Ostraka - Forum di archeologia

Achille è esistito

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Leonix
view post Posted on 25/3/2011, 14:54




Documentata l'esistenza storica dell'eroe omerico Achille
http://www.catastrofe.it/forum/7-storia-e-...e-esistito.html
 
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view post Posted on 25/3/2011, 15:15
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L'articolo mi sembra solo una delle tante rivendicazioni nazionalistiche, senza alcun preciso fondamento archeologico.
Non ci si può basare su quello che dicono le fonti antiche senza alcun tipo di vaglio. Per non parlare del fatto che viene alla fine tirata in ballo anche Atlantide.
E' il tipico tentativo di nobilitare le proprie origini che si ripete di nazione in nazione (albanesi, rumeni, sardi...). Nell'articolo non viene riportata alcuna testimonianza attendibile, nessuna iscrizione che riporti il nome di Achille è citata. Assolutamente ascientifico.

Edited by leda77 - 25/3/2011, 16:28
 
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view post Posted on 25/3/2011, 16:00
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Il culto di Achille è una realtà archeologicamente documentata per l'area del Mar Nero; in particolare, nell'isola di Berezan, situata sul confine occidentale della chora di Olbia, sono state trovate tracce archeologiche di un antico santuario, dedicato verosimilmente al culto dell'eroe acheo: all'interno di una serie di capanne e semicapanne, sono stati rinvenuti diversi reperti ceramici recanti il nome graffito dell'eroe (o anche la sola iniziale del nome, "A"), insieme con altri disegni (serpenti, barche, figure umane). Tutto il contesto è stato interpretato come un'area sacra di una certa importanza, datata a partire dal VI-V secolo a.C. Queste (e altre) informazioni potete comunque ritrovarle anche in La città greca. Istituzioni, società e forme urbane, a cura di Emanuele Greco, ed. Donzelli, Roma - 1999.

Il nome stesso di Achille, peraltro, parrebbe comparire già in alcuni testi in lineare B (se è corretta la sua identificazione con l'antroponimo a-ki-re-u); quindi, potremmo pensare che (quantomeno, a livello nominale) un Acheo (o più di uno) chiamato Achille possa essere effettivamente esistito nella tarda età micenea.

Certo, da qui a gridare alla storicità di quell'Achille Pelìde, cantato da Omero, onestamente, mi pare che ce ne corra... Concordo con Leda, soprattutto sulla citazione di Atlantide (quando se ne trova il nome, bisogna subito drizzare le antenne!):

CITAZIONE
Le voci non ortodosse dicono che partendo dall’isola di Achille verso gli abisso del mare si trovano sommerse le rovine di quella che era una volta Atlantide con le sue ciclopiche murra che hanno annerito le acque di questo mare quando la grande catastrofe avviene

Prima di tutto, mi piacerebbe chiedere a chi ha scritto questa pagina quali siano "le voci non ortodosse" che indicano la posizione di Atlantide rispetto alla tomba di Achille, e soprattutto quali sarebbero le fonti antiche a cui queste fanno riferimento (da notare che Achille era sepolto nell'area del Mar Nero, mentre Platone asseriva che Atlantide si trovasse oltre lo stretto di Gibilterra...); poi, con una personale punta di critica, trovo davvero singolare ritenere le vicende di Achille e Atlantide realtà storiche (e archeologicamente documentabili!), dopo aver definito (poco rispettosamente) la Bibbia "un libro pieno di imbrogli"...
 
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view post Posted on 25/3/2011, 16:21
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Come culto non ho dubbi che ci siano testimonianze archeologiche, ma culti di figure più o meno mitiche sono attestati un po' ovunque nel mondo antico. Da qui però a dire che Achille è esistito veramente ce ne corre. Il problema è che gli edifici legati a questi culti sono il più delle volte di gran lunga posteriori rispetto all'epoca in cui tali figure vissero.
Per quanto riguarda i reperti con il nome graffito dell'eroe due domande: 1) è stata ritrovata solo la lettera iniziale o tutto il nome e, in quest'ultimo caso, che cosa dice la scritta? 2) tu hai parlato dell'isola di Bezeran, l'autrice ha parlato di isola dei serpenti, sono la stessa isola? Perché nell'articolo non si parla dei graffiti, per questo io ho detto che non erano state ritrovate iscrizioni.

