Ostraka - Forum di archeologia

Alcune notizie e curiosità sulla giada in generale

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view post Posted on 4/1/2011, 16:13
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Da tre giorni sono a letto influenzato. Per passare il tempo ho scritto questo saggio sulla giada, che ne illustra aspetti culturali e anche esoterici in genere poco noti agli Europei.

Parte dei concetti di seguito espressi si trova già nel post 'Cosa si intende per giada nel Mesoamerica', qui dettaglio maggiormente.

Per quanto riguarda il cap.3, e cioè gli aspetti esoterici, non è che io sia molto d'accordo, li presento come notizia magari interessante ma niente più.

Spero che qualcuno legga e gradisca.

Sono bene accette tutte le osservazioni e le critiche.











LA GIADA


1. La giada come pietra

1.1. Cosa si intende per giada


Sull'argomento giada c'è un bel po' di confusione, perchè ci sono due diversi minerali comunemente chiamati con questo nome.
Hanno un aspetto simile ma diversa origine geologica e composizione chimica.

Per secoli la scienza occidentale li ha considerati come un solo minerale, ma nel 1863 vennero riconosciuti come ben distinti per cui attualmente i geologi li classificano l'uno come un anfìbolo chiamato actinolite (ma i gemmologi lo chiamano nefrite, tanto per rendere le cose più semplici e chiare...) e l'altro come un piròsseno chiamato giadeite.


Entrambi i minerali non sono del tutto stabili: il contatto con l'aria umida e carica di impurità, soprattutto acide, o con gli acidi presenti nel terreno causa un degrado superficiale di entrambi i minerali, che decadono in albite, un altro minerale così chiamato perché presenta un aspetto biancastro, ragion per cui molti oggetti antichi, soprattutto quelli provenienti da scavi archeologici, hanno una superficie bianca, albitica appunto.


Entrambi hanno densità molto elevata, circa 3.3, e sono le pietre naturali più resistenti agli urti che conosciamo (questa qualità è propriamente chiamata resilienza).
Per questa qualità la giada, nefrite e giadeite, è stata utilizzata dagli esseri umani fin dal Neolitico: la giada è pietra molto adatta alla fabbricazione di asce, accette, scalpelli, teste di mazza e strumenti da lavoro.
Per la grande quantità di tempo necessaria alla loro lavorazine, per la loro durata nel tempo e per la loro bellezza, dovuta al lustro che gli si poteva far acquistare, gli oggetti in giada, nefrite e giadeite, divennero oggetto di culto e tesaurizzazione o furono comunque considerati oggetti di grande pregio.
A parte alcuni anelli cinesi e alcuni pendenti, tutti molto antichi, che mostrano segni di usura attorno ai fori di sospensione e qualche leggera scheggiatura sul bordo inferiore, a dimostrazione che sono stati a lungo indossati, gli oggetti in giada, di qualunque epoca siano e a qualunque cultura appartengano, non portano quasi mai segni d'uso, in particolare le lame d'ascia e di accetta, le teste di mazza, gli scalpelli d'ogni epoca e cultura.

Questo ci ha portato a pensare che non fossero oggetti d'uso 'quotidiano', bensì oggetti cerimoniali o simboli di potere.

1.2. A proposito di nefrite (cinese C'hen Yü)

La nefrite è un anfìbolo con 6,5 gradi di durezza nella scala di Mohs.
Si tratta di un silicato di calcio e magnesio o ferro, di origine metamorfica, generato dal termalismo vulcanico, quando acque sovrassature di sali sono sottoposte a condizioni medio-basse di pressione (meno di 100 atm) e temperatura (inferiore a 500 ° C).
Ha struttura a doppia catena di cristalli e quando la sua superficie viene lucidata assume un aspetto untuoso.
In caso di rottura la zona di frattura presenta aspetto concoide.

La nefrite è diffusa pressochè ubiquitariamente sulla superficie terrestre, anche se le zone minerarie storicamente più importanti, quelle che fornivano il materiale agli artigiani cinesi a partire dal neolitico e fino al 1750 circa, si trovano in Turkestan, nelle regioni Yarkand e Khotan.
E' presente lungo l'intera cordigliera ovest del Nord America e, sotto forma ciottoli, anche nei fiumi di quasi tutta l'Europa e del nord della Nuova Zelanda.
Attualmente, la zona mineraria più sfruttata si trova in Canada, nella British Columbia.

Il suo normale colore è bianco ma è nota in molti altri colori come giallo, verde, marrone e rosso, a seconda delle impurità presenti nei cristalli sotto forma di ossidi metallici.
Il colore più apprezzato è sempre stato il verde smeraldo, chiamato anche verde imperiale.


1.3. A proposito di giadeite (Fei-ts'ui nel cinese moderno, antico Yunnan Yü)

La giadeite è un piròsseno con 7 gradi di durezza nella scala di Mohs, alcuni autori dicono addirittura 7.5 per la varietà denominata chloromelanite, un termine oggi quasi abbandonato, utilizzato per la gadeite "nera", in realtà una varietà di colore verde talmente scuro da sembrare nera, come dice il nome (dal greco antico "Chloròs" = verde e "melanòs"= nero).
Si tratta di un silicato di sodio e alluminio o ferro, anch'esso di origine metamorfica, generato da termalismo vulcanico, quando acque sovrassature di sali sono sottoposte a condizioni molto elevate di pressione (più di 100 atm) e temperatura (oltre 500 ° C).
Ha una struttura cristallina e, quando la superficie di un oggetto in giadeite viene ben levigata, è più luminosa e brillante di quella della nefrite, senza il tipico aspetto untuoso di questa.
E' anche molto più traslucida, a volte trasparente e può assumere la qualità di gemma, così trasparente che può essere scambiata per smeraldo (ma questo tipo di giadeite, essenzialmente monocristallina, è estremamente raro e molto, molto pregiato, normalmente la giadeite si presenta in aggregati microcristallini che includono altri cristalli metamorfici, spesso albite e serpentino).
La sua superficie è molto difficile da lucidare perfettamente, a causa della sua struttura: se esaminata con lente d'ingrandimento, anche la superficie più brillante e ben levigata presenta mancanze e piccoli fori (vacuoli). L'aspetto lucidato 'a specchio' è un effetto ottico, a parte i moderni oggetti in giadeite i quali sono molto spesso sottoposti ad un processo di assorbimento superficiale di paraffina, in modo da poter dare loro uno splendido lustro.


