Ostraka - Forum di archeologia

Alcune notizie e curiosità sulla giada in generale

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view post Posted on 11/1/2011, 15:27
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Lama, in questa discussione abbiamo parlato di tutto un po', chissà se ti possono interessare queste pagine:
http://swadesh.unam.mx/actualidades/Actual...1/walburga.html
www.chinese.tcu.edu/www_chinese3_tcu_edu.htm

In entrambi questi studi, che sembrano preliminari e propedeutici a qualcosa di più impegnativo che però non so se sia stato prodotto, si comparano segni e iconografia tipici della cultura cinese di epoca Shang con segni e iconografia tipici della cultura Olmeca.
Tutti questi segni, sia quelli Cinesi che quelli Olmeca, compaiono su giade o serpentini e l'epoca è anche sovrapponibile.

Per quanto riguarda l'iconografia, mi sembra che il raffronto tra le teste germoglianti Olmeca e quelle 'crestate' Shang sia veramente sorprendente (nel caso Olmeca, germoglianti è l'aggettivo corretto perchè rappresentano probabilmente il dio del mais con la pianticella che germoglia da un solco nel centro della fronte. Per quanto riguarda il segno Shang, non ho idea di cosa rappresenti, per cui le ho chiamate 'teste crestate', è una dizione coniata adesso da me, in letteratura si parla di 'cleft head', testa con solco).

Idem dicasi per il 'quinconce', cioè quel simbolo formato da quattro punti posti ai vertici di un immaginario quadrilatero, con una specie di stella (che a volte è un altro punto o una barra) al centro.
Molto significativo il parallelo tra l'immagine del dio giaguaro-mais giovane inciso sull'oggetto olmeca definito 'sharpener' (chiamato più spesso 'spoon', cucchiaio, perchè si pensa fosse destinato a raccogliere sangue durante i riti di autosacrificio) e il 'cóng' di epoca Liangzhu.
Sia tra gli Olmeca che nella cultura Liangzhu simili immagini sono molto frequenti (per gli Olmeca vedi sito di Doaks citato più avanti, per Liangzhu
http://www.google.it/images?hl=it&rlz=1T4S...iw=1259&bih=560 dalla pagina 3 in avanti).

In questo caso, però, non c'è sovrapposizione temporale perchè si pensa che la cultura Olmeca inizi al più dal 1500 a.C. circa mentre la cultura Liangzhu viene fatta 'cessare' circa 700 anni prima.



Non sono, invece, sufficientemente esperto nell'interpretazione dei segni per giudicare il parallelismo, tracciato nello schema, tra i segni presenti sulle 6 giade dette 'asce petaloidi' presenti nell'offerta n.ro 4 del sito di La Venta ed i segni grafici cinesi.
L'unica cosa che posso dire è che il segno interpretato come 'mound' in effetti sembra molto simile al glifo Maya 'witz' che significa 'collina, montagna'.

Racconto anche una storia curiosa.
Quando la maschera olmeca in giadeite oggi conservata al Dumbarton Oaks Museum (http://www.doaks.org/publications/doaks_on...ns/OlmecArt.pdf plate 30, page 148 ma scorrere fino alla 160 delle freccette) comparve sul mercato, circa un secolo addietro, venne venduta ad un collezionista italiano come maschera cinese del periodo Shang e in effetti presenta una certa somiglianza con la maschera Shang in bronzo che si può vedere qui
http://www.google.it/imgres?imgurl=http://...iw=1259&bih=599

Solo successivamente il collezionista italiano la rifiutò come non cinese e la restitui al mercante, sembra ungherese, che poi la vendette a R.Wood Bliss, la cui collezione venne donata al Doaks Museum circa 50 anni fa.






