Ostraka - Forum di archeologia

Ricostruito il "miracolo" il vento aprì il Mar Rosso

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Pretoriano-
view post Posted on 28/9/2010, 09:24




dal sito de "La repubblica" (non riesco ad inserire il link, appena clicco su inserisci mi spunta la scritta, url non valido <_< )

CITAZIONE
LONDRA - "Mosè stese la sua mano sopra il mare e il Signore sospinse il mare con un forte vento dell'est tutta la notte e mise a secco il mare". Andò proprio così, come narra la Bibbia nel Libro dell'Esodo (14: 21). Se fu il Signore a separare le acque permettendo la fuga degli ebrei dall'Egitto, o si trattò semplicemente di Madre Natura, resta da stabilire.

Ma certo è che un forte vento avrebbe potuto effettivamente creare per qualche tempo un corridoio in mezzo al mare per il popolo eletto. Dopodiché, caduto il vento, le onde si sarebbero richiuse, e così si spiega perché l'esercito inviato dal Faraone fu sommerso e dovette rinunciare all'inseguimento. La divisione delle acque del Mar Rosso, forse il più spettacolare miracolo dell'Antico Testamento, immortalato da Charlton Heston nella parte del protagonista in un'indimenticabile scena di "I dieci comandamenti", colossal cinematografico hollywoodiano del 1956, trova dunque riscontro nella realtà. O perlomeno nella possibilità scientifica.

Uno studio basato su 14 simulazioni al computer, condotto dallo Us National Centre for Atmosphere Research e dall'università del Colorado, pubblicato dalla rivista online Public Library Research e anticipato ieri dalla stampa britannica, sostiene che un vento con una velocità di 100 chilometri orari, che spirasse per almeno dodici ore, avrebbe potuto creare un "ponte" di terra lungo 5 chilometri e largo 3 per all'incirca quattro ore. Più che sufficiente per consentire a Mosè e al suo popolo di passare dall'Egitto al Sinai nel loro viaggio verso la Terra Promessa, verso Israele. Non appena il vento si fosse arrestato, le acque si sarebbero rapidamente ricongiunte, come una marea che ricopre il fondo del mare lasciato precedentemente scoperto.

Analisi di reperti archeologici e misurazioni satellitari hanno permesso agli studiosi di stimare i flussi e le profondità delle acque di 3 mila anni fa nello spicchio di mare descritto dalla Bibbia. La ricerca smentisce il libro sacro su un punto: la traversata non sarebbe avvenuta all'altezza dell'odierna Suez, bensì una quarantina di chilometri più a nord, dove un ramo del Nilo sfiora una laguna costiera, vicino a dove oggi sorge Port Said. Il fenomeno di venti forti e regolari che spingono all'indietro ampi volumi di acqua era noto. Il nuovo studio lo applica alla fuga dall'Egitto aggiungendovi una conferma storica: il diario del generale Alexander Tulloch, un alto ufficiale dell'esercito britannico, che nel 19° secolo, trovandosi distaccato sulle rive del lago Tanis, ossia della laguna dove Mosè avrebbe effettuato la sua traversata, vide arrivare "una colonna di vento e diventare così forte che dovetti smettere di lavorare". Il mattino seguente, annota nel diario il generale, "il lago era scomparso e i nativi lo attraversavano a piedi camminando nel fango". E quel vento spirava "da est", scrive l'ufficiale, proprio come quello che salvò Mosè.

"La separazione della acque può dunque essere attribuita alle leggi della fisica e alla dinamica dei fluidi", commenta il professor Carl Drews, curatore della ricerca e devoto cristiano, autore di un sito Internet dedicato a riconciliare fede e lavoro scientifico. "Molta gente si è chiesta se la storia dell'Esodo è basata su fatti storici e il nostro studio suggerisce che la narrazione biblica è perfettamente verosimile". Per i credenti sarà un miracolo del Signore, per i non credenti un miracolo della Natura, ma il risultato è lo stesso: "L'acqua ritornò e coprì i carri, i cavalieri e tutto l'esercito del Faraone, invece i figli d'Israele avevano camminato in mezzo al mare e l'acqua fu per loro un muro a destra e a sinistra". Libro dell'Esodo (14: 28-29).