In caso di rottura presenta il suo tipico aspetto micricristallino.

A causa delle particolari condizioni geologiche che permettono la sua deposizione, la giadeite è concentrata in "isole": le zone minerarie più importanti sono in Myanmar (l'antica Birmania) in prossimità delle sorgenti del fiume Irawaddy, in Siberia lungo il fiume Ussuri, e in Guatemala nella valle del Rio Motagua.
Ci sono alcune vene anche in Italia, vicino al Monviso e nelle Alpi Liguri, poi in Russia nella regione degli Urali Polari, in California nella valle di Sacramento e in Giappone, nel distretto di Omi Kotaki e nell'isola di Okkaido.

Le colorazioni nelle quali si presenta sono quasi le stesse della nefrite, ma è molto rara e apprezzata anche nei colori lavanda, lilla, azzurro e giallo-oro.


E' importante notare che solo la rarissima e trasparente pietra classificata come gemma è giadeite quasi totalmente pura (più del 98%, la parte restante è Cr ridotto, che dà alla pietra il suo colore verde smeraldo).
Normalmente il contenuto in giadeite del minerale è inferiore al 95% in quanto la giadeite si presenta aggregata ad altri silicati come serpentino, acmite, augite, albite e altri.
Quando la giadeite è presente per oltre il 75% la pietra viene appunto classificata come "giadeite", se inferiore al 75% e più del 50%, come giadeitite, se inferiore al 50% come (serpentinite, albite, augite, acmite) jadeitica.



2. L'origine della parola giada

L'origine della parola giada è incerta.
Anche se conosciuta e utilizzata in Europa sin dal periodo neolitico per la fabbricazione di strumenti di offesa e di culto (molti campioni sono presenti nelle collezioni di musei in Italia, Svizzera, Francia e Germania), come tutta l'industria litica anche questa pietra è stata abbandonata, dimenticata e sostituita dalla produzione di metallo.
Come pietra preziosa, non è stata apprezzata dalla cultura latina, forse perché i Romani pensavano che fosse pietra infausta, che portava sfortuna.
I pochi esemplari conosciuti nella glittica e sfragistica dell'Europa Occidentale, anteriori al 16° secolo, sono di origine alessandrina.
Sono noti, anche, un solo esemplare di arte assira ed uno proveniente dalla tomba di Tut-ankh-Amon.
Per questi motivi, fino alla fine del 16° secolo, nelle lingue europee influenzate dalla cultura latina non vi era alcuna parola specifica per indicare la giada e la pietra stessa non veniva utilizzata.


Il primo contatto avuto dagli europei, in epoca moderna, con manufatti in giadeite è stato agli inizi del 16° secolo, in Messico, quando Cortès ricevette da Mohtecuzoma Xocoyotzin, il capo degli Aztechi che noi comunemente chiamiamo Montezuma, alcuni manufatti in pietra verde da consegnare a Carlo V (v.nota 1).

Gli Spagnoli non riconobbero di che pietra si trattasse e Cortès la definì 'esmeralda' nella lettera di accompagnamento (v.nota 2).
Manufatti in nefrite, di produzione cinese, pervennero poi nelle mani di mercanti portoghesi, a Canton alla fine del 16° secolo.
Da qui nascono le due più diffuse correnti interpretative circa la nascita della parola giada.
Sembra che Spagnoli/Portoghesi abbiano imparato da Aztechi/Cinesi che la giada aveva benefici influssi nel trattamento delle malattie renali.
Per questo motivo la maggior parte degli autori sostiene che gli Spagnoli chiamarono il minerale "piedra de la ijada", cioè pietra del fianco, perché avrebbe dovuto curare le infermità renali se applicata sulla pelle, a lato del corpo. Da ijada, il moderno vocabolo spagnolo jade.
Altri sostengono che i Portoghesi chiamarono il minerale "pedra de la mijada", cioè pietra per mingere, in quanto avrebbero appreso dai Cinesi che, usata nello stesso modo, favorisce l'espulsione dei calcoli renali attraverso la minzione.
Quindi, da mijada il vocabolo jada e poi il moderno portoghese jade (v.nota 3).
Incidentalmente, è da notare che il nome di nefrite, utilizzato per designare la pietra anticamente lavorata in Cina, deriva dal greco antico "nephros" = rene, ma è un termine, come ho già detto, coniato solo nel 1863 (v.nota 4).
Ci sono altre ipotesi circa l'origine di questa parola, ma sembrano essere meno plausibili (p.es. l'origine sostenuta da alcuni autori Francesi: dal cinese yü pronunciato, non si sa perché, ya poi yad poi jad. Gli studiosi Francesi sono spesso così nazionalisti e revanscisti).

3. La giada in terapia e esoterismo

Nel capitolo precedente abbiamo visto che si crede che gli Europei abbiano avuto notizia che nella Cina antica o nel Messico precolombiano la giada venisse utilizzata per il trattamento delle malattie renali.
Non abbiamo alcuna prova concreta di questo uso della nefrite in Cina (origine portoghese della parola giada) e nemmeno di una utilizzazione analoga della giadeite da parte dei nativi del Mesoamerica, come Maya, Aztechi, Olmechi (origine spagnola della parola).
Queste ipotesi non sono supportate da testimonianze archeologiche né storiche, tanto che alcuni studiosi pensano che questa ipotesi circa l'uso antico di pietre di giada si fondi solo su leggende moderne.

E' però un fatto che nella cultura cinese (e secondo quanto sostengono alcuni autori, particolarmente nella cultura taoista) la giada rappresenta il coraggio, la giustizia, la modestia e l'altruismo, vale a dire le qualità più positive degli esseri umani.
I Cinesi ritiengono inoltre che la giada sia una pietra assorbente, nel senso che assorbe un po' della personalità e dello spirito di chi chi la indossa.
Per questo si era soliti dare un oggetto di giada, a lungo portato sulla propria persona, a chi doveva allontanarsi dalla propria famiglia o dall'amato/a, in modo che lui/lei potesse portare via con sé parte dello spirito della famiglia o dell'amato/a.


