| Mi intrometto temporaneamente nella discussione, perché i telegiornali di questi ultimi giorni (così come il titolo del post) mi hanno fornito lo spunto per una riflessione su un mito a cui spesso mi sono interessato.
Immagino che avrete visto tutti (o comunque anche solo sentito) cosa è accaduto in Australia e in Brasile in questi ultimi giorni. Alluvioni e inondazioni hanno stravolto molte delle città di questi paesi, provocando frane e smottamenti, e trascinando via intere abitazioni. Le immagini che passano in tv sono impressionanti.
Una cosa, però, mi ha colpito: intervistati dai reporters del tg, alcuni esperti hanno affermato che questi eventi, così simili fra loro (eppure così distanti, a livello geografico), hanno una comune causa: l'eccessiva evaporazione delle acque marine (e questo dato, in sé, è risaputo). Non solo: al di là delle problematiche dell'effetto-serra (che contribuisce a incrementare questa evaporazione), pare che eventi come questi siano in realtà, in un certo qual modo, "ciclici". Spesso, infatti, si sente dire che "il tal paese non aveva più vissuto una tale catastrofe dopo quella del..." - indice, questo, che eventi del genere non sono una novità (anche se, ovviamente, vanno aumentando di intensità).
Quando sento dire che "in una notte si è abbattuta su una regione la quantità di pioggia che normalmente cade in un intero mese", non riesco a non pensare al mito del Diluvio Universale. Spesso si è infatti discusso sull'origine di questo mito, e sul fatto che tutti i popoli ne conservano un ricordo nelle loro tradizioni (Sumeri, Greci, Ebrei, Indiani, Inca etc.). Come sappiamo, si contrappongono da un lato i soliti fanatici, che vedono in questa comunanza il relitto mnemonico di un'antica civiltà planetaria (spazzata via dal suddetto Diluvio), mentre gli accademici tendono spesso a interpretare l'evidenza come un "passaggio di testimone", avvenuto tramite contatti fra culture diverse. Ma, di fronte a tutto questo, mi chiedo se effettivamente non potremmo pensare che ogni popolo abbia conosciuto un suo proprio "Diluvio Universale" (da tutti interpretato, ovviamente, come una punizione divina - così come lo sono tutte le grandi calamità naturali).
Su due piedi, sembra la lettura più banale e meno verisimile (in termini di probabilità); ma cominciamo a pensare a ciò che sta accadendo nel mondo, o allo tsunami che colpì l'Indonesia nel 2004, e forse potremmo pensare che eventi del genere possono davvero aver colpito i popoli più svariati anche in passato, creando come conseguenza una "tradizione diluviana" presso i successori dei sopravvissuti.
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