Ostraka - Forum di archeologia

I popoli dell'America precolombiana conoscevano la ruota?

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view post Posted on 11/6/2011, 19:27
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Praticamente a tutti i miei coetanei, sin dalla scuola elementare è stato insegnato che "prima di Colombo, in America non si conosceva la ruota", cosicchè questa opinione si è fissata in modo permanente nei ricordi più profondi.
In realtà, l'argomento non è così semplice da poter essere riassunto in queste poche parole.
Poichè credo che, da 50 anni a questa parte, ben poco sia cambiato nella linea di insegnamento di quella che attualmente è detta scuola primaria, forse vale la pena di spendere due parole su un aspetto poco conosciuto dell'America precolombiana: le culture e civiltà, dall'Alaska al Cile, mai svilupparono l'uso della ruota, come invece è stato in Eurasia e Africa a nord del Sahara.
Tuttavia, ciò non vuol dire che la ruota fosse sconosciuta!
Antiche culture, sparse un po' in tutta l'America, non solo conoscevano la ruota, ma hanno fatto uso di essa in vari modi.

Che cosa è una ruota?
Cito dal Vocabolario dell'Enciclopedia Treccani www.treccani.it/vocabolario/ruota/
Ruota. Organo meccanico a forma di disco, che può ruotare attorno a un asse passante per il suo centro e contemporaneamente, in taluni casi, spostarsi in direzione perpendicolare all’asse di rotazione

In realtà, quella della Treccani è una definizione che si adatta particolarmente alle ruote dei veicoli, ma non a tutte le ruote.

Infatti, a cosa serve la ruota?
Sembra che l'invenzione della ruota sia stata opera dei Sumeri, che la utilizzarono per realizzare il tornio da vasaio almeno a partire dal V millennio a.C.
Il tornio da vasaio è costituito da due dischi, fissati nel loro centro alle estremità di un asse il quale ruota su un perno a sua volta poggiante su una pietra.
Dunque, in questo caso, i dischi sono fissati sull'asse ed è questo a ruotare, trascinando nel moto rotatorio i dischi.

In realtà, la ruota ha probabilmente più inventori, in periodi, zone e per scopi diversi, a parte il tornio da vasaio dei Sumeri.
L'uso che viene praticamente subito in mente è quello di un mezzo atto a facilitare lo spostamento di un veicolo.
In questo senso, quasi certamente, fu una evoluzione del tronco ligneo posto sotto i pattini delle slitte da traino al fine di trasformare il moto di scivolamento in moto di rotolamento, per ridurre l'attrito.
Le slitte da traino erano utilizzate in particolar modo dalle popolazioni mesopotamiche, dagli abitanti del Bassopiano Sarmatico e da quelli delle steppe dell'Asia Centrale, zone in cui fu disponibile il traino per mezzo di buoi a partire sicuramente dal VI millennio a.C., quando questi animali vennero addomesticati.
Il perchè dell'utilizzo di tale sistema di trasporto dei carichi è evidente: grandi pianure erbose, steppose o desertiche, praticamente prive di ostacoli (boschi, foreste etc.) e di rilievi significativi, pianure nelle quali il traino di una slitta da parte di animali potenti e resistenti, quali i buoi, era abbastanza agevole anche nella più totale assenza di piste tracciate.
Dal tronco posto sotto i pattini alla ruota collegata al piano di carico occorrono diversi passaggi, perchè è necessario 'inventare' l'assale a perno, cosa che non si sa quando, dove e come sia avvenuta.
Probabilmente, l'osservazione di come lavora il tornio da vasaio sarà stata di aiuto e forse le prime ruote fissate alle slitte erano simili ai dischi fissati all'asse ed era quest'ultimo a ruotare. Il tutto sembra testimoniato già attorno al 3500 a.C. in Mesopotamia.

ll principio della ruota come mezzo tecnico per agevolare il traino di veicoli era noto agli americani antichi, o per meglio dire, era noto ad alcune culture dell'America precolombiana.
Ce lo testimoniano chiaramente un bel po' di reperti archeologici, provenienti quasi tutti dal Messico centro-orientale (vedi www.precolumbianwheels.com/Tula&wheeled_animal_effigies.pdf), databili anche al I sec. d.C.
Si tratta di piccole figure di animali in legno, terracotta o pietra, montati su ruote (vedi www.precolumbianwheels.com/ e www.precolumbianwheels.com/WHEELED%20TOYS%20IN%20MEXICO.pdf).
Questi reperti sono stati etichettati, sin dal primo ritrovamento avvenuto nella seconda metà del XIX sec., come 'giocattoli ruotati'. In realtà non si sa con certezza quale fosse il loro uso, ne discuterò più avanti.
Atteso quindi che questa tecnologia era conosciuta da diverse culture dell'antica America, la domanda che chiede risposta è: perché non è stata utilizzata per la realizzazione di veicoli da trasporto?
Risposte certe non ce ne sono, ma tentativi 'speculativi' di risposta ce ne sono parecchi, nessuno dei quali totalmente convincente.