Per i Cinesi è anche simbolo di lunga vita e apportatrice di serenità e saggezza.
E' curioso notare che la parola actinolite, il nome 'scientifico' della nefrite, deriva dal greco antico "actinòs = raggio" e "lithòs = pietra", perché questa pietra, osservata al microscopio, ha una struttura tipica raggiata.
I Cinesi usavano la parola "li" per indicare questa struttura, perchè l'deogramma "li" in origine indicava la struttura a fibre raggiate dei muscoli.
Fritjof Capra, nel suo 'Il Tao della Fisica', afferma che i taoisti usavano la parola "li" per indicare la perfezione: questo porterebbe a pensare che i grandi saggi taoisti considerassero la giada la pietra perfetta, per essere la pietra "li" per antonomasia (tessitura raggiata e perfezione insieme).

In cristalloterapia la giada è associata al 4° chakra, quello del cuore, e ai segni di Cancro, Pesci, Bilancia e Vergine.
Essendo associata con il chakra del cuore, la cristalloterapia afferma che la giada verde è utile per curare stress, ansia e disturbi della circolazione del sangue e come un aiuto per la memoria.
Essendo associata al chakra del cuore e al segno Vergine, è anche la pietra dell'amore per eccellenza.

La giada nefrite era anche una pietra importante nella cultura Maori della Nuova Zelanda.
Gli oggetti di nefrite erano considerati carichi del "mana", lo spirito e il potere del clan, quindi erano di proprietà dello stesso clan e venivano solo affidati in possesso.
I Maori con la nefrite realizzarono piccoli idoli, chiamati hei-tiki, utilizzati come pendenti da collo, orecchini, ciondoli nonchè strumenti da offesa e da guerra quali clave mazze e asce.
Solo i più grandi capi e guerrieri potevano indossare gli hei-tiki e/o utilizzare le clave e asce di giada.
Alla morte di colui che aveva il possesso questi oggetti, essi dovevano essere restituiti al clan e depositati per un certo lasso di tempo nella casa comune, in modo che il mana del clan li potesse ricaricare con il suo spirito e la sua potenza.
Notevole è il fatto che la forma generale e il soggetto rappresentato nella figura dell'hei-tiki sono la miniaturizzazione di una delle colonne laterali portanti dell'intelaiatura del tetto della casa clanica.



nota 1- In realtà, gli Aztechi produssero pochissimi oggetti in giadeite, la quasi totalità degli oggetti in questo materiale in loro possesso era probabilmente frutto di predazione in tombe di popolazioni appartenenti alla cultura Maya o alla Olmeca, oggetti ottenuti per interscambio.
Gli oggetti in pietra dura prodotti dagli Aztechi, compresi quelli in giadeite, hanno un aspetto più primitivo di quelli prodotti dalle popolazioni precedenti, i quali espressero anche una maggiore qualità "estetica" nelle rappresentazioni, o almeno così pare a noi moderni.

nota 2- scrive Cortès che Mohtecuzoma gli consegnò 5 oggetti realizzati con una pietra che gli Aztechi chiamavano 'chalchihuitl' e gli disse che erano oggetti preziosissimi in quanto ciascuno di essi valeva più di un intero carico d'oro. Il fatto che Cortès si riferisca a questa pietra chiamandola 'esmeralda' ha fatto concludere che si trattasse di giadeite. Però la parola 'chalchihuitl', che letteralmente significa 'terra della terra', sembra designasse il turchese, più che la giada, che pare venisse chiamata 'quetzalitzli' ossia 'pietra del quetzal', uccello il cui maschio ha penne caudali lunghissime e color smeraldo.

nota 3- Le due parole si scrivono con gli stessi caratteri, ma si pronunciano in maniera leggermente diversa. In spagnolo, 'j' davanti a vocale reppresenta una 'c' toscana, per così dire, o la 'h' inglese aspirata (ma è meno corretto) di 'home'.
In portoghese rappresenta lo stesso suono che nella grafia francese.

nota 4- Questo fa un po' sorridere, se si accetta l'ipotesi della derivazione spagnola, cioè dall'uso che si riporta gli Aztechi facessero della giada: il nome moderno di nefrite è attribuito alla giada cinese per eccellenza, mentre deriverebbe dall'uso che si faceva in Mesoamerica della giadeite.

Edited by Usèkar - 4/1/2011, 17:08
 
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view post Posted on 4/1/2011, 20:44
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Innanzi tutto ti auguro di rimetterti presto dall'influenza, anche se non tutto il male vien per nuocere, anzi! ^_^

Grazie per il trattatello sulla giada, materiale che personalmente mi ha sempre affascinato, per le sue caratteristiche e per un qualcosa di "caldo" che pur essendo pietra emana.

Come spesso la voce corrispondente di Wiki tedesca (http://de.wikipedia.org/wiki/Jade) è molto ampia e riporta anche molte immagini, che magari possono interessare anche chi non comprenda il crucco e che esemplificano anche quanto esponi.
 
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Trambuccone
view post Posted on 4/1/2011, 23:25




Nota 1:
Un oggettino olmeco che ho visto nella pagina wiki graziosamente (!) postata da dceg, mi pare tutto fuor che "primitivo".

Nota 2:

Effettivamente possiedo un paio di orecchini in argento che montano delle pietre striate verde-azzurre. Mi era stato detto che erano turchesi, ma il colore non mi convinceva.
L'orefice mi ha dato tutte le delucidazioni del caso dicendomi di tenerli da conto, svelandomi anche come evitare di acquistare pasta di turchese....ahahahhaha! O almeno esserne consapevole e non pagare cifre esorbitanti......

Per caso hai informazioni su cave / miniere di nefrite nella zona apenninica utilizzate in periodo neo- eneolitico?
Grazie.
T.

P.S.
Scrivere "trattatelli" di tal fatta durante un'influenza, invece di imbottirsi di scempiaggini televisive mi sembra un ottimo metodo per passare il tempo... ;) Guarisci presto ugualmente!
 
