Praticamente a tutti i miei coetanei, sin dalla scuola elementare è stato insegnato che "prima di Colombo, in America non si conosceva la ruota", cosicchè questa opinione si è fissata in modo permanente nei ricordi più profondi.
In realtà, l'argomento non è così semplice da poter essere riassunto in queste poche parole.
Poichè credo che, da 50 anni a questa parte, ben poco sia cambiato nella linea di insegnamento di quella che attualmente è detta scuola primaria, forse vale la pena di spendere due parole su un aspetto poco conosciuto dell'America precolombiana: le culture e civiltà, dall'Alaska al Cile, mai svilupparono l'uso della ruota, come invece è stato in Eurasia e Africa a nord del Sahara.
Tuttavia, ciò non vuol dire che la ruota fosse sconosciuta!
Antiche culture, sparse un po' in tutta l'America, non solo conoscevano la ruota, ma hanno fatto uso di essa in vari modi.
Che cosa è una ruota?
Cito dal Vocabolario dell'Enciclopedia Treccani
www.treccani.it/vocabolario/ruota/Ruota.
Organo meccanico a forma di disco, che può ruotare attorno a un asse passante per il suo centro e contemporaneamente, in taluni casi, spostarsi in direzione perpendicolare all’asse di rotazioneIn realtà, quella della Treccani è una definizione che si adatta particolarmente alle ruote dei veicoli, ma non a tutte le ruote.
Infatti, a cosa serve la ruota?
Sembra che l'invenzione della ruota sia stata opera dei Sumeri, che la utilizzarono per realizzare il tornio da vasaio almeno a partire dal V millennio a.C.
Il tornio da vasaio è costituito da due dischi, fissati nel loro centro alle estremità di un asse il quale ruota su un perno a sua volta poggiante su una pietra.
Dunque, in questo caso, i dischi sono fissati sull'asse ed è questo a ruotare, trascinando nel moto rotatorio i dischi.
In realtà, la ruota ha probabilmente più inventori, in periodi, zone e per scopi diversi, a parte il tornio da vasaio dei Sumeri.
L'uso che viene praticamente subito in mente è quello di un mezzo atto a facilitare lo spostamento di un veicolo.
In questo senso, quasi certamente, fu una evoluzione del tronco ligneo posto sotto i pattini delle slitte da traino al fine di trasformare il moto di scivolamento in moto di rotolamento, per ridurre l'attrito.
Le slitte da traino erano utilizzate in particolar modo dalle popolazioni mesopotamiche, dagli abitanti del Bassopiano Sarmatico e da quelli delle steppe dell'Asia Centrale, zone in cui fu disponibile il traino per mezzo di buoi a partire sicuramente dal VI millennio a.C., quando questi animali vennero addomesticati.
Il perchè dell'utilizzo di tale sistema di trasporto dei carichi è evidente: grandi pianure erbose, steppose o desertiche, praticamente prive di ostacoli (boschi, foreste etc.) e di rilievi significativi, pianure nelle quali il traino di una slitta da parte di animali potenti e resistenti, quali i buoi, era abbastanza agevole anche nella più totale assenza di piste tracciate.
Dal tronco posto sotto i pattini alla ruota collegata al piano di carico occorrono diversi passaggi, perchè è necessario 'inventare' l'assale a perno, cosa che non si sa quando, dove e come sia avvenuta.
Probabilmente, l'osservazione di come lavora il tornio da vasaio sarà stata di aiuto e forse le prime ruote fissate alle slitte erano simili ai dischi fissati all'asse ed era quest'ultimo a ruotare. Il tutto sembra testimoniato già attorno al 3500 a.C. in Mesopotamia.
ll principio della ruota come mezzo tecnico per agevolare il traino di veicoli era noto agli americani antichi, o per meglio dire, era noto ad alcune culture dell'America precolombiana.
Ce lo testimoniano chiaramente un bel po' di reperti archeologici, provenienti quasi tutti dal Messico centro-orientale (vedi
www.precolumbianwheels.com/Tula&wheeled_animal_effigies.pdf), databili anche al I sec. d.C.
Si tratta di piccole figure di animali in legno, terracotta o pietra, montati su ruote (vedi
www.precolumbianwheels.com/ e
www.precolumbianwheels.com/WHEELED%20TOYS%20IN%20MEXICO.pdf).
Questi reperti sono stati etichettati, sin dal primo ritrovamento avvenuto nella seconda metà del XIX sec., come 'giocattoli ruotati'. In realtà non si sa con certezza quale fosse il loro uso, ne discuterò più avanti.
Atteso quindi che questa tecnologia era conosciuta da diverse culture dell'antica America, la domanda che chiede risposta è: perché non è stata utilizzata per la realizzazione di veicoli da trasporto?
Risposte certe non ce ne sono, ma tentativi 'speculativi' di risposta ce ne sono parecchi, nessuno dei quali totalmente convincente.
La risposta più convincente è abbastanza articolata.
Anzitutto, bisogna considerare che nelle Americhe i grandi animali domesticabili adatti al traino si erano già estinti subito dopo la fine dell'ultima glaciazione (paradossalmente, il cavallo ebbe origine nell'America settentrionale, ed è possibile che vi si sia estinto a causa della caccia che subì da parte degli umani).
L'unico animale domestico disponibile era il llama, ma questo camelide vive ad alta quota, sulle Ande e può trasportare carichi modesti (dai 30 ai 60 kg) e quindi non è adatto al traino (quando si supera il carico da esso considerato sopportabile, si accuccia e rifiuta di muoversi, arrivando a sputare addosso al conducente i rigurgiti acidi del primo dei suoi 3 stomaci).
