Ostraka - Forum di archeologia

La fondazione delle città sarde:evoluzione nuragica o fondazione fenicia?

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view post Posted on 22/3/2011, 11:57
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www.facebook.com/video/video.php?v=1638003077378

In questo video, Tronchetti, enuclea le problematiche sulla nascita del fenomeno urbano in Sardegna. L'archeologia ritiene o riteneva che la fondazione degli insediamenti sardi fosse Fenicia. Secondo la teoria corrente essi avrebbero colonizzato da prima le insenature e le aree portuali per in seguito espandersi, fondando altri centri nell'interno dell'Isola. Nora, Bithia, Tharros, Sulky, Karalis, Neapolis, solo per cittare le maggiori sarebbero quindi "città", emporii fenici nei quali, successivamente, si sarebbero insediati anche esponenti nuragici.

In realtà, afferma Tronchetti, di tutti questi centri soltanto Sulky è di sicura fondazione fenicia, anche se pure in questo insediamento e sin dal principio abitarono popolazioni di tradizione nuragica.

Tutte le altre, sarebbero un "evoluzione di centri nuragici presso i quali, con l'andare del tempo, furono sempre maggiori le presenze e le influenze i fenice (ma non si sa se fu una presenza "stagionale" o permanente), come dimostrano, la preesistenza, in tali siti, di insediamenti, monumenti, corredi funerari tipicamente nuragici.

Occorre dunque ripensare i rapporti sardo-fenici alla luce degli scavi - in particolare Tronchetti cita Sant'Imbenia -e chiarire il senso politico dei Giganti di Monte Prama che nell'insieme necropoli-statuaria, costituiscono un simbolo di protezione e accoglienza verso i mercanti levantini, di dominio dell'isola di un clan nuragico, oltre che essere un forte richiamo, tardo nuragico, alle originali tradizioni militari e religiose nuragiche (betili-nuraghe).
http://it.wikipedia.org/wiki/Giganti_di_Monti_Prama

Aggiungo, solo per farle presenti, le teorie che assegnano la fondazione di questi insediamenti ai popoli del mare i Sherdana e Pheleset, in particolare. In questo caso fondazione degli stessi si retrodata al XII secolo circa.
 
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view post Posted on 31/3/2011, 11:58
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Il quesito è intrigante, ma l'argomento è anche molto specifico. Lungi da me addentrarmi in territori che conosco poco, specialmente dopo le polemiche di un'altra discussione. Però penso di poter fare un paio di considerazioni generiche.
Innanzitutto: cosa intendiamo con la parola città? Perché se pensiamo a centri con tutte le caratteristiche monumentali, urbanistiche ecc. che sono loro proprie, ritengo che l'apporto fenicio sia stato determinante.
Se però per città vogliamo intendere dei primi agglomerati con un territorio ben delimitato e alcune funzioni essenziali già delineate (ad es. un'area da destinare al culto, una qualche struttura difensiva) penso che sia possibile che essi risalgano alla civiltà nuragica. Ovviamente c'è il problema delle sovrapposizioni successive (fenicie e non solo), che rendono a volte difficile stabilire cronologie relative. Questo vale in tutti i casi di sovrapposizioni, lo sa bene chi si occupa dei popoli italici, anzi in altri luoghi d'Italia delle civiltà pre-romane è rimasto molto meno di quanto sia rimasto in Sardegna dei nuragici.
Detto ciò, un aspetto da prendere in considerazione nella questione, è legato, a mio avviso, ai nuraghi.
Si tratta di monumenti spesso riuniti in complessi anche di una certa articolazione. Inoltre coprono praticamente tutto il territorio con un'elevata densità. I nuraghi compaiono ben prima dell'arrivo dei Fenici in Sardegna, anche se hanno una vita abbastanza lunga (almeno questo è quello che ci dice Lilliu, come è ben riportato su Wiki http://it.wikipedia.org/wiki/Nuraghe). Tralasciando il problema della loro funzione, si tratta comunque di un monumento che doveva essere fondamentale per i nuragici.
Ora, sia l'abbondanza sia anche la complessità di questi monumenti, mi fa pensare che comunque sia essi fossero un po' il fulcro di insediamenti con una certa delimitazione territoriale. Da quello che ho poi letto, alcuni nuraghi hanno avuto nel corso del tempo, soprattutto dallla seconda metà del II millennio, una sorta di ampliamento o comunque hanno subito modifiche. In genere un monumento subisce aggiustamenti se è collegato ad un insediamento stabile e duraturo. La cura e la complessità di questi monumenti, però fa pensare che anche gli insedimenti a cui erano collegati avessero una certa complessità. Anche se un nuraghe infatti non era difficile da costruire, come qualcuno ha fatto notare su questo forum, esso comportava comunque un certo dispendio di tempo, denaro e risorse umane. Tanto più se nell'arco di secoli i nuragici provvidero a mantenerli ed addirittura a modificarli e/o ampliarli. Queste ovviamente sono semplici considerazioni, anche perché il poblema nuraghi è molto dibattuto.
Ovviamente ci sono poi tanti altri aspetti da valutare, ad esempio la produzione di manufatti che richiedano una certa specializzazione e possano quindi far pensare a dei centri già di una certa evoluzione. Il pensiero va ai bronzetti sardi, ma pare che per lo più essi siano stati prodotti dopo il X a.C., anche se sul sito di qualche museo sardo ho trovato che alcuni potrebbero risalire agli ultimi secoli del II millennio.
In ogni caso io non parlo di città vere e proprie, come quelle fenicie, ma piuttosto di centri protourbani, a cui poi i fenici sovrapposero le loro strutture.
 
