Leda: tu hai ragione,( come potrei non ammetterlo?) quando dici che l'umiltà dovrebbe essere alla base della partecipazione al forum. E hai anche tutte le ragioni a rimproverarmi. Chiedo scusa a tutti i partecipanti, persino a Dedalonur (che non mostra molta umiltà, da parte sua, nel suo intervento autoreferenziale), anche per la recidività.
Ma lo sfondone non è avvenuto su un argomento di recente acquisizione, bensì su un argomento ormai vecchio e riportato quasi ovunque. Inoltre, non è affatto "umile" pretendere di svolazzare irresponsabilmente tra archeologia e antropologia: è un chiaro errore di Metodo di base.
Ma - spero di potermi permettere di fartelo notare - non esprimevo affatto
un'opinione, o un
disaccordo con una certa tesi.
Come Lucio Anneo Seneca (in Quaestiones Naturales) riporta
"La differenza tra Noi (i Romani) e Loro (gli Etruschi) sta in questo: noi crediamo che due nuvole quando si scontrano diano origine al fulmine. Essi credono invece che quelle due nuvole debbano scontrarsi per dare origine proprio a quel fulmine". La frase è stata usata dai commentatori per distinguere tra la filosofia
pratica dei Romani e quella
fatalistica degli Etruschi.
Noi - scherzando - potremmo usarla per concludere che né Etruschi né Romani capivano un accidente di fulmini! Ma in questo caso vorrei sottolineare che Seneca distingue fra
argomento ignoto (l'origine del fulmine) in cui varie opinioni ed ipotesi possono formularsi, e
fatto conosciuto, fatto concreto, tangibile e reale (il fulmine, in questo caso fatto, terribile, pericoloso), relativamente al quale semplicemente non esistono opinioni ed ipotesi, bensì soltanto la realtà, anche mortale.
Riuscirò senza dubbio ad essere più salottiero, in futuro, in modo da non offenderVi e da risultare più palatabile a tutti...
Ma non posso fare a meno di domandarmi perché certi atteggiamenti tutt'altro che umili sembrino dare fastidio solo a me.
Comunque, chiedo scusa ancora, per avere risposto a quella che mi è sembrata una palese provocazione...
Ma contemporaneamente inviterei volentieri a maggiore cautela e minore disinvoltura.