Ostraka - Forum di archeologia

Il quadrato del Sator

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view post Posted on 25/10/2011, 20:10
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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Qualche tempo fa, mi è capitato di vedere una puntata di 'Mistero' (ebbene sì, lo confesso!), in cui c'era un interessante servizio sul 'quadrato del Sator'. Si tratta di un'enigmatica epigrafe latina, presente in alcune chiese cristiane, che recita:

S A T O R
A R E P O
T E N E T
O P E R A
R O T A S


Potete trovarla scritta anche in ordine inverso, in quanto questa misteriosa iscrizione è palindroma, e si può leggere tranquillamente non solo a partire da destra e da sinistra, ma anche dall’alto e dal basso, senza che il suo significato cambi. Il più antico esempio di questa iscrizione è rintracciabile in due edifici di Pompei (la Casa di Paquio Proculo e la Palestra Grande). L’eruzione del 79 d.C., che seppellì tutta l’area urbana sotto un manto di ceneri, ci permette di fissare con esattezza un terminus ante quem per la sua incisione, ma non possiamo sapere quando e dove questo tipo di epigrafe sia stato ideato.

I problemi di traduzione sono principalmente legati al termine 'AREPO', un hapax legomenon, che non compare altrove, nella letteratura latina, e che la critica ha proposto di interpretare in molteplici modi. Qui un breve riassunto: http://en.wikipedia.org/wiki/Sator_Square.
Nella puntata di Mistero si menzionava la possibilità che AREPO derivasse da un termine celtico, indicante l'aratro. In Wikipedia, però, si riporta anche un'ipotesi altrettanto intrigante, formulata da G. Griffiths, secondo cui AREPO dovrebbe essere letto come un nome proprio, di derivazione egizia (Hr-Hp, e cioè 'il volto di Apis').
Per quanto riguarda la possibilità di un'interpretazione cristiana, personalmente, non credo che sia sbagliata, ma, a pelle (e non certo da esperto), mi viene da chiedermi se non possa trattarsi, piuttosto, di un'adozione successiva - con previa reinterpretazione - di una formula pagana (apotropaica/propiziatoria?), da parte di persone di fede cristiana, a partire dall'identificazione del Sator (Seminatore) con Dio o con Cristo.

La questione non è certo semplice, ma io la trovo molto affascinante, e ho deciso di affrontare l'argomento, perché mi piacerebbe conoscere i vostri pareri in proposito.
 
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view post Posted on 25/10/2011, 21:30
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Io conoscevo il quadrato dai tempi delle medie, e mi era stato detto che Arepo fosse un nome proprio. Io ho sempre sospettato, malfidente come sono ed ero sin da fanciullo :angel_not.gif:, che fosse stato scelto o forse inventato a proposito per far funzionare il quadrato magico. Che si fosse barato un pochino, insomma.
 
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Papiria
view post Posted on 25/10/2011, 23:09




Io invece non lo conoscevo... fino a quest'anno. Infatti proprio il gennaio scorso mi sono imbattuta nel libro Il quadrato magico di Rino Cammilleri, l'ho comprato e letto.

Il mio verdetto è che il libro tratta quello che è un "oggetto" molto affascinante e certamente ne fornisce parecchie informazioni. Quello che però non mi convince è la tesi dell'autore e i metodi con cui cerca di dimostrarla: Cammilleri sostiene infatti l'origine cristiana del quadrato, ma mi è sembrato inaffidabile in quanto è inequivocabilmente di parte.

Non mi sono presa la briga di tenere a mente con esattezza il contenuto del libro, ma avevo scritto una recensione su un forum a suo tempo, perciò sono andata a rileggerla per recuperare alcune informazioni.

Uno dei punti su cui si insiste di più è il fatto che anagrammando le lettere si possono ottenere le parole PATERNOSTER ripetute due volte (e disposte, guarda caso, a croce, in virtù dell'unica N presente nel quadrato).

Questo è uno degli elementi (ma ovviamente non il solo: l'autore tra l'altro impiega quattro capitoli solo per dimostrare che prima del 79 d.C. c'erano sicuramente dei Cristiani a Pompei, che avrebbero scritto quei graffiti) che dimostrerebbero la cristianità del quadrato.

