Ostraka - Forum di archeologia

Quando la moneta non è denaro

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IunoMoneta
view post Posted on 14/12/2010, 22:46




Il titolo della discussione parafrasa quello di un vecchio articolo di Tullia Linders (Fallen Money and Broken Crowns - or When Is a Coin Not a Coin? in Florilegium numismaticum. Studia in honorem Ulla Westermark edita, a cura di H. Nilsson, Stockholm 1992, pp. 255-258) perchè vorrei proporvi di discutere di quei casi in cui la moneta non ha, o non sembra avere, una funzione economica.

Mi piacerebbe che ci si interrogasse su due punti:
1- quando la moneta non è denaro?
2- quali sono gli indicatori archeologici che possono guidarci nell'interpretazione?

Per quanto riguarda il primo punto, direi che la moneta non ha funzione di denaro quando viene offerta agli dei nei santuari o nei luoghi di culto, quando viene utilizzata come offerta di fondazione, quando viene deposta nelle sepolture. Preciso che non tutti gli studiosi sono concordi con quanto ho scritto dal momento che c'è chi ha rilevato una volontà di "tesaurizzazione" nella deposizione di monete nelle tombe e chi ha affermato che le monete offerte nei luoghi di culto, in quanto mantengono il loro valore intrinseco e potrebbero, in alcuni casi e secondo regole ben precise, essere utilizzate per coprire le spese di mantenimento dei santuari avere, anche nelle intenzioni degli offerenti, un significato economico.

Per quanto riguarda il secondo punto, direi che gli indicatori archeologici sono molteplici. Ad esempio, per le monete offerte agli dei, va valutata la modalità di giacitura e l'associazione con altre tipologie di materiali, ma anche la defunzionalizzazione delle monete tramite la rottura intenzionale dei tondelli, la loro marcatura con graffiti o la loro deposizione in luoghi non accessibili (ad esempio, nelle sorgenti o nei laghi).
 
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view post Posted on 14/12/2010, 22:56
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Aggiungerei il caso in cui la moneta viene utilizzata come elemento decorativo, inserendola ad esempio in un gioiello. Ne ho visto abbastanza di recente degli esempi se non erro tardo-antichi o medioevali, ma non ricordo più dove. Forse riesco a trovare qualcosa.
 
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view post Posted on 14/12/2010, 23:17
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Trovato: si tratta di un pendente in oro di forma esagonale con al centro un doppio solidus (Come si dice in italiano?) di Costantino il Grande coniato nel 321 e conservato al British Museum.
http://www.britishmuseum.org/research/sear...asset_id=129292
 
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Papiria
view post Posted on 15/12/2010, 01:03




Monete inserite in medaglioni ne sono state trovate anche a Parma e dintorni. Sembra incredibile, ma lo stavo leggendo proprio dopocena. :o: Adesso sto andando a nanna, ma domani riprendo il libro e fornisco i dettagli.

 
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view post Posted on 15/12/2010, 09:16
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L'uso secondario di monete non è rado, e si è conservato sino al giorno d'oggi; quello del Britisch Museum è uno particolarmente significativo per la qualità artistica. Mi par di ricordare anche monete inserite come ornamento in coppe, ma anche qui dovrei ordinare i ricordi e farun po' di ricerche.

P.S. Che questo sia un forum di telepatici? :D
 
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IunoMoneta
view post Posted on 15/12/2010, 09:19




Giusto, si potrebbero inserire anche le monete utilizzate in oreficeria nella lista delle monete non denaro.
Sull'argomento potete dare un'occhiata a queste pagine web: http://monetaoro.unicatt.it/lagioielleria.asp
Anche a Milano è stato trovato un pendente monetale: http://monetaoro.unicatt.it/pendente.asp

