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Uso e funzione degli oggetti in giada e pietra verde

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view post Posted on 6/10/2010, 15:46
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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A cosa servivano i pendenti e gli oggetti in giadeite e pietra verde

Innumerevoli sono i grani e le conterie da collana in giadeite, serpentino e diaspro verde rinvenuti in situ nelle tombe Maya.
Molti personaggi di alto rango sono stati sepolti letteralmente ricoperti di collane, pettorali, maschere a mosaico e altri piccoli oggetti realizzati con questi materiali.
Viste le prove archeologiche e le testimonianze forniteci dalle rappresentazioni di se stessi che i membri dell'elite Maya ci hanno lasciato nella pittura murale e vascolare, nella statuaria delle stele e nei bassorilievi all'interno degli edifici più importanti, è chiaro che essi usavano letteralmente coprirsi di pietra verde, almeno in particolari occasioni.

Per quanto riguarda i Nicoyani, abbiamo pochissime testimonianze di defunti deposti nella tomba con addosso collane e altri oggetti in pietra verde.
Più speso oggetti di tali materiali venivano deposti a lato di un personaggio di alto rango, assieme a terracottte di grande pregio e a pietre da macina (metates) in pietra lavica, decorate con bassorilievi realizzati con grande perizia.
Numerose sono, comunque, le pitture vascolari e le statue in terracotta o pietra lavica che ce li ritraggono con collane al collo e pendenti sul petto: questi oggetti ci sembrano del tutto analoghi a quelli in pietra verde deposti al fianco dei defunti.

L'elite Olmeca usava rappresentarsi in grandi bassorilievi, scolpiti su massi di roccia lavica, mentre indossa collane dai grandi grani alle quali sono sospese maschere e pettorali, anche questi analoghi a quelli realizzati in giadeite e serpentino e ritrovati nei cache sepolti nelle 'piazze' o all'interno degli edifici sacri dei loro siti.

Pochè gli oggetti in giadeite e in pietra verde e verde-azzurra ritrovati nei siti occupati da queste culture presentano quasi sempre dei fori passanti che li rendono adatti ad essere sospesi, a giudicare dalle rappresentazioni citate dobbiamo dedurre che siano stati realizzati per esserre in qualche modo appesi ad una collana o a una cintura o alle vesti.

Questo risulta difficile da accettare nel caso di alcuni oggetti, soprattutto di produzione Olmeca ma anche Nicoyana, che hanno peso e dimensioni molto rilevanti.
E' il caso, per esempio, della cd 'ascia Kunz' http://en.wikipedia.org/wiki/File:Kunz_Axe.jpg [American Museum of Natural History, New York, 27.9 x 15.5 cm, peso 7 kg] e della giada a forma di valva di conchiglia rinvenuta a Talamanca di Tibàs, Costarica, lunga 33 cm, spessa circa 6 e alta altrettanto, che pesa un paio di kg ( http://books.google.it/books?id=3WrnPJ8d8-...20tibas&f=false ).
E' possibile che si trattasse di 'insegne' sacre da ostendere durante particolari cerimonie, oggetti così 'potenti' che dal retro della Kunz sono state segate sottilissime lamine che si è ipotizzato venissero 'seminate' nel terreno durante cerimonie atte a propiziare la fertilità dei suoli e l'abbondanza del raccolto.

Alcuni oggetti Olmeca in giadeite presentano tracce di combustione, a volte anche notevoli dato che il riscaldamento ha causato la rottura con distacco e perdita di alcune parti.
E' difficile spiegare il motivo per cui questo è avvenuto. Una ipotesi è che questi oggetti siano stati 'bruciati' per annullarne il potere, ovvero, al contrario, per aumentarlo, visto che sono stati rinvenuti in depositi assieme ad altre giade, forse a scopo votivo o consacratorio.

Testimonianze archeologiche ci dicono anche che oggetti in pietra verde venivano sepolti nella muratura di templi ed edifici sacri, sia in area Olmeca che in area Maya, pratica seguita anche dalle culture Teotihuacana e Azteca.

