Ostraka - Forum di archeologia

Germania: tomba intatta di una principessa Celtica

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view post Posted on 27/6/2011, 16:37
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Nel libro che ho citato ci sono interessanti considerazioni sule vie di penetrazione dei commerci, e quindi dela cultura dal mediterraneo nelle aree celtiche e sui mutamenti dovuti a nuove situazioni geopolitiche. Sarò però a casa appena la settimana prossima e potrò quindi allora controllare e riferire anche per quanto riguarda le città.Ho inoltre due interessanti volumi, l'uno sull'arte celtica, catalogo della mostra tenutasi a Berna alcuni ani fa e il catalogo della Mostra di Palazzo Grassi. Abbiate un po' di pazienza!
 
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view post Posted on 27/6/2011, 19:55
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Un paio di osservazioni, così a mente:
I motivi decorativi a palmette greci vengono ripresi e sviluppati dagli artigiani celtici anche su materiali assai diversi da quelli originari. Questo comunque testimonia la diffusione di modelli greci in ambito celtico, sia essa avvenuta direttamente (lungo il Rodano e i suoi affluenti, ad esempio, nei pressi della cui foce si trovava la colonia focese di Μασσαλία (così non litighiamo sulla gafia ^_^ ), o indirettamente per il tramite ad sempio degli Etruschi.

L'uso di kantaroi come cinerari non mi risulta in nessun ambito, né mi pare possibile, sia per le dimensioni generalmente, con eccezioni, piccole di tali coppe, sia soprattutto perché caratteristica fondamentale dei cinerari è il coperchio o comunque la possibilità di chiudere il recipiente (ricordo alcuni cinerari romani con chiusura in lamina di piombo, ma non so più doveli ho visti), e il kantaros per la sua forma difficilmente si presta ad essere chiuso.
 
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view post Posted on 27/6/2011, 23:50
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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CITAZIONE (dceg @ 27/6/2011, 20:55) 
L'uso di kantaroi come cinerari non mi risulta in nessun ambito, né mi pare possibile, sia per le dimensioni generalmente, con eccezioni, piccole di tali coppe, sia soprattutto perché caratteristica fondamentale dei cinerari è il coperchio o comunque la possibilità di chiudere il recipiente (ricordo alcuni cinerari romani con chiusura in lamina di piombo, ma non so più doveli ho visti), e il kantaros per la sua forma difficilmente si presta ad essere chiuso.

In realtà il tuo scetticismo ricalca perfettamente lo stesso dubbio che era venuto anche a me, nel rispondere a Dedalo. Più che per la chiusura, avevo pensato proprio al problema delle dimensioni - quantomeno, per quanto riguarda i veri kantharoi da simposio (ma ho pensato che potessero esistere casi di sepolture in kantharoi di grandi dimensioni, realizzati appositamente per rispecchiare una qualche ideologia aristocratica, e quindi, per sicurezza, ho preferito lasciare l'argomento in sospeso...).
 
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view post Posted on 28/6/2011, 09:00
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CITAZIONE (dceg @ 27/6/2011, 20:55) 
L'uso di kantaroi come cinerari non mi risulta in nessun ambito, né mi pare possibile, sia per le dimensioni generalmente, con eccezioni, piccole di tali coppe, sia soprattutto perché caratteristica fondamentale dei cinerari è il coperchio o comunque la possibilità di chiudere il recipiente (ricordo alcuni cinerari romani con chiusura in lamina di piombo, ma non so più doveli ho visti), e il kantaros per la sua forma difficilmente si presta ad essere chiuso.

Ripeto... non intendevo riferirmi, specificamente e inequivocabilmente ai kantharos, ma ai vasi utilizzati per i simposi.

Non ho tempo, ma ieri notte, cercando per i Celti, sono incappato in un psso dei miei appunti (non ho trascritto la fonte), relativo al fatto che le le urne cinerarie di tradizione villanoviana, con l'andare del tempo, furono sostituite da forme ibride, definiti "biconici-crateri", i quali fropno utilizzati come urne cinerarie. naturalmente dovevano avere una funzione anche nei Simposi etruschi.

@ Diceq: non mi pare che i biconici-crateri etrusco villanoviani, siano provvisti di coperchio.
..ma magari avevo trascritto male....

come dicevo sopra, la connessione vino-sfera funebre è visibile anche da altro: anzitutto la deposizione nelle tombe greche, così come nelle tombe tirreniche (perchè l'uso si estende a tutto il mediterraneo centrale) di oinochoe e crateri (quest'ultimi nelle tombe greche in particolare), insieme a urne cinerarie (questo soprattutto per l'ambito tirrenico).
in Sardegna, per fare un altro esempio, se non erro a Bithia o a Othoca, in alcune tombe compaiono oinochoe insieme ad urne cinerarie nuragiche.

