Ostraka - Forum di archeologia

Archi di scarico in fondazioni

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IunoMoneta
view post Posted on 1/10/2010, 13:31




Ciao a tutti,
per caso a qualcuno è mai capitato di trovare bibliografia sull'uso di archi di scarico in fondazioni murarie? Sto riflettendo su dei muri di età medievale/postmedievale (cronologia da definire) in cui le fondazioni presentano parte dei mattoni disposti ad arco a creare degli archi di scarico. So che ci sono più esempi di questo tipo di sistema ma non trovo nulla di specifico sulle fondamenta. Aggiungo che un paio degli archi presentano al centro delle "finestrelle" che non comunicano con nulla, né con l'esterno nè con eventuali cantinati. La prima ipotesi è che possano essere legati ad un sistema di controllo delle spinte orizzontali prodotte dall'acqua di falda che è piuttosto alta.
 
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Pretoriano-
view post Posted on 1/10/2010, 15:28




Quindi si tratterebbe di archi ciechi interrati.
Mai sentito di un tale uso nelle fondamenta. Su due piedi mi viene da pensare ad un cambiamento di progetto durante la costruzione, erano previste cantine non fatte, o forse l'uso degli archi sarebbe dovuto proprio alla presenza delle finestrelle che sarebbero servite a far defluire l'acqua della falda direttamente al terreno, o ad un pozzo/cisterna (?)
 
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*Gibo*
view post Posted on 1/10/2010, 17:17




Bell'argomento...purtroppo sono in partenza e fino al mio ritorno non potrò cercarti molto.
Se ho capito bene la situazione è di mura di fondazione piene con disposizione di alcuni mattoni a formare archi di scarico di cui solo alcuni forati.
Vorrei chiederti per capire meglio un paio di cose:
I muri seguono l'andamento dell'alzato (quindi si hanno delle specie di stanze) o sono solo perimetrali?
Lo spazio tra questi muri era vuoto o con terreno?

Nel caso fosse vuoto e data la presenza di umidità si potrebbe pensare che le aperture fossero riconsucibili a un sistema tipo gattaiolato?

CITAZIONE (IunoMoneta @ 1/10/2010, 14:31)
La prima ipotesi è che possano essere legati ad un sistema di controllo delle spinte orizzontali prodotte dall'acqua di falda che è piuttosto alta.

Potresti spiegare meglio quest'ipotesi? Gli archi o le finestrelle servirebbero contro le spinte?
Gli archi non credo, essendo su un piano verticale non servirebbero a fronteggiare spinte orizzontali.
Per le finestrelle non so...
 
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IunoMoneta
view post Posted on 1/10/2010, 18:15




CITAZIONE (*Gibo* @ 1/10/2010, 18:17)
I muri seguono l'andamento dell'alzato (quindi si hanno delle specie di stanze) o sono solo perimetrali?
Lo spazio tra questi muri era vuoto o con terreno?

Belle domande. Purtroppo ho solo una piccola parte dell'edificio in un'area con continue sovrapposizioni di costruzioni e, problema non da poco, sterrata negli anni '60. Vedo gli archi solo nei muri perimetrali, non so se ci fossero anche da altre parti.

CITAZIONE (*Gibo* @ 1/10/2010, 18:17)
Nel caso fosse vuoto e data la presenza di umidità si potrebbe pensare che le aperture fossero riconsucibili a un sistema tipo gattaiolato?

Cosa intendi per gattaiolato? In ogni caso sono proprio aperture tipo finestre non mattoni forati.

CITAZIONE (*Gibo* @ 1/10/2010, 18:17)
Potresti spiegare meglio quest'ipotesi? Gli archi o le finestrelle servirebbero contro le spinte?

No solo le aperture. Avevo trovato qualcosa su costruzioni a Venezia in cui le fondazioni presentano delle aperture per gestire le spinte orizzontali delle maree. Non ho idea se anche in caso di acque di falda la cosa funzioni...
Gli archi in qualche caso sono sopra le aperture quindi le sgravano dal peso soprastante, ma in altri non ci sono aperture. Quindi, perchè farli?
 
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*Gibo*
view post Posted on 1/10/2010, 18:46




Il gattaiolato è un tipo di fondazione aerata su cortine murarie caratterizzate dalla presenza di aperture in esse dette gattaiole. In fondazione di questo tipo è però necessario che le aree generate dai muri di fondazione siano connesse da bocche di lupo all'esterno.

Aperture contro le maree forse sono utili in quanto permettono l'ingresso di acqua e quindi alleggeriscono il carico orizzontale? Non lo so, è solo un'ipotesi, comunque esempio interessante.

Penso però che contro le acque di falda esistono metodi ben certificati di approccio: drenaggi, vespai, deumidificazioni del terreno con materiali particolari.

Perchè realizzare gli archi? Per una certa fase dell'edilizia romana credo si possa parlare anche di estetica dell'arco: non sempre l'uso di essi rispondeva a necessità tecniche, o comunque non solo. Però non siamo in epoca romana quindi non so.
Certo occorre capire cosa si trova sopra e cosa si trova sotto gli archi.
Ipotizza che il terreno sotto la fondazione fosse scadente, cosa plausibile data la presenza di falde. Per costruirci piuttosto che realizzare delle platee di fondazione è più saggio e economico realizzare solo dei cordoli di materiale più performante o del materiale già presente ma migliorato. Ma è ancora più economico realizzare solo dei punti di appoggio ad esempio nei punti di intersezione delle cortine murarie: questa scelta potrebbe essere suggerita dalla presenza di archi di scarico nelle cortine che vanno a indirizzare i carichi su questi punti, di solito quindi archi che interessano l'intera parete.