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view post Posted on 5/1/2011, 11:45
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Grazie, sto uscendone, oggi sono al mio tavolo.
Però non è ancora passato tutto, avevo già scritto una pagina di considerazioni ulteriori e ho cancellato tutto :(

Anzitutto, bello il sito di Wikiger, molto completo a differenza di quello italiano che consiste di mezza paginetta in croce.
Per digerirlo tutto mi ci vorrò un po' di tempo perchè il mio 'crucco' è poco più che elementare, ma ho tempo, pazienza, costanza e testardaggine, per cui...

Alcune osservazioni.
Per quanto riguarda la diffusione della giada sulle terre emerse, Wikiger sembra fare poca distinzione tra giadeite e nefrite.
Per esempio, parlando dell'Anello di Fuoco del Pacifico, è vero che le condizioni geologiche (vulcanismo e termalismo dovuti a scontro di faglie) hanno dato origine a imponenti giacimenti di giada lungo tutte le terre che formano il perimetro di quell'Oceano, però quelli di Canada, Alaska, Corea, Sulawezi, Nuova Guinea e Nuova Zelanda (Wikiger dice l'isola del sud, i miei testi dicono l'isola del nord, io non sono mai stato in loco per verificare di persona... ;) ) sono di nefrite, gli altri di giadeite.

Società e culture utilizzatrici.
Della Cina è inutile che parli, la materia è talmente vasta e abbraccia un periodo di tempo così lungo che solo studiosi specializzati la possono trattare con competenza. In genere, chi studia la giada cinese si limita ad un ben determinato periodo di tempo, una o al massimo due dinastie. Posso solo aggiungere che i Cinesi sono stati gli unici a lavorare sia la nefrite (dal neolitico sino al 1750 circa) che la giadeite (dopo il 1750).

In Giappone la giadeite è stata lavorata solo nel periodo Jomon, il periodo iniziale della cultura giapponese che va dal 10.000 a.C. circa al 400 a.C.
La cultura Jomon fu espressione di quella popolazione dai tratti caucasici di cui restano ormai pochi individui, gli Ainu, per lo più abitanti nell'isola di Okkaido, dove appunto è presente un affioramento di giadeite.
Come si vede dalle immagini di Wikiger, produssero oggetti molto semplici, probabilmente utilizzati come ornamento corporeo (orecchini o pendenti).

Circa la nefrite lavorata in Corea ho pochissime notizie, i miei testi quasi non ne parlano, leggerò attentamente ciò che ne dice Wikiger.

Bellissima è la produzione di oggetti in nefrite realizzata in India durante il periodo Moghul. I soggetti sono di chiara derivazione islamica, filtrati attraverso la cultura Parsi.
Anche in Iran e nelle zone limitrofe, infatti, si trovano, pochi, oggetti in nefrite.
Il sarcofago di Timur (Tamerlano) a Samarcanda è scavato in un unico blocco di nefrite verde scuro.

Gli Inuit, i Papua e gli aborigeni dell'Australia utilizzarono scarsamente la nefrite, e solo per produrre oggetti di uso 'quotidiano', senza attribuire a questa pietra particolari significati.
In questo, costituiscono una eccezione.

Parlando di uso 'moderno' della giada, bellissime sono le produzioni, in giadeite degli Urali e dell'Ussuri, realizzate agli inizi del '900 dall'officina di Fabergè a San Pietroburgo.

CITAZIONE (Trambuccone @ 4/1/2011, 23:25) 
Nota 1:
Un oggettino olmeco che ho visto nella pagina wiki graziosamente (!) postata da dceg, mi pare tutto fuor che "primitivo".

Nota 2:

Effettivamente possiedo un paio di orecchini in argento che montano delle pietre striate verde-azzurre. Mi era stato detto che erano turchesi, ma il colore non mi convinceva.
L'orefice mi ha dato tutte le delucidazioni del caso dicendomi di tenerli da conto, svelandomi anche come evitare di acquistare pasta di turchese....ahahahhaha! O almeno esserne consapevole e non pagare cifre esorbitanti......

Per caso hai informazioni su cave / miniere di nefrite nella zona apenninica utilizzate in periodo neo- eneolitico?
Grazie.
T.

P.S.
Scrivere "trattatelli" di tal fatta durante un'influenza, invece di imbottirsi di scempiaggini televisive mi sembra un ottimo metodo per passare il tempo... ;) Guarisci presto ugualmente!

Non amo rincitrullirmi davanti al moderno focolare domestico, come qualcuno ha definito il televisore :lol: .

Nota 1- parlando di più primitivo, mi sono espresso male. 'Primitivo' è un vocabolo utilizzato 'commercialmente', a proposito del Mesoamerica si parla di 'arte primitiva' nelle aste di Sotheby's e Christie's. Intendevo dire che c'è stata una specie di regressione nell'abilità di lavorare la giadeite dopo la 'caduta' del periodo di massimo splendore dei Maya, intorno all'800 d.C.
L'intaglio delle pietre dure e la realizzazione di mosaici da parte degli Aztechi ha qualità decisamente inferiore a quella espressa da Olmeca, Maya e Nicoyani, che temporalmente li precedettero di un bel po'.
A questo proposito, guardatevi un bel numero di esempi nel sito www.precolumbianjade.com/

Nota 2- Non so cosa ti abbia detto il gioielliere, ma da quel che scrivi penso che i tuoi orecchini provengano dalla zona sud degli Stati Uniti (Arizona, New Mexico). Gli Amerindiani di questa zona, Navajos in particolare, producono monili in argento e turchese molto belli, utilizzando ovviamente il turchese di estrazione locale ( vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Navajo).
Il più bel turchese, quello azzurro carico, quasi blu, che spesso porta venature nere (che si chiamano matrice), proviene dall'Afghanistan. Se ne trova anche in Iran e in Egitto, ma la sua qualità è già considerata inferiore.
Quello dell'Arizona e del Messico ha una colorazione azzurra meno intensa, spesso tendente al verde.
Proprio la presenza di striature verdastre garantisce che non si tratta di pietra 'ricostruita' nè colorata, ne garantisce l'autenticità.

