di cogliere in qualche modo, seppur primitivo, le energie che ho rivelato essere davvero presenti in quel luogo con le moderne attrezzature di registrazione sonora.

Per questo quesito mi pare al contrario pacifico che ci fossero queste tecniche primitive, e per questo in epoca romana c’erano gli aruspici per applicarle, che secondo la tradizione etrusca non erano avvezzi solo ad interpretare gli organi interni degli animali sacrificati.

Citiamo ad esempio gli scritti di Ammiano Marcellino, storico pagano del tardo impero (IV° secolo d.C.), che nella sua opera “Res gestae” parla ad esempio dell’uso del pendolino fatto dagli aruspici, ma anche da chiunque, e che dice testualmente: “Ogni qualvolta volevamo investigare sulle cose arcane, questo era il modo di servircene. Collocavamo il tripode al centro di una stanza purificata con profumi arabici, e sopra vi ponevamo un piatto rotondo e composto di vari metalli: sul bordo esterno erano abilmente incise le lettere dell’alfabeto, a distanza attentamente misurata.
Uno di noi, con calzari di lino, vestito di lino ed una benda attorno al capo, reggendo fronde di buon augurio e invocando, secondo le formule, la divinità che presiede alla conoscenza del futuro, conformemente al rito si colloca come sacerdote sopra il tripode, liberando un anello, sospeso su un sottile filo di lino e consacrato secondo le mistiche discipline. E cadendo questo anello a scatti in quegli spazi distinti, ove sono segnate le singole lettere, si formano degli esametri perfettamente rispondenti alle domande proposte, per ritmo ed armonia, quali sono quelli pronunciati dall’oracolo pitico o dai Branchidi
”.

Quindi all’epoca di Flavio Valente, quella descritta in questa breve citazione di Ammiano Marcellino, gli aruspici usavano il pendolino radiestesico sotto forma di un anello appeso ad un filo di lino. E chi erano gli aruspici, se non i sensitivi presenti all’epoca romana? Ovviamente a parte un buon numero di ciarlatani, si può pensare che, come si usa oggi in radiestesia (ed in geobiologia), il pendolino fosse usato per decidere se costruire lì piuttosto che qui.

Se poi guardiamo più indietro nel mito, visto che gli aruspici sono di tradizione etrusca, troviamo anche Romolo che nel fondare Roma portò con se una bacchetta sulla collina per sapere il punto migliore dove edificare la città.

Quindi bacchette e pendolini erano di uso comune e la rabdomanzia era una metodica comunemente usata. In particolare nella tradizione i “barinula” erano quelli che si occupavano di trovare le fonti d’acqua ed usavano il cosiddetto “lituo” o bastoncino divinatorio. Ai nostri giorni li chiameremmo “rabdomanti”.
Mi pare che ne parla anche Cicerone, ma devo ritrovare il passo che ho letto tanto tempo fa.

In conclusione, possiamo dire che vi è la possibilità che nella costruzione del palazzo di Galerio si siano usati anche degli aruspici per sapere dove porre le mura ed il tempio? Direi senza dubbio di sì, tenuto conto che Gaio Galerio era un pagano e fortemente soggetto alla superstizione come riferito da Lattanzio.

Poi al secondo quesito: erano in grado gli aruspici al tempo di Galerio di cogliere le energie provenienti dal sottosuolo con l’uso di un pendolino o di un lituo?

Qui la risposta è più difficile, ma tenendo conto che le vibrazioni provenienti dagli strati sotterranei sono così intense da essere state colte da microfoni, sia pur molto sensibili, posti in aria (e non a contatto con il sottosuolo), si può pensare che bastava appoggiare l’orecchio al suolo per sentirle ed in particolare nella zona del tempio a pianta cruciforme.

Con questo credo di aver formulato un’interpretazione più che plausibile sulla scelta di dove è stato edificato il palazzo di Galerio e molto più plausibile di un neonato partorito su un crinale che non ha nessun riscontro storico nei testi.
 
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Harmonia
view post Posted on 16/9/2013, 18:25




QUOTE (Pablito50 @ 9/9/2013, 07:42) 
Il problema se la rabdomanzia era in uso nell’antico Egitto è un problema sollevato da Harmonia, ma che non riguarda per nulla questo tema.