 
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view post Posted on 9/4/2014, 16:54
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (lama su @ 6/1/2011, 20:31) 
CITAZIONE (dceg @ 6/1/2011, 14:57) 
indica anche dove la giada non era conosciuta, ad esempio nel neolitico in Europa meridionale ed orientale.

uhm.. uhm.. uhm.. tocchi un argomento che è da un po' che vorrei approfondire.. nessuno di voi ha notizie di giada nell'egeo? per la precisione asce da guerra in giada e/o nefrite, databili alla fine del neolitico o all'inizio del bronzo?

Ne è passato di tempo, ma non ho mai smesso di cercare documentazione sulla lavorazione delle pietre verdi nel neolitico.
Oggi sono capitato su questa foto https://www.flickr.com/photos/[email protected]
due teste d'ascia/accetta in pietra verde da Cipro, datate al IV millennio a.C., dalla Ancient Greece and Rome Gallery del Michael C. Carlos Museum, Atlanta, Georgia, USA.
Dalla foto è difficile dire di che pietra si tratti, la più grande mi sembra una serpentinite, ma la più piccola potrebbe anche essere nefrite dalla superficie albitizzata.
La più grande sembra comunque un celt, cioè uno scalpello manuale, l'altra sembra troppo piccola per essere uno strumento bellico.
 
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view post Posted on 3/4/2021, 09:09

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CITAZIONE (Usèkar @ 5/1/2011, 12:45) 
.... l'istituzione italiana che ha promosso le ricerche più approfondite in merito è il CAST - Centro di Archeologia Sperimentale di Torino, soprattutto per merito di Dario Delcaro.
Non sono mai riuscito a mettermi in contatto, anche perchè non ho mai fatto dei tentativi approfonditi, il sito su internet è www.cast.torino.it/.

Il centro e' sempre attivo, ora sul sito ci sono anche riferimenti per i contatti.
Non li conosco di persona ma ho avuto modo di vedere alcune delle loro realizzazioni, ad esempio nella bella mostra "La giada del Monviso", tenutasi a Saluzzo (CN) nel maggio 2019:

https://www.cuneocronaca.it/saluzzo-da-ven...x-caserma-musso

Nella prima foto del link ci sono oggetti realizzati da loro, riporto per comodita' la foto, piu' un'altra dalla mostra.

Sono oggetti realizzati con le stesse tecniche neolitiche (complimenti per la pazienza), a parte una preparazione iniziale con mezzi moderni.

p.s.: gli affioramenti 'primari' si trovano all'interno del parco del Monviso, quindi con divieto di qualsiasi estrazione, in zone assai remote, comunque conosciute in passato da cercatori
di minerali senza molti scrupoli che avevano fatto piazza pulita di molti degli esemplari migliori.

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view post Posted on 3/4/2021, 12:17
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Grazie per le notizie aggiornate sul CAST, andrò a consultare di nuovo il sito, non lo faccio da molto tempo.

Se non sbaglio, o meglio, se quanto ho letto è corretto, l'affioramento principale di giadeite e onfacite sul Monviso si trova a Pian del Re, sarebbe quello che si vede in questa foto

www.targatocn.it/typo3temp/pics/G_4e59d9bf5a.jpg

che compare in questo articolo

www.targatocn.it/2013/03/27/sommar...delle-alpi.html

Affioramenti di giadeite sono presenti anche sul Monte Beigua, nelle Alpi Liguri, e credo che le false colonne presenti nel santuario della Madonna di Montallegro, viste e fotografate alcuni anni addietro, siano decorate con giadeite proveniente da quei giacimenti. Non sono certo che sia giadeite, ma se non lo è, si tratta di una pietra che le somiglia molto.

PS: le foto che hai pubblicato sono tue o almeno sono rilasciate in pubblico dominio o in una qualche licenza commons? Dovresti specificarlo, altrimenti, se non è così, per evitare qualsiasi problema di copyright, meglio cancellarle e pubblicare solo l'indirizzo al quale sono rintracciabili, come ho fatto sopra, con la foto di Pian del Re.
 