P.S. ho modificato il mio primo messaggio per far capire che quando parlo di testimonianze e/o iscrizioni mi riferisco a quanto citato (o non citato) nell'articolo, non a quanto effettivamente si conosce sulla questione o a quello che studiosi seri hanno pubblicato. Fermo restando che sono d'accordo con Perseo che affermare che il nome Achille ritrovato sia da collegare davvero a quello dell'Iliade sia un po' arduo...
 
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view post Posted on 25/3/2011, 16:38
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CITAZIONE (leda77 @ 25/3/2011, 16:21) 
Come culto non ho dubbi che ci siano testimonianze archeologiche, ma culti di figure più o meno mitiche sono attestati un po' ovunque nel mondo antico. Da qui però a dire che Achille è esistito veramente ce ne corre. Il problema è che gli edifici legati a questi culti sono il più delle volte di gran lunga posteriori rispetto all'epoca in cui tali figure vissero.

Ma infatti, ho detto la stessa cosa: non ricordo di preciso la datazione per le testimonianze epigrafiche in miceneo, ma immagino che risalgano alla fine del XIII secolo a.C. (come la stragrande maggioranza dei documenti in lineare B in nostro possesso), mentre il suddetto santuario dovrebbe essere tardo-arcaico (quindi di molti secoli posteriore all'età degli eroi omerici).

CITAZIONE (leda77 @ 25/3/2011, 16:21) 
Per quanto riguarda i reperti con il nome graffito dell'eroe due domande: 1) è stata ritrovata solo la lettera iniziale o tutto il nome e, in quest'ultimo caso, che cosa dice la scritta? 2) tu hai parlato dell'isola di Bezeran, l'autrice ha parlato di isola dei serpenti, sono la stessa isola? Perché nell'articolo non si parla dei graffiti, per questo io ho detto che non erano state ritrovate iscrizioni.

Il nome di Achille dovrebbe essere noto sia solo come "A", sia per intero, ma non so se si trovi inserito in testi epigrafici più complessi o meno. Non mi pare che Greco si soffermi molto sulla questione. Se l'isola di Berezan sia la stessa "Isola dei serpenti" di cui si parla nell'articolo, poi, questo non lo so... Comunque, puoi dare tu stessa un'occhiata, il testo è anche in Google Libri: http://books.google.it/books?id=rYVfIUabwb...achille&f=false.
 
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view post Posted on 25/3/2011, 16:58
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CITAZIONE (leda77 @ 25/3/2011, 16:21) 
P.S. ho modificato il mio primo messaggio per far capire che quando parlo di testimonianze e/o iscrizioni mi riferisco a quanto citato (o non citato) nell'articolo, non a quanto effettivamente si conosce sulla questione o a quello che studiosi seri hanno pubblicato. Fermo restando che sono d'accordo con Perseo che affermare che il nome Achille ritrovato sia da collegare davvero a quello dell'Iliade sia un po' arduo...

Ma figurati: hai fatto bene a specificare, ma non c'era nessun problema. Ci tengo a precisare che non ho scritto quel messaggio con tono polemico nei tuoi confronti (anche se solo ora mi rendo conto che poteva sembrare, quindi ti chiedo scusa).

E comunque, questo forum è fatto anche per imparare cose nuove, no? ^_^
 
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view post Posted on 25/3/2011, 20:27
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Infatti i frammenti graffiti non li conoscevo, sapevo solo del culto e della supposta interpretazione del nome in miceneo. Per questo ti ringrazio dell'informazione, ma nemmeno il mio intervento era polemico, ho fatto solo una precisazione, altrimenti qualche studioso poteva offendersi :P

P.S. a quanto ho compreso, l'isola dei serpenti non è quella di Berezan, ma quella di Leuke, altro luogo dove sarebbe attestato il culto di Achille.
 
