Tento un nuovo apporto a questa vecchia discussione (anche se comincio a pensare che l'archeologia canaria decisamente non 'spopoli' in questo forum...).
Proprio stamattina mi sono ritrovato in edicola l'ultimo numero di una ben nota rivista italiana di archeologia (non riporto nome e numero, perché, appunto, è appena uscita), che dedicava un interessante articolo ai Guanci, la popolazione neolitica indigena delle Canarie:
Isole Canarie: una lunga cultura neolitica, di Alberto Pozzi (pp. 62-73).
Nella parte finale dell'articolo, l'autore tratta brevemente della questione delle famose 'piramidi' disseminate per le isole dell'arcipelago. Se ben ricordo, avevamo già affrontato, in una precedente discussione, il problema della datazione di queste strutture, che parevano avere una datazione assai recente: infatti, se già Manfredi aveva sottolineato un'assenza di tali strutture nei resoconti dei primi romani giunti in queste isole, in seguito ad alcuni saggi stratigrafici effettuati dall'Università di La Laguna era emerso che le costruzioni dovessero esser state realizzate nel XIX secolo da contadini locali, nell'ambito di operazioni di terrazzamenti agricoli. Così riporta anche Wikipedia italiana, almeno nel caso delle piramidi di Guimar (
http://it.wikipedia.org/wiki/Piramidi_di_Guimar), mentre la versione inglese presenta un accurato elenco dei materiali rinvenuti al di sotto della struttura (fra cui un sigillo ufficiale del 1848):
http://en.wikipedia.org/wiki/Pyramids_of_G...cal_excavations.
Le piramidi canarie, dunque, dovrebbero essere considerate opere della metà dell'Ottocento. Se non fosse che, proprio a p. 73, Pozzi scrive:
CITAZIONE
Nel suo diario del 1590 l'italiano (naturalizzato spagnolo) Leonardo Torriani ci informa di aver osservato gli aborigeni canari, i Guanci, celebrare riti su questi terrazzi e alla sommità delle piramidi tronche.
Dunque, come coniugare questa testimonianza autoptica di fine XVI secolo con il contrastante dato sollevato dai ricercatori dell'Università di La Laguna? Già negli scorsi anni '90, l'antropologo norvegese Thor Heyerdhal aveva sostenuto che le sei piramidi di Guimar avessero un orientamento astronomico ben preciso, con una rampa rivolta a est, che permetteva l'accesso alla sommità delle strutture, e, in base a ciò, aveva ipotizzato un utilizzo delle stesse a fini di studio astronomico, per monitorare la successione delle stagioni e definire una qualche rudimentale forma di calendario. Le ipotesi di Heyerdahl, anche alla luce dei recenti scavi, sembrano esser state smentite... ma resta il problema della testimonianza di Torriani.
Voi che ne pensate?