Di cave di nefrite negli Appennini non ho notizia, l'istituzione italiana che ha promosso le ricerche più approfondite in merito è il CAST - Centro di Archeologia Sperimentale di Torino, soprattutto per merito di Dario Delcaro.
Non sono mai riuscito a mettermi in contatto, anche perchè non ho mai fatto dei tentativi approfonditi, il sito su internet è www.cast.torino.it/.
Se ci provi e ne cavi qualcosa, fammelo sapere, perchè vorrei sapere esattamente dove si trovano gli affioramenti di giadeite sulle Alpi Liguri.
Nel santuario della Madonna di Montallegro, sopra Rapallo, le false colonne laterali sono decorate con 'carote' di pietra verde traslucida che mi sembra proprio giadeite...


Grazie a voi
g


 
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view post Posted on 6/1/2011, 13:06
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CITAZIONE (dceg @ 4/1/2011, 20:44) 
Come spesso la voce corrispondente di Wiki tedesca (http://de.wikipedia.org/wiki/Jade) è molto ampia e riporta anche molte immagini, che magari possono interessare anche chi non comprenda il crucco e che esemplificano anche quanto esponi.

Ho cominciato a leggere la voce 'jade' di Wikiger, ho saltato tutto il capitolo sull'arte della Cina per i motivi cui ho già accennato e per ora mi sono fermato al capitolo sulla medicina e sull'esoterismo.
E ho trovato conferma di un fatto: quando si parla di giada in contesti culturali, siano del neolitico europeo, che della Cina, neolitico e non, che del Mesoamerica e della Nuova Zelanda, si finisce quasi sempre per generalizzare parlando di 'pietra verde', includendovi, oltre alle due giade, serpentino, turchese, fucsite e altro ancora, a volte addirittura alcuni tipi di marmo e di selce.
Questo perchè oggetti realizzati con questi diversissimi materiali litici si trovano spesso congiunti, mescolati nei siti di deposizione.

Oltre a questa evidenza archeologica, c'è anche la confusione storica, che come ho accennato continua ai nostri giorni (vedi nota 1).
Così, il termine cinese 'yü' nei testi antichi non veniva utilizzato solo per indicare la nefrite, ma molte pietre che le potevano assomigliare, come una varietà di serpentino particolarmente traslucida o il quarzo avventurina.
Un testo addirittura riporta che un imperatore fece costruire una intera grande scalinata con pietra 'yü': appare verosimile ai moderni studiosi che il testo si riferisca ad una qualità di marmo particolarmente pregiata (vedi sempre nota 1).

Questo vale anche per il Mesoamerica.
Come ho spiegato nel post 'Cosa si intende per giada nel Mesoamerica', gli studiosi della materia sono arrivati ad elaborare il concetto di 'giada sociale' per definire l'ampio ventaglio di materiali litici utilizzati da Olmechi, Maya, Nicoyani e Aztechi.


C'è però una cosa da osservare.

Gli artigiani che lavoravano queste pietre dimostrarono di conoscere bene le differenze tra l'una e l'altra: sia in Cina che in Mesoamerica, la giada 'vera', nefrite o giadeite che sia, fu lavorata con maggiore perizia ed abilità, con maggiore 'senso estetico', con maggiore sensibilità rispetto alle altre pietre.

Questo è un marcatore assoluto: i 'bi', i 'qong' più raffinati, che hanno richiesto maggior abilità e perizia per la loro realizzazione sono stati ricavati da nefrite di alta qualità.

Idem dicasi per le piastre Maya incise, vedi la più volte citata piastra di Leyden, e per i più bei lavori Olmeca e Nicoyani, per i quali è stata utilizzata giadeite molto compatta, di un colore uniforme e ben preciso, verde Maya o verde-azzurro Olmeca e Nicoyano.

Incidentalmente, i Maori arrivarono addirittura a dare un nome specifico alle diverse qualità di nefrite che rinvenivano.

Alcuni autori affermano che questo avvenisse anche in Mesoamerica per la giadeite, ma è una speculazione che si fonda su basi molto fragili.









nota 1- a parte la confusione generata dall'uso consueto di indicare con il nome giada sia la nefrite che la giadeite e dall'ulteriore confusione dovuta all'uso 'gemmologico' del vocabolo nefrite mentre in mineralogia lo stesso viene chiamato actinolite o anche (e dai...) tremolite-actinolite, commercialmente vengono usati anche altri termini fuorvianti per 'nobilitare' con il termina 'giada' materiali che con la giada hanno nulla a che fare



New Jade non è nemmeno una pietra, ma un impasto

Trasvaal Jade si tratta di grossularite

Marble Jade si tratta di chlorite

California Jade si tratta di vesuvianite californiana

Siberian Jade è un vetro oppure calcedonio colorato

e poi altri ancora
 
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Trambuccone
view post Posted on 6/1/2011, 14:47




CITAZIONE
nota 1- a parte la confusione generata dall'uso consueto di indicare con il nome giada sia la nefrite che la giadeite e dall'ulteriore confusione dovuta all'uso 'gemmologico' del vocabolo nefrite mentre in mineralogia lo stesso viene chiamato actinolite o anche (e dai...) tremolite-actinolite, commercialmente vengono usati anche altri termini fuorvianti per 'nobilitare' con il termina 'giada' materiali che con la giada hanno nulla a che fare

Grazie! Con questa ulteriore nota hai risolto il mio "problema"! :D
:worthy.gif:

T.
 
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view post Posted on 6/1/2011, 14:57
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (Trambuccone @ 6/1/2011, 14:47) 
Abbi dubbi

Nunc et semper

Mentre scrivevo, è arrivata anche la nota di dceg.

Circa l'uso 'promiscuo' del termine giada per nobilitare materiali diversi, mi sembra che sia Wikiger che io stesso siamo stati abbastanza espliciti e credo chiari.

Per il resto, adesso non ho tempo, rispondo più tardi, anche con una ulteriore nota a cose che dice appunto Wikiger.

Edited by Usèkar - 6/1/2011, 15:01
 
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view post Posted on 6/1/2011, 14:57
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Il lemma di wikicrucca che ho linkato (terribile, comincio ad usare anch'io questi termini)... :wallbash.gif:
Ricomincio:
Il lemma di wikicrucca, il cui indirizzo ho pubblicato in un mio contributo precedente (che bello, si può dire lo stesso in italiano corretto! :woot: ) presenta anche una caratteristica particolare: indica anche dove la giada non era conosciuta, ad esempio nel neolitico in Europa meridionale ed orientale.

