Ostraka - Forum di archeologia

Sui matrimoni fra consanguinei nell'Egitto dinastico

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view post Posted on 3/3/2011, 15:10
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L'altro post mi ha spinto a riflettere ancora una volta sulla questione dei matrimoni fra consanguinei nelle famiglie dei faraoni.

Leggendo vari articoli e libri ho avuto l'impressione che questo genere di matrimoni non fosse in realtà cosi' diffuso come si crede generalmente. Di seguito invece l'idea che mi sono fatto.

Come linea generale, intendendo con cio' l'arco che va dalla I dinastia fino all'ultima XXXI, i faraoni non sposavano sorelle (o più raramente figlie): questa pratica sarebbe stata diffusa prevalentemente proprio intorno alla famosa XVIII dinastia. Inoltre, evitavano comunque di sposare (inconsciamente consapevoli forse del fatto che questa pratica accelera la comparsa di malattie ereditarie?) direttamente le sorelle, piuttosto sorellastre, in genere avute da spose minori.

Non vorrei dire sciocchezze, ma i motivi di questa pratica sarebbero da ricercare nella necessità di legittimare al trono linee di successione derivate da spose secondarie oltre che della sposa principale, nel caso il primogenito leggittimo erede decedesse (caso non cosi' raro...) ed evitando cosi' di lasciare il trono "vuoto", piuttosto che di conservare il sangue puro. La questione della legittimazione del sovrano era infatti molto sentita in Egitto, ne è esempio la propaganda messa in atto dalla regina Hat-Shepsut.

LamaSu, puoi darci un parere da esperto sulla questione?
 
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view post Posted on 9/7/2011, 09:22

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Ciao Djoser,
riprendo da un'ottica diversa il tuo spunto di qualche mese fa per allargare un po' il ragionamento sui matrimoni tra consanguinei.
In particolare mi chiedevo se queste pratiche (almeno per quel che riguarda le dinastie regali) fossero diffuse anche presso altre popolazioni oltre a quella egizia e in quali forme. Ad esempio tu parli di matrimonio fratello-sorella o padre-figlia, ma mi chiedevo se ci fossero anche altre combinazioni possibili in altre culture del bacino del Mediterraneo.

Butto lì un paio di spunti:
- amici arabi mi dicono che a tutt'oggi da loro tradizionalmente il cugino primo ha una sorta di prelazione sulla cugina (poi chiaramente la tradizione è più o meno forte da una zona all'altra, a seconda delle classi sociali, della cultura, ecc);
- da appassionata di mitologia greca, mi ha colpito il fatto che, esclusivamente nella genealogia di Eracle, si presentassero numerosi matrimonio tra zio e nipote: Elettrione (uno dei figli di Perseo) sposa Anasso, figlia di suo fratello, e a sua volta Anfitrione, fratello di Anasso, sposa Alcmena, figlia di Elettrione e Anasso, generando Eracle. E qualcuno ipotizza che la figura di Eracle sia originaria dell'Egitto o di Creta, ad esempio.

E' vero che non abbiamo dati epigrafici che indichino le modalità matrimoniali in vigore nel mondo miceneo, ma se vogliamo considerare la mitologia (limitatamente all'epoca degli Eroi) come un possibile seppur vago "indicatore" sociale, questa tipologia appare assolutamente isolata, perché per il resto i matrimoni avvengono sempre tra case reali diverse, che alla lunga acquisiscono parentele incrociate, un po' come le dinastie reali d'Europa. Proprio questa somiglianza mi aveva spinto a considerare queste vicende dinastiche un po' come una "traccia mnemonica" di effettive alleanze interdinastiche tra i regni micenei.

La butto lì. vediamo se qualcuno ha qualche considerazione da fare! :)
 
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view post Posted on 9/7/2011, 10:25
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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CITAZIONE (Djoser @ 3/3/2011, 16:10) 
Come linea generale, intendendo con cio' l'arco che va dalla I dinastia fino all'ultima XXXI, i faraoni non sposavano sorelle (o più raramente figlie): questa pratica sarebbe stata diffusa prevalentemente proprio intorno alla famosa XVIII dinastia. [...]Non vorrei dire sciocchezze, ma i motivi di questa pratica sarebbero da ricercare nella necessità di legittimare al trono linee di successione derivate da spose secondarie oltre che della sposa principale, nel caso il primogenito leggittimo erede decedesse (caso non cosi' raro...) ed evitando cosi' di lasciare il trono "vuoto", piuttosto che di conservare il sangue puro.

