| Questa settimana sono incappato in una cosa curiosa su cui mi piacerebbe discutere qui con voi. Si tratta di una casa, una bellissima casa a due piani, quasi interamente in legno, precedente al XVI secolo, che era situata nel comune di Malvaglia, in Valle di Blenio (la valle del canton Ticino che porta al passo del Lucomagno). La casa è parecchio interessante per la qualità di conservazione e per la struttura, però possiede un dettaglio che è veramente intrigante: praticamente tutti gli accessi, sia porte sia finestre, recano (o sulle porte stesse, o sui montanti) delle incisioni con simboli cristiani (croci, IHS, croci + IHS,...). Ora, la spiegazione usuale è che questi simboli fossero dovuti alla funzione di canonica della casa in questione, o addirittura ad una possibile permanenza in questa casa di San Carlo Borromeo nel suo viaggio nelle valli alpine (fra le iscrizioni compare anche una data che potrebbe coincidere con questa visita).
La cosa, però, a me non convince troppo. Prima di tutto, non mi sembra di aver mai visto delle incisioni di questo tipo in una canonica, e in effetti non ne vedo neppure troppo il senso o l'utilità: in una canonica, capirei il simbolo delle croce sopra la porta principale, ma perchè marcare sistematicamente tutte le entrate con croci e soprattutto con IHS?
Al contrario, l'idea di mettere dei simboli religiosi a tutte le aperture di un edificio mi fanno pensare piuttosto ad una sorta di rituale di protezione, per difendere la casa e impedire l'accesso a spiriti maligni. In tantissime culture gli accessi reali, e qualsiasi tipo di buco in generale, sono considerati anche accessi magici, e visto che è da tali accessi che entra il male, in molte culture esiste l'uso di apporvi marchi magici, o religiosi, per difenderli. Un esempio che mi viene in mente è l'uso ebraico di appendere una piccola pergamena con alcuni versi della Bibbia sugli stipiti delle porte, oppure l'uso in certe regioni della svizzera tedesca di appendere i rami di certe piante specifiche, considerate magiche, sopra a porte e finestre per impedire l'accesso agli spiriti.
Ora, in Ticino, che io sappia, non è cosa usuale proteggere le case in questo modo, quindi se i segni su questa casa sono veramente una protezione magica contro il male, deve esserci stato un evento preciso per giustificarla. E in effetti, ed è qui che la cosa diventa intrigante, c'è un evento storico preciso che potrebbe esserne la causa.
Le valli alpine, anche se importanti vie di passaggio, sono sempre state un po' isolate dalle autorità centrali. nelle valli spesso sono sopravvissuti usi e pratiche antiche, e allo stesso tempo le valli sono spesso stati nascondiglio di persone o gruppi che preferivano non farsi notare troppo. In valle di Blenio ancora oggi esistono delle costruzioni (forse un sistema di edifci di segnalazione in origine) che sono popolarmente chiamate le "case dei pagani" (che sia vero o no non è importante, è importante che vi sia una tradizione popolare al riguardo) e ci sono anche vaghi ricordi di una presenza ebraica nella valle. Inoltre, attraverso il passo del Lucomagno, la valle di Blenio era in diretto contatto con il nord delle Alpi, e con le varie correnti (e predicatori) riformate molto attive nella svizzera tedesca.
La visita di Carlo Borromeo nelle valli Ticinesi si inserisce anche in questa prospettiva: se da un lato Borromeo si mette in viaggio per conoscere le valli e aiutare dove può i valligiani (si dice per esempio che sia stato lui a introdurre in Ticino il mais -chiamato "Carlon" nel nostro dialetto-), dall'altro la sua missione è anche quella di rinforzare il cattolicesimo imponendo le decisioni del consiglio di Trento ed estirpando il male. E ciò avviene per mezzo dell'inquisizione e si realizza in una nuova ondata di processi alle streghe. Solo in valle Mesolcina, la valle che porta al passo del San Bernardino, la vista di Carlo Borromeo coincide con 150 processi per stregonerie e 11 condanne al rogo.
In realtà la visita di Borromeo non fa altro che rinvigorire una caccia alle streghe che nelle valli dell'alto Ticino era iniziata già da qualche tempo. Non so esattamente quando sono attestati i primi processi, ma so che di sicuro una strega venne bruciata in valle Leventina già attorno al 1450.
La valle di Blenio non sfugge a questo fenomeno, e dunque considerando tutto ciò, tornando alla nostra casa, mi domando se tutti quei simboli cristiani su porte e finestre, piuttosto che essere legati alla funzione di canonica, non vadano piuttosto messi in relazione con i processi alle streghe, o come forma di protezione da parte dei proprietari contro gli spiriti maligni che sembravano infestare la valle, o come forma di esorcismo o purificazione contro uno "spirito maligno" che in quella casa aveva vissuto e magari era stato condannato per stregoneria.
Cosa ne pensate? Qualcuno di voi conosce dei paralleli, in un senso o nell'altro? Cioè, qualcuno di voi conosce esempi di canoniche marcate con segni di questo tipo, o viceversa di case protette o purificate in questo modo in associazione ad una condanna per stregoneria?
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