Per quanto riguarda il traino 'umano', gli amerindi precolombiani preferirono sempre caricare tutto su spalle e schiena, distribuendo il peso anche mediante l'uso di una larga fettuccia passante per la fronte.
L'uso di slitte è attestato solo per il traino dei grandi monoliti utilizzati per le costruzioni ciclopiche in Perù, traino realizzato mediante l'utilizzo di un gran numero di uomini, come probabilmente avvenne anche per la costruzione delle piramidi egizie.
In secondo luogo, far ruotare un disco su un asse posto sotto un pianale da carico richiede accorgimenti tecnici non sempre realizzabili.
Il problema dell'usura di assale e disco nella zona di contatto è il più grave. Può essere risolto solamente mediante l'applicazione di parti in metallo, correttamente lubrificate.
E' vero che ci sono a disposizione, nelle foreste equatoriali americane, legni molto resistenti e duri, ma l'attrito tenderebbe comunque a surriscaldare il punto di contatto con pericolo di incendio delle parti.
Ora, la tecnologia dei metalli da parte degli amerindi fu sempre elementare, si limitò al trattamento di oro, rame e loro leghe, solo in Perù si riusci a produrre, in tempi relativamente moderni, bronzo di scarsa qualità.
Infine, forse gli amerindi non hanno mai visto la necessità di sviluppare l'uso della ruota: con una forza lavoro abbondante, costituita da esseri umani, in tutta l'antica America, e senza grandi animali da tiro, i veicoli a ruote sarebbe stati tutto sommato inutili.
In termini pratici, per un uomo è più facile il trasporto di merci 'a spalle', che trainare beni e carro, se il terreno non è adatto. E dato che gli unici veri collegamenti stradali furono quelli del Tahuantinsuyo ('le quattro parti del mondo' come gli Incas chiamavano il loro impero), essendo le strade Maya molto brevi, è facile concludere che probabilmente gli amerindi mai videro la necessità e il vantaggio di trasportare beni con slitte, dal cui uso sarebbe poi potuto nascere quello della ruota.
Altre ipotesi formulate sono meno convincenti oppure necessitano di prove che al momento non abbiamo.
Si è ipotizzato, per esempio, che vi fossero tabù e/o divieti religiosi, che la ruota fosse considerata un oggetto sacro o che fosse comunque vietata per motivi per così dire politici (avrebbe liberato troppa manodopera impegnata nelle colossali costruzioni di piramidi e quant'altro).
Purtroppo, non abbiamo testimonianze nè scritte nè nella tradizione orale degli indigeni che possano avvalorare queste ipotesi.
L'ultima, poi, potrebbe essere vera solo per le popolazioni che vivevano in aggregati molto organizzati e politicamente strutturati in maniera fortemente piramidale, come Maya, Quechua (l'Inca era il loro re), Aztechi, ma non avrebbe valore per gli indigeni delle grandi pianure del nord America.
Si è ipotizzato addirittura che i produttori dei 'giocattoli ruotati' abbiano avuto delle difficoltà 'mentali' nel passare da 'modellino' a oggetto su scala utile.
Oppure che sia stato impossibile, per quelle società, produrre oggetti in serie, anche piccola: un assale con ruote, per funzionare, ha bisogno che le ruote siano 'uguali'.
In effetti, questa sembra già una ipotesi un po' più convincente, visto che la produzione 'in serie' si limitò a vasi, bottiglie e statuette in terracotta prodotte con l'uso di stampi.
A cosa servivano gli oggetti detti 'giocattoli con ruote'?
Al tempo della conquista spagnola del Messico, zona in cui più numerosi sono stati i rinvenimenti di oggetti precolombiani dotati di ruote, questi oggetti non venivano più prodotti (il più recente rinvenuto è datato attorno al 1250 d.C.).
Pertanto, non abbiamo notizie etnostoriche che ci possano indicare quale fosse l'uso che si faceva di questi oggetti.
Non giova nemmeno il fatto che buona parte di questi oggetti, tra cui quasi tutti gli esemplari più belli, non è stata rinvenuta durante scavi condotti da archeologi e dunque manca della corretta documentazione e contestualizzazione.
Quello che pare certo, a giudicare dagli esemplari correttamente contestualizzati, è che non fossero dei giocattoli, come inizialmente si era supposto.
Alcuni esemplari sono stati rinvenuti in cache dedicatori inseriti in monticoli (mounds), contesto che nulla sembra aver a vedere con l'utilizzazione come giocattoli per bambini.
Anche perchè gli animali raffigurati hanno tutti un'alta valenza simbolica nelle credenze magico-religiose degli amerindi del Mesoamerica: si tratta di cani, giaguari, cervi, coccodrilli, tutti animali che hanno forti connotazioni simboliche e ideologiche, associati al mondo soprannaturale, anche perchè molti di essi mostrano di essere starti dipinti con colori dall'alto valore simbolico (giallo, rosso e blu).
Nessuno di questi oggetti sino ad oggi è stato trovato all'interno di spazi 'templari', ma alcuni sono stati rinvenuti in zone giudicate di normale edilizia abitativa, il che porta a pensare che fossero oggetti utilizzati in rituali e culti familiari, forse divinità protettrici della casa e della famiglia.
Il fatto che alcune figurine di cani fossero dipinte di giallo, suggerisce che fossero legate al culto dei defunti, visto che il cane giallo, per la cultura Azteca, era il fedele compagno dei defunti nel loro viaggio nell'inframondo.
Vedi pag. 243 di
www.precolumbianwheels.com/Tula&wheeled_animal_effigies.pdf