Ho visto alcune volte, due se non erro, oggetti mesoamericani del tipo "Veracruz ball game yoke" visibili anche nel sito www.precolumbianjade.com/ indicato da Usèkar, di notevoli dimensioni (ad occhio e memoria almeno 40 cm di diametro se non di più e certamente di peso non indifferente) che dovrebbero pure essere di "giada". Un altro oggetto che mi è rimasto impresso è una larga coppa di giada (?) color verde spinacio che vidi nei primi anni'70 nel Museo Topkapi di Istambul, notevole per dimensione e colore ed anche per il fatto che era piena di smeraldi grossi almeno come mandorle se non di più. Pure di "giada" dovrebbe essere questo oggetto, ritengo cinese, che acquistai giusto un quarto di secolo fa per pochi marchi (se ben ricordo 20) da un piccolo antiquario in Ungheria, allora ancora comunista.
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Data la varietà di dimensioni, colori e caratteristiche ho quasi l'impressione che il termine "giada" indichi minerali assai diversi tra di loro.
 
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Trambuccone
view post Posted on 6/1/2011, 15:55




Curioso!
Ho due dipinti su seta con un soggetto simile: notte e giorno.
Chiamano tale tipo di soggetti willow- qualche cosa!
Bellissimo oggetto.
Però per sapere di che materiale è con certezza, forse una sezione sottile prelevata dal retro? :shifty: :lol:
Resterebbe... museabile!
:lol: :ahah.gif:
T.
 
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view post Posted on 6/1/2011, 16:13
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Paesaggi di questo tipo sono di fatto un soggetto amato dai cinesi e diffuso soprattutto in pittura.
CITAZIONE
forse una sezione sottile prelevata dal retro

Giù le zampe! - Amore per la scienza sì, ma sino ad un certo punto! :angry:
 
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view post Posted on 6/1/2011, 17:00
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Secondo round di osservazioni alla voce 'jade' di Wikiger

Oltre a Wikiger, solo alcuni siti messicani ed uno guatemalteco insistono a sostenere che sia presente giada, e più specificatamente giadeite, nello Yucatàn o nel limitrofo stato messicano di Guerrero, che si trova sulla costa del Pacifico, istmo di Tehuantepec.
Il problema è che nessuno dice mai esattamente dove nè sono mai stati prodotti campioni provenienti dalla zona, per cui la letteratura 'scientifica' prende la cosa in considerazione come ipotesi, ma non la accetta come dimostrata.
Allo stesso modo, viene trattata l'ipotesi di affioramenti di giadeite in alcune zone del Costarica.
La zona in cui detti affioramenti vengono considerati più probabili è la Penisola di Santa Heléna, in Guanacaste, ma le ricerche condotte sino ad oggi non hanno dato risultati.

La dimostrazione di queste ipotesi avrebbe un significato archeologicamente importante, perchè dimostrerebbe la possibilità di approvvigionamento di materia prima locale da parte dei Maya dello Yucatàn e dei Nicoyani, senza ricorrere a lunghe e complicate rotte commerciali che partono dalla Valle di Motagua, in Guatemala.

Pur di non rinunciare all'ipotesi di approvvigionamento locale, si è arrivati a sostenere che, essendo il Costarica terra geologicamente molto instabile e soggetta ad intenso vulcanismo, un qualche devastante terremoto avrebbe sconvolto la zona in modo tale da far precipitare l'affioramento di minerale al di sotto della superficie oceanica, laddove non sarebbe più localizzabile.
Ipotesi suggestiva, indubbiamente, che rientra nel campo del possibile. Peccato che sia, appunto, indimostrabile.

Altro appunto.
Parlando dell'iconografia Olmeca e Maya, Wikiger usa vocaboli nahuatl, lingua parlata tipicamente dagli Aztechi.
E' una pratica molto diffusa, ma secondo me scorretta: non chiamiamo le divinità etrusche con il loro corrispondente greco, laddove esiste ne facciamo un parallelo.
Il serpente piumato Maya Gukumatz, poi Kuk-ul-Kan non è l'Azteco Quetzalcoatl, nomi di divinità Maya ne conosciamo pochi anche se conosciamo almeno 37 glifi identificativi diversi che usualmente vengono indicati con una lettera dell'alfabeto latino più, a volte, un numero.
Il nahuatl dio del mais giovane Centeotl, citato da Wiki, era quello che gli archeologi chiamano il dio Maya 'E', la dea anziana nahuatl Tlamatecuhtli era la Maya Ix Chac Chel, altri non hanno corrispondenti.

Per quanto riguarda il significato magico-religioso attribuito alla giadeite dalle popolazioni del Mesoamerica, da dove derivi è molto difficile stabilirlo e ne ho già parlato in uno dei miei post.
Ci spiega abbastanza, forse, un bassorilievo rupestre Olmeca che si trova sul Cerro de la Cantera, Chalcatzingo, stato di Morelos, Messico (il disegno più chiaro l'ho trovato qui
www.croponline.org/olmechi.htm lasciate perdere l'interpretazione da pura fantascienza che ne viene data a fianco).
Si vede un uomo abbigliato come un capo o un sacerdote, seduto su uno scranno che porta quello che nella Mesoamerica è il simbolo del potere, all'interno della caverna da cui nascono i venti.
L'uomo regge in braccio una barra di giadeite (ne sono state trovate) che reca inciso lo stesso segno di potere che si vede sullo scranno.
Al di fuori e al di sopra della caverna, nuvole lasciano cadere gocce di pioggia che fertilizzano la terra, che germina.
Le gocce di pioggia sembrano proprio dei piccoli tubetti di giada, del tipo utilizzato per fare i grani da collana e da veste: notare che il personaggio ne porta molti sul copricapo e sulla gonna.
Notare anche che il copricapo del personaggio ha la forma idealizzata di un uccello con grandi penne caudali, come il quetzal il cui maschio ha lunghissime penne caudali verde smeraldo http://it.wikipedia.org/wiki/Pharomachrus_mocinno
Le nuvole hanno una forma strana, che richiama quella del labbro superiore delle figure incise su molte giade Olmeca, figure che vengono interpretate come la rappresentazione di un giaguaro antropomorfo.
Anche la piccola croce di Sant'Andrea sopra la caverna è legata al giaguaro (qui la simbologia ed il legame si fanno molto più complicati da spiegare, occorrono 4 passagi, datemeli per buoni) e la caverna stessa viene interpretata come le fauci del giaguaro.
Dunque, il giaguaro, attraverso la bocca, è la personificazione della caverna da cui nascono i venti portatori di nuvole cariche di pioggia e i grani di giada sono la rappresentazione delle gocce di pioggia (e forse anche i denti del giaguaro, tra le giade Olmeca note ne sono presenti parecchi esemplari così sagomati).