L'ennesimo tentativo di spiegare e interpretare quanto è scritto nella Bibbia. Sarà che personalmente non m'interessa l'archeologia biblica, ma mi sa di tempo perso :P
 
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view post Posted on 28/9/2010, 09:29

amante della follia... ma perseguitata dalla sfiga.

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interessante teoria!!!
però come può il vento fare in modo che una massa d'acqua di quelle dimensioni si sposti?
 
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Pretoriano-
view post Posted on 28/9/2010, 09:35




ma veramente il vento non sposta l'acqua, sposta la sabbia che avrebbe creato una sorta di passaggio, che sarebbe durato per un paio d'ore, poi l'acqua avrebbe sommerso il passaggio creato dal vento.

Mi sa che hai letto distrattamente l'articolo...................magari perchè distratto da qualcos'altro.........che so, tipo il tuo avatar :D
 
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view post Posted on 28/9/2010, 09:48
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Se non erro, si tratta di una lettura di oltre mezzo secolo fa, Werner Keller nel suo libro La Bibbia aveva ragione formulava una teoria non molto diversa.
 
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view post Posted on 28/9/2010, 10:20

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lasciando perdere il mio avatar (è quello che uso su un altro forum di forumfree), io lo stesso non riesco a immaginare la scena.

mi viene sempre in mente quella del film dove le acque si aprono.

il corridoio di sabbia mi pare strano, inverosimile.

 
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Pretoriano-
view post Posted on 28/9/2010, 10:37




CITAZIONE (fan000 @ 28/9/2010, 11:20)
lasciando perdere il mio avatar (è quello che uso su un altro forum di forumfree), io lo stesso non riesco a immaginare la scena.

mi viene sempre in mente quella del film dove le acque si aprono.

il corridoio di sabbia mi pare strano, inverosimile.

L'avevo intuito, stavo a scherzà image

Cmq loro hanno ipotizzato che il vento abbia spostato una massa di sabbia tale da creare un passaggio, e non che il vento abbia spostato l'acqua.

pace image
 
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view post Posted on 28/9/2010, 20:20
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Salve a tutti,

Ho letto questa notizia un po' di tempo fa.
Se non ricordo male si parlava proprio del vento che riesce a far "indietreggiare" le acque spingendole verso l'interno, ma si parlava anche di una profondità media di un paio di metri, nell'articolo si specificava infatti che era "comunque sufficiente per affogare i soldati del faraone".
La zona precisa sarebbe le paludi del lago Manzala, vicino Barr el Dahra (porto Said).
Se interessa, posso ricercare l'articolo...
 
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Trambuccone
view post Posted on 28/9/2010, 21:56




@Djoser

Chissà se è lo stesso articolo che ho letto io... nel Paleolitico. :unsure:
Ricordo (confusamente) che venivano tirate in ballo anche le maree sigiziali.
Cosa possibile solamente se tale palude o laguna è provvista di una qualche comunicazione con il mare.
Leggerei- o ri-leggerei volentieri l'articolo.
T.
 
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view post Posted on 28/9/2010, 22:19
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Non saprei... io l'ho visto (in inglese) su un sito internet.
Quanto alla comunicazione col mare, oggi sicuramente visto il posto, ma non garantisco per l'epoca di Mose' :)
Lo cerco e lo posto.
 
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Trambuccone
view post Posted on 29/9/2010, 17:33




Ti ringrazio , resto in paziente attesa, tenendo a bada la curiosità.....
T.
 
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view post Posted on 29/9/2010, 17:49
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Ho trovato, ma non riesco a postare gli URL... c'era un minimo di messaggi prima di poterlo fare, mi pare?
 
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view post Posted on 29/9/2010, 17:53
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Sì, cinque.
 
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view post Posted on 29/9/2010, 18:12
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Oggi ho trovato anche questo su Discovery news:

CITAZIONE
Moses' Red Sea Parting Explained by Computer Model
Modern science has reconstructed one of the most famous miracles of the Old Testament. Find out how Moses may have done it.
By Larry O'Hanlon

To drive away the waters and part the Red Sea, Moses needed a different location than previously thought, according to a new study on the miraculous biblical event.

Previous studies of wind, waves and bathymetry have called on hurricane strength winds blowing from the northwest to push away the water. This exposed a long reef which allowed Moses and the Israelites to escape the advancing cavalry of Pharaoh.

History

The problem is: It would be nearly impossible for Israelites to stand in such a wind, much less walk to safety.

