Il problema dei vasi greci, ahimé, l'ho ben presente! Ci sono un'infinità di forme vascolari, talvolta neppure troppo differenti fra loro, che sono state rinominate, convenzionalmente, con nomi in greco, assegnati più o meno arbitrariamente dai primi studiosi che se ne occuparono (che io sappia, l'unico nome sulla cui pertinenza possiamo dirci sicuri al 100% è quello dell'hydria - il vaso da acqua - testimoniato, a livello epigrafico, dalla scena dell'agguato a Troilo, riportata sul Vaso François).
L'askos, in particolare, doveva essere utilizzato per contenere liquidi comel'olio. La descrizione di Cerebia mi sembra più o meno precisa (qui potete trovare alcuni esempi di askoi greci:
http://commons.wikimedia.org/wiki/Category...ent_Greek_askoi). In realtà, in certi casi, sono noti askoi anche più alti e schiacciati ai lati (con una forma che ricorda un po' una borsetta), e credo che pure nel mondo greco ve ne fossero di zoomorfi (anche se, nel mio manuale, gli esempi di vasi antropomorfi e zoomorfi sono costituiti soprattutto da aryballoi).
La derivazione di questa forma dall'otre non la conoscevo (ma non posso escluderla).