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sa-ra
view post Posted on 25/3/2011, 21:10




Beh.....io Achille ce l'ho in casa..... :lol:
 
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view post Posted on 25/3/2011, 21:31
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dove si possono ottenere info sul culto di Achille? ad es. nel dromos achilleos, cosa fu rinvenuto? esistono inoltre indizi sull'azione rituale? è etremamente interessante. inoltre mi piacerebbe vedere i tumuli posi nella chora di Olbia pontica. erano tumuli nobiliari?
altra domanda: la signoria di Achille sulle Isole dei beati è mi pare risalente alla piccola iliade che si presume essere del VII secolo a.C. Olbia Pontica invece fu fondata solo nel VI secolo ho capito bene? quindi ci sarebbe uno iato di circa un secolo. Ma magari nel VII, quella zona era già frequentata dai mercanti greci. sapreste dirmi qualcosa al riguardo?

CITAZIONE (leda77 @ 25/3/2011, 15:15) 
E' il tipico tentativo di nobilitare le proprie origini che si ripete di nazione in nazione (albanesi, rumeni, sardi...).

Giuro: non domando con l'intento di far danno......cioè........ forse :P :lol: image


CITAZIONE (leda77 @ 25/3/2011, 20:27) 
P.S. a quanto ho compreso, l'isola dei serpenti non è quella di Berezan, ma quella di Leuke, altro luogo dove sarebbe attestato il culto di Achille.

mi par di capire che i luoghi culto dedicati ad Achille erano 3, tutti collegati ad Olbia. e la "posizione", i luoghi in cui sono situati, sono ideologicamente corrispondenti al templio, sede di culto (non ricordo esattamente cosa fosse..), presso Sparta
 
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view post Posted on 25/3/2011, 22:21
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CITAZIONE (DedaloNur @ 25/3/2011, 21:31) 
dove si possono ottenere info sul culto di Achille?

Non mi ero mai interessato, almeno fino a oggi, alla questione del culto di Achille; ho notato che la versione inglese di Wikipedia gli dedica un bel paragrafo: http://en.wikipedia.org/wiki/Achilles#Cult...es_in_antiquity. Inoltre, ho trovato anche un paio di testi sull'argomento in Google Libri: http://books.google.it/books?id=YVnS1IcVWu...chilles&f=false e http://books.google.it/books?id=R8nMVkv_lZ...chilles&f=false. Un articolo sull'argomento è presente anche in Jstor, ma da casa (almeno, personalmente) non posso leggerlo per intero: www.jstor.org/pss/148068.

CITAZIONE (DedaloNur @ 25/3/2011, 21:31) 
altra domanda: la signoria di Achille sulle Isole dei beati è mi pare risalente alla piccola iliade che si presume essere del VII secolo a.C. Olbia Pontica invece fu fondata solo nel VI secolo ho capito bene? quindi ci sarebbe uno iato di circa un secolo. Ma magari nel VII, quella zona era già frequentata dai mercanti greci. sapreste dirmi qualcosa al riguardo?

Io credo che i Greci frequentassero il Ponto Eusino già nel VII secolo a.C. Alcuni studiosi, inoltre, ritengono che il mito degli Argonauti, diretti nella Colchide alla ricerca del vello d'oro, altro non sia che un'allusione alle più antiche frequentazioni achee del Mar Nero, per acquistare l'oro dagli Sciti. Non mi torna molto, invece, il richiamo alle Isole dei Beati in connessione con Achille, dato che, secondo gli antichi, queste isole dovevano trovarsi a Occidente della Grecia, nell'Oceano (in direzione opposta, quindi, rispetto a Olbia Pontica). Che la parte immortale di Achille vi dimorasse è probabile (tutti i semidèi ci finivano, dopo la morte); ma mi pare difficile ipotizzare una vera e propria connessione fra queste isole mitistoriche e il culto di Achille.
 