L'autore conclude dicendo che o il quadrato è cristiano, oppure è pagano (e lo dice dopo aver passato tutto il libro a dire che è cristiano), ma ispirato da Dio, in quanto troppo difficile da concepire per la mente umana (o, più precisamente, per la mente umana di un pagano, in quanto l'anagramma PATERNOSTER non può essere casuale e non può essere spiegato altrimenti).

Cito il finale del libro:
"Certo, lungi da noi pensare che ciò [tutte le incredibili proprietà del quadrato di cui si è parlato nel libro] era quanto aveva in testa l'ignoto compositore del Quadrato. Onestamente, un'ipotesi del genere ci sembra assurda. Propendiamo piuttosto per un'ispirazione divina, qualcosa che avrebbe guidato la mano dell'antico graffitaro senza che questo se ne rendesse conto".

Insomma, questo libro è deludente (se si vuole si può benissimo credere che ci sia Dio e che abbia "dettato" il quadrato, ma non è il genere di spiegazione che voglio trovare in un saggio: a momenti nemmeno a Voyager propinano spiegazioni simili...); certamente, però, è anche una buona raccolta di informazioni sul Quadrato.


Qualcuno ha delle teorie? E, soprattutto, come si spiega quell'AREPO? Avrà davvero un significato (Cammilleri cita parecchie interpretazioni tra cui quella celtica e, mi pare, anche quella egizia)? O forse è una licenza "poetica" per far... quadrare il Quadrato? Ma soprattutto... chi l'ha inventato? (E qui mi fermo altrimenti sembro Giacobbo :P ).


P.S. La versione pompeiana è quella al "contrario", cioè inizia con ROTAS, mentre la versione SATOR, la più conosciuta nella storia, è più tarda.
 
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view post Posted on 26/10/2011, 07:21
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Andrebbe dimostrato, anche con altri esempi, che la lettura del PATERNOSTER non è casuale, che il termine PATERNOSTER era usato all'epoca, ecc. ecc. L'ispirazione divina come criterio scientifico mi pare sia poco attuale. O lo è di nuovo?

Ancora un quesito: Ci sono cose analoghe nelle formule magiche latine, contenute se non erro spesso in lamine di piombo piegate?
 
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view post Posted on 26/10/2011, 09:53
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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Non sono in grado di dare molte risposte...

Come Dceg, inizialmente, avevo pensato che il nome Arepo potesse esser stato inventato unicamente con lo scopo di 'far quadrare' i conti; poi, però, devo dire che alcune di queste ipotesi di interpretazione mi hanno affascinato non poco...

Sull'ipotesi di una 'matrice cristiana', come già detto, non sono molto convinto. E' indubbio che nel 79 d.C. il culto cristiano cominciasse a essere abbastanza diffuso all'interno dell'impero (quantomeno, in Roma). Non mi convincono, però, le localizzazioni di queste formule. Nel caso della 'Palestra Grande' (eretta in età augustea, sopra la più antica Palestra Sannitica, e ristrutturata a partire dal 64 d.C.) non mi sorprenderebbe trovare un simbolo cristiano: si tratta, infatti, di un luogo pubblico, dove, bene o male, anche un cristiano avrebbe potuto incidere questa epigrafe... Ma per la Casa di Paquio Proculo (o del panettiere Terentius Neo, secondo quanto sostenuto in Wikipedia) non si può fare lo stesso discorso: bisognerebbe poter dimostrare, infatti, che il proprietario fosse cristiano (o, quantomeno, filocristiano).

Inoltre, mi attirava soprattutto la possibilità di un'interpretazione in senso egizio del termine AREPO, come derivazione di Hr-Hp (ipotesi Griffiths), in quanto l'epigrafe fa riferimento a un seminatore, e Apis era proprio il dio egizio del Nilo, che regolava le piene stagionali (e, quindi, poteva anche essere legato, in un certo senso, all'agricoltura). Sempre stando alle mie (rade) conoscenze, Pompei - come altre città dell'area vesuviana - fu, inoltre, un polo molto importante per la recezione della cultura egizia nella penisola italiana; ragion per cui, non mi sorprenderebbe immaginare che le più antiche attestazioni di questa formula siano state rinvenute proprio qui (ripeto: sempre che sia corretta la mia idea).