Lei stesso ha affrontato l'argomento qui:

QUOTE
La rabdomanzia è conosciuta ben prima della nascita di Cristo e consiste nell’utilizzare strumenti come bacchette o pendolini che evidenziano i movimenti del corpo generati da supposte radiazioni o vibrazioni emesse dall'oggetto ricercato, ad esempio sorgenti d’acqua o altre energie, e percepite dalla persona sensitiva. Non solo i romani, ma molti popoli antichi (ad esempio nell’Antico Egitto) e soprattutto in Oriente, credevano in queste tecniche e le praticavano ampiamente dalla notte dei tempi.
 
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Pablito50
view post Posted on 17/9/2013, 00:35




CITAZIONE (Harmonia @ 16/9/2013, 19:25) 
CITAZIONE (Pablito50 @ 9/9/2013, 07:42) 
Il problema se la rabdomanzia era in uso nell’antico Egitto è un problema sollevato da Harmonia, ma che non riguarda per nulla questo tema.

Lei stesso ha affrontato l'argomento qui:

CITAZIONE
La rabdomanzia è conosciuta ben prima della nascita di Cristo e consiste nell’utilizzare strumenti come bacchette o pendolini che evidenziano i movimenti del corpo generati da supposte radiazioni o vibrazioni emesse dall'oggetto ricercato, ad esempio sorgenti d’acqua o altre energie, e percepite dalla persona sensitiva. Non solo i romani, ma molti popoli antichi (ad esempio nell’Antico Egitto) e soprattutto in Oriente, credevano in queste tecniche e le praticavano ampiamente dalla notte dei tempi.

Non ho capito il senso di questo post. Vorresti spiegarlo meglio Harmonia? E cosa c'entra con il palazzo di Galerio che è l'argomento in discussione?
 
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view post Posted on 17/9/2013, 10:39
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Cerchiamo di rimanere in tema. Inoltre, ripeto, cerchiamo di evitare di citare altri siti con il solo intento di fare polemica.
Gli altri siti vanno citati se apportano qualche approfondimento o spunto alla discussione, non per far vedere chi ha detto cosa da un'altra parte a mo' di accusatorio.
Ho spostato i messaggi sulla rabdomanzia in un'altra discussione, qui gradirei si continuasse a parlare dell'archeoacustica.
 
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Pablito50
view post Posted on 17/9/2013, 19:08




Grazie Leda. Allora ricomincio con le anticipazioni sullo stato delle nostre ricerche in archeoacustica.

In questo momento mi trovo a Zagabria (Croazia) dove con gli altri membri del mio gruppo che si interessano di archeoacustica (non tutti nel team si occupano di questa materia) stiamo mettendo a punto uno standard che sia valido per ovunque o meglio per qualunque sito archeologico.

E’ importante definire uno standard a livello internazionale in modo che anche altri ricercatori possano applicare la stessa metodica rendendo ripetibile qualsiasi rilevazione.

Gran parte delle critiche positive ricevute hanno messo in forse alcuni risultati ottenuti ponendo la possibilità che nei microfoni ultrasensibili potessero essere entrate delle onde radio che avessero contaminato le registrazioni. Questo è possibile perché i microfoni a condensatore sono sensibili alle onde radio, ma solo se molto potenti e poste nelle vicinanze. Ma non è un problema da poco.

Non parlo dei telefonini che devono rimanere rigorosamente spenti (con anche la batteria estratta, perché anche quando spenti danno la posizione), ma soprattutto le onde radio provenienti da campi elettromagnetici terresti inconsueti che si originano dalla diffusione anomala del campo magnetico terrestre o originatesi dai movimenti tettonici della crosta terrestre.

Per evitare questo, uno dei fisici del nostro gruppo ha costruito dei sensori elettromagnetici che possono essere utilizzati contemporaneamente ai microfoni sulle altre tracce dei registratori digitali che utilizziamo normalmente (che dispongono da sei ad otto canali o meglio da tre o quatto tracce stereo).

