CITAZIONE (*Gibo* @ 11/12/2011, 22:24)
I costi di cui hai parlato poi non credo possano tenere conto delle difficoltà di realizzazione e di gestione di un "luna park" del genere. Meglio un parco archeologico subacqueo.
Se mi passate l'affermazione ha un certo sapore di "regime", un po' mi spaventa. Ancora di più mi spaventa l'apparente facilità con cui l'Unesco si fa promotrice di iniziative un po' troppo faraoniche e qui vorrei poter leggere le motivazioni chiare (che per ora mi sembrano più politiche che culturali, a pensar male...).
Ripeto, sicuramente è un progetto affascinante ma preferirei fosse un villaggio vacanza che un sito archeologico. Sicuramente però una cosa di effetto che potrebbe veramente promuovere il turismo (ammesso che sia realizzabile e gestibile).
CITAZIONE (dceg @ 11/12/2011, 23:35)
I mie dubbi sul "significato" sono riconducibili al sospetto che ho che, a parte la possibilità del tutto, si tratti più di un intervento tipo Disneyland che di un'iniziativa archeologica e la mia posizione quantomai critica nei confronti delle ricostruzioni l'ho già espressa altrove.
Scusa Gibo, ho visto il tuo commento solo dopo aver risposto a Dceg.
Premetto una cosa: io condivido (in parte) le vostre paure. Le condivido, nel senso che non vorrei che questa storia del parco archeologico fosse solo una scusa per poter realizzare una sorta di 'yacht club', che con l'archeologia non ha nulla a che vedere (il dubbio, come ho detto, mi è subito venuto, quando ho letto che i turisti avrebbero potuto 'ammirare il sito da 20 metri d'altezza')... Se un sito diventa parco archeologico, questo implica che debba anche essere reso
direttamente fruibile per i visitatori.
Per quel che mi riguarda,
non voglio pensare sempre male (o, quantomeno, diciamo che sono disposto a dare a questo Tilev una chance...).
Sono però contrario a questa vostra visione del progetto, come di un Disneyland; anche perché, anche con un parco subacqueo, si sarebbero potuti mettere, comunque, gli stessi impianti, sia al centro del lago che sulla riva (creando un aquapark, invece di un lunapark...). Qui non si parla di villaggi vacanze: non ci sono camere da letto, né attrazioni per bambini.
Credo che con 'giardini pensili' ci si riferisca alle file di alberi e cespugli piantati lungo il fianco interno del terrapieno, mentre 'negozi e atéliers' immagino (e spero!) che siano da intendersi come laboratori e botteghe per la creazione e la vendita di souvernirs (le classiche copie di vasetti a vernice nera e lucerne romane).
A me l'idea (di fondo) piace, perché mi sembra che sia tanto ambiziosa, quanto innovativa: non conosco altri casi analoghi in tutto il mondo, quindi, per quel che ne so, dovrebbe trattarsi di un sito unico nel suo genere.
E questo mi porta anche riflettere sullo stato in cui, attualmente, versa la 'nostra archeologia': noi saremo, indubbiamente, più seri e meno scenografici dei nostri vicini; però, in campo archeologico, tanti paesi ci passano avanti, per inventiva e capacità di mettersi in gioco. E questo - sempre secondo me - accade, principalmente, anche perché gli altri paesi europei non hanno la stessa quantità di beni archeologici che abbiamo noi in Italia (mi riferisco al rapporto fra il numero di beni archeologici e l'estensione del territorio nazionale, il cui record, a livello mondiale, dovrebbe essere detenuto proprio dall'Italia).
In soldoni: chi ha pochi reperti, si sforza di valorizzarli nel migliore dei modi - magari anche in maniera un po' eccessiva, ma comunque in grado di attirare, potenzialmente (e oggettivamente), un grande numero di turisti; chi, invece, ne ha troppi, spesso si riempie la bocca di tante belle parole, ma poi, a conti fatti, si ritrova ad affrontare situazioni davvero tragicomiche e paradossali (tanto per ricordarne una, la vicenda della
Piscina Mirabilis:
www.internapoli.it/articolo.asp?id=17162).
P.s.
A Dceg: sul problema delle 'ricostruzioni' ci siamo già espressi tutti nella discussione da me riportata in link, e credo anch'io che non ci sia alcun bisogno di rispolverare la questione.