La risposta più convincente è abbastanza articolata.
Anzitutto, bisogna considerare che nelle Americhe i grandi animali domesticabili adatti al traino si erano già estinti subito dopo la fine dell'ultima glaciazione (paradossalmente, il cavallo ebbe origine nell'America settentrionale, ed è possibile che vi si sia estinto a causa della caccia che subì da parte degli umani).
L'unico animale domestico disponibile era il llama, ma questo camelide vive ad alta quota, sulle Ande e può trasportare carichi modesti (dai 30 ai 60 kg) e quindi non è adatto al traino (quando si supera il carico da esso considerato sopportabile, si accuccia e rifiuta di muoversi, arrivando a sputare addosso al conducente i rigurgiti acidi del primo dei suoi 3 stomaci).
Per quanto riguarda il traino 'umano', gli amerindi precolombiani preferirono sempre caricare tutto su spalle e schiena, distribuendo il peso anche mediante l'uso di una larga fettuccia passante per la fronte.
L'uso di slitte è attestato solo per il traino dei grandi monoliti utilizzati per le costruzioni ciclopiche in Perù, traino realizzato mediante l'utilizzo di un gran numero di uomini, come probabilmente avvenne anche per la costruzione delle piramidi egizie.
In secondo luogo, far ruotare un disco su un asse posto sotto un pianale da carico richiede accorgimenti tecnici non sempre realizzabili.
Il problema dell'usura di assale e disco nella zona di contatto è il più grave. Può essere risolto solamente mediante l'applicazione di parti in metallo, correttamente lubrificate.
E' vero che ci sono a disposizione, nelle foreste equatoriali americane, legni molto resistenti e duri, ma l'attrito tenderebbe comunque a surriscaldare il punto di contatto con pericolo di incendio delle parti.
Ora, la tecnologia dei metalli da parte degli amerindi fu sempre elementare, si limitò al trattamento di oro, rame e loro leghe, solo in Perù si riusci a produrre, in tempi relativamente moderni, bronzo di scarsa qualità.
Infine, forse gli amerindi non hanno mai visto la necessità di sviluppare l'uso della ruota: con una forza lavoro abbondante, costituita da esseri umani, in tutta l'antica America, e senza grandi animali da tiro, i veicoli a ruote sarebbe stati tutto sommato inutili.
In termini pratici, per un uomo è più facile il trasporto di merci 'a spalle', che trainare beni e carro, se il terreno non è adatto. E dato che gli unici veri collegamenti stradali furono quelli del Tahuantinsuyo ('le quattro parti del mondo' come gli Incas chiamavano il loro impero), essendo le strade Maya molto brevi, è facile concludere che probabilmente gli amerindi mai videro la necessità e il vantaggio di trasportare beni con slitte, dal cui uso sarebbe poi potuto nascere quello della ruota.

Altre ipotesi formulate sono meno convincenti oppure necessitano di prove che al momento non abbiamo.
Si è ipotizzato, per esempio, che vi fossero tabù e/o divieti religiosi, che la ruota fosse considerata un oggetto sacro o che fosse comunque vietata per motivi per così dire politici (avrebbe liberato troppa manodopera impegnata nelle colossali costruzioni di piramidi e quant'altro).
Purtroppo, non abbiamo testimonianze nè scritte nè nella tradizione orale degli indigeni che possano avvalorare queste ipotesi.
L'ultima, poi, potrebbe essere vera solo per le popolazioni che vivevano in aggregati molto organizzati e politicamente strutturati in maniera fortemente piramidale, come Maya, Quechua (l'Inca era il loro re), Aztechi, ma non avrebbe valore per gli indigeni delle grandi pianure del nord America.
Si è ipotizzato addirittura che i produttori dei 'giocattoli ruotati' abbiano avuto delle difficoltà 'mentali' nel passare da 'modellino' a oggetto su scala utile.
Oppure che sia stato impossibile, per quelle società, produrre oggetti in serie, anche piccola: un assale con ruote, per funzionare, ha bisogno che le ruote siano 'uguali'.
In effetti, questa sembra già una ipotesi un po' più convincente, visto che la produzione 'in serie' si limitò a vasi, bottiglie e statuette in terracotta prodotte con l'uso di stampi.



