Ostraka - Forum di archeologia

Ma il disegno serve ancora?

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Dyskephalòs
view post Posted on 2/11/2010, 19:58




Date le nuove tecnologie sempre più economicamente convenienti, mi chiedo: il disegno manuale (quello con sfumature, china, ecc.) è ancora davvero utile in archeologia? L'accoppiata stazione totale+macchina fotografica(+gps, volendo), rende secondo me molto più veloce e spedito il lavoro, ma il vecchio disegno manuale conserva intatto il suo fascino...cosa ne pensate?
 
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view post Posted on 2/11/2010, 20:25
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Credo che il disegno sia ancora importante, per via della rielaborazione mentale che è alla sua base. Il che non significa che ciò che è disegnato è falsato, ma che spesso un disegno è più "traducibile" per chi, non avendo scavato, andrà a leggersi la documentazione. Non so se il concetto si sia capito, spero di sì.
 
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IunoMoneta
view post Posted on 2/11/2010, 21:05




Concordo con Leda. Il disegno non è mera raffigurazione grafica, è anche interpretazione. E certe indicazioni che con la matita sono facilissime da inserire (ad esempio la caratterizzazione degli strati in cui sia necessario segnalare alcune concentrazioni, che so, di ciottoli o di laterizi che è sempre meglio fare davanti allo strato), con la stazione totale non sono altrettanto agevoli (non perchè ci siano problemi tecnici, ma perchè si fanno in un secondo momento e non a diretto contatto con le evidenze archeologiche).

Fra l'altro a me è capitato di pormi nuove domande disegnando e di trovare delle soluzioni nuove all'interpretazione di alcune situazioni stratigrafiche (parla soprattutto di sezioni esposte).

E poi, il fascino di una matita ben fatta, dove con una semplice pressione diversa del tratto, si riescono a illustrare molte più cose che con una linea fatta a computer....

Per i reperti, invece, le soluzioni informatiche non mi soddisfano. Le trovo troppo fredde e rigide, se riesco a spiegarmi. La buona vecchia china, più lenta ma più suggestiva, è decisamente meglio.

Con tutto ciò, anche a me è capitato di usare la stazione totale e di apprezzarne la velocità e precisione. Su uno scavo, ad esempio, avevamo usato un sistema misto: battitura totale con sistemi informatici e disegni per situazioni particolari (tombe, strati con inclusi materiali architettonici, rilievo di dettaglio delle strutture murarie dopo aver preso gli ingombri con la stazione totale). Alla fine la documentazione è risultata molto accurata e anche esaustiva.
 
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Dyskephalòs
view post Posted on 2/11/2010, 21:45




E' vero, il disegno, in quanto semplificazione simbolica, aiuta enormemente a filtrare le notizie utili e ad eseguire una necessaria interpretazione critica di quanto si deve disegnare, e gode senza dubbio di un notevole fascino estetico...ma la raccolta di informazioni ed il loro discernimento, non dovrebbero avvenire già in fase di scavo? L'osservazione di una sezione è come la cartina tornasole del nostro operato, confermando o smentendo il nostro procedere stratigraficamente, ma non sarebbe meglio affidarsi alla strumentazione per ridurre al minimo i rischi di misurazione nel momento in cui la si vuole riprodurre graficamente? Ho lavorato anche io in situazioni 'ibride': piante di piccoli strati o brevi lacerti murari (ottimamente caratterizzati) realizzate a mano, da agganciare poi ad un rilievo fatto a stazione totale. Ovviamente le misure non tornavano (come succede nel 90% dei casi a causa degli errori sistematici come fettuccia lenta, metro a stecca leggermente flesso anziché rigidamente teso, misurazioni non ortogonali, ecc). Ha senso quindi la realtà ibrida? Oppure la superprecisione degli strumenti attuali?
 
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IunoMoneta
view post Posted on 2/11/2010, 21:51




Un certo margine di errore è sempre tollerabile (anche la stazione totale ha un margine, migliore di quello della fettuccia metrica, ma ce l'ha). L'importante è non sbagliare di mezzo metro ogni 2!!! :P
 
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Dyskephalòs
view post Posted on 2/11/2010, 22:10




Ahahahahah, certo, altrimenti tanto vale fare uno schizzo veloce con la lavagnetta magica dei bimbi! ;) Mi riferivo, in verità, alla precisione che in archeologia è richiesta: due cm a volte fanno davvero la differenza e, sovrapponendo un rilievo digitale ad uno speditivo manuale, spesso l'errore è maggiore. Da qui la mia domanda se, data l'esigenza di precisione - senza esagerare, ovviamente - richiesta nello scavo contemporaneo, il disegno, con le sue meraviglie estetiche, ma con l'imprecisione dovuta tanto al rilievo manuale quanto alla sensibilità della mano che ne redice il risultato grafico, possa trovare ancora spazio, dato anche il maggior tempo di elaborazione rispetto ad un ben più rapido fotoraddrizzamento...
 
