CITAZIONE (patrizia@ @ 18/1/2011, 02:55)
In alcuni libri sul periodo amarniano ho letto, a proposito delle "Lettere di Amarna" come la maggior parte della corrispondenza diplomatica fosse redatta in accadico, una sorta di lingua franca, diffusa abbastanza da permettere la comunicazione fra popoli di culture anche molto distanti fra loro.
si, e infatti nelle lettere di amarna compare un certo Kha-an-ia come interprete dal faraone Ni-ib-mu-a-ri-a (Nb-maAt-ra, = Amenhotep III).
La cosa curiosa/interessante è che la parola accadica per interprete dovrebbe essere targumu (
http://www.premiumwanadoo.com/cuneiform.la...ry/dosearch.php ) che è alla base dell'ebraico targum = "interpretazione" e dell'arabo Targuman, che poi passa nelle lingue europee come "dragomanno" (caduto in disuso in italiano, ma ancora vivo in inglese, "dragoman")
Qualche link su Kha-an-ia:
http://books.google.com/books?id=ifqhPlmMq...epage&q&f=falsepag 71 e seguenti
http://books.google.com/books?id=OzIB5P77q...rpreter&f=falsein particolare nota 1 pag 92
CITAZIONE
Del III secolo è un'iscrizione di Elefantina, ma il titolo di "Preposto agli interpreti" ( jmj rA aw ) è già attribuito a Horchuf (o Harchuf - Hr-hw.f), tomba 34n VI dinastia, ca. 2200 a.C. in Qubbet el-Hawa.
cfr.
www.nefershapiland.de/qubbet_el-hawa.htmquesta non la conoscevo, grazie!
per quanto riguarda l'egizio, la parola per interprete aw dovrebbe essere una variante di jaA.w , attestata fin dai testi delle piramidi.
Per esempi e riferimenti puoi dare un'occhiata qui (se ti chiede di conneterti metti "guest" sia come utente che come pass):
http://aaew.bbaw.de/tla/servlet/GetWcnRefs...1&wt=y&bc=StartDa notare il passo di Unas in cui il defunto si presenta come interprete di Ra e Neith, e l'associazione del dio della scrittura e conoscenza Thot con il ruolo di interprete.