Ecco ad esempio l’interfaccia digitale a otto tracce che utilizziamo per connettere i vari microfoni al computer portatile.

www.sbresearchgroup.eu/images/Zagreb/Zagreb02.jpg

Abbiamo utilizzato per creare uno standard universale ripetibile i microfoni in aria (Sennheiser) e quelli che è possibile introdurre in acqua (Hydrophones), i microfoni per gli ultrasuoni collegati ad un compander (Pettersson D 1000X che trasforma direttamente in suoni udibili gli ultrasuoni) assieme a due sensori per le onde elettromagnetiche.

Finora avevamo utilizzato solo un analizzatore di spettro che ci segnalasse una fonte radio nelle vicinanze che potesse turbare le nostre registrazioni. Ora i campi magnetici nelle vicinanze, se presenti, possono essere registrati contemporaneamente alle vibrazioni sonore dando maggiore affidabilità ai nostri risultati.

Se è presente qualche onda radio nelle vicinanze che possa entrare nei microfoni il grafico sul computer che analizzerà le registrazioni lo segnalerà immediatamente.

Nell’immagine successiva è possibile osservare sul computer le sei tracce (tre tracce stereo).
Nelle due poste in mezzo, che sono ricavate dai sensori elettromagnetici, vediamo alcuni disturbi raccolti da uno dei sensori che potrebbero introdursi nei microfoni, mentre sulle altre tracce sono presenti i suoni registrati (operazione eseguita in laboratorio).

www.sbresearchgroup.eu/images/Zagreb/Zagreb01.jpg

I test svolti nel laboratorio della Demiurg a Zagabria hanno dato esito molto positivo, ma la nuova metodica strumentale avrà il suo battesimo sul campo quanto prima nell’ipogeo di Hal Salfieni a Malta dove ci recheremo i prossimi mesi. In primavera è previsto il nostro ritorno al palazzo “Felix Romuliana” in Serbia per confermare i dati raccolti in nell’agosto 2013.
 
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Pablito50
view post Posted on 2/10/2013, 01:40




Al termine dei nostri test di laboratorio ed all'aperto e come già anticipato su queste pagine, abbiamo finalmente messo a punto uno standard per l'archeoacustica. Una piccola sintesi come notizia qui:

http://www.sbresearchgroup.eu/index.php/it...-parte-del-sbrg

Alla base di questo lavoro è la ripetibilità di quanto rilevato da qualunque gruppo di ricerca in questo ambito secondo il metodo scientifico.
 
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view post Posted on 2/10/2013, 09:18
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Sono contenta che abbiate messo a frutto le critiche costruttive ricevute e abbiate realizzato uno standard per queste vostre ricerche sull'archeoacustica. Sarebbe bene anche che questo standard trovasse pubblicazione su riviste accreditate, perché l'accettazione su tali riviste è prova di credibilità scientifica, e a quel punto davvero sarebbe difficile per altri farvi critiche, quantomeno sulla metodologia utilizzata.
Per quanto riguarda invece la correlazione dei suoni da voi rilevati con i siti archeologici, la questione è un po' più complessa. Innanzitutto secondo me vanno fatti i test non solo dentro al sito, ma anche nei dintorni, per stabilire se particolari suoni sono specifici di quel sito o no. In sostanza, bisogna vedere se allontanandosi di 100, 200 m dal luogo dove sono presenti i monumenti, i suoni ci sono ancora oppure no. Non so se abbiate fatto anche queste prove, non ho seguito del tutto la discussione in questo ultimo periodo; in caso vi consiglio di farli.
Un domanda invece riguarda i sensori utilizzati per le nuove rilevazioni: hai scritto che sono stati costruiti appositamente, questo significa che in commercio non esistono simili sensori ed è un'invenzione del fisico del vostro team? Se fosse così, vi consiglio di brevettarli. Può accadere infatti che prodotti creati nell'ambito dei BBCC poi trovino utilizzazioni in altri ambiti, ad esempio è qualcosa che avviene non di rado con i prodotti creati per pulire o restaurare reperti e monumenti. Alcuni sono stati brevettati e poi utilizzati dalle industrie chimiche non solo per lo scopo per il quale erano nati, ma anche per altre tipologie di oggetti (magari con qualche modifica).
Grazie delle nuove.
 
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