Però 'tenzione perché ceramica di produzione domestica non significa necessariamente ad uso esclusivamente domestico. L'eventuale specializzazione per l'età preistorica è sempre una questione complicata e dibattuta. Anche perché pur volendola riconoscere in alcuni contesti, bisognerebbe capire fino a che punto sia attività specializzata (ché la specializzazione del lavoro è cosa che si accompagna all'urbanizzazione e quindi alla nascita dello stato, per cui caratteristica del periodo successivo), e di che tipo sia la specializzazione, a che pro diciamo. Dato che in genere non si tratta di scambi commerciali, ma semmai di altro tipo, magari di doni.
Che non sia però ceramica d'uso domestico è possibile, forse probabile. Faccio l'esempio della ceramica neolitica Halaf, che meglio conosco. La ceramica dipinta Halaf è di alta qualità, e di ampia circolazione e diffusione. Frutto di scambi commerciali, magari tra élites, e sotto il controllo delle (supposte) élites stesse? L'ampia diffusione però è un'arma a doppio taglio. Questo tipo di ceramica infatti è in genere molto diffusa tanto su scala geografica allargata quanto all'interno dei singoli insediamenti, per cui difficilmente associabile ad eventuali élites, della cui esistenza peraltro non v'è praticamente traccia nemmeno in tutti gli altri aspetti della cultura materiale Halaf, dall'architettura alle sepolture.
La ceramica, anche nella decorazione, a ben guardare non è particolarmente standardizzata. Difficile quindi che si trattasse di ceramica finalizzata allo scambio commerciale, tanto più che le tipologie diffuse, quelle prevalentemente circolanti, indicano che lo scambio doveva riguardare la ceramica in sé più che il contenuto. Questo però significa anche che evidentemente, come dice dceg, questo tipo di ceramica nemmeno doveva essere finalizzata principalmente ad un uso domestico.
Da qui le ipotesi alle quali accennavo qualche post addietro, della diffusione e circolazione della ceramica dipinta Halaf come elemento simbolico e rappresentativo di unità sociali e come risultato dello scambio di doni e/o del movimento fisico di persone in seguito a matrimoni, feste, banchetti e rituali vari, come ci ricorda Frangipane (testo 1:
https://ostraka.forumfree.it/?t=52677333). E anzi, direi che le due cose non si escludono a vicenda. Non solo perché sono possibili entrambe, ma perché proprio matrimoni, feste, banchetti ed altri rituali, potevano costituire occasione di scambio di doni, soprattutto se ciò fosse avvenuto all'interno di una rete di legami e di rapporti che andavano oltre il singolo villaggio (non intra ma inter insomma).