A cosa servivano gli oggetti detti 'giocattoli con ruote'?
Al tempo della conquista spagnola del Messico, zona in cui più numerosi sono stati i rinvenimenti di oggetti precolombiani dotati di ruote, questi oggetti non venivano più prodotti (il più recente rinvenuto è datato attorno al 1250 d.C.).
Pertanto, non abbiamo notizie etnostoriche che ci possano indicare quale fosse l'uso che si faceva di questi oggetti.
Non giova nemmeno il fatto che buona parte di questi oggetti, tra cui quasi tutti gli esemplari più belli, non è stata rinvenuta durante scavi condotti da archeologi e dunque manca della corretta documentazione e contestualizzazione.
Quello che pare certo, a giudicare dagli esemplari correttamente contestualizzati, è che non fossero dei giocattoli, come inizialmente si era supposto.
Alcuni esemplari sono stati rinvenuti in cache dedicatori inseriti in monticoli (mounds), contesto che nulla sembra aver a vedere con l'utilizzazione come giocattoli per bambini.
Anche perchè gli animali raffigurati hanno tutti un'alta valenza simbolica nelle credenze magico-religiose degli amerindi del Mesoamerica: si tratta di cani, giaguari, cervi, coccodrilli, tutti animali che hanno forti connotazioni simboliche e ideologiche, associati al mondo soprannaturale, anche perchè molti di essi mostrano di essere starti dipinti con colori dall'alto valore simbolico (giallo, rosso e blu).
Nessuno di questi oggetti sino ad oggi è stato trovato all'interno di spazi 'templari', ma alcuni sono stati rinvenuti in zone giudicate di normale edilizia abitativa, il che porta a pensare che fossero oggetti utilizzati in rituali e culti familiari, forse divinità protettrici della casa e della famiglia.
Il fatto che alcune figurine di cani fossero dipinte di giallo, suggerisce che fossero legate al culto dei defunti, visto che il cane giallo, per la cultura Azteca, era il fedele compagno dei defunti nel loro viaggio nell'inframondo.
Vedi pag. 243 di www.precolumbianwheels.com/Tula&wheeled_animal_effigies.pdf
 
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view post Posted on 11/6/2011, 20:05
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Alcune considerazioni buttate giù alla buona:

Le popolazioni precolombiane conoscevano la ruota da vasaio?

Una buona parte dei recipienti precolombiani è di tipo antropomorfo o comunque non sembrano derivare da solidi di rotazione.

Resta ancora aperta la questione se, come sie era detto in un'altra discussione, venissero usati strumanti a rotazione per la lavorazione della giadeite o forse anche di altri materiali.

Le grandi praterie dell'America settentrionale si sarebebro prestate certo più delle zone andine ed amazzoniche e a quelle coperte da forsete all'uso della ruota. Ma lì mancavano totalmente gli animali sia da soma che da traino.
 
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view post Posted on 12/6/2011, 07:30
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (dceg @ 11/6/2011, 21:05) 
Le popolazioni precolombiane conoscevano la ruota da vasaio?

No, gli unici usi attestati di ruote e dischi sono quelli illustrati in www.precolumbianwheels.com e quindi figurine dotate di ruote, dischi di metallo (oro e tumbaga) per decorazione corporea oppure teste d'ascia discoidi con tacche per aumentare il potere di offesa.

CITAZIONE
Una buona parte dei recipienti precolombiani è di tipo antropomorfo o comunque non sembrano derivare da solidi di rotazione.

Appunto, ci sono solo esempi del massiccio ricorso a stampi per quanto riguarda le bottiglie della cultura peruviana Moche, che sono pure antropomorfe ma a volte risultano prodotte in grande serie (nella tomba del signore di Sipàn se ne sono trovate alcune decine tutte uguali), e le statuette dette 'faccia sorridente' della cultura messicana Veracruz.


CITAZIONE
Resta ancora aperta la questione se, come sie era detto in un'altra discussione, venissero usati strumanti a rotazione per la lavorazione della giadeite o forse anche di altri materiali.

