CITAZIONE (lama su @ 26/10/2011, 20:19)
la prima cosa che mi è venuta in mente leggendo AREPO è stata il dantesco "pape satan pape satan aleppe".. ora non sto dicendo che dante sia tornato indietro nel tempo per giocare con il latino, però quel misterioso "aleppe" di dante è stato interpretato in vari modi, tra cui è stato ricollegato alla parola semitica alep(h) / alip(h) che tutti sanno essere la prima lettera dell'alfabeto, ma che in realtà è una radice semitica vera e propria che significa "bue, toro".
Ora, vero che la parola in questione è arepo e non alepo, però in realtà "r" e "l" sono lettere che si confondono facilmente (vedi in italiano cortello / coltello ), soprattutto quando si tratta di parole di origine straniera. [...] E certo un "alepo / arepo" inteso come "con il bue" ci starebbe bene in un gioco che parla di seminatori e roba simile.
Ma, se non sbaglio, il bue/toro è legato anche ad Apis, no? Penso soprattutto al culto del toro-Apis... Al di là della resa di Hr-Hp, un nesso con la cultura egizia potrebbe esserci comunque (forse è anche in base a questo che Griffiths ha pensato ad Apis).
CITAZIONE (lama su @ 26/10/2011, 20:19)
beh, magari era zoppo o a letto con l'influenza e non poteva fisicamente scappare, e quindi.. beh.. uno scongiuro sulle colonne potrebbe essere sembrato meglio di niente..
Può darsi, non posso certo negarlo a priori; questo, fra l'altro, potrebbe spiegare, molto 'romanticamente', come mai l'epigrafe sia incompleta (potremmo figurarci l'indegente che gioca la sua ultima, disperata carta, tentando di incidere sulla colonna di casa una formula che lo protegga, senza riuscirci...).
Ma, a questo punto, gli archeologi non avrebbero dovuto imbattersi in un cadavere all'interno della casa (e, magari, proprio di fronte alla colonna con l'epigrafe)? Io non conosco i rapporti di scavo, quindi non posso pronunciarmi con sicurezza sulla questione.
P.s.
CITAZIONE (dceg @ 26/10/2011, 20:12)
Questo è appunto, come più volte si è qui affermato da diversi utenti, il tipico modo di procedere dei "fantacosi": Mezze verità, imprecisioni, congetture su assonanze senza fondamenti accertati...
Sì, ma il problema è quando non siamo di fronte ad alcun 'fantacoso' (come nel caso di J. G. Griffiths). Dalla pagina di Wikipedia sul quadrato del Sator, si può risalire alla bibliografia (pubblicata su 'The Classical Review'):
CITAZIONE
"'Arepo' in the Magic 'Sator' Square'": J. Gwyn Griffiths, The Classical Review, New Ser., Vol. 21, No. 1., March 1971, pp. 6–8.
Inoltre, sempre tramite Wikipedia, è rintracciabile anche la biografia di questo Griffiths (cfr.
http://en.wikipedia.org/wiki/J._Gwyn_Griffiths), che, nella sua vita, è stato (fra le altre cose) anche studioso di Egittologia, ha lavorato presso la sezione archeologica del Museo di Swansea e ha anche ricoperto la cattedra di Egittologia presso la locale università.
Quindi, come dire, non avrei mai detto che potesse essere proprio l'ultimo arrivato...
CITAZIONE (Papiria @ 26/10/2011, 20:31)
Sbaglio, o l'eruzione era stata preceduta da terremoti? E c'era stato un forte terremoto alcuni anni prima, che aveva fatto molti danni. Magari il tizio si era spaventato per le scosse e aveva scritto la "formula" per proteggere la casa.
Anche questa, ovviamente, andrebbe prima provata, ma, personalmente, la vedrei già molto più probabile, rispetto a una connessione dell'epigrafe con l'eruzione del 79 d.C.