In questo caso, però, va tenuto presente che le monete potevano ritrovare la loro funzione di mezzo di pagamento semplicemente togliendole della montatura (che, spesso in metallo prezioso, era anch'essa un mezzo di tesaurizzazione....).
Per quanto ne so l'uso, che sembra iniziare fra I e II d.C., si diffonde in particolare dal III d.C. L'uso di monete come ornamento prosegue anche in epoca altomedievale, come dimostrano le collane di solidi di età longobarda o l'uso di monete auree come castoni di anelli: http://books.google.it/books?id=lfSDbDsMnB...0anello&f=false
Tempo fa avevo persino trovato un caso di finimenti per cavallo ornati con monete in area balcanica.
Per non parlare dell'uso delle sterline inglesi moderne per fare gioielli...


A margine, segnalo che in alcuni casi le monete non erano utilizzate direttamente come inserti in pezzi di oreficeria ma come "punzoni" per la realizzazione di decorazioni a rilievo.
 
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Pretoriano-
view post Posted on 15/12/2010, 11:40




Ma veramente le monete usate come oggetti d'ornamento non "compaiono" con l'impero romano, in Sicilia ci sono casi di pendenti fatte con monete già dal V secolo a.C., sopratutto con monete siracusane, quando per realizzare i tipi delle monete venivano chiamati degli artisti.

Non considererei le monete deposte nelle sepolture con valore "non monetale" del resto sono state messe lì volutamente per pagare Caronte, quindi aveva pur sempre valore di moneta.
Invece tesoretti - entro sepolture - recentemente sono stati rinvenuti nella nuova necropoli di Himera (come scritto nella sezione di Magna Grecia); ad esempio in una sepoltura femminile sono state rinvenute 11 monete di Posedonia dentro un sacchettino (di cui ne è rimasta traccia), in un altro caso (sempre nella stessa necropoli) una tomba alla cappuccina presentava un tegola laterale rotta, e dentro era stato nascosto un piccolo tesoretto, poco prima della distruzione della città nel 409.




 
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IunoMoneta
view post Posted on 15/12/2010, 13:30




Per deformazione professionale e visto che l'esempio citato da dceg era romano, io ho pensato solo al mondo romano. Come giustamente dice Pretoriano l'uso di monete come ornamento nasce ben prima in ambito greco. Fra i due fenomeni non sembra però esserci un rapporto diretto o per lo meno non mi risulta che nessuno abbia mai trovato elementi per sostenere una derivazione dell'uso romano da quello greco. Piuttosto sembrerebbe esserci una derivazione dal mondo orientale.

Sulle monete nelle tombe solo come pagamento di Caronte, direi che la critica moderna è ormai unanime nel ritenere questa visione superata. Solo una percentuale veramente bassa delle deposizioni ha le caratteristiche descritte dalle fonti per l'obolo di Caronte. In più si tratta di monete di basso o trascurabile valore economico per cui è chiaro che la funzione è più simbolica che economica nel senso vero e proprio.
Sulla deposizione di gruzzoli monetali, il discorso è molto complesso. Bisogna distinguere fra deposizioni contestuali alla sepoltura che non possono essere visti come fenomeni di tesaurizzazione (nel mondo romano la tomba è res religiosa e tutto ciò che entra in contatto con la morte è impuro e porta il contagio della morte) e deposizioni posteriori che, in qualche caso, potrebbero essere interpretati come nascondigli d'emergenza. Certo, un nascondiglio piuttosto sconveniente per i motivi detti prima!
Quanto alla tomba di Himera con il sacchettino contenente monete: non è che per caso si tratta di una sepoltura affrettata in cui il morto è stato buttato nella tomba senza troppi convenevoli? Qualche caso del genere è attestato anche altrove, soprattutto in casi di epidemie quando non si stava a spogliare il defunto ma lo si seppelliva il prima possibile e con tutto quello che aveva indosso.
 
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view post Posted on 15/12/2010, 14:21
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L'esempilare che ho citato pare sia stato fatto a Bisanzio. Non è noto dove venne rinvenuto assieme ad altri medaglioni e monete.

