| Per quello che mi riguarda, anch'io mi sono imbattuto in molte specie faunistiche, durante la mia esperienza a Populonia.
Senza contare le solite zanzare (particolarmente voraci da quelle parti), vespe e calabroni (di cui ho proprio il terrore!), sullo scavo ho avuto modo di imbattermi in diverse ranocchie, particolarmente piccole... Il bello è che le ho trovate proprio io, mentre scavavo con il piccone uno strato di crollo! La prima stavo per decapitarla, ma me ne sono accorto in tempo! Era assurdo: non una buca, né una galleria; sembravano emergere dal crollo, insieme con i sassi e le tegole (che fossero anche loro d'età romana, miracolosamente sopravvissute sotto terra?). E poi mi sono imbattuto - sempre scavando - in larve grasse e lucide (e talvolta anche in insetti scuri, simili a vespe, che dovevano aver completato la metamorfosi, ma ancora intontiti)... Non facevo storie: utilizzavo la trowel come catapulta e li sparavo via dall'area di scavo (mille modi per usare una trowel!). Poi, un giorno, venne a trovarci il prof. Manacorda (che scavava in quel periodo sull'acropoli di Populonia), e allora, per rendere più "presentabile" lo scavo, io andai ad aiutare la direttrice a ripulire una cisterna rivestita di cocciopesto, che, con le piogge, si era riempita di acqua e girini (e in cui galleggiava un povero topolino annegato...).
Uno degli ultimi giorni di scavo venne a farci visita anche una mamma cinghiale con i suoi cinghialini! Ma passarono lontano dallo scavo, per paura di noi, e io fui avvisato solo quando ormai erano lontani... Quando arrivammo, invece, ci fu detto di stare attenti in mare - qualora avessimo voluto farci un bagno, nel fine settimana - perché qualcuno aveva detto di aver avvistato uno squalo nei giorni precedenti (e quella zona è nota, in effetti, per la morte di un sub, qualche anno fa, le cui bombole furono ritrovate con bel morso stampato sopra...).
Per il resto, animali domestici c'erano anche al residence in cui alloggiavamo, e anche nel villaggio di Populonia Stazione. U'archeologa del team aveva con sé una simpaticissima cagnetta (un bassotto, di cui però, in questo momento, mi sfugge il nome!), che voleva sempre giocare e ci chiedeva a gesti di lanciarle le pine verdi, come fossero palline. Poi c'erano i gatti randagi: una (davvero scroccona!) si era accasata presso il nostro appartamento, e ogni mattina alzava la zampa e l'appoggiava al vetro della porta scorrevole, per entrare e avere un po' di latte (da qui il nome di "Manina"); l'altro, invece, era un persiano - sempre randagio - che ci fece compagnia l'ultima sera, mentre mangiavamo una pizza all'aperto (e che, per il suo muso schiacciato, rinominammo "Padella"!).
Edited by Perseo87 - 24/7/2011, 16:10
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