Vengo adesso a quanto osservato da dceg.



Oggetto al Topkapi: penso sia un oggetto Moghul, o Mughal come dice Wikicrucca, perchè l'intarsiare giade nefritiche con pietre preziose, rubini, zaffiri e smeraldi di solito legati in oro, è tipico di questa produzione.


Come ho già detto, non sono un esperto di cose cinesi, ma posso azzardarmi a dire che il tuo oggetto sembra proprio una giadeite cinese, non molto antica, ma lavorata da un artista che ha saputo giocare sulle venature di colore per creare un effetto piacevole.

Il tema non credo sia 'notte e giorno', bensì 'la montagna sacra'.

Certo, da una foto non posso essere sicuro, ma quello che guida, come ho già detto, è molto spesso la qualità dell'esecuzione: abili artisti non sprecano il loro tempo con materiale scadente.

Una determinazione precisa, però, si ha solo con la XRD (diffrazione ai raggi X), che non è distruttiva. Raramente non funziona.



Yoke. Non ti sbagli, ho avuto occasione di tenerne in mano uno, sensazione splendida per un appassionato, di proprietà di un collezionista fiorentino ormai deceduto e la cui collezione è andata dispersa nel 1988. Mi disse che la voleva comprare il museo di Leyden, non so se adesso si trovi costaggiù. Pesa 14 kg e le dimensioni, se ricordo bene, sono un po' maggiori rispetto alla stima di dceg: circa 50 cm diam, 8/10 cm h, 5/6 cm spessore, i lati lavorati a mascheroni. Giadeite, determinazione XRD certificata.



Quando si usa il termine giadeite o il termine nefrite, l'identificazione è univoca, la varietà di colori ed il grado di translucentezza dipendono dalle impurità presenti nel reticolo cristallino e dalla presenza di inclusioni di altri minerali metamorfici.

Su questo, è molto chiara anche Wikicrucca.

Parlando genericamente di giada, invece, si rischia di infilarsi in un bel ginepraio, per i motivi che ho già illustrato.

Non sono comunque le dimensioni che devono far sospettare, almeno nel caso della nefrite.

Dalle miniere canadesi si ricavano blocchi di nefrite verde bluastro del peso di molte tonnellate, uno dei quali, pochi anni fa, è stato utilizzato per realizzare una statua del Buddha Shakyamuni dell'altezza di circa 3 metri, consegnata ad un tempio Tailandese.


Questione del 'non uso' della giada, in alcune zone del mondo, durante il neolitico.
Si, la cosa è evidente, ma non so cosa dedurne, non posso spingermi così in là... già sono un po' spaventato da tutte le affermazioni che ho fatto (e che comunque credo di poter documentare, anche se scrivo quasi esclusivamente a memoria)...
Ho scritto prima, concordando con Trambuccone, "abbi dubbi"...

Una ultima cosa.
La smetto coi commenti a Wikicrucca, altrimenti va a finire che ci capiamo qualcosa solo io e dceg.
 
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Trambuccone
view post Posted on 6/1/2011, 17:44




@Usèkar
Visto che concordi con me... ti prego di continuare.
Non hai idea del tempo che ho speso a vagolare nel web a caccia di "pietre verdi" molto poco definite... :wacko:
T.
 
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view post Posted on 6/1/2011, 17:47
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Grazie per le ulteriori delucidazioni. Quanto alla ciotola di Topkapi forse mi sono espresso male; non era "abbellita" con smeraldi (c'erano anche diverse ciotole e coppe di porcellana ingabbiate in oro e pietre preziose), ma conteneva gli smeraldi, ad occhio almeno un centinaio, come fossero state noccioline!

Il mio oggetto, che anch'io vedo come montgna, è di buona fattura per quel che riguarda la parte in giada, mentre la base è alquanto più grossolana.

Per quanto riguarda i Yoke forse la mia stima era sbagliata, sono più grandi. L'estate passata ero a Leyda ed ho visitato il museo di antichità, dove però non ricordo un oggetto del genere, ma a Leyda vi è un altro museo, quello della piastra, che non ho visitato. Un'esemplare era, se la memoria non mi tradisce, al Museo di Bruxelles, che ha una notevole collezione americana, l'altro era alcuni anni or sono sul mercato antiquario, se non erro si trattava di una galleria francese.
 
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view post Posted on 6/1/2011, 18:09
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (dceg @ 6/1/2011, 17:47) 
Grazie per le ulteriori delucidazioni. Quanto alla ciotola di Topkapi forse mi sono espresso male; non era "abbellita" con smeraldi (c'erano anche diverse ciotole e coppe di porcellana ingabbiate in oro e pietre preziose), ma conteneva gli smeraldi, ad occhio almeno un centinaio, come fossero state noccioline!

Il mio oggetto, che anch'io vedo come montgna, è di buona fattura per quel che riguarda la parte in giada, mentre la base è alquanto più grossolana.

Per quanto riguarda i Yoke... l'altro era alcuni anni or sono sul mercato antiquario, se non erro si trattava di una galleria francese.

Allora era forse sassanide... la coppa, gli smeraldi erano dei bei sassolini, perdinci...

La base di questi oggetti è spesso di qualità molto inferiore, a volte si tratta di un semplice portaoggetto in legno duro.

Non è mica detto, circa le dimensioni dei gioghi, che tu ti sia sbagliato, non sono tutti uguali, ovviamente! o magari, ricordo male io, sono 'ragionevolmente' sicuro solo del peso.
Come ho già detto, non so dove sia finito, presentavo solo una ipotesi.

A Parigi, due sono le gallerie antiquarie che trattano oggettistica precolombiana, una è di un italiano.
Ce n'è almeno una anche a Bruxelles.
Non faccio nomi, forse sarebbe pubblicità.