Per quanto riguarda le monete date ai defunti, fossero obolo per Caronte o altro viatico, direi che nel momento stesso in cui vengono affidate al defunto perdono il loro valore monetario per aquistarne uno simbolico. Il valore monetario presuppone la circolazione della moneta, che può venir tesaurizzata, anche nascondendola, ma sempre con la prospettiva di un impiego futuro. Consegnandola al defunto la si sottrae alla circolazione, almeno nell'aldiqua e quindi essa perde il valore monetario.
 
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Pretoriano-
view post Posted on 15/12/2010, 17:17




Ma io non ho detto che i romani hanno copiato dai greci la "moda" di usare monete come gioielli, ma solo che la pratica era in voga anche nei greci.

Per Caronte è normale che usassero delle monete di poco valore, del resto quei soldi una volta messi nella tomba andavano "persi", se tale pratica fosse attuale ancora oggi voi, in una sepoltura, cosa mettereste una banconota da € 50 o una monete da € 0,50. Con tutto il rispetto del defunto non credo che si andrebbe otre 1-2 euro.

CITAZIONE (IunoMoneta @ 15/12/2010, 13:30) 
Quanto alla tomba di Himera con il sacchettino contenente monete: non è che per caso si tratta di una sepoltura affrettata in cui il morto è stato buttato nella tomba senza troppi convenevoli? Qualche caso del genere è attestato anche altrove, soprattutto in casi di epidemie quando non si stava a spogliare il defunto ma lo si seppelliva il prima possibile e con tutto quello che aveva indosso.

Non era una sepoltura affrettata, si trattava di una tomba alla cappuccina con tanto di corredo, come da "tradizione".
Nell'altro esempio da me citato si tratta invece di un tentativo (riuscito) di nascondere il proprio tesoro in una tomba (forse di famiglia) da parte in un abitante di Himera, dopo la distruzione della città le monete, per ovvi motivi, non sono state prelevate dal proprietario :P
 
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Papiria
view post Posted on 15/12/2010, 17:55




Non mi resta da aggiungere molto a quanto già detto.

Il "mio" libro (STORIA DI PARMA II. Parma romana) riporta due esempi di monete d'oro racchiuse in un pendente, che poi sono esattamente gli stessi di cui parla il sito suggerito da IunoMoneta.

Quello di Parma, facente parte del "tesoro" di monete e gioielli rinvenuto presso il Teatro Regio, racchiude un aureo di Gallieno (il pendente, completo di collana, è fotografato qui http://monetaoro.unicatt.it/pendente.asp ). Il pendente pesa 26,5 g e ha un diametro di 45 mm.
Sul libro c'è anche la foto del rovescio (che non sono riuscita a reperire su internet, ma magari c'è: dopotutto con le mie ricerche non avevo trovato neppure il sito indicato da Moneta :rolleyes: ): la moneta riporta il ritratto di Augusto con la scritta DEO AVGVSTO. La decorazione del pendente è diversa rispetto al dritto, infatti non presenta le scanalature.

Ho notato che il pendente poteva essere indossato solo mostrando il dritto, in quanto girandolo dall'altro lato il ritratto di Augusto risulterebbe rovesciato.


L'altro pendente (con moneta emessa da Salonino, figlio di Gallieno) è quello della sepoltura milanese (http://monetaoro.unicatt.it/ilpendenteuni_pendente.asp, quello sulla sinistra). Pesa 6,83 g e ha un diametro di 27,5 mm.


Il libro dice che questi pendenti avevano lo scopo di ostentare il ritratto imperiale.
 
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IunoMoneta
view post Posted on 16/12/2010, 18:39




CITAZIONE (Pretoriano- @ 15/12/2010, 17:17) 
Non era una sepoltura affrettata, si trattava di una tomba alla cappuccina con tanto di corredo, come da "tradizione".