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view post Posted on 25/3/2011, 22:54
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L'articolo è davvero farcito di affermazioni gratuite, ad esempio sulla non considerazione di miti e leggende.
In ogni caso la presenza di un culto di una persona non dimostra ancora la realtà storica della persona stessa, come succede anche nel caso di molti santi la cui storicità viene negata persino dalla chiesa.
 
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view post Posted on 26/3/2011, 01:02
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CITAZIONE (Perseo87 @ 25/3/2011, 22:21) 
; ma mi pare difficile ipotizzare una vera e propria connessione fra queste isole mitistoriche e il culto di Achille.

grazie davvero tante per tutti i link, wikipedia inglese l'avevo gia letta. i libri mi mancavano.

piccolo commento su questa frase:
a me no, non suona affatto stonato.
Omero non cita il ponto eusino. vi fa però una serie di riferimenti indiretti, nei quali sono frequenti i prestiti dalla saga argonautica ( Esiodo però già cita alcuni toponimi del ponto eusino).

per es. gli stessi Cimmeri a te cari, sono probabilmente un prestito dalle argonautiche. storicamente i cimmeri sono collocati nel mar nero. Ma non solo, la fonte dell'episodio dei lestrigoni, è menzionata nella saga di Giasone e collocata ad est.
Sui cimmeri bisogna ricordare che Omero, li intende sia come popolo fantastico (collocato al di là dell'Oceano) sia come popolo reale. Non c'è probabilmente contraddizione. perchè in alcune fonti di stampo arcaico (mnermo), il ponto eusino è concepito come mare aperto (e così definisce Omero lo stesso ellesponto); fonte supportata da Strabone, il quale racconta di come in antichità, per i greci, il mar nero fosse geograficamente indefinito.

Insomma , nel mito arcaico delle argonautiche il ponto eusino era un Oceano, o meglio ancora, una insenatura dell'oceano. le tavolette di Enkomi retrodatano il mito di giasone all'epoca micenea: contengono alcuni nomi del mito

dunque con l'andare dal tempo, a partire dalla tarda epoca micenea sino alla effettiva colonizzazione di quel mare il mare eusino passa dall'essere un mare aperto, una porta dell'oceano a mare chiuso, definito geograficamente, a colonizzazione compiuta. Durante questo processo di scoperta, e colonizzazione, cambia più volte denominazione. il suo più antico nome, era mare inospitale. diventerà ospitale solo quando sarà colonizzato. il mito di Odisseo (cimmeri, font dei lestrigoni, ecc.) è ricalcato sull'antico mare inospitale come insenatura dell'oceano, come anticamente era il ponto eusino.

Questo per almeno attenuare le tue perplessità. è cmq una singolare coincidenza, che la prima menzione del "ponto eusino" e la prima collocazione di Achille nelle isole dei beati, sia dello stesso autore.Pindaro, se non erro.
 
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view post Posted on 26/3/2011, 10:01
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CITAZIONE (DedaloNur @ 26/3/2011, 01:02) 
con l'andare dal tempo, a partire dalla tarda epoca micenea sino alla effettiva colonizzazione di quel mare il mare eusino passa dall'essere un mare aperto, una porta dell'oceano a mare chiuso, definito geograficamente, a colonizzazione compiuta. Durante questo processo di scoperta, e colonizzazione, cambia più volte denominazione. il suo più antico nome, era mare inospitale. diventerà ospitale solo quando sarà colonizzato. il mito di Odisseo (cimmeri, font dei lestrigoni, ecc.) è ricalcato sull'antico mare inospitale come insenatura dell'oceano, come anticamente era il ponto eusino.

Questo non lo metto in dubbio, Dedalo. Ricordo anche l'articolo di Persée che mi avevi segnalato in proposito: http://www.persee.fr/web/revues/home/presc...1_num_17_2_1940. Però, secondo me, le Isole dei Beati non sono da identificarsi (topograficamente) nell'area del Ponto Eusino, bensì in prossimità delle coste atlantiche dell'Europa (o, molto più probabilmente, dell'Africa). Questo non lo dico per partito preso: ho riletto alcuni passi della Teogonia di Esiodo e del mio (pluricitato) testo di Manfredi, e sento che (pur con qualche minimo e lecito dubbio) la collocazione più probabile di queste isole resta quella più nota (a Occidente).