Qui vi lascio un paio di links agli edifici pompeiani in cui compare il quadrato:
http://it.wikipedia.org/wiki/Scavi_archeol...Palestra_Grande.
http://it.wikipedia.org/wiki/Ritratto_di_Paquio_Proculo.
 
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Papiria
view post Posted on 26/10/2011, 15:43




Ho guardato solo ora l'articolo di Wikipedia sul quadrato e vedo anche lì si parla del PATERNOSTER. Avevo dimenticato una cosa. In realtà, una volta ricavati i due PATERNOSTER rimangono fuori due A e due O, che rappresenterebbero l'alfa e l'omega.

In quanto al panettiere non penso che si potrà mai stabilire se fosse per caso cristiano. O meglio, un modo ci sarebbe: se si dimostra che il Quadrato è cristiano allora si potrà dire che forse il panettiere era cristiano.

A proposito, il Quadrato della casa di Proculo, come si presenta esattamente? E' una scritta bella e ordinata, decorativa, o realizzata alla bell'e meglio? Nel secondo caso mi stupirei di trovarla all'interno di un'abitazione (a meno che i Romani non avessero l'abitudine di scarabocchiare i muri di casa). Ma se così fosse, non potrebbe essere stata realizzata durante l'eruzione del Vesuvio? Potrebbe avere avuto una funzione apotropaica.
(Il Quadrato della palestra invece può essere stato scritto in qualunque momento e senza una ragione particolare, visto che imbrattare i muri pubblici era normale).

Non ho trovato un'immagine del Quadrato della casa, però ho visto quello della palestra. Ho notato che subito sopra di esso è presente uno strano simbolo triangolare. Ammesso che sia parte della medesima iscrizione, cosa potrebbe significare?
E sotto cosa c'è scritto?

http://angolohermes.interfree.it/Simbolism...R_pompeiano.jpg

(Non ho trovato una foto migliore di questa :nonono.gif: ).
 
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lama su
view post Posted on 26/10/2011, 17:28




CITAZIONE (Perseo87 @ 26/10/2011, 10:53) 
Inoltre, mi attirava soprattutto la possibilità di un'interpretazione in senso egizio del termine AREPO, come derivazione di Hr-Hp (ipotesi Griffiths),

uhm.. non quadra benissimo..

in copto "Hr-Hp" sarebbe vocalizzato ha-hòp(e) o hr-hòp(e) o qualcosa del genere, e così era probabilmente vocalizzato nel I sec d.c. anche lasciando via le "h", il risultato è AOP(e) o ROP(e), al massimo massimo A/EROP(e) (assumendo che hr-hòpe sia stato sentito dai romani come ha/er-hope). Mi sembra però abbastanza chiaro che c'era una O bella forte prima della "P", il che non quadra bene con AREPO.
 
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view post Posted on 26/10/2011, 18:53
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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CITAZIONE
A proposito, il Quadrato della casa di Proculo, come si presenta esattamente? E' una scritta bella e ordinata, decorativa, o realizzata alla bell'e meglio? Nel secondo caso mi stupirei di trovarla all'interno di un'abitazione (a meno che i Romani non avessero l'abitudine di scarabocchiare i muri di casa). Ma se così fosse, non potrebbe essere stata realizzata durante l'eruzione del Vesuvio? Potrebbe avere avuto una funzione apotropaica.

Non vorre sbagliare, ma mi sembra di ricordare che quello di Paquio Proculo sia incompleto (mancante di una o due righe), e che sia scritto in maniera poco curata... Può darsi che avesse una funzione apotropaica (io la definirei 'scaramantica'), ma ho forti dubbi sul fatto che possa esser stata realizzata durante l'eruzione: immagino che, in quei momenti di panico, la gente abbia cercato di salvarsi fuggendo, e non restando chiusa in casa, a incidere formule di scongiuro sulle colonne.

CITAZIONE
in copto "Hr-Hp" sarebbe vocalizzato ha-hòp(e) o hr-hòp(e) o qualcosa del genere, e così era probabilmente vocalizzato nel I sec d.c. anche lasciando via le "h", il risultato è AOP(e) o ROP(e), al massimo massimo A/EROP(e) (assumendo che hr-hòpe sia stato sentito dai romani come ha/er-hope). Mi sembra però abbastanza chiaro che c'era una O bella forte prima della "P", il che non quadra bene con AREPO.

