CITAZIONE (IunoMoneta @ 6/1/2011, 14:01)
l'aceto può essere evitato in qualche caso. Comunque molto va a gusto personale e poi ci si regola in base all'esperienza!
Non so come sia il carpione veronese, ma quello lombardo è con molto, molto aceto e niente cipolle, per cui il risultato è decisamente diverso da quello delle sarde in savor.
Concordo, come sempre gusto personale ed esperienza regolano tutto.
Appunto, la sponda veronese fa ancora parte del Veneto...
Vi regalo una perla della storica cucina gardesana, un piatto ormai pressochè dimenticato perchè manca la materia prima, difficilissima da trovare ai giorni nostri.
A Malcèsine si chiama 'sisàm'.
L'ingrediente base è costituito da sardine di lago, localmente chiamate àgole, in italiano alborelle, essiccate al sole.
Le dosi sono a piacere, secondo il gusto.
Si tagliano a dadini alcune cipolle, un po' di carote, alcuni gambi di sedano (noi usiamo il sedano bianco veronese, appunto, dai gambi candidi e carnosi) e si mette la dadolata a marinare in vino bianco secco in un recipiente che regga il fuoco.
Si aggiungono le àgole secche e si lascia riposare per qualche ora.
Il vino non deve essere tanto, quanto basta a bagnare ben bene tutto, lasciando un po' di liquido sul fondo, in modo da far ammorbidire il pesce.
Si porta rapidamente ad ebollizione (farà un po' di schiuma) e si spegne prestamente il fuoco.
Non si sala, deve conservare un gusto diciamo così medievale, un po' dolcino.
Si lascia riposare fino al giorno successivo e si consuma freddo, sempre con polenta e accompagnato dallo stesso vino bianco utilizzato per la marinatura.
Non lo preparo più dal 1990...
Lasciata Malcèsine, tornato a Verona non ho più avuto occasione di trovare le àgole essiccate, tantomeno adesso in Romagna.
Edited by Usèkar - 6/1/2011, 14:33