QUOTE (*Gibo* @ 11/11/2010, 09:11)
Prima però volevo chiederti una cosa: saresti così gentile da riassumere qui le principali caratteristiche di una torre di questo tipo (te usi come modello il nuraghe Sa Pedra di Macomer, credo vada bene tenerlo come esempio).
Prima di scrivere l'Archeoattack, avevo scritto un testo "serio", con tutti i dettagli salienti: te lo riporto di seguito.
Tuttavia, tieni conto che nelle torri nuragiche, soprattutto ai livelli inferiori, non sempre (=quasi mai) è definito con chiarezza il numero di corsi, perché si adoperano massi di dimensioni assai differenti (nulla a che fare con le tholoi greche).
In ciò che segue, spiego in dettaglio le considerazioni che portano ai risultati dell'Archeoattack.
Alla fine mi era parso che il testo fisse troppo tedioso (e lo credo ancora) quindi avevo optato per un mezzo più "leggero" per comunicare il fatto che la realizzazione della maggior parte delle torri richiese tempi e risorse assai limitati. Quando poi venni a conoscenza del lavoro di Perra (quello citato da PoM) le sue conclusioni mi confortarono parecchio, perché sono congruenti con le mie ipotesi. (NB: il testo riportato di seguito e l'Archeoattack, come noterai, non sono identici, ma equivalenti; attenzione allae altezze finali!)
Ricetta per una torre nuragica media (ovvero di taglia e forma simili a quella media riscontrabile nei nuraghi censiti. (modello utilizzato: nuraghe Sa Pedra – Macomer (da Moravetti);
Intermezzo n. 1 – Ho scelto questo N. perché non è troppo arcaico, è monotorre, non ha piani superiori, non ha nicchie all’interno della camera; i conci sono di dimensioni confrontabili con la maggior parte dei nuraghi che ho visto e distribuiti in altezza secondo uno schema che si trova nella maggior parte dei nuraghi che ho visitato; è realizzato in trachite (densità 2,5 kg/dm2) quindi con un materiale che sta più o meno nella media (tra basalto, calcare, granito); ho aggiunto la scala per l’accesso al piano superiore, ma solo perché non fosse troppo semplice
Specifica dimensionale (ricavati dai rilievi di Moravetti e dai miei)
Dimensioni Nuraghe:
diametro alla base: 11 m
altezza: 13 m
diametro alla sommità: 8m
Tholos interna (centrale):
diametro alla base: 4,5 m
altezza: 6,3 m
Intermezzo n. 2 – l’altezza l’ho assegnata io aggiungendo 7m all’altezza della tholos; ritengo che fosse inferiore perché il rapporto vuoto/pieno è molto basso, però ho deciso di abbondare per valutare tempi/risorse con larghezza;
Volume apparente del N.: 929 mc
Volume reale del N.: 842 mc (ottenuto sottraendo i volumi della scala (35 mc) della tholos (37 mc) del vano ingresso/strombatura (15 mc)
Intermezzo n. 3 – Tanto per prevenire le eventuali critiche, meglio specificare quanto segue: a) le dimensioni non corrispondono al centimetro al nuraghe Sa Pedra (ovviamente); b) a me interessa una valutazione delle risorse (ore uomo) necessarie per edificare una torre media in funzione del tempo che si vuole impiegare ad edificarla; se poi si vuole usare un materiale diverso, più difficile da portare etc etc si può calcolare con facilità la variazione implicata nel tempo/risorse; c) è bene specificare subito che ha poco senso chiedersi quanto ci abbiano impiegato ad edificare una torre, perché dipende essenzialmente dalle risorse impegnate (fatti salvi, naturalmente i vincoli intrinseci della struttura, perché non si possono aumentare di tanto quanto si vuole gli operai per sveltire le operazioni perché alla fine non c’è spazio per tutti, né ridurre troppo le risorse perché alcuni lavori non possono essere frazionati).