Secondo me, il problema sta principalmente nel fatto che gli antichi collocavano due terre diverse, ma per natura affini, in due diverse parti del mondo (e questo può aver generato, nel tempo, una certa confusione): la "terra beata" che si trovava a Nord (forse inizialmente nel Ponto Eusino, poi nell'Oceano Settentrionale) era quella degli Iperborei, mentre le Isole del Beati dovevano essere quelle a Occidente. Il destino degli eroi era di finire, dopo il trapasso, nelle Isole dei Beati (o nella pianura d'Elisio), ma non nella terra degli Iperborei (che accoglieva già un suo popolo, sacro ad Apollo). E' in questo senso che non colgo il legame fra la tomba di Achille, il Ponto Eusino e le Isole dei Beati: mi sta bene Achille sepolto in un isolotto del Mar Nero, ma questo non significa dover traslare nel Mar Nero anche le Isole dei Beati.

Io intendevo questo, anche nel primo commento.

CITAZIONE (Perseo87 @ 26/3/2011, 09:46) 
E' in questo senso che non colgo il legame fra la tomba di Achille, il Ponto Eusino e le Isole dei Beati: mi sta bene Achille sepolto in un isolotto del Mar Nero, ma questo non significa dover traslare nel Mar Nero anche le Isole dei Beati.

Ho la sensazione di non esser stato chiarissimo, e di non aver centrato il vero punto del problema: la collocazione che io do delle Isole dei Beati nell'Atlantico non è solo dettata dal fatto che gli antichi le immaginavano "nell'Oceano" (perché, altrimenti, il dubbio che tu poni, sulla "duplicità dell'Oceano" in epoche molto antiche, sarebbe più che lecito); io mi riferisco a indicazioni indirette, di carattere geografico, già presenti in Omero ed Esiodo, che lasciano pochi dubbi (pur, ovviamente, senza dare alcuna certezza) sulla collocazione di queste isole nell'estremo Occidente del mondo.
 
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view post Posted on 26/3/2011, 13:29
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Questo non lo metto in dubbio

bene. bisogna aver fede nella vita.. :P
CITAZIONE (Perseo87 @ 26/3/2011, 10:01) 
ho riletto alcuni passi della Teogonia di Esiodo e del mio (pluricitato) testo di Manfredi, e sento che (pur con qualche minimo e lecito dubbio) la collocazione più probabile di queste isole resta quella più nota (a Occidente).

qui però vedo una contraddizione. Se accettiamo di abbandonare come presupposto di partenza - come devi fare se effettivamente "non hai dubbi" - l'idea di un "mappamondo greco" sempre uguale a se stesso, comprendente, l'età del bronzo, età arcaica, età classica, allora, bisogna cercar di risalire all'immagine geografica più antica (quindi quella dell'età del bronzo) per sapere come poi, le dinamiche espansionistiche greche, modificarono tale immagine. Su questo sarai senz'altro d'accordo.

però poi continui, mi sembra, a ritenere che le colonne furono sempre ubicate nello stretto di gibilterra, e che dunque tale sistemazione rifletta pure la concezione geografica dell'età del bronzo, ho afferrato i tuo pensiero? Io non sono d'accordo nell'assumere questa "immagine" come punto di partenza. dunque devo pensare ad un "ruolo" - diciamo così- del ponto eusino e pure del mar tirreno e sardo. Non c'è scampo. perchè le scoperte geografiche greche avvengono in modo progressivo e dinamico, avanzando, man mano in questi mari, che devono avere conosciuto un periodo "mitico" preesplorazione, semimitico (durante l'esporazione) per poi esser definitivamente acquisiti come conoscenza geografica definita.

