Molto interessante questo pdf, Usèkar.
Non conoscevo le iconografie di cui si parla al suo interno, e devo dire che, per quanto io non abbia mai approfondito la questione della presenza di donne in ambienti ginnici (greci e magnogreci), non trovo la soluzione proposta nell'articolo tanto lontana dalla realtà. Si tende spesso a dire che la donna greca era emancipata dalla società e priva di diritti, ma ci si dimentica che questa è una grossa, grossissima generalizzazione.
Il termine "Greci" designa un insieme di popoli facenti capo a città-stato, che, per certi aspetti, si differenziavano notevolemente fra loro (non solo nel tempo, ma anche nello spazio). Penso, per esempio, alla diversità della condizione della donna, nel V secolo a.C., in due città come Atene e Gortyna (per farvi un'idea, potete dare un'occhiata a questo:
www.accademiageograficamondiale.com...oli/Gortina.pdf). La Magna Grecia, forse, meriterebbe un discorso ancora a parte; ma, purtroppo, al momento, non sono abbastanza informato sulla questione.
Non escludo, tuttavia, che lo strigile potesse essere uno strumento "polivalente", e che, in ambito magnogreco, fosse associato sia a contesi ginnici che a contesti sacrali (diciamo che, per come la vedo io, l'uno non esclude necessariamente l'altro).
Mi piace anche pensare, per l'ambiente italico in particolare, alla possibilità di un "dono-scambio" fra il maschio e la femmina, magari in prossimità del matrimonio, come suggerisce anche questo testo di L. Ambrosini:
http://books.google.it/books?id=SLaKCYi5ly...20donna&f=false. Uno scambio di oggetti indicativi di un determinato sesso, nel momento in cui i due sessi si preparano a incontrarsi.