Ingredienti
Sono i conci, i quali sono suddivisi per pezzatura: alla base si dispongono i conci di maggiori dimensioni e, mano a mano che si sale le dimensioni diminuiscono. Per fare un calcolo ragionevole bisogna assegnare delle dimensioni medie ragionevoli ai conci sulla base dei rilievi effettuati sul campo; i miei hanno dato questi risultati, che ora spiego:
y mc mc/y n. conci vol medio conci (mc) peso (t)
1 75 75 75 1 2,5
2 151 75 126 0,6 1,5
3 226 75 150 0,5 1,25
4 299 74 147 0,5 1,25
5 371 72 576 0,125 0,31
6 441 70 558 0,125 0,31
7 508 67 535 0,125 0,31
8 572 64 509 0,125 0,31
9 632 60 482 0,125 0,31
10 689 57 457 0,125 0,31
11 743 54 431 0,125 0,31
12 794 51 406 0,125 0,31
13 842 48 383 0,125 0,31
tot 4836
y= altezza; mc=cubatura relativa all’altezza; mc/y=cubatura che si aggiunge ad ogni altezza; n. conci=media del n. di conci in funzione delle dimensioni medie; vol medio e peso non li spiego;
Il nuraghe ha 4 filari nei primi due metri e sei/sette nei successivi due; nei filari più bassi ci sono massi che hanno un massimo attorno a 1,2 mc (ad esempio l’architrave), ma sono per la maggior parte assai più piccoli; inoltre i massi disposti sul perimetro sono di dimensioni maggiori (lo si può vedere in qualunque nuraghe sventrato) rispetto a quelli che sono contenuti all’interno della struttura, fatto che ha una motivazione funzionale che non sto a spiegare; per stare dalla parte della ragione (cioè per effettuare i calcoli con dimensioni maggiori rispetto a quelle reali, ho assegnato una media di 1 mc ai massi dei primi due filari (non è assolutamente così) per poi calare secondo la progressione della tabella: chi ha voglia di prendere scarpe e metro potrà controllare la bontà della scelta;
Intermezzo n.4 – facendo uso degli odiati calcoli, si può cominciare a vedere di che cosa stiamo parlando; si tratta di 842 mc di massi di dimensione variabile da movimentare come segue: 75 mc facendoli strisciare più o meno per terra o sollevandoli di ½ metro; altri 75 sollevandoli al max 1,5m altri 75 di max 2,5m e così via, solamente che i massi più rognosi stanno in basso e, dopo i primi cinque metri. Si passa a conci del peso di circa 300kg o meno. Infatti i primi due filari sono fatti con 75 conci, i secondi due con 126 e così via. È bene notare (e ripetere spesso) che in realtà i conci sono assai più piccoli, dunque molti di più, ma teniamo queste cifre per largheggiare;
È bene ricordare che non ho fatto ipotesi sui tempi/modi di approvvigionamento dei conci, e spiegherò più tardi per quale motivo. In questo momento mi interessa avere un’idea di come fare per costruire la torre. Ipotizziamo che i massi siano disponibili in un’area adiacente il sito di edificazione (ad esempio ad una decina di metri in media (poi parleremo di logistica)).
Preparazione
Partiamo dalla fine (come sempre quando si vuole costruire un edificio). Domanda quanto ci vogliamo impiegare?
Facciamo l’ipotesi di volerci impiegare sei mesi, ovvero 180gg: come si può fare?
Proviamo a vedere. Ad esempio così:
y mc mc/y n. conci vol medio conci peso (t) Frequenza di posa conci/h tempo (h) giorni di 8 ore
1 75 75 75 1 2,5 1 75 9
2 151 75 126 0,6 1,5 0,5 251 31
3 226 75 150 0,5 1,25 0,4 375 47
4 299 74 147 0,5 1,25 0,4 369 46
5 371 72 576 0,125 0,31 15 38 5
6 441 70 558 0,125 0,31 15 37 5
7 508 67 535 0,125 0,31 15 36 4
8 572 64 509 0,125 0,31 12 42 5
9 632 60 482 0,125 0,31 12 40 5
10 689 57 457 0,125 0,31 12 38 5
11 743 54 431 0,125 0,31 10 43 5
12 794 51 406 0,125 0,31 10 41 5
13 842 48 383 0,125 0,31 10 38 5
tot 4836 178
Sarà possibile? Partiamo dal primo metro: riusciamo a posare un masso da 1 mc ogni ora? Certamente: si tratta di spostare un masso da 1 mc per venti metri (in media) e posizionarlo ad un’altezza max di 50 cm, basta avere quattro squadre da dieci persone, ciascuna delle quali impiega mezza giornata per il posizionamento; se ognuna di esse ne poggia due al giorno, in nove giorni il primo metro di nuraghe è concluso. Il secondo metro si lavora posando il doppio (circa) dei conci, perché pesano meno, però bisogna sollevarli ad un’altezza da 1 a 1,5m; con le stesse quattro squadre di prima che ne posano una al giorno siamo a posto.