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view post Posted on 3/4/2021, 17:04

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L'articolo e' sostanzialmente corretto (anche se il titolo e' una bufala, tra l'altro si e' sempre all'interno di un parco con le sue normative, e ignora completamente gli aspetti archeologici dei siti).

Riguardo alla foto credo sia una foto di repertorio, non ci sono certo massi o affioramenti di quelle dimensioni, che sono ben distanti dal Pian del Re, nessun tesoro, un tesoro poco esplorato e' invece dal punto di vista archeologico.

Ci sono comunque state denunce dopo i saccheggi di minerali verificatisi l'anno successivo alla scoperta dei siti di interesse archeologico da parte dei ricercatori francesi Petrequin nel 2003, a cui va tutto il merito.

Petrequin e altri sono anche autori del grande progetto multidisciplinare Jade, volto a caratterizzare i manufatti di pietra verde trovati nei siti di tutta Europa, anche a grande distanza dai luoghi di produzione.

(le foto che ho postato sono di dominio pubblico e mie)

Edited by giramella - 3/4/2021, 18:37
 
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view post Posted on 3/4/2021, 19:30
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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In realtà, non sono ferratissimo sulle fonti italiane di giadeite e minerali ad essa collegati.

In passato, come collaboratore esterno del Museo di Storia Naturale di Verona e unico studioso in loco della pietra verde pulita, mi è stata affidata la guida di alcune dottorande in conservazione dei beni culturali, che svolgevano la tesi sulle pietre verdi pulite del Neolitico sparse nelle tombe del basso veronese e dell'alto vicentino.
Ho quindi avuto occasione di vedere, tenere in mano ed esaminare al microscopio, binoculare e qualcuno anche al SEM, almeno un centinaio di reperti, la stragrande maggioranza in serpentino, pietra facilmente reperibile nei fiumi locali, poche ma significative in eclogite e onfacite.
Non sono mai state condotte indagini su queste ultime, per stabilire la provenienza del materiale e non sono facilmente reperibili nei magazzini dei musei, perché non correttamente inventariate, la ricerca è costata a me e alle ragazze un estenuante lavoro di apertura ed esame del contenuto di una infinità di casse in cartone, che portavano all'esterno etichette che davano vaghi indizi sul contenuto.
Non so se la situazione sia cambiata nel frattempo, sono passati ormai circa 25 anni...

In realtà, io mi interesso in modo particolare alla lavorazione e all'iconografia espressa nella giadeite della Mesoamerica dalle popolazioni precolombiane, in particolare quelle del Costarica.
Il mio interesse è iniziato quasi 30 anni addietro e si è pian piano esteso a tutte le popolazioni che fecero della pietra verde pulita la loro pietra totemica, e per alcune, vedi Cinesi e Maōri, lo è ancor oggi.

Resta comunque il fatto che conosco molto meglio la giadeite della Valle del Rio Motagua, in Guatemala, unica zona che fu e resta fonte di approvvigionamento per tutte le popolazioni mesoamericane, che non la giadeite e la nefrite di qualsiasi altra zona (Urali Polari, fiume Ussuri, montagne del Kunlun e fiumi dello Xīnjiāng Wéiwú'ěr/Uyghur, Myammar/Birmania, faglia di Sant'Andreas, montagne canadesi, fiumi della Nuova Zelanda, Monviso, Beigua e altre ancora).

I lavori della coppia Petrequin e del loro gruppo li conosco abbastanza, così come quelli di De Caro e anche quelli di Damour, per andare alle origini della classificazione mineralogica.
Ma conosco ancor di più e più a fondo quelli degli studiosi costaricensi, guatemaltechi, messicani e statunitensi, per il motivo di cui ho parlato sopra.

Ps: non c'era polemica nel chiederti l'origine delle foto, è solo che cerchiamo di evitare qualsiasi problema di attribuzione... spero tu mi capisca.
 
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