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view post Posted on 2/11/2010, 22:13
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Da non-archeologo: Spesso capisco molto di più da un disegno che da una foto, in quanto il disegnatore ha fatto già una buona parte del lavoro di interpretazione e il disegno è il risultatato di un processo, non solo documentazione.

E poi: tra qualche centinaio di anni le foto, in particolare quelle digitali non ci saranno provabilmente più o non saranno leggibili, un disegno a china, o anche a matita resisterà!
 
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ShemsuHor
view post Posted on 2/11/2010, 22:18




Io sono 3 anni che faccio uno scavo in cui non si disegna nulla ma si fanno solo fotopiani. Devo dire che è molto più veloce e non è detto che risulti incomprensibile.
 
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view post Posted on 3/11/2010, 01:27
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Guarda Shem, da non archeologa anche io, in quanto storica dell'arte (sia pure antica) dovrei preferire le foto, visto che io ed il disegno siamo nemici eterni. Sono rimasta ai disegni dei bambini delle elementari, perciò... Però mi sono accorta che certe volte la foto non è sempre l'optimum (a parte che anche con le foto non me la cavo affatto, tutto ciò che è manualità sembra mi sia precluso :cry: ), il disegno mette meglio in evidenza certi particolari e non risulta così... piatto (non so se sia la parola appropriata scusate). I fotopiani mi piacciono ancora meno, tra l'altro.
 
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view post Posted on 3/11/2010, 11:46
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Dico la mia, da non archeologo:
QUOTE
Spesso capisco molto di più da un disegno che da una foto, in quanto il disegnatore ha fatto già una buona parte del lavoro di interpretazione e il disegno è il risultatato di un processo, non solo documentazione.

Perfettamente d'accordo con dceg, quindi si, il disegno ha senso, anche perché essendo di sua natura più riflessivo e meditato spinge a porsi delle domande, come fa notare IunoMoneta.

Ma non si puo' prescindere dai rilevamenti precisi tramite stazione totale, fotopiani e quant'altro offre la tecnologia per la documetnazione strettamente tecnica, proprio per gli errori possibili nei disegni. Il problema di leggibilità dei dati informatici è da prendere in conto, ma personalmente non credo sia estremamente grave: ci sarà comunque sempre la possibilità di copiare o trasformare i formati facilmente, facile almeno rispetto ad un disegno manuale.

Dunque, una buona combinazione delle due.
 
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Dyskephalòs
view post Posted on 3/11/2010, 12:02




Aggiungerei che il lavoro successivo al fotopiano e al fotoraddrizzamento, quello della lucidatura in cad, comunque comporta un lavoro di interpretazione, con il vantaggio che tutto ciò che viene disegnato è reversibile (può essere modificato in qualsiasi momento), per di più facendolo corrispondere all'istante con i rilievi digitali dei singoli strati (e controllare così, ad es., se in una sezione di cui si sta facendo la lucidatura le quote corrispondano o meno).
 
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ShemsuHor
view post Posted on 3/11/2010, 23:27




Non è che voglio difendere la fotografia, però è anche vero che il disegno fatto da chi non è capace secondo me è peggio della fotografia, sia per una questione di comprensibilità, sia per i possibili errori che si possono fare. Probabilmente la fotografia è più neutra e meno influenzabile dall'operato del singolo.
Però concordo che il disegno fatto bene è molto bello da vedere e anche comprensibile.
 
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view post Posted on 4/11/2010, 10:28
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CITAZIONE (Djoser @ 3/11/2010, 11:46) 
... non si puo' prescindere dai rilevamenti precisi tramite stazione totale, fotopiani e quant'altro offre la tecnologia per la documetnazione strettamente tecnica, proprio per gli errori possibili nei disegni. Il problema di leggibilità dei dati informatici è da prendere in conto, ma personalmente non credo sia estremamente grave: ci sarà comunque sempre la possibilità di copiare o trasformare i formati facilmente, facile almeno rispetto ad un disegno manuale.
Dunque, una buona combinazione delle due.

La mia difesa del disegno non voleva essere un bando ad altre tecniche, anzi. Io sono molto favorevole all'uso delle nuove tecnologie, però bisogna ammettere che non sempre sono le più adatte, almeno al livello attuale che hanno raggiunto. Quindi dosare sapientemente fotografia e disegno mi trova pienamente d'accordo. Ovviamente la fotografia ha il vantaggio di velocizzare il lavoro ed a volte il tempo per fare anche il disegno non si ha davvero.
 
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12 replies since 2/11/2010, 19:58   198 views
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