Sono pienamente d'accordo con te, Gibo, in tutto e per tutto, compreso S. Galgano, che ho visitato proprio perché è come è! Come ho visitato quelle di Eldena, perché sono quel che sono.
http://de.wikipedia.org/w/index.php?title=...=20081123052848http://it.wikipedia.org/wiki/Rovine_di_EldenaNaturalmente sarò magari anche vittima del concetto romantico delle rovine , ma non vedo alcun vantaggio nella ricostruzione "filologica" del campanile di S. Piero a Grado. Allora meglio uno moderno, segno della continuità, caso mai questa ci fosse.
Il discorso del campanile di S. Marco, oltre al fatto che è passato un secolo e le concezioni sono mutate, è giustamente quello della funzione, che era viva al momento del crollo e che con la ricostruzione è stata ripristinata. S. Piero è un monumento incantevole, ma non fa parte di un tessuto vivo. La distruzione del campanile, non la sua ricostruzione sono parte integrante di esso, della sua storia. E poi "filologico" come? Nell'aspetto esterno o anche nelle tecniche di costruzione, nei vestiti degli operai, nei loro alloggi, nel loro cibo, nei loro attrezzi?
Vedo in questo, come in altri progetti, un atteggiamento tipico dei nostri tempi, il rifiuto del passare del tempo a favore dell'aspetto imperituro, insomma botox e silicone anche per i monumenti.
Edited by dceg - 31/8/2011, 19:21