Trambuccone, abbi pazienza oltre che dubbi, per oggi mi sembra di aver scritto abbastanza, i miei due neuroni si stanno surriscaldando a forza di richiamare dati alla memoria.
Comunque, dato che mi avevate cortesemente sollecitato a elencare un po' di bibliografia, ho postato un elenco nella sezione apposita, aggiungendo anche qualche link.
Vedi se ti può essere utile.
Ho anche altri elenchi, li aggiungerò in un prossimo intervento, magari domani.
Però, ti rivolgo una domanda: vuoi conoscere le 'pietre verdi' dal punto di vista chimico-fisico o dal punto di vista archeologico-artistico-culturale? perchè, dal primo punto di vista, io sono solo un apprendista e neanche tanto avanti coi lavori, dal secondo ciò che mi interessa particolarmente è l'intaglio della giada nella Mesoamerica.
 
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lama su
view post Posted on 6/1/2011, 19:31




CITAZIONE (dceg @ 6/1/2011, 14:57) 
indica anche dove la giada non era conosciuta, ad esempio nel neolitico in Europa meridionale ed orientale.

uhm.. uhm.. uhm.. tocchi un argomento che è da un po' che vorrei approfondire.. nessuno di voi ha notizie di giada nell'egeo? per la precisione asce da guerra in giada e/o nefrite, databili alla fine del neolitico o all'inizio del bronzo?

CITAZIONE
oggetto Moghul, o Mughal come dice Wikicrucca, perchè l'intarsiare giade nefritiche con pietre preziose, rubini, zaffiri e smeraldi di solito legati in oro, è tipico di questa produzione.

se potessi vi metterei una foto di una coppettina mogul di giada con con decoro in oro e rubini ottomano, conservata al british museum che definire un capolavoro è dir poco..

e a proposito proprio quest'estate al british c'era una bella esposizione temporanea sulla giada in cina.. pezzi stupendi e spiegazioni molto interessanti sulla sua lavorazione.

CITAZIONE
Così, il termine cinese 'yü' nei testi antichi non veniva utilizzato solo per indicare la nefrite, ma molte pietre che le potevano assomigliare, come una varietà di serpentino particolarmente traslucida o il quarzo avventurina.

piccolo contributo linguistico (unico contributo che posso dare in una discussione così interessante):

in cinese ci sono numerose parole per indicare vari tipi di giada, per esempio jiu3 (chiu3 con la trascrizioen usata da usekar) è la giada scura, chuan4 (ch'uan4) è la giada verde, wei3 (wei3) se non sbaglio dovrebbe essere la nefrite bianca..
se volete divertirvi qui avete una bella listina www.cojak.org/index.php?term=jade&f...finition_lookup

e poi come detto c'è 玉 yu (yü), che è il nome più comune con cui si indica la giada. Ci sono due aspetti interessanti che emritano di essere segnalati su questa parola e sul relativo carattere.

Prima di tutto va detto che "yu" significa principalmente "gemma", "pietra preziosa" o "oggetto prezioso" in generale. Il fatto però che la stessa parola venga usata per indicare anche la "giada" in particolare, è molto interessante perchè mostra come per i cinesi la "giada" era ed è il materiale prezioso per eccellenza. Un po' come per noi l'oro, se vogliamo. E questo per lo meno fin dall'epoca zhou (età del bronzo), quando comincia la scrittura.

In secondo luogo poi, va detto che il carattere 玉 yu è anche da "radicale", cioè è un carattere che può essere usato, combinato con altri segni, per creare nuovi caratteri.
Alcuni dei caratteri derivati sono abbastanza ovvi, per esempio 宝 bao3 (pao3) significa "tesoro" (anche in senso affettivo) e il carattere rappresenta un "tetto" che protegge un "oggetto prezioso", o volendo della "giada".
Altri caratteri derivati però sono più curiosi, e molto più interessanti e significativi da un punto di vista culturale, per esempio:

anche se probabilmente la loro origine è distinta, 玉 yu risulta molto vicino al carattere 王 wang2, che significa "re" e il carattere 皇 huang2 o wang3 che significa "imperatore". Secondo me è probabile che i due caratteri si siano influenzati a vicenda, o comunque a somiglianza doveva certamente essere evidente anche ai cinesi, del resto la giada è simbolo della monarchia tanto nella scrittura quanto nella mitologia ( http://en.wikipedia.org/wiki/Jade_Emperor )
altra parola interessante è 班 ban1 (pan1), che significa "squadra", "gruppo", "classe scolastica" (nel senso di "parte" divisa da un "insieme" di partenza). Il carattere in sè però rappresenta due pietre preziose tagliati da un coltello. Un "gruppo" è quindi qualcosa che viene "staccato" da un insieme, così come così come i due pezzi che risultano dal taglio di una pietra preziosa, o di un pezzo di giada.
Infine, c'è un altro carattere moderno, semplificato, estremamente importante e comune, che risulta interessante. Il nome cinese della cina, in caratteri moderni (semplificati) è 中国 zhong1guo2 (chung1kuo2). 中 zhong1 significa "mezzo" "a metà" mentre 国 guo2 significa "paese". La Cina è il "Paese di mezzo". quello che è interessante è il carattere per "paese". In cinese tradizionale si usava il carattere 國, che rappresenta una "bocca", quindi della "gente" (il piccolo quadratino nel centro), protetto da delle "armi" (il tratto curvo con quelle specie di spine) e da una "cinta di mura" (il quadrato all'esterno che racchiude il tutto). A partire dalal dinastia Song però è comparso anche un altro carattere per indicare il "paese, e cioè 国 , che rappresenta una "cinta di mura" posta a protezione di un oggetto prezioso, o della giada. il "paese" è quindi il posto dove le cose preziose (della gente che ci abita) sono protette.

ce ne sarebbero anche altri, però trovo che questi siano abbastanza significativi delle numerose sfaccettature che può assumere la giada in una cultura come quella cinese.

P.S. stavo pensando.. visto che questa discussione più sulla giada in generale che non sull'archeologia amerinda, non sarebbe forse meglio spostarla nella sezione di archeologia generica?
 
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35 replies since 4/1/2011, 16:13   6751 views
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