Poi ricorderei come ad Atene la festa dei morti (in parole povere la "festa delle pentole"), era strettamente connessa all'apertura delle otri del vino nuovo...sperando di non confondere troppo (Perseo, soccorrimi tu, perchè non posso ripassare), e alla contemporanea apertura del tempio di Dioniso "presso le paludi".


Purtroppo per i Celti non son riuscito a ritrovare la mia fonte originaria e neppure un qualche appunto. ma da una breve goooglata, emerge che non fantasticavo (il pensiero m'ha sfiorato...visto che nessuno ha confermato :lol: )
www.sottocoperta.net/cucina/enologia/art22.htm
come si riporta:
nei banchetti i principi celti usavano lo stesso vasellame da vino utilizzato dagli etruschi,; il vasellame veniva quindi reimpiegato come urna cineraria dove il vinum picatum, veniva volontarianmente mescolato alle ossa calcificate.

neppure qui spiegano quale fosse la foggia vascolare. ma poichè fa riferimento allo stesso vasellame etrusco, molto probabilmente (mia supposizione...) si tratta delle stesse olle ibride...biconici-crateri.

ma dato la genericità dell'articolo, chissà che i celti non usassero anche altro, oinochoe, crateri, kantharos ecc...

CITAZIONE (Perseo87 @ 27/6/2011, 17:32) 
CITAZIONE (DedaloNur @ 27/6/2011, 15:37) 
E poi, meglio essere bacchettati da me, piuttosto che dal solito Dceg, no? ;)

uhaha :lol: no dai...mi ha pure dato un grossa mano per l'acquisto del kindle!

sì mandami i riferimenti di Bernardini...denghiu! :cheers.gif:

già che ci siamo, esiste un etimologia del termine kantharos?


CITAZIONE
Ho letto che esemplari di kantharoi in bucchero sono stati rinvenuti in più di una sepoltura celtica, ma, a quanto mi pare di capire, come dicevo, sempre come parte del corredo da simposio (e non come vasi per incinerati)

interessantissimo, grazie Perseo..quindi escludiamo definitivamente i kantharoi
 
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massinissa
view post Posted on 28/6/2011, 10:50




Però i biconici protovillanoviani e successivi villanoviani erano provvisti di tazze o elmi rovesciati sul biconico...
 
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view post Posted on 28/6/2011, 12:05
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ciao ho presente le urne villanoviane con il loro "coperchio". ma mi pare di capire che i biconici-crateri siano una classe diiversa. hai per caso presente se anche queste fossero chiusi da tazze, o addirittura da elmi?

la cosa non mi stupirebbe, visto che l'associazione armi-vasellame da simposio è reiterata inmmolte culture.

se non vdao errando, nelle tombe d'Atene, le associazioni armi-cratere erno appannaggio dei correi maschili. in quelli femminili tali reperti erano completamente assenti mentre v'erano le hydria/kalpis
 
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view post Posted on 15/7/2011, 14:48
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (massinissa @ 27/6/2011, 12:42) 
Sì, hai ragione. I contatti dei celti con il mondo greco furono mediati dagli etruschi con i quali vennero a contatto proprio nelle zone dell'attuale Italia settentrionale. Non è comunque un fatto del tutto nuovo che genti e popoli e scambi di idee e tecnologie siano state mediate da altri. E' altresì vero che in seguito il mondo greco viene poi intermediato anche dai romani stessi, e naturalmente contatti diretti vi saranno stati. Spostamenti celtici verso l'Ellade e viceversa!

Non solo, gli studi compiuti sul cd Calderone di Gunderstrup ci dicono di contatti commerciali con i Traci e di contatti culturali che si estendevano addirittura fino all'India http://it.wikipedia.org/wiki/Calderone_di_Gundestrup.
Al riguardo, nel 1992 Le Scienze pubblicò un bellissimo articolo, che wiki cita nelle note. Purtroppo, non ne sono più in possesso.
 
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view post Posted on 15/7/2011, 15:43
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Il calderone di Gunderstrup viene datato tra il 150 a. C. e la nascita di Cristo, in un'epoca quindi ellenistica o tardo ellenistica, in cui scambi culturali e commerciali tra oriente e occidente erano frequenti. L'epoca è ben più tarda di quella della sepoltura da cui parte la discussione. Ciò non toglie che scambi culturali spesso svolti sulle vie commerciali possano essere avvenuti anche in epoche precedenti come lo furono sicuramente anche in tempi più tardi. Qualche settimana fa vo visto al Museo di Greifswald (Pomerania anteriore) la rappresentazione di una tomba posta sulle rive del Baltico che conteneva tra l'altro due coppe baccellate in vetro di provabile produzione siro-palestinese.
 
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22 replies since 26/6/2011, 12:20   1400 views
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