Naturalmente stiamo facendo un calcolo delle risorse, senza grosse ipotesi sul come. La domanda dovrebbe essere:
1) una squadra da dieci ce la fa?
2) c’è spazio a sufficienza nel cantiere?
3) è tecnicamente fattibile?
La risposta è sì: per la prima domanda ci sono bellissimi lavori di archeologia sperimentale che ne mostrano la possibilità (partecipando ad uno stage mi sono stupita anch’io); ed infatti i numeri che ho indicato sono molto larghi (circa quattro volte il necessario);
Per la seconda domanda, di nuovo sì, a patto che ci sia un capomastro che controlla;
Per la terza domanda bisognerebbe scendere più in dettaglio sulla tecnica costruttiva, comunque diciamo che il capomastro deve indicare dove posizionare i conci, quindi avere un’idea della movimentazione; inoltre, soprattutto in epoca più recente, i conci dei paramenti esterni vengono lavorati con maggiore cura e, così facendo, si risparmia tempo e si ottiene un risultato migliore.
Bisogna notare che il capomastro deve impiegare tutta la propria bravura e competenza per il posizionamento dei due paramenti esterno ed interno; gli altri sono assai meno importanti.
I filari critici sono quelli dei metri 3 e 4, che infatti risultano i più lunghi; quando si arriva ai conci da 300 kg, basterebbero tre squadre da sei che ne tirano su sette/otto conci l’ora per i filari più bassi (parliamo di quattro cinque metri), e due squadre da sei che fanno lo stesso per i filari più alti. Faccio notare che i conci da 300 kg sono pochi e in alto ce ne sono moltissimi più piccoli.
Per l’approvvigionamento dei massi e l’eventuale sbozzatura (quando c’è), si può ricorrere a due ipotesi: che venisse fatto a forza di braccia o con animali; nel secondo caso, non si tratta di effettuare un calcolo del tempo: con due coppie di buoi, si movimenta un mc (circa 2,5 t) molto velocemente (su slitte o su rulli fatti correre su pali), e dipende dalle condizioni del terreno e dalla posizione del sito. Fortunatamente, la maggior parte delle torri (sebbene appaia svettare sui colli) sono costruite su scarpate che hanno un vasto pianoro alle spalle, e la materia prima non è mai troppo lontana.
Facciamo due conti:
Con quattro buoi e quattro persone che predispongono le imbragature la velocità (stando sul sicuro): è 200m/(h mc); ipotizzando una distanza media di 300m si ottengono circa 1265 h; sono circa 160 gg, che va benissimo con i sei mesi dell’edificazione; oppure si raddoppia (ancora una volta sto facendo ipotesi molto caute).
Per riassumere:
40 persone per la costruzione per i primi quattro mesi;
Trenta per i successivi due;
Buoi e quattro persone per la materia prima
In realtà, una stima molto più credibile si può fare considerando che le torri sono costruite ‘a sacco’ oltre che ‘a secco’, cioè sono costituite da due paramenti murari ext/int riempiti da conci molto meno regolari, poggiati con minore cura e di pezzatura assai inferiore; inoltre la giornata lavorativa non era di otto ore ma andava dall’alba al tramonto, quindi circa dieci ore; con le stesse risorse, solo tenendo conto della variazione della distribuzione delle frequenza della pezzatura dei conci, si può ipotizzare ragionevolmente che la torre venisse fatta in tre mesi;
y mc mc/y n. conci vol medio conci peso (t) fr/h tempo (h) giorni di 10 ore
1 75 75 75 1 0 1 75 8
2 151 75 151 0,5 0 0,8 189 19
3 226 75 214 0,35 0 1 214 21
4 299 74 295 0,25 0 3 98 10
5 371 72 576 0,125 0 20 29 3
6 441 70 558 0,125 0 18 31 3
7 508 67 535 0,125 0 18 30 3
8 572 64 509 0,125 0 18 28 3
9 632 60 482 0,125 0 15 32 3
10 689 57 457 0,125 0 15 30 3
11 743 54 431 0,125 0 15 29 3
12 794 51 406 0,125 0 15 27 3
13 842 48 383 0,125 0 15 26 3
tot 5073 84
Per i meno scettici, con le risorse ipotizzate, gli 84 gg erano in realtà meno di sessanta.