Dunque, cerchiamo di riassumere i dati che abbiamo, perché con frasi del tipo “
E’ una lunga strada dagli conigli arrosti alla rabdomanzia” non credo che si vada molto avanti
CITAZIONE (Harmonia @ 6/9/2013, 18:55)
È una lunga strada dagli conigli arrosti alla rabdomanzia.
Harmonia
Abbiamo sicuramente un sito storico romano del tardo Impero, dichiarato patrimonio dell’UNESCO, ampiamente indagato dalla archeologia serba che fa capo al Museo Nazionale „Zaječar“. L’artefice riconosciuto è Gaio Galerio che “
si dice” sia nato in quella località.
“
Si dice” appunto. Perché non esiste nessuna prova che sia nato proprio nel punto dove è stato costruito il palazzo e non qualche chilometro più in là (Gamzigrad)..
Quindi non esiste alcuna prova concreta che il palazzo abbia voluto glorificare la sede della nascita dell’Imperatore, ma si sa con sicurezza che nel 1984 (fonte Museo Nazionale „Zaječar“) nella parte sud-occidentale del Palazzo venne alla luce un grande blocco di tufo-arenario, frammento di un archivolto, recante l’iscrizione “FELIX ROMULIANA”. Questo permette di annoverare Gamzigrad nella tipologia di monumenti dell’architettura tardo-antica alla quale appartiene anche il Palazzo di Diocleziano a Spalato.
L’iscrizione rappresenta una conferma delle fonti storiche nelle quali si menziona Romuliana: un’opera anonima del 360 circa, dal titolo “
Epitome” attribuita ad Aurelio Vittorio e il “
De aedificis” di Procopio di Cesarea dell’anno 555.
Lo scritto attribuito a Aurelio Vittorio dice che l’imperatore romano Galerio (Caesar dal 293 al 305 e Augustus dal 305 al 311) è nato e sepolto nella Dacia Ripense, ma non fa un riferimento geografico preciso se non riferendosi ad una zona chiamata “Romuliana” da Romula che era la madre di. Galerio.
Procopio menziona la Romuliana solo di passaggio indicando i luoghi che l’imperatore Giustiniano ha restaurato nella zona della città di Aquae.
Quindi non esiste nessun testo storico che fa riferimento al fatto che Galerio sia nato proprio su quel crinale, il che vuol dire aperta campagna distante da qualsiasi urbe.
Abbiamo però uno storico contemporaneo, Lattanzio, che parla della madre di Galerio come di una donna dedita alla superstizione – dove per superstizione si deve intendere dedita a religioni pagane locali e non ai numi tradizionali romani – e che offriva giornalmente sacrifici ai suoi idoli. Lattanzio dice che Galerio non era meno superstizioso di lei (quindi anche lui dedito ai culti pagani locali) la cui perversione lo ha spinto a perseguitare i cristiani.
Romula, madre di Galerio e che viveva nel palazzo, riferisce Lattanzio, era dedita agli Dei della montagna. E di che monte si parla se non del Monte Rtanj posto a pochi chilometri da lì, notoriamente e tuttora pieno di fenomeni elettromagnetici che generano spettacoli assolutamente inconsueti?
Si parla tuttora di spiriti della montagna anche nell’attuale popolazione locale che è pronta a raccontare mille storie. Quindi si può dedurre che perfino ai tempi dei romani il monte Rtanj era considerato una “
montagna sacra” alla quale venivano offerti sacrifici.
Non c’è dubbio – come fa notare anche Leda77 – che il culto delle montagne fa pensare a religioni pre-romane e, come riporta Lattanzio, Galerio era così pieno di furia pagana da bruciare vive le persone che si rifiutavano di fare sacrifici per i numi (Cap XI).
Poi abbiamo ancora l’opera descrittiva di Maja Živić del Museo Nazionale „Zaječar“ che ha partecipato agli scavi e che individua un edificio centrale a pianta cruciforme che è diviso da tutti gli altri per mezzo di un recinto particolare. Le mura di cinta formano un cortile quadrato al cui centro c’è questo edificio a base cruciforme, ma al cui centro c’è una sala quadrata. Le pareti sia della facciata che degli interni erano decorate da affreschi. Il pavimento della sala centrale era rivestita da lastre di marmo, mentre i pavimenti delle altre sale erano coperti con tappeti musivi. Maja Živić individua questo spazio come la struttura sacrale dove avvenivano i sacrifici giornalieri che Romula organizzava per i suoi seguaci.
Ed è qui che ho svolto la maggior parte delle mie più originali registrazioni.