Mi accodo a Clitemnestra, perché anch'io, da un po', avevo adocchiato questa discussione, e pure io ero intenzionato a "revitalizzarla" (anche se in una direzione leggermente diversa dalla sua). Il fatto è che, occupandomi principalmente del mondo greco, l'usanza del matrimonio fra consanguinei in Egitto mi interessava soprattutto in relazione al regno tolemaico.

Come sapete, Tolomeo II è famoso per aver (re)istitutito questo costume, fra i sovrani greco-macedoni d'Egitto (una scelta che gli valse critiche più o meno velate, da parte di alcuni esponenti della corte greca). Sua sorella, Arsinoe II, divenne quindi sua consorte (e, una volta morta, fu divinizzata come "Philadelphos" - da cui l'epiteto di Tolomeo II). Ma qual era il motivo di questa scelta? Perché i "theoi adelphoi" (così vennero divinizzati, dopo la loro morte) scelsero di unirsi in matrimonio, nonostante il loro legame di sangue? Ho letto che, secondo alcuni, questa decisione sarebbe stata dettata dalla necessità di legittimarsi agli occhi degli Egizi come veri e propri faraoni... Ma, in realtà, come giustamente Djoser faceva notare, questa pratica sembra abbastanza circoscritta alla sola XVIII Dinastia.

Secondo me, il motivo principale potrebbe esser stato un altro. Il matrimonio con il re d'Egitto, infatti, non era stato il primo affrontato da Arsinoe: la regina era già vedova di Lisimaco (e, quindi, ipotizzo anche detentrice dei possedimenti del re della Tracia), ed era stata sposata pure con Tolomeo Cerauno (primogenito di Tolomeo I, escluso dalla successione al trono d'Egitto, in favore di Tolomeo II). Arsinoe, quindi, recava con sé una "ricca dote" (in termini di terre e potere), che Tolomeo II avrebbe incamerato sposandola. Mi chiedo, quindi, se non sia stato questo il vero motivo che spinse il re d'Egitto a sposare una sua consanguinea (mentre il richiamarsi all'usanza in voga nel Nuovo Regno potrebbe esser stato solo il voler evidenziare un "precedente", con cui poter giustificare la sua azione, più che legittimare la sua posizione).

P.S.

Per riprendere anche il commento di Clitemnestra, è buffo notare come i matrimoni fra consanguinei, seppur vietati in Grecia, non solo erano ben noti per alcuni eroi, ma addirittura per gli dèi stessi: se ci pensiamo, perfino Zeus (adorato in Atene come "Herakleios" - protettore della famiglia) non era affatto stato un padre esemplare per i Greci (sua moglie Era era anche una delle sue sorelle, così come Demetra, a cui si unirono sia lui che il fratello Poseidone!). Anche se, forse, per gli dèi, l'incesto non era considerato poi così abominevole (in quanto, essendo in numero "esiguo", in qualche modo si doveva pur spiegare la loro presenza).
 
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view post Posted on 9/7/2011, 11:40
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In: Günther Hölbl, Geschichte des Ptolemäerreiches: Politik, Ideologie und religiöse Kultur von Alexander dem Großen bis zur römischen Eroberung, 2004, che esiste pure in edizione inglese (A History of the Ptolemaic Empire , 2002) si trovano importanti informazioni sulla politica matrimoniale alquanto "spregiudicata", dei Tolomei. Il matrimonio tra consanguinei era pratica comune e dettata anche spesso da ragioni di oppportunità politica.

Un vago ricordo, non documentato però, mi dice che il matrimonio zio-nipote era frequente nella Roma repubblicana, ma non veniva sentito come incestuoso.
 
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3 replies since 3/3/2011, 15:10   2924 views
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