Lama, forse interpreto male le tue parole, ma mi sembra che tu chieda anche informazioni per così dire dirette su miti esistenti presso culture 'non classiche', non solo indicazioni di studi e testi di antropologia culturale.
Cito da Wikipedia (
http://it.wikipedia.org/wiki/Mito)
"« Il mito racconta una storia sacra; riferisce un avvenimento che ha avuto luogo nel tempo primordiale, il tempo favoloso delle origini [...] È dunque sempre il racconto di una "creazione": si narra come qualcosa è stato prodotto, come ha cominciato a essere »
(Mircea Eliade, Aspects du Mythe)
Mito (dal greco μύθος, mythos, pronuncia müzos) è una narrazione investita di sacralità relativa alle origini del mondo o alle modalità con cui il mondo stesso e le creature viventi hanno raggiunto la forma presente in un certo contesto socio culturale o in un popolo specifico. Di solito i suoi protagonisti sono dei ed eroi come protagonisti delle origini del mondo in un contesto sacrale".
Mi permetto, quindi, di introdurre qualcosa circa la mitologia delle antiche popolazione del Mesoamerica che conosco meglio, cioè Maya e Nicoyani.
Per quanto riguarda gli Olmechi, la cui cultura è stata definita 'madre' di tutte le culture della zona, nulla si può dire perchè non abbiamo di loro alcuna notizia storica e quanto si riesce attualmente a ricostruire della loro vita è troppo poco per avanzare anche solo ipotesi nel campo.
Per quanto riguarda le genti che popolavano il Costarica prima di Colombo, si può dire che vivessero letteralmente all'interno della narrazione mitica.
Le conoscenze in questo campo le dobbiamo soprattutto al lavoro di Maria Eugenia Bozzoli de Wille, la prima antropologa 'occidentale' che riuscì ad avvicinare le comunità di Indios ancora allo stato 'puro' esistenti in Costarica.
Si tratta degli Indios BriBrì e Cabécar che vivono nelle foreste pluviali sia della Cordigliera di Talamanca, a sud ovest del Costarica, sia in tutta la zona del CR confinante con Panamà.
Queste popolazioni ancor oggi non sono censite, in quanto rifiutano di essere avvicinate dalla 'civiltà occidentale' che permea il resto del paese, delegando solo alcuni individui a mantenere contatti e piccoli commerci con il 'mondo civilizzato'.
Non si sa nemmeno quanto numerose siano le loro comunità, in quanto non si registrano all'anagrafe, nè dove precisamente siano situate, perchè la zona è di difficile accesso, causa tormentatissima orografia e presenza di densa foresta tropicale umida.
La de Wille raccolse almeno parte dei loro racconti assimilabili a quelli della Genesi, ossia riguardanti la creazione e la forma del mondo.
Era universale l'idea che un essere soprannaturale, che i Talamanca chiamano Sibö, abbia creato l'Universo, il Mondo e che detenesse tutti i 'semi' di piante, animali ed esseri umani.
Egli creò l''Universo perchè gli servisse da casa, ciò che noi chiamiamo firmamento ne era il tetto e il Mondo, che poggiava sulla schiena di un grande alligatore, ne era la parte 'abitata'.
Poi mandò i suoi messaggeri, nella forma di pipistrelli, a seminare tutte le piante e tutti gli animali, compreso l'uomo.
A questi insegnò tutte le arti e tutte le lingue, che lui parlava e comprendeva perfettamente, e divise gerarchicamente l'umanità, traendo dei semi speciali per creare gli usékares (capo, grande guerriero e gran sacerdote), gli awà (dottore e shamano), gli itsokarés (i cantori principali nei funerali), distinguendoli dagli uomini comuni e dividendo questi ultimi in clans presieduti, organizzati e governati dai primi.
Sibö, quindi, aveva una casa circolare, il cui tetto era il cielo e le stelle nel cielo altro non erano che serpenti che egli aveva utilizzato come 'stringhe' per annodare i pali che reggevano il tetto-cielo, le 'stelle cadenti' erano serpenti che riuscivano a sciogliere il nodo e precipitavano.
A somiglianza di quella di Sibö, la casa dell'indio era circolare, con il tetto sorretto da pali legati con corde vegetali annodate dove i pali si intersecavano.
Ecco perchè ho detto che l'indio costaricense viveva letteralmente all'interno del mito: il suo dio era tutta la natura, la sua casa aveva la forma della casa del dio e la sua società era stata creata ed organizzata dal suo dio.
Forse per questo, per quanto ne sappiamo, alla divinità non venivano eretti templi nè tributati particolari onori, la divinità era tutto...
Ora devo chiudere, se ho capito bene ed interpretato correttamente il pensiero di Lama, domani fornirò una bibliografia in merito e parlerò dei miti cosmogonici dei Maya.