molto interessante;
sarà essenziale per i ricercatori valutare bene il contesto geologico del sito, come staranno già sicuramente facendo;
mi spiego;
dalle immagni google si ha la netta sensazione che il margine sud occidentale dell’isola di Sherbo sia costituito da una serie di cordoni sabbiosi allungati parallelamente alla linea di costa (altri, più antichi, potrebbero essere quelli evidenziati dalle strisce di vegetazione arborea);
in altre parole la linea di costa pare essersi spostata progressivamente verso il largo, per l'aggiunta di successivi cordoni litoranei sabbiosi (progradazione, sedimentazione regressiva)
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questi fenomeni devono essersi sviluppati con un livello marino molto prossimo o uguale a quello attuale;
poiché questo è stato raggiunto solo negli ultimi 5-6.000 anni, è probabile che l’avanzamento più consistente sia datato proprio dalla seconda metà dell’Olocene all'attuale;
la localizzazione del sito, rispetto al mare aperto, potrebbe pertanto essersi modificata dal tempo della sua costruzione (se questa risale davvero a 2.500 anni fa);
può anche darsi che ci sia un nesso tra questa variazione morfologica e l’abbandono del luogo per una perdita di funzionalità;
ovviamente queste sono solo ipotesi e speculazioni tutte da verificare.
Sul mito atlantideo non saprei…mi sembra però singolare che nella descrizione non ci sia alcun riferimento (è corretto?) alla condizione morfologica più caratteristica dell’isola: quella di essere, di fatto, in corrispondenza delle foci ad estuario di importanti fiumi.
buona serata