CITAZIONE (lama su @ 8/11/2010, 21:50)
grazie perseo per la segnalazione del De Juliis, una buon punto da cui partire.
Quello che a me interesserebbe però, è avere qualche informazione un po' più precisa.
Chiedo scusa: l'altra sera, nella fretta, ti ho citato solo le prime pagine del De Juliis, perché, lì per lì, ho ricollegato le "fonti" solo alla letteratura e alla mitologia, e sono andato a ripescare a colpo sicuro le notizie riportate nel 1° capitolo (quando, in effetti, tu chiedevi anche informazioni di tipo archeologico e linguistico). In questi giorni ho poco tempo, torno spesso tardi dall'università e va a finire che faccio un po' di confusione... Il manuale può darti molte di queste informazioni, solo che sono sparpagliate per tutto il libro (che affronta i mutamenti storici e archeologici della Magna Grecia di secolo in secolo). Non so se te ne eri già accorto; se così non fosse, ti chiedo di nuovo scusa per la mia distrazione e ti segnalo le pagine 17 (e segg.), 127 (e segg.), 181 (e segg.), 206 (e segg.), 240 (e segg.), 283 (e segg.). Spero che tu riesca a visualizzarle tutte (i libri non sono visualizzabili per intero da Google Libri).
Sulla lingua messapica in particolare, purtroppo, c'è un solo accenno (a pag. 183), riferito all'utilizzo di un alfabeto di tipo laconico-tarantino arcaico. Ci sono però alcuni riferimenti a iscrizioni arcaiche trovate a Nardò, Porto Cesareo, Oria, Rufano, Vaste e Cavallino (rintracciabili - tramite le note - in "C. Pagliara,
Materiali iscritti arcaici del Salento (II), in AnnPisa, s. III, XIII, 1983, pp. 21-89").
Sull'ipotesi di un'origine illirica dei Messapi non mi pare ci siano riferimenti. A meno di non aver saltato un paragrafo in particolare, mi pare che De Juliis ritenga le similitudini fra Illiri e Messapi frutto di contatti culturali avvenuti durante scambi commerciali fra le due sponde. Io non escludo, comunque, che una componente illirica possa esserci stata in questo popolo: alcune fonti (Mimnermo e Licofrone) attribuiscono al mitico Dauno, signore della Puglia settentrionale, un'origine illirica, e anche in altre regioni del Salento, comunicanti con la Daunia, si è riproposta la questione di una possibile origine transadriatica di alcune culture locali, proprio derivante dalle evidenze archeologiche (mi riferisco in particolare a quelle di Oliveto-Cairano e Sala Consilina).
L'unico difetto del De Juliis è che comincia a essere un po' datato (1996)...
Ho provato a cercare anche fra altri miei libri: speravo di trovare qualcosa di più in "Culture della prima Italia" (a cura di M. Antico Gallina), ma non ho avuto molto successo (ci sono notizie su tutta l'Italia Meridionale e sulla Daunia in particolare, ma mi sembra che la Peucezia e la Messapia non vengano quasi neppure nominate).