Ok, allora tutto normale. La deposizione di gruzzoli monetali come offerta primaria in sepolture (talvolta in contenitori di vario tipo) è attestata ormai da un bel numero di rinvenimenti. Per caso sai la datazione della sepoltura? Di solito l'uso di deporre gruzzoli nelle tombe inizia in età imperiale inoltrata (si dice dal III-IV anche se ci sono esempi precedenti).


CITAZIONE (Papiria @ 15/12/2010, 17:55) 
Ho notato che il pendente poteva essere indossato solo mostrando il dritto, in quanto girandolo dall'altro lato il ritratto di Augusto risulterebbe rovesciato.

Esatto: tutti i pendenti monetali hanno un lato preferenziale. E lo si riconosce agevolmente perchè la cornice risulta meglio rifinita dalla parte destinata ad essere vista.
Per altro, anche nel caso di monete semplicemente forate e portate appese al collo, in qualche caso si riconosce un lato preferenziale (perchè una faccia finirebbe per avere i soggetti rovesciati oppure perchè risulta più usurata dallo sfregamento sui vestiti).

 
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Pretoriano-
view post Posted on 23/12/2010, 17:26




CITAZIONE (IunoMoneta @ 16/12/2010, 18:39) 
Ok, allora tutto normale. La deposizione di gruzzoli monetali come offerta primaria in sepolture (talvolta in contenitori di vario tipo) è attestata ormai da un bel numero di rinvenimenti. Per caso sai la datazione della sepoltura? Di solito l'uso di deporre gruzzoli nelle tombe inizia in età imperiale inoltrata (si dice dal III-IV anche se ci sono esempi precedenti).

L'impero è ben lontano :P la tomba risale alla fine del V secolo a.C. e naturalmente prima del 409.
 
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IunoMoneta
view post Posted on 23/12/2010, 18:28




Stavolta non mi freghi! Ho scritto che "di solito inizia in età imperiale inoltrata" non che prima l'uso di deporre gruzzoli monetali fosse sconosciuto! ;)

Conosco poco dell'uso nel mondo greco visto che di solito mi occupo di età romana, ma la deposizione di gruzzoli monetali non mi crea scompensi.
 
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IunoMoneta
view post Posted on 30/12/2010, 20:35




Cambiando uso non monetale delle monete: www.fastionline.org/docs/FOLDER-it-2008-107.pdf.
In questo articolo viene presentato uno scavo effettuato lungo la via Campana, fra Roma ed Ostia, in un'area caratterizzata dall'affioramento di acque (qui le analisi geologiche e idrogeologiche: www.fastionline.org/docs/FOLDER-it-2007-97.pdf). Per consentire alla strada l'attraversamento di quest'area, nel corso del IV secolo, furono costruiti dei ponti che scavalcavano i punti di affioramento delle acque.
Ora, all'interno della preparazione stradale presso l'inizio della sequenza di ponti, sono stati trovati materiali, fra cui una moneta, che sono stati ricondotti ad un rito di espiazione per la costruzione di un manufatto che turbava la situazione naturale delle acque.

Monete come offerte di fondazione, con funzione espiatoria e propiziatoria per la costruzione degli edifici, cominciano ad essere riconosciute in più contesti. Uno famoso è relativo ad un tratto della cinta urbica di Ariminum (metà III a.C.). In questo deposito erano presenti 3 monete della serie fusa locale e lo scheletro di un cane.

Divertente è la ripresa rinascimentale dell'uso, proprio su modello dell'antico. Putroppo non è on-line ma per chi avesse la possibilità di trovarlo consiglio la lettura dell'articolo di A. Bernardelli apparso sul numero del 2010 della Rivista Italiana di Numismatica, come anche L. Travaini, La bolla numismatica di Sisto V, i riti di fondazione e due monete reliquie a Milano, “Sanctorum”, 4 (2007), pp. 203-240.
 
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44 replies since 14/12/2010, 22:46   680 views
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