Ostraka - Forum di archeologia

Influenze sarde nell'arte etrusca

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view post Posted on 18/3/2011, 13:05
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Sto leggendo "I fondamenti dell'arte italica" di E.M.De Juliis e l'autore riporta che durante l'età del ferro, si riferisce soprattutto al periodo pre-orientalizzante (VIII a.C.), l'arte sarda avrebbe fornito un certo apporto a quella etrusca, nell'ambito della bronzistica. In effetti guardando sul Camporeale, ho visto che alcuni bronzetti sardi sono stati ritrovati a Vulci.
Questo aspetto mi era sconosciuto, quindi mi domando in che cosa sia consistito veramente l'apporto della civiltà sarda. A livello di stile e di tecnica quali sono le evidenze riscontrabili?
 
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zilc
view post Posted on 18/3/2011, 13:32




Bellissimo spunto, e fruttuoso: gli interscambi dovettero durare parecchi secoli e le affinità tra sardi ed etruschi non si limitano solo alla bronzistica, riguardano l'edilizia e la ceramica per quanto riguarda l'archeologia. Poi ci sono le testimonianze degli storici.
Sarà una bella chiacchierata, però ho poco tempo e non vorrei buttar là in modo affastellato certi temi che meritano una trattazione più diffusa e la collaborazione degli amici sardi.
Appena possibile...
ciao
zilc
 
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view post Posted on 19/3/2011, 11:37
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Un quesito, o una serie di quesiti, davvero interessanti. Che ci siano stati scambi tra la Sardegna e l'Etruria è assodato, la navicella rinvenuta nella Tomba del Duce a Vetulonia, conservata a Firenze ne è una prova, citata ad esempio anche in Hug Hencken, Tarquinia, Villanovans and Early Etruscans, 1968 vol II, p. 537.
www.canino.info/inserti/monografie/...ulonia/nave.jpg

Pensandoci mi si pongono diversi quesiti che posso riassumere in tre gruppi:

1 - Influssi sardi in Etruria
1.1 - Influssi stilistici
1.2 - Influssi tecnologici
1.3 - Importazione di materiali

2 - Influssi dal Continente in Sardegna

3 - Ruolo dei Fenici/Cartaginesi negli scambi tra Sardegna ed Etruria.

Mi piacerebbe sentire gli esperti in merito.
 
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massinissa
view post Posted on 21/3/2011, 12:02




Sì rapporti tra etruria e Sardinia sono sempre documentati in quasi tutta la protostoria. Già comunque nel neolitico ossidiana sarda di M. Arci è frequente sulle coste toscane. E tombe delle due etnie portano spesso corredi appartenenti a una delle due: corredo sardo per tombe etrusche e viceversa, a testimoniare legami anche solidi a livllo di matrimoni ed alleanze tra i due popoli.
 
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view post Posted on 21/3/2011, 12:58
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Non so se sia capito bene il mio quesito: che ci fossero scambi tra i due popoli ne ero a conoscenza (d'altronde c'era un bel commercio nel Tirreno in quel periodo), ma il De Juliis parla addirittura di apporto che i sardi avrebbero dato all'arte etrusca, tra l'altro in un ambito in cui gli Etruschi non è che fossero i primi venuti, cioè la lavorazione del bronzo.
Perciò mi domandavo in che cosa questo apporto sia consistito, se a livello di tecnica o piuttosto di stile o cosa ancora.
 
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view post Posted on 21/3/2011, 16:27
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Ho guardato anche in M. Torelli, L'arte degli Etruschi, Bari-Roma, 1998, certo una trattazione sintetica. Non ho però trovato accenno a influssi sardi sull'arte etrusca.
Nel catalogo della mostra di Palazzo Grassi (M. Torelli [curatore], Gli Etruschi, 2000) a p. 112 (Alessandro Naso, Le aristocrazie etrusche in periodo orientalizzante: cultura, economia, relazioni) si accenna ai rapporti tra Etruschi e Sardi:
"Le relazioni tra Sardegna ed Etruria dovrebbero essere legate alla diffusione del know-how necessario per espletare le complesse operazioni richieste dalle metallurgie del bronzo e del ferro, che si era formato precocemente sull'isola ricca di giacimenti." Solo accenni, considerazioni su scambi o influssi stilistici mancano del tutto.
 
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view post Posted on 6/4/2011, 21:38
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Salve ragazzi!
mi scuso se sono assente, ma sto lavorando tantissimo e non ho tempo di fare nient'altro... però voglio dirvi qualcosa su questa discussione, anche su segnalazione di Leda! ^_^
I contatti con la Sardegna come avete detto tutti sono ampliamene attestati, dal punto di vista commerciale, con l'introduzione della forma vascolare dell'askos unitamente al liquore al mirto, e di scambi umani veri e propri come matrimoni tra donne sarde e uomini etruschi, direi anche principesse sarde!, e viceversa. Per quel che riguarda la bronzistica, esistono attestazioni di bronzetti sardi in Etruria. Forse sono cose già note, ma vedrò di guardare nei miei vecchi appunti... mi padre che a lezione ne parlammo.
A presto!
 