Per quanto se ne sa, ancora una volta la risposta è negativa. La questione era rimasta aperta solo in questo senso, cioè appunto 'per quanto se ne sa'.
L'ipotesi che i blocchi grezzi di giadeite venissero inizialmente tagliati usando un filo continuo svolto e avvolto attraverso dei rotismi viene scartata dagli studiosi perchè fin'ora non abbiamo reperti che possano avvalorare questa ipotesi.
Dato che più di una officina o supposta tale è stata indagata e sono state rinvenute solo tracce di lavorazione mediante strumenti litici (punte di trapano, affilatoi, lame...) si tende a scartare l'uso di rotismi anche nella lavorazione della giadeite.
Però il moto rotatorio era sicuramente conosciuto: l'uso di strumenti rotatori, come il trapano ad archetto e quello a pompa, è attestato con certezza.

CITAZIONE
Le grandi praterie dell'America settentrionale si sarebebro prestate certo più delle zone andine ed amazzoniche e a quelle coperte da forsete all'uso della ruota. Ma lì mancavano totalmente gli animali sia da soma che da traino.

Certo, quello che osservavo è che l'ipotesi che i presunti motivi 'politici' che impedirono lo sviluppo di mezzi di trasporto dotati di ruote sono legati ad un tipo di società che gli amerindi delle praterie non conobbero.
Di conseguenza, è una ipotesi che potrebbe valere solo per le culture che svilupparono società dove il controllo della forza lavoro era centralizzato, ipotesi che non può essere estesa a tutte le culture dell'America precolombiana.
Per gli amerindi delle praterie, valgono maggiormente le altre ipotesi (mancanza di animali da tiro e maggior facilità di trasporto diretto del carico che non traino umano di slitta+carico).
 
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view post Posted on 13/12/2014, 08:58
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Il sito www.precolumbian.com è stato chiuso e con esso anche tutti i suoi figli, tra cui precolumbianwheels.
Di conseguenza, tutti gli indirizzi relativi non funzionano più.
Si possono comunque rintracciare immagini relative ai reperti digitando sul motore di ricerca la frase "precolumbina mexican wheeled toys", in risposta si ottengono un sacco di indirizzi, i più interessanti dei quali sono

per le immagini
https://www.google.it/search?q=precolumbia...biw=959&bih=639

per articoli di approfondimento
www.atoda.com/amerindian/wheel.php
http://www.famsi.org/aztlan/uploads/Tula&w...al_effigies.pdf
 
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view post Posted on 25/10/2019, 08:25
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Purtoppo, anche www.atoda.com/amerindian/wheel.php ha cessato di funzionare...

Tuttavia, di recente è stato pubblicato questo filmato, girato dentro il Museo di Antropologia di Città del Messico
www.facebook.com/elespejohumeante/videos/3278828132165173/
 
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view post Posted on 6/2/2024, 13:52
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Traduco dallo spagnolo l'incipit di una pubblicazione del dr. Javier Urcid, archeologo e antropologo, titolare della cattedra del Programma di Studi Latino Americani della Università di Brandeis a Waltham, Massachussets, che ha dedicato la sua vita a studiare le culture precolombiane dell'America Latina, in particolare quelle della Mesoamerica

<< Negli ambienti degli specialisti (e anche dei non specialisti) persiste la domanda sul perché la ruota non sia stata "inventata" in Mesoamerica, domanda che presuppone implicitamente due idee molto dannose:
1) che i cambiamenti tecnologici siano parte di uno sviluppo incrementale e unilineare dell'intelletto umano separato da un contesto sociale, politico ed economico;
2) che il concetto alla base dell'uso della ruota è applicabile solo alle tecnologie di trasporto meccanizzate o motorizzate.
Pertanto, l’assenza di mezzi di trasporto mobili (nella Mesoamerica, ndt) in epoca preispanica viene utilizzata per confrontare paternalisticamente le conquiste di varie civiltà, perpetuando così una prospettiva occidentale e colonialista nello studio delle antiche culture mesoamericane.>>

L'articolo completo si trova qui
www.mexicolore.co.uk/aztecs/home/e...-en-mesoamerica

Dato che è in spagnolo, sono a disposizione per chiarimenti in merito.
Peraltro è disponibile anche in lingua inglese, qui
www.mexicolore.co.uk/aztecs/home/t...ent-mesoamerica


