Finalmente ho visitato la mostra Ötzi 20 domenica scorsa. Il sito della mostra, il Südtiroler Archäologiemuseum di Bolzano, molto bello, e' in un palazzo di stile liberty, costruito alla fine del '800 come sede dalla prima filiale della Banca Austro-Ungarica. Il museo e' tenuto benissimo, molto accogliente, termoregolazione perfetta, toilettes impeccabili e pulitissime (anche questi aspetti sono importanti).
La mostra e' interamente dedicata ad Ötzi, ed e' molto didattica, ricca di poster esplicativi, video, touch-screens, tutto in tedesco, italiano e inglese. Comprende tutta la storia di Ötzi, dalla scoperta fino agli ultimi studi, che sono di carattere medico-antropologico molecolare, mentre i primi si erano maggiormente concentrati sugli oggetti che aveva, le armi e il vestiario. Ritengo la mostra ottima specialmente per chi non ha letto molto sulla scoperta, in quanto puo' avere in circa due ore una panoramica completa.
Ma anche per chi ha letto abbstanza sulla scoperta e gli studi fatti, come il sottoscritto, e' stata comunque un'emozione vedere dal vero il mantello, le scarpe, i gambali, le armi e gli oggetti di Ötzi, tutti incredibilmente ben conservati. Quasi "nuovo", il berretto di pelliccia, creduta inizialmente di orso, ma ora identificata da studi molecolari come pelliccia di lupo. Ho potuto vedere la famosa lama della sua ascia, in rame purissimo (99%), di grande rilevanza archeologica (credevo che fosse piu' grande, al dire il vero).
Emozionante anche se non informativa, una rapida occhiata al suo corpo mummificato, attraverso un oblo' di vetro corazzato che guarda nella speciale camera sterile e refrigerata che riproduce esattamente le condizioni ambientali del ghiacciaio che ha preservato Ötzi per migliaia di anni. Secondo quanto spiegato, Ötzi e' protetto da intrusioni, furto, attentati terroristici e black-out elettrici da avanzate misure di sicurezza high-tech.
Inoltre, si puo' ammirare in grandezza naturale la seconda ricostruzione di Ötzi, che ingloba tutti gli studi piu' recenti.
Ötzi era un uomo alto 1,60 m, pesava 50 kg ed aveva circa 45 anni al momento della sua morte, avvenuta sul sito dove e' stato ritrovato, in seguito a gravi ferite inferte con varie armi, tra cui una freccia alla spalla (cioe' e' stato ucciso da altri uomini). Calzava il numero 38 di scarpe, aveva gli occhi marron (come stabilito recentemente da un'analisi genetica). L'analisi del suo DNA mitocondriale ha rivelato che, anche se la sua linea esatta e' oggi scomparsa, apparteneva ad un gruppo genetico ancora diffuso tra le attuali popolazioni dolomitiche del Trentino-Alto Adige. Il sequenziamento del suo intero genoma e' in corso.
Ötzi era affetto da una grave arteriosclerosi, dovuta ad una dieta sbilanciata e troppo grassa (una mia nota personale: ma allora l'esercizio fisico non conta nulla, visto che Ötzi ne doveva fare davvero tanto). Era anche affetto da una parassitosi intestinale, e aveva livelli di arsenico molto elevati. Oggi sarebbe stato considerato seriamente intossicato. Questo particolare ha fatto pensare che Ötzi lavorasse i metalli (il rame e' spesso combinato con l'arsenico che si libera nei fumi), tuttavia aveva le mani molto curate e questo farebbe escludere che fosse un fabbro, o un cacciatore od un pastore. Poiche' aveva con se' alcune piante medicinali, l'ipotesi piu' probabile e' che fosse uno sciamano, ipotesi supportata anche dalla presenza di tatuaggi rituali sulla sua pelle.
La mostra contiene anche una sezione dedicata alla fama di Ötzi nel mondo (Brad Pitt si e' tatuato la sua sagoma nell'avambraccio), ed una bioetica che discute sul fatto che un uomo come noi sia oggi un reperto archeologico.
In conclusione, bellissima mostra che consiglio agli interessati all'argomento
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