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zilc
view post Posted on 31/3/2011, 20:42




Dedalo, il filmato è riservato agli iscritti al faccialibro ed io non lo sono né lo sarò, quindi non lo vedo.

Definire il termine città non è facile, ma proviamo
Agglomerato abitativo caratterizzato da
- ruoli lavorativi distinti (artigiani, commercianti etc)
- un gruppo di direzione politica/religiosa (nelle varie forme)
e soprattutto, ultimo, ma più importante,
- la popolazione ha l'idea di essere in una città, un'identità cittadina.
La fondazione può essere volontaria, con rito di fondazione, oppure casuale, come un approdo dove nasce un porto oppure un ingrocio viario dove nasce un mercato.

In ogni caso una certa dimensione (in proporzione agli usi della zona) ed una certa concentrazione abitativa sono essenziali. Per le epoche più antiche credo che si possa parlare indifferentemente di centri abitati o di città, per riservare in seguito il termine di città al modello della polis come città-stato, sempre rendendoci conto che si tratta di schematizzazioni nostre e che la realtà è molto più indistinta.
Ippodamo teorizza una città con 10000 abitanti, un centro abitato da un milione di persone in Cina è un paesotto, molte città medievali non arrivavano a 1000 abitanti o li superavano a stento...

ciao
zilc
 
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view post Posted on 31/3/2011, 22:50
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disperavo delle risposte, grazie gente....magari se il 3ad lievita subentra da google chi ne più di noi.. :P
CITAZIONE
Lungi da me addentrarmi in territori che conosco poco, specialmente dopo le polemiche di un'altra discussione

come direbbe Lucarelli....paura eh?!... :lol:
io infatti, se notate, ho messo il termine città, ben virgolettato. anche io penso che per l'età fenicia, cmq sia, non si possa parlare che di piccoli centri. infrastrutture non ne sono avanzate. solo dei templi irregular plan (se ricordo bene la dicitura). di questi templi, ne ho contato almeno un paio, con dei conci a "T" tipicamente nuragici, magari frutto di riutilizzo.

detto questo i problemi sono tanti. A parte la questione popoli del Mare (secondo Garbini i centri sardi, sarebbero fondati dai pheleset, secondo altri dai sherdana), come dice Tronchetti, il precedente livello di abitato rispetto a quello fenicio, è sempre nuragico. Sulky, pe citare il centro di fondazione fenicia, stando a Tronchetti, è costellato da monumenti nuragici, e così come avviene persino a Cartagine, lo strato più antico del tophet è testimoniato da bollilatte nuragici e ceramica fenicia. C'è chi suppone (bernardini e bartoloni) che i bollilatte siano la testimonianza di un meticciato nuragico fenicio (i bollilatte sarebbero stati deposti da delle donne sposate con fenici).

però a questo punto bisognerebbe introdurre un tema molto spinoso.
CITAZIONE
Ovviamente c'è il problema delle sovrapposizioni successive (fenicie e non solo), che rendono a volte difficile stabilire cronologie relative. Questo vale in tutti i casi di sovrapposizioni, lo sa bene chi si occupa dei popoli italici

Sovrapposizioni temporali e "orientalizzazione" a parte, il vero problema sardo - che mi pare in Italia non ci sia- è quello delle sepolture. nell'età del ferro (di cui non conosciamo l'esatto inizio), le tombe dei giganti ormai non sono più costruite, ne utilizzate.

da cosa vengono sostituite?

si conoscono, appena 2 necropoli indigene (più una terza non ancora pubblicata). una è quella di monte prama, l'altra è quella presso il tempio del sardus pater. esistono poi una paio di inumazioni problematiche (una molto ricca con tanto di bronzetti, "tappeto metallico" non meglio descritto, elsa lunata di spada, ecc). in estrma sintesi è tutto qui.

le sepolture dell'età del ferro sono così rare, che si pensa che i costumi funerari abbian virato dall'inumazione (adoperata in via eccezionale nell'età del ferro) verso la cremazione. Ugas per es. ha sospettato questo nel sito del Sardus pater osservando presso le tombe a pozzetto, un cumulo di ceneri.

Poi esistono alcuni corredi (come quelli citati da Tronchetti, farestine, spilloni) trovati in alcune tombe di Tharros, bithia, e non ricordo dove altro.

eiste pochissimo dunque, per risalire alla composizione etnica dei centri sardi. Magari a questo punto bisognerebbe considerare come fossero composte le città fenicie altrove. è interessante la nota di Tronchetti che parla di un massiccio arrivo dei fenici solo dopo l'invasione della fenicia da parte degli assiri.
in precedenza, dallVIII secolo, sino al VI la composizione etnica prevalente sarebbe stata nuragica.

CITAZIONE
Il pensiero va ai bronzetti sardi, ma pare che per lo più essi siano stati prodotti dopo il X a.C

Un altro esempio - per non parlare delle solite cose- anche la tecnica con cui facevano certi recipienti metallici, nel mediterrano occidentale era esclusiva dei nuragici per un certo periodo. una tecnica (di cui ora non ricordo la denominazione..) imparata da Cipro. appena torno a casa magari sarò più preciso.

CITAZIONE
er le epoche più antiche credo che si possa parlare indifferentemente di centri abitati o di città

a livello infrastrutturale, anche le città greche erano piuttosto povere, per i perido a cui ci riferiamo per quelle sarde.
Che io ricordi nel periodo arcaico, erano assemblamenti senza alcuna monumentalità, con abitazioni fatte in legno. la stessa acropoli di Atene aveva come unica fortificazione, un muro di legno. ricordo bene?
 
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