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view post Posted on 4/2/2012, 01:21

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CITAZIONE (Cerebia @ 6/4/2011, 21:38) 
I contatti con la Sardegna come avete detto tutti sono ampliamene attestati, dal punto di vista commerciale, con l'introduzione della forma vascolare dell'askos unitamente al liquore al mirto

Ciao Cerebia,

quali sono le evidenze che collegano l'askos con "il liquore al mirto?"

Camporeale dice qualcosa di simile, in forma ipotetica ma non fornisce nessuna referenza bibliografica. Immagino poi che non potesse trattarsi dell'attuale liquore (gli antichi non disponevano di alcool etilico puro), al massimo vino aromatizzato con il mirto (usato in Sardegna ed in Corsica in epoca romana). Un punto che mi incuriosisce e' che, pur essendo il mirto una pianta tipica della macchia mediterranea, quindi credo naturalmente diffuso nelle regioni mediterranee, tuttavia e' conosciuto con il suo nome greco anche in Sardegna (in sardo si chiama "murta"), al contrario di altre piante mediterranee che in Sardo hanno nomi pre-romani, presumibilmente derivati da lingue scomparse parlate in precedenza nell'isola. Questo potrebbe indicare che l'uso del mirto (non la pianta) sia stato introdotto in Sardegna successivamente, piu' probabilmente in epoca romana?
 
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view post Posted on 4/2/2012, 11:20
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Ciao Mario,
io sono stata allieva del Camporeale, e quindi ti riporto quello che disse lui a lezione. Non è mai stato detto in che modo sia stata evinta l'unione del mirto con gli askoi, però lui ci riferì di importazioni di questi vasetti e di questo liquore o presunto liquore.
A meno che gli askoi e il mirto non fossero a loro volta frutto dell'acculturazione e dei contatti con i Greci in epoche più antiche.
:)
 
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view post Posted on 5/2/2012, 12:04

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CITAZIONE (Cerebia @ 4/2/2012, 11:20) 
A meno che gli askoi e il mirto non fossero a loro volta frutto dell'acculturazione e dei contatti con i Greci in epoche più antiche.
:)

Grazie Cerebia per il chiarimento. Io l'avevo letto in "Gli Etruschi fuori d'Etruria", di Camporeale, che pero' la mette come un'ipotesi.

Ma l'askos e' di origine greca?
 
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view post Posted on 5/2/2012, 12:43
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Il termine askos è di origine greca e descrive dei piccoli vasi che potevano contenere piccole quantità di liquido. Nelle tombe villanoviane sono stati rinvenuti askoi che avevano forme di volatili, celebre è quello dal corpo globulare con zampe e una sorta di testa e coda d'uccello. Altro celebre askos è quello in bucchero, orientalizzante, conservato ai Musei Vaticani che ha la forma di un ibrido tra uccello e cavallo a due teste, con l'auriga in piedi che tiene le redini.
Gli askoi greci normalmente sono schiacciati, mentre quelli etruschi sono più globulari e molto spesso zoomorfi.
Probabilmente il nome askos è stato attribuito alla ceramica villanoviana/etrusca per associazione con le forme della ceramica greca. Però sulla ceramica greca sono poco ferrata! ^_^

 
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view post Posted on 5/2/2012, 12:46
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Per quanto ne so askoi sono chiamati recipienti di forme anche alquanto diverse tra di loro, propriamente all'inizio imitazioni in ceramica di otri in pelle animale, presenti sia in ambito greco che altrove, ad esempio in Daunia.
 
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view post Posted on 5/2/2012, 14:54
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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Il problema dei vasi greci, ahimé, l'ho ben presente! Ci sono un'infinità di forme vascolari, talvolta neppure troppo differenti fra loro, che sono state rinominate, convenzionalmente, con nomi in greco, assegnati più o meno arbitrariamente dai primi studiosi che se ne occuparono (che io sappia, l'unico nome sulla cui pertinenza possiamo dirci sicuri al 100% è quello dell'hydria - il vaso da acqua - testimoniato, a livello epigrafico, dalla scena dell'agguato a Troilo, riportata sul Vaso François).

L'askos, in particolare, doveva essere utilizzato per contenere liquidi comel'olio. La descrizione di Cerebia mi sembra più o meno precisa (qui potete trovare alcuni esempi di askoi greci: http://commons.wikimedia.org/wiki/Category...ent_Greek_askoi). In realtà, in certi casi, sono noti askoi anche più alti e schiacciati ai lati (con una forma che ricorda un po' una borsetta), e credo che pure nel mondo greco ve ne fossero di zoomorfi (anche se, nel mio manuale, gli esempi di vasi antropomorfi e zoomorfi sono costituiti soprattutto da aryballoi).
La derivazione di questa forma dall'otre non la conoscevo (ma non posso escluderla).
 
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view post Posted on 5/2/2012, 15:25
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ασκός siglifica in greco moderno (ed antico) otre.
Vasi zoomorfi, ad esempio a forma di lepre, sono in genere chiamati ariballoi, tipici della Daunia sono gli askoi a forma di uccello come questo:
http://imageshack.us/photo/my-images/267/sammlung54.jpg/
Esistono anche askoi etrusco-corinzi a forma di cigno:
http://imageshack.us/photo/my-images/714/sammlung49.jpg/
(pubblicazione delle immagini autorizzata, riproduzione vietata)

Edited by dceg - 5/2/2012, 15:44
 
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