Se mi pomgo i questa prospettiva diacronica, per me, diventa praticamente certo (lasciando il solito 0,1% di dubbio residuo) che il ponto eusino fosse un "oceano". che questo oceano dovesse avere un accesso o confine, magari segnato dalle c.d. simplegadi e che esse costituissero le antiche "colonne" (neppure le colonne furono sempre di Eracle, perchè appartennero anche ad Atlante, e suppongo anche a Prometeo, oltre che a Briareo se ben ricordo ).
come detto sopra e come dice meglio l'articolo che ti avevo segnalato...nella prospettiva diacronica, il ponto eusino aveva all'incirca la sistemazione (mitologica) della "parte occidentale" .

Sulla collocazone nell'oceano atlntico delle isole dei beati sei invece stato chiaro. il fatto è che, a conseguenza di quanto ho appena detto sopra, siamo in disaccordo. Io immagino che le primissime isole dei beati sorgesero invece nel mare più rossimo all'ellade ma ancora inesplorato, e che si siano progressivamente trasferite nell'immaginario greco ad occidente, passando dal tirreno-sardo e lasciando dientro di se, e lungo questo percorso Storico, alcune isole sacre (da distinguere dalle isole dei beati...perchè le sacre escono dal mito...e diventano storiche in qualche modo) e le varie ubicazioni delle colonne D'eracle, che tra l'altro, non furono sempre di "eracle" .

proiettare nel passato più risalente, l'ultima immagine geografica, elaborata da Omero ed esiodo, produce uno schiacciamento temporale che ci preclude la conoscenza della geografia ellenica-micenea del bronzo.
CITAZIONE
: la collocazione che io do delle Isole dei Beati nell'Atlantico non è solo dettata dal fatto che gli antichi le immaginavano "nell'Oceano" (

eh qui sta parte del problema. il fatto è che l'espressione "oceano atlantico" più antica, è in Licofrone, nella gerioneide; prma di questa "nuova dizione" probabilmente si parlava solo di oceano, senza caratterizzazione occidentale, per mezzo del titano Atlante. Anzi, se vogliamo fare un parallelo mitologico, ricorderei che Prometeo, in alcune fonti è incatenato ad una "colonna". Quindi il "supplizio" è analogo a quello di Altante, o cmq entrambi sono rapportati all'esistenze di alcune "stelai" La cui funzione confinaria risale all'età del bronzo. Però Promenteo con la sua colonna è sempre ubicato ad oriente, nell'estremità del ponto eusino (vado a braccio fatemi presente se ricordo male..). mai ad occidente. e guarda caso,, come Atlante, anche prometeo, ha ache fare con Eeracle...

insomma, mi pare ci sia una simmetria, del tutto greca..in queste sistemazioni mito-geografiche.
 
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view post Posted on 26/3/2011, 15:47
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CITAZIONE (DedaloNur @ 26/3/2011, 13:29) 
Se accettiamo di abbandonare come presupposto di partenza - come devi fare se effettivamente "non hai dubbi" - l'idea di un "mappamondo greco" sempre uguale a se stesso, comprendente, l'età del bronzo, età arcaica, età classica, allora, bisogna cercar di risalire all'immagine geografica più antica (quindi quella dell'età del bronzo) per sapere come poi, le dinamiche espansionistiche greche, modificarono tale immagine. Su questo sarai senz'altro d'accordo.

D'accordissimo (e anzi, non mi pare di aver mai sostenuto il contrario).

CITAZIONE (DedaloNur @ 26/3/2011, 13:29) 
le scoperte geografiche greche avvengono in modo progressivo e dinamico, avanzando, man mano in questi mari, che devono avere conosciuto un periodo "mitico" preesplorazione, semimitico (durante l'esporazione) per poi esser definitivamente acquisiti come conoscenza geografica definita.

Io immagino che le primissime isole dei beati [...] si siano progressivamente trasferite nell'immaginario greco ad occidente, passando dal tirreno-sardo e lasciando dientro di se, e lungo questo percorso Storico, alcune isole sacre (da distinguere dalle isole dei beati...perchè le sacre escono dal mito...e diventano storiche in qualche modo)

Lo ritengo molto probabile.

