CITAZIONE (Cerebia @ 12/10/2010, 21:38)
si pensa che gli antichi non abbiamo memoria delle epoche precedenti alla loro come se dovessero reinventarsi tutto di nuovo. Immagino che in età classica ci fosse una memoria della c.d. protostoria molto più forte di quello che noi pensiamo, quindi anche le rotte commerciali sicuramente saranno state le stesse, finchè il canale commerciale era fiorente e utilizzabile.
Ultima precisazione: su questo non sento di concordare a pieno con te. Se prendi i Greci, per esempio, il più delle volte non ricordavano quasi niente della loro storia più antica, e finivano per reinventarsi molti avvenimenti e personaggi.
Ti faccio un esempio che mi ha sempre colpito: nella Periegesi della Grecia, Pausania affermò di aver visto la tomba colossale del mio omonimo eroe (Perseo) lungo la strada che univa le città di Micene e Argo. Ora, come facevano i Greci a sapere che in quel tumulo c'era sepolto Perseo (che, molto probabilmente, non era neppure mai stato un personaggio reale)? E' probabile che la monumentalità di una
tholos (in un'epoca in cui non si costruivano più tombe di quel tipo) gli abbia fatto supporre che si trattasse della sepoltura di un personaggio importante, e il fatto che il tumulo si trovava fra Argo (città natale di Perseo) e Micene (città fondata, nel mito, da Perseo) abbia portato all'assegnazione definitiva della tomba all'eroe greco. Un discorso simile, se vuoi rimanere in un amibito italico, è accaduto per l'
heroon di Lavinium, che fu identificato dai Romani con la tomba di Enea.
Stesso dicasi, poi, per la storiografia: che dire dei Cecropidi, che regnarono sull'acropoli di Atene? Cecrope, Cranao, Erittonio... Questi non sono certo dinasti realmente esistiti. Eppure compaiono anche nelle cronache del
Marmor Parium. E ancora, pensa ai capostipiti eponimi dei vari popoli: Tirreno, Iapigio, Enotro etc. Eccome se gli antichi inventavano! Dove le cronache degli annali non arrivavano, arrivava la loro fantasia. Certo, può darsi che, in alcuni casi, i miti conservino tracce confuse di una storia molto più antica. Ma spesso è difficile, per noi moderni, riuscire oggi a scindere il mito dalla realtà storica (quando già per loro quel limite non era ben chiaro).
Sulle rotte commerciali, invece, il discorso era probabilmente diverso. Anche nel saggio di Manfredi, per esempio, si faceva notare come le medesime rotte fenicie oltre Gibilterra, verso Sud e verso Nord, furono forse riprese prima dai Cartaginesi, nel VI-V secolo a.C. (con gli ammiragli Annone e Imilcone), e poi ancora dai Greci, dal IV secolo a.C. in poi (a cominciare da Eutimene e Pitea di Marsiglia).