Considera che butto la delle idee che mi vengono in mente leggendo quello che dici, pour parler :)
 
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IunoMoneta
view post Posted on 1/10/2010, 19:16




Beh, però come idea è interessante. Purtroppo non posso scavare a fianco del muro, per togliere quel che resta sottoterra delle fondazioni per ragioni statiche (mica posso far crollare il muro in testa allo sventurato archeologo!). Comunque si può cercare di vedere se trovo casi simili in bibliografia...
 
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zilc
view post Posted on 1/10/2010, 23:22




Su terreni paludosi si può costruire infiggendo tronchi di pino disposti come il 5 dei dadi e costruendoci sopra l'appoggio degli archi. Un piccolo saggio potrebbe confermare o smentire. In questo caso le finestre servirebbero solo per alleggerire un muro che non è portante e non ha fondamenta, perché serve solo a riempire il vuoto dell'arco.
Ciao
zilc

Edited by zilc - 30/10/2010, 16:53
 
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IunoMoneta
view post Posted on 2/10/2010, 08:07




Che possano esserci dei pali lignei sotto i muri è possibilissimo (e non solo nei terreni paludosi, anche in quelli semplicemente imbibiti d'acqua di falda). Di solito in età romana usavano la quercia o il rovere perchè durano di più. Di solito il pino si decompone più rapidamente e, da quel che mi è sembrato di capire da un falegname, ha una capacità di reggere i pesi inferiore (c'entrava un fattore di compressione o qualcosa del genere, non ricordo più bene).
Quanto all'idea che le aperture servano ad alleggerire, ho dei dubbi. Sarei d'accordo se di trattasse di un alzato, ma qui sono fondamenta.
 
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view post Posted on 2/10/2010, 09:40
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Qui dove vivo in Umbria abbiamo un castello del XI sec, con sicure modifiche nei secoli successivi. Nelle mura perimetrali si possono osservare due tipi di arco, uno a metà circa della parete, abbastanza ampio e pieno, nel senso che è chiaramente utilizzato per lo scarico delle forze, poiché sopra vi sono degli edifici, però alla base delle mura vi sono due aperture a arco aperte, che danno su una parete chiusa e all'interno di questo vuoto si può trovare dell'acqua, tant'è che quando ero piccola pensavo che fossero abbeveratoi, ma sono troppi piccoli e troppo bassi per questa funzione. L'acqua non vi è sempre ma solo in determinato momenti dell'anno. Non so se queste strutture possono essere paragonate a quelle di cui parli tu!
^_^
 
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zilc
view post Posted on 2/10/2010, 10:22




È giusto, Moneta, quel che ti ha detto il falegname, il legno di pino è meno resistente ai carichi. Ed è molto poco duraturo se esposto all'aria, ma diventa uno dei legni più duraturi se è sepolto nel fango e non è a contatto con l'aria, come l'ontano. È uno dei legni più adatti per le fondazioni in terreni bagnati anche perché il suo tronco è diritto e non necessita di particolari lavorazioni, ne conosco molti esempi anche moderni.
Credo che un vecchio capomastro possa darti le migliori informazioni su quel sito.
Secondo l'analogia di Cerebia le aperture servirebbero anche a far circolare l'aria in modo da mantenere più asciutta la muratura soprastante.
Andiamo per supposizioni in base a quel che c'immaginiamo, perché non è mica facile parlare senza aver visto. Anche per Gibo non è facile, nonostante sia qui uno dei più qualificati.
Ciao
zilc


Edited by zilc - 30/10/2010, 16:52
 
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pollo mannaro
view post Posted on 2/10/2010, 11:54




QUOTE (IunoMoneta @ 1/10/2010, 14:31)
... uso di archi di scarico in fondazioni murarie?

La realizzazione di un arco all’interno di una parete cieca è una pratica costruttiva che possiede una propria validità ed è stata ampiamente utilizzata. Due pareti di dimensioni identiche, una con all’interno un arco ed una senza, possiedono stabilità diverse. La prima scarica le tensioni sulle estremità, mentre la seconda le distribuisce lungo tutta la lunghezza. Nel caso di terreni cedevoli, utilizzare gli archi ciechi nelle fondazioni è una prassi molto conveniente, poiché si devono consolidare solamente i punti di scarico delle forze e non tutto il terreno sul quale insiste il fabbricato. ;)
 
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zilc
view post Posted on 2/10/2010, 20:12




Arco di scarico e finestra per alleggerire
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Edited by zilc - 30/10/2010, 16:57
 
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view post Posted on 2/10/2010, 21:10
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Quello che ho descritto io è più o meno così, solo che la parete di fondo dell'arco è piena senza finestrella, o almeno così mi pare... più tardi ci passo e guardo meglio!
 
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view post Posted on 2/10/2010, 21:50
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Zilc non si possono inserire immagini scansionate da libro, ricordalo per favore.
 
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zilc
view post Posted on 2/10/2010, 22:25




Leda, non ho dimenticato.
Non ho indicato la fonte perché basta un clik destro per controllarla.
comunque non è una mia scansione ma un sito dell'università di Bologna che fa capo al prof Bettazzi

www.google.it/imgres?imgurl=http://...=1t:429,r:2,s:0

ovvero www.dapt.ing.unibo.it/nuovosito/Docenti/Bettazzi/corsobet/vitruvio/indice.htm

ciao
zilc

Edited by zilc - 30/10/2010, 16:59
 
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