CITAZIONE (DedaloNur @ 26/3/2011, 13:29) 
Se mi pomgo i questa prospettiva diacronica, per me, diventa praticamente certo (lasciando il solito 0,1% di dubbio residuo) che il ponto eusino fosse un "oceano". che questo oceano dovesse avere un accesso o confine, magari segnato dalle c.d. simplegadi e che esse costituissero le antiche "colonne" (neppure le colonne furono sempre di Eracle, perchè appartennero anche ad Atlante, e suppongo anche a Prometeo, oltre che a Briareo se ben ricordo ).

l'espressione "oceano atlantico" più antica, è in Licofrone, nella gerioneide; prma di questa "nuova dizione" probabilmente si parlava solo di oceano, senza caratterizzazione occidentale, per mezzo del titano Atlante. Anzi, se vogliamo fare un parallelo mitologico, ricorderei che Prometeo, in alcune fonti è incatenato ad una "colonna". Quindi il "supplizio" è analogo a quello di Altante, o cmq entrambi sono rapportati all'esistenze di alcune "stelai" La cui funzione confinaria risale all'età del bronzo. Però Promenteo con la sua colonna è sempre ubicato ad oriente, nell'estremità del ponto eusino (vado a braccio fatemi presente se ricordo male..). mai ad occidente. e guarda caso,, come Atlante, anche prometeo, ha ache fare con Eeracle...

No. Qui mi pare che tu abbia fatto un po' di confusione con i miti.
Vedo di illustrarti dove, secondo me, stanno i problemi. Innanzitutto, se vuoi fare un paragone fra Atlante e Prometeo, ci sono alcune "corrispondenze geografiche" che non mi tornano: Atlante era immaginato reggere il cielo in prossimità delle Colonne d'Ercole (attuale Gibilterra), mentre Prometeo era decisamente distante dalle Simplegadi. Queste isole, infatti, (se non vado errato io) erano poste all'imboccatura del Ponto Eusino (cioè sul lato occidentale del Mar Nero), mentre Prometeo era stato incatenato sulla montagna più alta del Caucaso (un punto non meglio precisato, compreso fra il versante opposto del Mar Nero e il Mar Caspio); inoltre, mentre alcune fonti narrano dell'incatenamento di Prometeo a una colonna, Atlante non era incatenato a nessun tipo di monumento, ma si limitava a reggere il cielo sulle sue spalle (non a caso, le famose colonne furono poste a Gibilterra da Eracle quando la condanna di Atlante era già in atto, né questo toponimo si riscontra - che io sappia - in Omero o Esiodo). Per questi motivi, non mi sembra di poter riconoscere alcuna chiara simmetria fra i due supplizi.

I punti di riferimento a cui mi richiamavo io sono molto più geografici che mitologici: non è solo una collocazione data dalla presenza o meno di Atlante, ma anche da una serie di indicatori ambientali e metereologici (il soffio dello Zefiro dall'Oceano, il luogo in cui il Sole cede il passo alla Notte etc.).

CITAZIONE (DedaloNur @ 26/3/2011, 13:29) 
proiettare nel passato più risalente, l'ultima immagine geografica, elaborata da Omero ed esiodo, produce uno schiacciamento temporale che ci preclude la conoscenza della geografia ellenica-micenea del bronzo.

Io ho sempre parlato, fino a questo momento, di "Greci", e ho illustrato quali dovevano essere (secondo me) i confini del loro mondo, a partire dall'età del Ferro (perché parto da testi datati all'VIII secolo a.C.). Se per i Micenei (o per gli antichi popoli autoctoni dell'Ellade) i confini fossero stati più o meno ristretti, come questi siano mutati con il passare dei secoli e (soprattutto) se esistessero già tradizioni mitologiche a essi legate, questo non credo, appunto, che ci sia dato saperlo (in particolare, proprio l'assenza di opere letterarie in Grecia, precedenti l'VIII secolo a.C., ci impedisce di conoscere in quale modo le conoscenze geografiche e le tradizioni epiche si siano evolute con il passare dei secoli).
 
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