Al termine dell'articolo succitato è elencata una ricca bibliografia.
Un importante articolo citato, risalente ancora al 1946, a firma del grande archeologo messicano Alfonso Caso con il contributo di altri importanti archeologi del tempo e dal titolo ¿Conocieron la Rueda los Indígenas Mesoamericanos? è consultabile alle pp. 193 - 207 della rivista Cuadernos Americanos, Año V (1), scaricabile qui
www.cervantesvirtual.com/portales/...de-1946-923436/

Visto che alcuni dei siti raggiungibili quando ho scritto i primi interventi non sono oggi più disponibili e giusto per avere una idea dell'argomento, pubblico le foto di 6 oggetti di epoca precolombiana, con relativa didascalia, rinvenuti in Messico e citati nell''articolo del dr. Urcid

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a- fischietto a forma di cane, dal sito di Tres Zapotes, stato messicano di Vercruz;
b- fischietto a forma di cane, dal sito di Pavón, Pánuco, stato messicano di Vercruz;
c- fischietto a forma di scimmia, origine sconosciuta, Milwaukee Public Museum;
d- statuetta a forma di alligatore, probabilmente dal sito Ignacio de la Llave, stato messicano di Veracruz, National Museum of the American Indian, Smithsonian Institution;
e- due viste di un vaso con resti scheletrici semicombusti di bambino, accompagnati da due piattini e tre fischietti a forma di giaguaro in origine montati sulle ruote che si intravedono tra le ceneri sul fondo, dal sito di El Zapotal, stato messicano di Veracruz. Museo di Antropologia di Xalapa, Veracruz.

Edited by Usékar - 6/2/2024, 14:12
 
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view post Posted on 8/2/2024, 22:27
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Mi sono spesso chiesto quanto la conformazione del territorio e la sua vegetazione possano influenzare l‘uso della ruota, non la scoperta, dato che in America era, come anche mostrano le immagini che hai inserito, conosciuta. Zone montuose con pendii molto ripidi, zone di fitta foresta, per non parlare di quelle con entrambe le caratteristiche, sono poco adatte a veicoli muniti di ruote; inoltre essi sono efficienti solo quando siano disponibili animali addomesticati adatti al traino, particolarmente cavalli e bovini, mentre i camelidi, sia quelli asiatici che quelli americani sono poco adatti a questo scopo. Infatti la ruota pare essersi sviluppata nelle zone pianeggianti asiatiche dove era stato addomesticato il cavallo. Nelle pianure nordamericane mancavano gli animali da traino, pur essendo il terreno più adatto all‘uso della ruota.
 
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view post Posted on 9/2/2024, 06:42
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Si tratta di un interrogativo che difficilmente potrà trovare risposta, perché gli ambienti che si possono riscontrare nelle Americhe sono i più disparati, anche se è vero che non esistevano animali adatti al traino: il cavallo o meglio un suo antenato presente in America del nord era già estinto almeno 10mila anni fa, si pensa a causa della caccia troppo intensa.
Da notare che i progenitori dell'attuale cavallo domesticato "nacquero" nell'America settentrionale qualche milione di anni fa e solo verso la fine del Pleistocene migrarono nell'Eurasia.

Il bisonte non era domesticabile e i camelidi presenti solo nell'America meridionale non sono mai stati domesticati del tutto: il lama peruviano è l'unico che è stato possibile adattare al trasporto someggiato ma non sopporta carichi pesanti più di 30 kg e non è mai stato adattato al tiro, anche se vaste pianure non forestate e abitate sin da tempi remoti esistono lungo la costa del Pacifico del continente sudamericano, per non palare delle grandi pianure erbose della pampa argentina.
Non abbiamo notizie tantomeno prove circa il fatto che siano stati fatti esperimenti in tal senso, tuttavia credo che quei camelidi perlomeno quelli attualmente presenti siano animali che vivono solo in montagna e non possano adattarsi al clima caldo e secco delle pianure costiere che si estendono lungo la costa peruviana e parte di quella cilena, mentre nelle pianure argentine mi pare siano presenti solo camelidi di piccola taglia, forse il solo guanaco: sono animali della taglia di un capriolo, molto snelli, poco pesanti e veloci, non adatti al tiro né al trasporto someggiato.

