CITAZIONE
chiedendo però di non rispondermi - se possibile - con distinguo, eccezioni, o casi particolari...
ben venuto nel nostro mondo...
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Dispongo di un coccio che mi propone una certa data. Nello stesso strato c'è una trave di legno, ammettiamo che sia completa (includente cuore e corteccia). Ammettiamo che io abbia la scala dendrocronologica di riferimento.
Seguendo la corretta metodologia, qual'è la procedura in dettaglio? Quali sono i vari passaggi?
lasciando da parte distinguo, eccezioni, casi particolari, la risposta è`che.. beh.. dipende..
no allora, un paio di premesse:
prima di tutto, non tutti i sistemi di datazione sono uguali, non tutti danno gli stessi risultati, non tutti rispondono alle stesse domande e dunque non tutti sono usati e vanno usati allo stesso modo.
Prima di tutto, bisogna fare una distinzione tra sistemi che forniscono una datazione
assoluta, e sistemi che forniscono una datazione
relativa.
Con datazione assoluta si intende un sistema che permette di datare un oggetto x (o una sua parte) ad un anno (o periodo di tempo) preciso nel calendario (cioè 1205 a.c, 345 d.C ecc).
Il C14 e i sistemi ad isotopi radioattivi in generale, la dendrocronologia, la termoluminescenza sono sistemi di datazione assoluta.
Tuttavia, non sono tutti uguali. Il C14 indica degli intervalli di tempo (più o meno precisi a dipendenza di vari fattori, tra cui il periodo storico o la posizione geografica), la dendrocronologia al contrario indica un anno preciso, ma come detto questo anno preciso è solo un terminus post quem, cioè un anno "dopo il quale è stato costruito x". Questo perchè appunto a) non sempre si sa a quale profondità del tronco si situava l'anello datante. Di sicuro l'oggetto è stato costruito dopo questa data, perchè per forza di cose l'albero è stato tagliato dopo questa data, ma non sempre è facile o possibile capire
quanto dopo questa data (anche se completo di corteccia: potrebbe essere stato tagliato in data x, ma essere stato spostato nel tuo strato solo 100 anni dopo essere stato tagliato).
Dall'altro lato ci sono i sistemi di datazione relativi, cioè quei sistemi che mi permettono di dire "x viene prima di y", ma non mi dicono esattamente a quando risalgono x e y (potrebbe essere 1200 - 1000 a.C. ma anche 800-600 a.C.), e spesso non so neppure quanto tempo c'è fra x e y (potrebbe essere 1200- 1000 a.C ma anche 1200- 800 a.C.).
La stratigrafia è un metodo relativo (io so che lo strato inferiore viene prima di quello superiore, ma non so a quando risalgono e quanto tempo li divide).
Le sequenze ceramiche sono un altra fonte di cronologia relativa: il vaso di forma x viene prima del vaso di forma y, ma di per sè io non so a che anno preciso corrisponde (a meno che non lo abbia stabilito con altri mezzi, per esempio termoluminescenza).
Quindi, tornando al tuo esempio, in uno scavo in cui in uno strato ben definito trovo un pezzo di ceramica e un pezzo di legno, ci sono per lo meno 5 sistemi di datazione possibili che entrano in gioco: stratigrafia, c14 sul legno, dendrocronologia sul legno, sequenza ceramica sul coccio e termoluminescenza sul coccio.
Quale analisi faccio, quale non faccio, e in che ordine? In realtà non c'è una risposta unica, ma appunto, dipende.
Dipende di fatto da due insiemi di fattori: da un lato il contesto generale dello scavo, e dall'altro come detto le domande precise a cui voglio trovare una risposta.
Con contesto generale intendo che se il mio strato in questione si trova giusto sopra uno strato con tracce di incendio datato all'anno x (ammettiamo che io stia scavando una città, e so dalle fonti scritte per esempio che la città in questione è stata bruciata nell'anno 1022 d.C.), e allo stesso tempo il mio strato si trova giusto al di sotto di uno strato che posso datare con altrettanta precisione, allora non ho teoricamente bisogno di vare nessun tipo di analisi, perchè il contesto cronologico è sufficientemente preciso da solo.
Non sempre è così, e allora entrano in gioco appunto le domande precise. Ammettiamo per esempio che io abbia una data precisa (anno di distruzione della città) per lo strato sopra al mio, ma non ho date precise per quello sotto il mio.
In un caso del genere un C14 o una termoluminescenza saranno probabilmente inutili, in quanto difficilmente daranno dei risultati sufficientemente preciso (rispetto allo strato datato). Anche una sequenza ceramica probabilmente non è particolarmente utile: mi dice che lo strato è datato ad un periodo prima di x e dopo y, ma non mi dice necessariamente quando.
La dendrocronologia invece, in questo caso, può risultare utile, in quanto mi può dare un termine post quem per il mio strato, che combinato alla datazione dello strato successivo mi da una contestualizzazione abbastanza precisa dello strato.
Ovviamente, questi ragionamenti si possono fare solo conoscendo le caratteristiche specifiche di ogni sito, in quanto le domande che mi pongo e le risposte che voglio ottenere dipendono da quello che già so sul sito in questione e sulla sua cultura in generale. Ovvio che scavare un sito romano dove abbiamo datazioni precise grazie alle fonti scritte, ma magari una stratigrafia più tormentata dovuta a lavori successivi di urbanizzazione pone dei problemi diversi, e richiede degli approcci diversi da quelli che possono emergere in un sito dell'età del bronzo, dove non abbiamo nessuna fonte scritta ma magari abbiamo una stratigrafia che è più chiara e lineare (ma ovviamente molto più vaga).
Per questo, rispondendo alla tua domanda, non c'è una sequenza "metodologicamente corretta" che bisogna seguire, ma dipende, e ogni caso va valutato indipendentemente in funzione di quello che già so, e in funzione di quello che voglio sapere.
Ovvio che se sto scavando un sito totalmente nuovo, magari di una cultura poco conosciuta, più dati raccolgo e meglio è (e allora più analisi diverse faccio e meglio è), e comunque in generale più dati a disposizione ho e meglio è, anche perchè le differenti analisi possono essere combinate tra loro in modo da rendersi più precise a vicenda (in egitto per esempio si stanno portando avanti degli interessanti progetti di datazione c14 -in genere poco usato in egitto, perchè troppo impreciso rispetto alle fonti scritte- combinati con altri tipi di dati cronologici, in modo da avere una cronologia assoluta più solida).
Diciamo, in un mondo ideale l'altra possibile risposta alla tua domanda sarebbe: fai tutte le analisi e raccogli tutti i dati possibili, che più dati ci sono e meglio è, però ovviamente questo non è sempre possibile, e quindi l'unica procedura metodologicamente corretta è valutare con cura quello che si sa, e quello che si vuole sapere e poi decidere di conseguenza