Peccato, sembrava un'idea interessante...
Quindi, secondo te, quale ipotesi potrebbe essere la più gettonata?

P.s.

Resto allibito, talvolta, nel vedere che, spesso e volentieri, tante di queste traduzioni vengono 'smontate' sistematicamente... Ma su quale grammatica si basano questi studiosi per le loro letture e interpretazioni?!
 
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view post Posted on 26/10/2011, 19:12
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CITAZIONE (Perseo87 @ 26/10/2011, 19:53) 
Resto allibito, talvolta, nel vedere che, spesso e volentieri, tante di queste traduzioni vengono 'smontate' sistematicamente... Ma su quale grammatica si basano questi studiosi per le loro letture e interpretazioni?!

Forse su nessuna, solo su assonanze.

Questo è appunto, come più volte si è qui affermato da diversi utenti, il tipico modo di procedere dei "fantacosi": Mezze verità, imprecisioni, congetture su assonanze senza fondamenti accertati...

D'altra parte quante persone sono in grado di verificare congetture costruite su parole egiziane?
 
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lama su
view post Posted on 26/10/2011, 19:19




CITAZIONE (Perseo87 @ 26/10/2011, 19:53) 
Peccato, sembrava un'idea interessante...
Quindi, secondo te, quale ipotesi potrebbe essere la più gettonata?

posso indossare per un momento i panni di un fanta-coso, e spararne una io?

la prima cosa che mi è venuta in mente leggendo AREPO è stata il dantesco "pape satan pape satan aleppe".. ora non sto dicendo che dante sia tornato indietro nel tempo per giocare con il latino, però quel misterioso "aleppe" di dante è stato interpretato in vari modi, tra cui è stato ricollegato alla parola semitica alep(h) / alip(h) che tutti sanno essere la prima lettera dell'alfabeto, ma che in realtà è una radice semitica vera e propria che significa "bue, toro".
Ora, vero che la parola in questione è arepo e non alepo, però in realtà "r" e "l" sono lettere che si confondono facilmente (vedi in italiano cortello / coltello ), soprattutto quando si tratta di parole di origine straniera.
Di gente che parlava lingue semitiche in italia ce n'era eccome (si può pensare ai giudei e quindi ai cristiani, se si vuole, ma si può anche pensare ai cartaginesi), quindi non è impossibile che una parola semitica del genere fosse conosciuta in italia (soprattutto visto il chiaro legame con l' alpha dei greci).
E certo un "alepo / arepo" inteso come "con il bue" ci starebbe bene in un gioco che parla di seminatori e roba simile.

Ovvio, nessuna pretesa di correttezza di questa idea, per carità. Solo che dato che sembra che tutti ci giocano, con questo rompicapo, mi è sembrato giusto giocarci un po' anch'io.. ^_^

però per curiosità potrebbe forse essere interessante andare a riprendersi plauto e il suo phoenulus, dove c'è una trascrizione di un testo in lingua cartaginese così come era "sentito" dai romani, e potrebbe essere interessante controllare se c'è un qualche caso in cui plauto trascrive con "R" quella che in fenicio era una "L"...

CITAZIONE (Perseo87 @ 26/10/2011, 19:53) 
ma ho forti dubbi sul fatto che possa esser stata realizzata durante l'eruzione: immagino che, in quei momenti di panico, la gente abbia cercato di salvarsi fuggendo, e non restando chiusa in casa, a incidere formule di scongiuro sulle colonne.

beh, magari era zoppo o a letto con l'influenza e non poteva fisicamente scappare, e quindi.. beh.. uno scongiuro sulle colonne potrebbe essere sembrato meglio di niente.. ;)
 
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Papiria
view post Posted on 26/10/2011, 19:31




Sbaglio, o l'eruzione era stata preceduta da terremoti? E c'era stato un forte terremoto alcuni anni prima, che aveva fatto molti danni. Magari il tizio si era spaventato per le scosse e aveva scritto la "formula" per proteggere la casa. Senza contare che esistono persone che in caso di calamità rifiutano di lasciare l'abitazione fino all'ultimo, o finché qualcuno non li porta fuori con la forza. :rolleyes:

 
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view post Posted on 26/10/2011, 19:55
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CITAZIONE (lama su @ 26/10/2011, 20:19) 
la prima cosa che mi è venuta in mente leggendo AREPO è stata il dantesco "pape satan pape satan aleppe".. ora non sto dicendo che dante sia tornato indietro nel tempo per giocare con il latino, però quel misterioso "aleppe" di dante è stato interpretato in vari modi, tra cui è stato ricollegato alla parola semitica alep(h) / alip(h) che tutti sanno essere la prima lettera dell'alfabeto, ma che in realtà è una radice semitica vera e propria che significa "bue, toro".
Ora, vero che la parola in questione è arepo e non alepo, però in realtà "r" e "l" sono lettere che si confondono facilmente (vedi in italiano cortello / coltello ), soprattutto quando si tratta di parole di origine straniera. [...] E certo un "alepo / arepo" inteso come "con il bue" ci starebbe bene in un gioco che parla di seminatori e roba simile.

Ma, se non sbaglio, il bue/toro è legato anche ad Apis, no? Penso soprattutto al culto del toro-Apis... Al di là della resa di Hr-Hp, un nesso con la cultura egizia potrebbe esserci comunque (forse è anche in base a questo che Griffiths ha pensato ad Apis).

CITAZIONE (lama su @ 26/10/2011, 20:19) 
beh, magari era zoppo o a letto con l'influenza e non poteva fisicamente scappare, e quindi.. beh.. uno scongiuro sulle colonne potrebbe essere sembrato meglio di niente.. ;)

Può darsi, non posso certo negarlo a priori; questo, fra l'altro, potrebbe spiegare, molto 'romanticamente', come mai l'epigrafe sia incompleta (potremmo figurarci l'indegente che gioca la sua ultima, disperata carta, tentando di incidere sulla colonna di casa una formula che lo protegga, senza riuscirci...).
Ma, a questo punto, gli archeologi non avrebbero dovuto imbattersi in un cadavere all'interno della casa (e, magari, proprio di fronte alla colonna con l'epigrafe)? Io non conosco i rapporti di scavo, quindi non posso pronunciarmi con sicurezza sulla questione.

P.s.

CITAZIONE (dceg @ 26/10/2011, 20:12) 
Questo è appunto, come più volte si è qui affermato da diversi utenti, il tipico modo di procedere dei "fantacosi": Mezze verità, imprecisioni, congetture su assonanze senza fondamenti accertati...

Sì, ma il problema è quando non siamo di fronte ad alcun 'fantacoso' (come nel caso di J. G. Griffiths). Dalla pagina di Wikipedia sul quadrato del Sator, si può risalire alla bibliografia (pubblicata su 'The Classical Review'):

CITAZIONE
"'Arepo' in the Magic 'Sator' Square'": J. Gwyn Griffiths, The Classical Review, New Ser., Vol. 21, No. 1., March 1971, pp. 6–8.

Inoltre, sempre tramite Wikipedia, è rintracciabile anche la biografia di questo Griffiths (cfr. http://en.wikipedia.org/wiki/J._Gwyn_Griffiths), che, nella sua vita, è stato (fra le altre cose) anche studioso di Egittologia, ha lavorato presso la sezione archeologica del Museo di Swansea e ha anche ricoperto la cattedra di Egittologia presso la locale università.
Quindi, come dire, non avrei mai detto che potesse essere proprio l'ultimo arrivato...

CITAZIONE (Papiria @ 26/10/2011, 20:31) 
Sbaglio, o l'eruzione era stata preceduta da terremoti? E c'era stato un forte terremoto alcuni anni prima, che aveva fatto molti danni. Magari il tizio si era spaventato per le scosse e aveva scritto la "formula" per proteggere la casa.

Anche questa, ovviamente, andrebbe prima provata, ma, personalmente, la vedrei già molto più probabile, rispetto a una connessione dell'epigrafe con l'eruzione del 79 d.C.
 
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Papiria
view post Posted on 26/10/2011, 20:20




Siamo sempre d'accordo che va provato. ;) Infatti era solo un'ipotesi. In ogni caso, quale che sia il motivo di quella scritta, non mi sembra probabile che possa essere di molto precedente l'eruzione, altrimenti qualcuno l'avrebbe cancellata (non so quali fossero le abitudini dei Romani in merito, ma mi sembra strano che qualcuno si tenga uno scarabocchio su una colonna di casa).