Detto questo, ci si aspetterebbe che almeno in zona Maya potesse essere stato sviluppato il carretto a traino umano, dato che costruirono le sacbeob, plurale di sacbe che significa strada bianca.
Erano strade molto larghe, anche 10mt, sopraelevate e in alcuni casi lunghe un centinaio di km, con una superficie piatta e lisciato con calce bianca, adatte quindi al transito ruotato ma non c'è tratta di questo utilizzo.
Ne rimangono lunghi tratti allo stato di rovine: si pensa che fossero strade cerimoniali e/o utilizzate per il trasporto umano di merci, a piedi, utilizzando larghe corregge di cuoio per fissare il carico sulla schiena e sempre fatte passare anche sulla fronte.
Probabilmente ce n'erano in tutto il Messico, ne abbiamo testimonianza nei codici pittografici aztechi , anche se di queste non restano quasi testimonianze archeologiche.

Gli Incas costruirono lunghissime strade che attraversavano il loro impero in lungo e in largo, dall'Ecuador al nord del Cile: erano lastricate a pietra e percorse a piedi dai veloci messaggeri appositamente addestrati e allenati, per i quali esistevano anche apposite stazioni di cambio e sosta, ma pare fossero utilizzate solo per comunicazioni ad uso imperiale e non per il trasporto di carichi, né a piedi né someggiati.
Non sono mai riuscito a capire come si svolgese il traffico commerciale nell'impero incaico, penso esistesse anche un altro tipo di strade, probabilmente in terra battuta e utilizzate per questo scopo con il tipo di trasporto umano che ho illustrato in precedenza: essendo i terra battuta ed essendo state abbandonate dopo la "conquista" di esse si deve essere perduta traccia.
 
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view post Posted on 9/2/2024, 08:38
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Anche l‘altro continente dove non ci sono animali adatti al traino, l‘Australia, non conosce veicoli muniti di ruote.
 
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Vero ma in Australia che io sappia manco c'erano strade...

Così si trasportavano le merci nella Mesoamerica

https://i0.wp.com/crono.news/wp-content/up...770%2C513&ssl=1

https://i0.wp.com/crono.news/wp-content/up...jpg?w=700&ssl=1

è un sistema utilizzato ancor oggi in ambito rurale

https://c8.alamy.com/compes/apbj12/portero...asia-apbj12.jpg
 
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view post Posted on 9/2/2024, 12:11
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Ci vorrebbe un ortopedico per rispondere alla domanda se il sistema di sorreggere il peso sulla schiena passando una cinghia o fascia sulla fronte - sistema credo usato non solo in Mesoamerica - presenti vantaggi o svantaggi rispetto a quello in uso, tanto per fare un esempio, di sostenere il carico con due cinghie passanti sulle spalle, cioè il Rucksack, lo zaino, la gerla, tipica ad esempio della Carnia, o altri sistemi simili utilizzati anche nelle zone alpine ed oggi divenuti anche accessori di moda.
 
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view post Posted on 9/2/2024, 14:04
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La gerla si utilizza anche in Alto Adige - Südtirol: la mia infanzia è colma di ricordi delle felici e spensierate estati passate costassù, sulle montagne sopra Bressanone - Brixen, andando, con i miei coetanei del paesino di forse 150 anime nel quale soggiornavo, per il bosco alla raccolta di pigne e rametti, spesso trainando anche il tipico carrettino di legno di cui non ricordo il nome.
E qualcuno aveva i piedi scalzi e tutti, me compreso, le lederhosen.

La gerla non aveva le ruote, il carrettino sì, quindi non eravamo nella Mesoamerica... o sbaglio? :rolleyes: :XD: :XD: :XD:
 
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view post Posted on 9/2/2024, 14:28
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In tedesco, ma non so se anche in Südtirol, il carretto a quattro ruote di quel tipo si chiama Bollerwagen, con riferimento al rumore che le ruote di legno cerchiate di ferro producono su di un selciato sconnesso.

Be‘ piuttosto Mitteleuropa che Mesoamerica!
 
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view post Posted on 9/2/2024, 16:04
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Sono passati molti anni da quando me ne andavo per i boschi con i futuri Schützen, sinceramente non ricordo come chiamassero il carretto :unsure:

Benché a scuola si insegni la corretta lingua germanica, tutti parlano un dialetto che è abbastanza diverso dal tedesco: tanto per dare un esempio l'inizio della conta, vale a dire uno, due, in tedesco è eins, zwei, in Altro Adige è oan, zwo...
 
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view post Posted on 9/2/2024, 17:46
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Non è diverso dal tedesco, non è tedesco, ma un dialetto austro-bavarese. Ancora maggior differenze hanno le parlate delle zone linguistiche isolate, come Sauris in Friuli, o quelle dei Cimbri, ma ve ne sono anche altre.

Inoltre si dice che nulla divida Austriaci e Tedeschi più che la lingua comune.
 
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