CITAZIONE (Perseo87 @ 13/10/2010, 11:08)
Mi viene un dubbio: perché deve essere per forza il tesoro di un legionario (o meglio, di un legionario fedele all'imperatore di Roma)? Premetto che non conosco bene tutte le vicende politiche che interessarono in particolare la Britannia (in età imperiale e tardoantica), ma questi governatori, per poter usurpare una carica che non era la loro, avranno pur dovuto avere qualche seguace e sostenitore; e questi fedelissimi, per restare tali, avranno pur dovuto essere pagati in qualche modo. Quindi non ci vedrei nulla di strano nella natura di questo ripostiglio: un usurpatore batteva moneta in maniera autonoma rispetto alla capitale, e con quella poteva pagare i suoi soldati (è una mia ipotesi, che chiunque può smontare in qualunque momento, perché si tratta di mere congetture; ma, a senso, tutto questo mi parrebbe abbastanza logico).
Non ho detto che sia per forza un tesoro di un legionario, ho solo ipotizzato che si potesse trattare del tesoretto di un ufficiale, non che fosse fedele agli imperatori (la questione "fedeltà all'impero" credo esuli da questa discussione) ma che aveva servito gli imperatori Gallieno e Claudio.
Per quanto riguarda gli usurpatori la questione è piu complessa i loro "fedeli" erano i legionari che li proclamavano imperatore, loro conseguentemente, per tenerseli stretti, li pagavano; molto probabilmente corrompevano od eliminavano eventuali oppositori, ufficiali, senatori o persona influente che sia.
Però seguite il ragionamento secondo voi un usurpatore avrebbe pagato il suo nuovo "fedele alleato", con monete che riportano la propria effige o quelle con il tipo del legittimo imperatore? Direi la prima, semplicemente per una questione
di propaganda oltre che psicologica, immaginate se avessero ricevuto monete imperiali, credo che avrebbero pensato che qualcosa non andava, visto che le monete erano quasi l'unico modo per fare propaganda e di "farsi vedere".
CITAZIONE (Perseo87 @ 13/10/2010, 11:08)
Il tesoretto possiede una sua stratigrafia interna (di una decina di strati). Mi sembrava di aver letto che questi raggruppamenti derivassero dal fatto che le monete erano state riposte nel vaso raggruppate in piccoli sacchetti (di materiale deperibile, che non si sono conservati e che, quindi, hanno lasciato che i vari strati si saldassero fra loro con i secoli). Ricordo male? Perché, se così non fosse, non potrebbe essere allora che questi sacchetti fungessero da divisorio fra le varie somme di denaro?
Qui c'è il link in cui è possibile vedere l'immagine della stratigrafia:
http://en.wikipedia.org/wiki/File:Frome_Ho...pot_in_situ.svgPerseo dove hai letto dei sacchetti? No perchè io non ne ho trovata traccia nei vari link, che poi credo che se ci fossero stati i sacchetti la stratigrafia sarebbe stata piu "ondulata" e non cosi omogenea, del resto visto l'ambiente isolato credo che almeno qualche traccia della stoffa si sarebbe dovuta trovare.
CITAZIONE (IunoMoneta @ 13/10/2010, 14:40)
Premesso che appunto perchè si tratta di monete con basso tenore di argento difficilmente sono quelle che si preferisce tesaurizzare, mi risulta difficile credere che non siano state spese di volta in volta. La legge di Gresham indica una tendenza ma non è un dogma e conosce molte eccezioni. In più in quel periodo si continua a coniare moneta d'oro per cui non si può immaginare un esaurimento di tutto il circolante aureo, come sembri suggerire.
Il fatto che mancano monete di alto valore non fa che avvalorare l'ipotesi che si tratti del tesoro di un personaggio che non faceva parte delle classi elevate. Non ho mai parlato di oro, ho solo detto che la percentuale di Argento nelle monete diventava con il tempo sempre minore. Sono convinto che l'oro circolasse, ma non credo che un contadino o legionario lo maneggiasse; ricordo la successiva riforma ci Costantino, sistema bimetallico, con monete poco "preziose" per gli strati piu bassi, e oro cui si dovevano pagare le tasse, semplicemente perchè il potere centrale sapeva del poco valore delle monete del popolo e voleva oro.
CITAZIONE (IunoMoneta @ 13/10/2010, 14:40)
Purtroppo la circolazione monetale antica non funziona a compartimenti stagni e non subisce i rigorosi controlli odierni (operazioni di ritiro delle monete non più riconosciute valide sono molto più lenti e meno efficaci dell'attuale). Monete di usurpatori (e anche imitazioni e falsi) rimangono in giro anche dopo la loro sconfitta e vengono tranquillamente accettate dal mercato.
Il valore delle monete dalla seconda metà del III secolo non è più così legato all'intrinseco. Prevale il valore nominale assegnato dall'autorità emittente (e questo vale non solo per le monete in argento, spesso ormai solo ricoperte da una leggerissima placcatura, ma anche per quelle in oro come hanno dimostrato numerose analisi metallografiche).
Lo so perfettamente che la circolazione monetale non era a compartimenti stagni visto che a Leptis Magna è stato trovato un tesoretto di IV secolo d.C. con una moneta cartaginese.
Nel III secolo l'unico momento in cui il denario acquista nuovamente credibilità è solo con la riforma di Aureliano, almeno fino alla stabilizzazione dell'impero con Diocleziano.
Edited by Pretoriano- - 15/10/2010, 13:36