What's more, the Book of Exodus includes some nice meteorological details: "(T)he Lord drove the sea away all night with a strong east wind and turned the sea-bed into dry land."

"If you are going to match the biblical account, you need the wind from the east," said researcher Carl Drews of the National Center for Atmospheric Research. Drews has been studying the Red Sea story for years as a student and now has published a paper on the matter, which was his master's thesis, in the journal PloS One.

Drews took that east wind and tried to perform a computer simulation of the event in a couple of different places.

He found that a steady 63-mile-per-hour (100-kilometer-per-hour) wind over a digitally reconstructed east-west running lake at the Mediterranean end of the Nile, near today's Port Said, would push the water west to the far end of the lake, as well as south, up the river.

The model showed that this would expose wide mud flats where the river entered the lake and leave a land bridge high and dry for four hours.

The hardest part of the study, said Drews, was reconstructing the geography of the area. He chose the area known today as Lake Manzala because it seems to fit with the Exodus story. It is oriented so that an east wind can actually blow across it lengthwise and push water to one side -- something that is not the case for the north-south running Red Sea.

Drews used research done by others regarding the past geography of that area, which was once known as Lake of Tanis, along with the earliest maps he could find to try to recreate what the site looked like in 1250 B.C. The exact date is, however, not crucial, he said.

Of course, this location raises another problem: The Nile Delta is not the Red Sea -- or is it?

"There is some controversy over the body of water they crossed," said Drews. "The Exodus text says in Hebrew 'yam suf,' (which) literally means 'Sea of Reeds.'"

That description fits the area he studied: a broad lake filled with papyrus reeds stretching to the horizon.

"Many Bible translations render 'yam suf' as 'Red Sea,'" Drews told Discovery News. "Red Sea" has become the common terminology.

However, biblical scholars Kenneth Kitchen and James Hoffmeier have explored the issue at length and have concluded that the marshy area along the Suez Canal is also an acceptable location for "yam suf."

Hoffmeier, for his part, is cautious and not sure the location fits.

"Attempts to understand biblical events in the light of geographical and climatological considerations are welcomed," said Hoffmeier, of Trinity Evangelical Divinity School at Trinity International University. "But the investigator must also incorporate a careful and contextual reading of the biblical text."

"The value of studying the event described in the Old Testament certainly lends support to the thesis that physics is a natural phenomenon, a normal part of our universe," said Stephen Baig, a researcher who has studied storm surges for the National Hurricane Center. "If there is a miracle, it is that we are able to describe such events with numbers."



Allora, ecco l'articolo che avevo letto:

http://www.bibleorigins.net/RedSeaCrossing...allahLakes.html

E' lungo e dettagliato e ci sono dei riferimenti.
Buona lettura!
 
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Trambuccone
view post Posted on 29/9/2010, 23:44




Moltissime grazie! Ora è tardissimo e i miei neuroni si sono già messi in fila per strisciare a letto......
ma domani pomeriggio.........me lo pappo e poi vediamo se c'è qualche punto oscuro da "strizzare"... ^_^
Ciao
T.
 
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view post Posted on 29/9/2010, 23:58

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Ciao a tutti e benritrovati.
Butto lì un'ipotesi alternativa che avevo letto tempo fa non ricordo più dove: effetto tsunami provocato dall'esplosione del vulcano Santorini, pertanto datazione al 1628, se non ricordo male. Decisamente alto per l'esodo biblico, ma compatibile con la cacciata degli Hyksos dall'Egitto al termine del secondo periodo intermedio. E di un episodio così ecclatante credo possa essere rimasta una tradizione orale tra i nomadi del deserto, che l'hanno poi associata al più famoso esodo biblico.
Bisognerebbe verificare se uno tsunami mediterraneo può avere lasciato tracce a livello archeologico e quali. Se non ricordo male, la polvere di quell'esplosione vulcanica ha avuto un'estensione geografica tale da fare ipotizzare un possibile effetto tsunami.
A ulteriore supporto di questa ipotesi, la colonna di fumo che gli ebrei dell'esodo vedevano di giorno, che diventava colonna di fuoco la notte. Nel testo che ho letto, si affermava che, sempre le dimensioni dell'eruzione erano compatibili con una sua visibilità nel delta.
Dovrei ritrovare la fonte...
 
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43 replies since 28/9/2010, 09:24   1579 views
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