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Righel Non saprei, visitai il sito di Monte d'Accoddi nell'estate del 2017 e nelle due salette adiacenti alla biglietteria del sito, dove di conchiglie non se ne parlava, né me ne parlò la guida locale che interpellai a proposito dell'asserita presenza nelle vicinanze di altri menhir, o betili che dir si voglia.
Fu la guida ad indicarmi in quale direzione guardare, per scorgere la "punta" dei due che poi a fatica, seguendo i suoi consigli, riuscii a scorgere nei terreni privati.
Le conchiglie le vidi camminando tutt'attorno alla piramide/ziqqurat, quello che posso dire è che non ho visto conchiglie o pezzi di conchiglia di mitili. In questa mia foto si vede una bella manciata di conchiglie, appoggiata su una delle pietre della facciata nord della costruzione
Secondo una relazione che ho letto poco dopo la visita, le conchiglie erano molto numerose nello spazio al di sotto della grande lastra di calcare con i fori, assieme a ossa di animali, cervi e soprattutto maiali, parzialmente combuste.
Vi erano tracce di fuoco acceso nell'antichità sotto la lastra, si vedono ancora bene, per cui in base al fatto che la lastra presenta una serie di fori e un colatoio, si pensa fosse un altare sacrificale e allo stesso tempo, per via dei resti di fuoco rilevati al di sotto di essa, servisse da "graticola" per cuocere le carni degli animali sacrificati e che attorno ad essa si celebrasse un pasto rituale con le stesse carni.
Guardando le foto indirizzate da Artusi, si vede che vicino all'attacco della grande rampa ci sono due pietre subsferiche.
La maggiore, di colore giallastro, chiamata omphalos, non era lì, venne trovata in prossimità dei due menhir che si scorgono a fatica, a una distanza di circa 300-400 mt a est dell'altare.
Attingo i dati che seguono dalla "relazione" descrittiva della mia visita, che compilo sempre dopo la visita a luoghi che mi colpiscono particolarmente. Una parte dei dati l'ho trascritta dei cartelli illustrativi che ho trovato attorno al monumento
Uno dei 2 menhir è di arenaria rossastra, l'altro è di calcare bianco, per cui il complesso triadico 2 menhir e sferoide, viene interpretato come "menhir rosso = femmina", "menhir bianco = maschio", i tre oggetti assieme= monumento alla fertilità.
Tuttavia, l'area circostante questi 3 grandi oggetti non è stata indagata, come ho scritto è un'area privata e da quanto ho capito i proprietari si sono sempre opposti ed evidentemente, sono persone che contano, forse non solo localmente, alcuni potentissimi politici del passato erano sassaresi.
Vicine alla parete nord ci sono anche due stele antropomorfe, in arenaria rossa, alte circa un metro ciascuna e sono piantate al fianco ovest di una ulteriore rampa minore, che sale solo fino al primo livello dei gradoni della ziqqurat, si vede ai piedi del lato nord nella foto zenitale pubblicata nel 2° post di Artusi.
La manciata di conchiglie che ho fotografato si trovava proprio tra questi due menhir e a terra ce n'erano molte altre.
Terminando il mio giro (lati sud, ovest, nord, est) sono arrivato ai resti della "capanna dello stregone", così chiamata perché all'interno di uno degli ambienti, ora delimitati solo da bassi muri a secco, in pratica due file sovrapposte di ciottoloni appena squadrati, vene trovata una brocca capovolta che conteneva alcune conchiglie di bivalvi marini e un corno bovino.
Dagli spazi interni alla capanna provengono anche una statuetta femminile in terracotta e una conchiglia piena di ocra rossa.
Sembra ovvio ricondurre anche questi due oggetti a una funzione rituale, della quale però nulla sappiamo.
La capanna sovrastante le file di pietre sgrossate venne distrutta da un incendio e all'interno dei locali sono stati rinvenuti ancora in situ tutti gli arredi incombustibili, grossi contenitori per le derrate alimentari, pestelli, macine e macinelli, fusaiole, pesi da telaio.
Altri oggetti di questo tipo, fusaiole e pesi da telaio, sono stati rinvenuti anche in altri settori, per cui si pensa che vi fosse in loco una attività di manifattura di tessuti di pregio.
In particolare, è stato trovato un grosso peso decorato con due file di dischi pendenti, il che lo fa collocare nell'area del sacro, anziché in quello domestico.
Nessuno di questi oggetti è esposto nelle due salette attigue alla biglietteria, dove si trovano i disegni ricostruttivi delle due fasi di vita del monumento.