Tutto questo ci porta a pensare che le pietre verdi in generale e la giadeite in particolare fossero considerate pietre dotate di potere magico-religioso, soprattutto il potere di fertilizzare la terra, potere che veniva trasferito a tutto ciò con cui venivano a contatto.
Quando gli oggetti realizzati con queste pietre venivano portati sulla persona, sotto forma di maschera, orecchini, collana, pettorale, cintura, bracciale, cavigliera o anche 'corona' (questo sembra il caso raffigurato in alcune statuette Nicoyane in terracotta) probabilmente si verificava tra personaggio 'sacro' e pietra verde una specie di sinergia o di catalisi: l'uomo sacro indossa una pietra sacra, rafforzando il potere di entrambi, rendendo il tutto più potente della somma delle parti.

E' da notare, inoltre, che l'abbigliamento in pietra verde qualificava in modo assoluto la persona che lo indossava.
Dalle rappresentazioni di se stessi che i membri dell'elite di queste culture ci hanno lasciato, è chiaro che certi oggetti potevano essere indossati solo dai 're', altri solo dai sacerdoti, altri solo dai capi miltiari, tenendo presente che il 're' era anche il capo dei militari e il 'pontifex maximus'.
Inoltre, particolari tipi di abbigliamento comprendenti 'giade' altrettanto caratteristiche venivano indossati solo in occasione di specifici atti cerimoniali.
Questi usi sono del resto molto simili a quelli che tutt'ora nella nostra società vengono adottati da particolari categorie di persone, come per esempio i diversi tipi di paramenti sacerdotali durante le celebrazioni eucaristiche nei differenti periodi dell'anno, l'abbigliamento di magistrati e militari in occasione di particolari e solenni cerimonie etc.

Edited by Usékar - 2/2/2013, 19:21
 
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view post Posted on 28/10/2010, 15:58
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Traduco da

Hirth, Kenneth G., and Susan Grant Hirth, "Ancient Currency: The style and use of jade and marble carvings in Central Honduras," in F.W. Lange (ed.) Precolumbian Jade: New Geological and Cultural Interpretations (Salt Lake City: University of Utah Press, 1993), pag. 173.

"Piccole sculture in giada, giadeite e in numerose altre pietre semipreziose, considerate di gran valore... circolarono per tutto il Mesoamerica... furono utilizzate da individui di alto rango per distinguersi ed esprimere la loro alta posizione sociale, le loro capacità e i loro legami con le più alte reti di relazioni (tra città-stato, ndt)".
Tra le funzioni assolte da questi oggetti ci fu anche una certa forma di "moneta di scambio utilizzata per stabilire e regolare relazioni con e tra società diverse (= città-stato diverse, ndt)".

Della prima funzione ho già parlato nell'intervento precedente.
Circa la seconda, è necessario fare alcune precisazioni.

Gli scambi commerciali nell'area mesoamericana avvenivano principalmente con il sistema del baratto o dello scambio, con qualche eccezione.
E' accertato, per esempio, che nel Mesoamerica i semi di cacao assunsero la funzione di moneta di scambio.
L'unità base concettuale di questa 'moneta' pare che fosse la ventina, ossia venti semi di cacao equivalevano, come concetto, a una unità di conto.
A questo proposito è interessante notare che sembra che le popolazioni mesoamericane avessero una particolare abilità nel contare a ventine i semi in questione, riuscissero cioè a valutare correttamente ad occhio di quante ventine di semi fosse composto un mucchietto.

Non è del tutto accertato, ma pare che la stessa funzione l'avessero anche i grani da collana in giadeite o pietra verde.

E' stata anche ipotizzata l'esistenza di una certa forma di 'Borsa' della giadeite, cioè di un sistema di quotazione degli oggetti in giadeite o pietra verde, in base al fatto che pare che le diverse qualità di giadeite avessero addirittura denominazioni specifiche.
Forse esisteva, quindi, un sistema di 'classificazione' della giadeite in base a translucentezza, colore, sfumature e pezzatura che forse veniva tradotto in una 'quotazione' commerciale del materiale semigrezzo o comunque destinato allo scambio
 
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