so che rischio il linciaggio, però io devo dire che non sono poi così avverso al determinismo di tipo ottocentesto (con qualche sano tocco di marxismo, possibilmente).
mi spiego riprendendo un commento fatto in questa discussione:
CITAZIONE
nell'economia delle forze storiche, anche le idee alla guida della volontà umana sono fondamentali. anzi se devo dirla tutta, io, in generale, trovo più determinanti quest'ultime che non il resto: perchè all'uomo rimane (quasi) sempre una scelta sul da farsi.
su questo punto, più passa il tempo e più mi trovo ad essere sempre meno d'accordo. Agli
individui rimane sempre una scelta da fare (ma anche lì si potrebbe discutere su quanto queste scelte sono veramente libere, e non il frutto dell'ambiente in cui gli individui si trovano), ma sono sempre più convinto che la Storia non è fatta dagli
individui, ma dalle
collettività.
E la "collettività" agisce in maniera inconscia, fluida e dinamica in risposta agli stimoli a cui è sottoposta. La "collettività" non ha una coscienza che decide coscientemente "qui mi fermo" "qui vado avanti" "qui cambio rotta", ma come un fiume scorre attraverso il terreno che si trova davanti, così la collettività plasma la storia in funzione degli stimoli che si trova ad affrontare.
Certo, degli "individui" possono a volte influenzare il corso della storia "collettiva", ma secondo me non ne sono loro gli artefici, ne sono al massimo i catalizzatori o ritardanti. Lenin può essere stato la scintilla che ha fatto crollare il regime zarista, ma sono sicuro che il regime zarista sarebbe crollato (o sarebbe stato profondamente riformato) anche senza lenin, perchè nel suo insieme era un sistema che non sarebbe potuto sopravvivere nel XX secolo.
In effetti, inizio a pensare che tutta la Storia non sia altro che un'interazione di dinamiche lente a lungo termine che portano in maniera impercettibile (e quindi incontrollabile) a delle situazioni critiche dove un particolare catalizzatore innesca il cambiamento. Il punto al massimo sta in cosa siano le dinamiche a lungo termine, e quali siano i possibili catalizzatori del cambiamento. Secondo me, alcuni fattori a volte possono essere dei catalizzatori a volte no (gli individui appunto), altri fattori invece sono inevitabilmente, sempre, dei catalizzatori. I cambiamenti climatici secondo me sono proprio uno di questi fattori che sempre hanno degli effetti sulla collettività, per il semplice fatto che essi hanno il potere di andare ad influenzare le necessità più profonde e basilari degli uomini: il cibo, l'abitazione, la sicurezza per il futuro,..
Del resto basta guardare gli eventi di questi giorni, con quello che sta succedendo in tunisia: le rivolte non sono scoppiate perchè un singolo studente si è dato fuoco, e neppure perchè la gente si è coscientemente accorta di essere stanca di Ben Ali e ha deciso di cambiare la propria sorte.
La rivoluzione (perchè di rivoluzione si tratta, secondo me) è scoppiata perchè la "collettività" si è trovata ad affrontare un nuovo fattore, l'aumento dei prezzi del pane, che però a ben guardare è a sua volta dovuto all'aumento dei prezzi dei cereali, a sua volta dovuto al fatto che la cina, l'europa e gli stati uniti si stanno buttando come sciacalli su delle produzioni relativamente ridotte, in quanto i raccolti in australia sono stati distrutti dalle alluvioni, e quelli in russia dagli incendi. In ultima analisi, il catalizzatore sono due eventi climatici. O meglio, è la combinazione di alcune dinamiche a lungo termine (la lenta decadenza del regime di ben ali, il deleterio sfruttamento turistico occidentale, l'aumento dei mezzi di informazione,..) innescati da un catalizzatore, che appunto è in questo caso un fenomeno ambientale.
E se mi è concesso di fare il chiaroveggente, a meno che gli altri governi nord-africani/medioorientali non si diano una svegliata e si accorgano del pericolo che corrono, i fatti di tunisi saranno presto seguiti da altri simili in algeria, in giordania, e poi in egitto e in palestina, a cui poi seguirà il libano (dove Jumblatt sta giocando con il fuoco) e magari persino più ad est arrivando fino in iran.
E questo perchè tutti questi stati hanno subito delle dinamiche a lungo termine, spesso con elementi comuni associati ad altri specificatamente regionali, che li ha portati ormai tutti oltre la massa critica.
ora qualunque cosa succederà, se scoppierà un'ondata di rivoluzioni dal marocco all'iran, o se al contrario vi sarà una serie di riforme e una svolta da parte dei governi, in qualunque di questi due casi assisteremo ad un cambiamento, che avrà avuto come catalizzatore, come scintilla, un fattore climatico.