Maja Živić non manca di sottolineare nel suo libro “Romuliana. Il palazzo imperiale di Galerio” (2007) che “
La devozione di Galerio a sua madre, spesso accentuata nelle fonti storiche, divenne particolarmente evidente al momento della morte di lei. Era del tutto naturale che un figlio divino seppellisse la propria madre con i più grandi onori e la annoverasse tra le dee, non lontano dal luogo che prendeva il nome da Romula stessa. Il solenne funerale della madre dell’imperatore e il rito di apoteosi erano in armonia con i migliori costumi romani ed in particolare con l’ideologia dei tetrarchi la cui propaganda politica richiedeva di tacere dei padri e di glorificare le madri. L’apoteosi di Galerio venne celebrata come quello di Romula, ma con un rogo molto più impressionante, corredato dagli oggetti che caratterizzano un imperatore-soldato. E questa fu anche l’ultima rituale di questo genere effettuata secondo le tradizioni nel mondo romano”.
Maja Živić non manca di far notare che gli archeologi locali hanno rilevato dalle tracce presenti nel palazzo che Galerio era particolarmente devoto a quegli dei che, come lui stesso, avevano padre immortale e madre mortale, come Ercole e Dioniso. E Galerio intendeva il suo rapporto con la madre sul modello di Dioniso che divinizzò la propria madre Semele.
In conclusione, abbiamo un palazzo storico costruito attorno ad uno spazio sacrale che presenta numerose peculiarità fisiche che lo legano storicamente al culto degli dei presenti sulla “
montagna sacra” posta accanto (Monte Rtanj) e che si vede benissimo da quel luogo.
In questo caso l’archeoacustica ha funzionato nel senso di sottolineare che il palazzo, ribadisco costruito attorno ad un edificio sacro, presenta alcune caratteristiche sonore in grado di influenzare pesantemente la psiche di chi partecipava alle sue cerimonie.
Spiace invece che Harmonia continui a rigirare i miei post come un calzino e cerchi di dimostrare qualcosa che non ho mai detto usando le mie stesse parole. Continua ad esercitare con furbizia il gioco delle tre carte alternandosi tra rabdomanzia, ley-lines (che ho già escluso), divinazione, riti pagani e fenomeni energetici, creando non poca confusione.
Alla fine cita perfino Irna con i suoi articoli contro l’archeoacustica.
CITAZIONE (Harmonia @ 6/9/2013, 18:55)
Grazie per aver cercato di spiegare ancora una volta la situazione. Questo, tuttavia, mi pare un argomento circolare, del tipo già descritto
qui (scrollare in basso).
Personalmente ritengo che il valore scientifico degli articoli pubblicati sul proprio sito da una anonima insegnante di geografia di un’anonima scuola secondaria francese (Irna), che non ha mai viaggiato per fare una ricerca se non su Internet e non ha alcuna pratica di archeologia, sia molto basso.
Il sospetto è, invece, che Harmonia e Irna continuino ad attaccarmi, cercando di farmi passare per visionario, al fine di invalidare anche tutta la mia ricerca in Bosnia sulle piramidi bosniache. L’unica pubblicata seriamente in congressi scientifici in vari anni di scavo a Visoko.
Io per rispetto verso gli amministratori di questo forum ho evitato di alimentare le sterili polemiche proprio sul topic dedicato alle piramidi bosniache ritirandomi qui, ma ora Harmonia giunge anche in questo luogo, nel topic dell’archeoacustica, ad alimentare le stesse polemiche speciose con le stesse metodiche di scrittura, mentre Irna scrive ancora un altro articolo contro di me, contro questo forum e ovviamente contro l’archeoacustica e che viene citato proprio qui da Harmonia come fonte di conoscenza.
Vorrei ricordare, al contrario, che a Malta in questo momento si sta preparando lo stato dell’arte dell’archeoacustica, ossia di questa nuova disciplina complementare all’archeologia, che è stata ampiamente sperimentata in quella università, vista la notevole presenza di questi fenomeni nei loro siti archeologici.
Il congresso sarà organizzato a febbraio ed anch’io ne farò parte con due lavori accettati. Pertanto se Harmonia vuole ulteriori ragguagli sul mio lavoro la invito a leggersi alla fine della conferenza gli atti del congresso e le altre pubblicazioni sull’archeoacustica che ho in corso di stampa.
www.otsf.org/Conference2014.htmIo non ho intenzione di perdere altro tempo a risponderle e a cercare di rimettere in ordine ciò che lei cerca di rendere sempre confuso. Grazie alla disponibilità degli amministratori, ho aperto questo topic per fornire anticipazioni e informazioni su questo argomento, non per rinnovare le polemiche già viste nel topic delle piramidi bosniache e su questa linea vorrei continuare, se mi è concesso.