Comunque, tutto è possibile. Magari la casa era disabitata al momento dell'eruzione: mettiamo, ad esempio, che stessero eseguendo dei lavori (ad esempio restauro in seguito al terremoto precedente), in questo caso immagino però che gli archeologi lo avrebbero rilevato (c'è qualche notizia in merito?). In quel caso chiunque può aver tracciato quelle parole (un operaio, ecc.) e per qualunque motivo (noia, ecc.).

Infine... Secondo Cammilleri di solito questa ipotesi viene esclusa, però chi ci assicura che quando hanno scavato Pompei, un buontempone non abbia tracciato quelle parole per "scherzo"?. :rolleyes:
 
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view post Posted on 26/10/2011, 21:30
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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Mah, sullo scherzo ho qualche dubbio...
Bisognerebbe comunque poter avere accesso ai resoconti di scavo: solo così ci potremmo togliere diversi dubbi. Non so se semplicemente su base epigrafica si possa dimostrare l'autenticità o meno di un'iscrizione.
A me, comunque, interessa prima di tutto capire come potrebbe essere resa la frase in sé: una volta tradotta, si potrebbe poi passare a cercare di interpretarne il senso.

Stavo anche rimuginando sulla possibilità che AREPO sia semplicemente un nome inventato per far tornare il palindromo.
Il quadrato del Sator non è l'unico caso di frase palindroma (io conoscevo, per esempio, 'i topi non avevano nipoti'!). Questo tipo di costruzione poteva anche avere, in epoche passate, un valore 'magico' (passatemi il termine); quella del Sator, però, è ancor più singolare, perché la si può leggere anche dall'alto al basso, (disponendo i nomi su file parallele). Una serie di parole che, accostate, potevano essere lette in ogni verso, senza perdere il loro significato, poteva dare l'impressione di una formula dotata di grande potere; un qualcosa di 'miracoloso', e, per questo, in grado di proteggere/portare fortuna.
E' problematico dire, inoltre, se l'anagramma con i due PATERNOSTER e le coppie vocaliche AA OO sia casuale o meno: pare difficile pensarlo, così come pare, però, altrettanto difficile immaginare che qualcuno abbia pensato di anagrammare proprio la parola PATERNOSTER (doppia, e con due A e due O in coppia), tirando fuori un'iscrizione palindroma di senso compiuto, come questa. In entrambi i casi, la risultante è comunque straordinaria (è stato tanto geniale chi ha ideato il palindromo, quanto chi l'ha anagrammato!).

Poi non so se sia o meno giusto porsi alcuni dubbi anche su questo originario significato 'cristiano' della formula latina. Mi spiego: il Padre Nostro, la più importante preghiera dei Cattolici, è già presente nei Vangeli. Ora, io non sono certo un esperto di storia del Cristianesimo, ma stavo leggendo in Wikipedia che le prime traduzioni in latino della Bibbia risalirebbero ai primi secoli dell'Era Cristiana (l'originale Bibbia dei Settanta, diffusa nel mondo antico grazie all'opera di Tolomeo II, era infatti scritta in greco). Al II secolo d.C. si faceva risalire la traduzione 'Afra' (diffusa in Africa), mentre la traduzione 'Itala' (tipica della nostra penisola) dovrebbe esser stata redatta fra il II e il III secolo (cfr: http://it.wikipedia.org/wiki/Vulgata#Origine). Siamo, in entrambi i casi, sempre dopo il 79 d.C. (e cioè quando questi due quadrati di Pompei erano già stati ampiamente sigillati sotto le ceneri del Vesuvio).
L'altra domanda che mi viene da pormi (e da porre), a questo punto, è la seguente: prima del II secolo d.C., poteva già esistere un 'Pater Noster', o questa preghiera si recitava solo in greco (Πάτερ ἡμῶν)?
 
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view post Posted on 26/10/2011, 22:53
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È noto nel primo secolo l'uso delle lettere latine A ed O al posto di quelle greche come simbolo di inizio e fine in un contesto linguistico latino?

 
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