Ostraka - Forum di archeologia

Da Argo a Cerbero, polivalenza del cane nel mondo greco

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view post Posted on 26/1/2012, 18:52
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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In questi giorni, ho cominciato a fare qualche ricerca in rete, riguardo a un argomento a cui, ultimamente, mi sono molto interessato (e, dal titolo, dovreste aver intuito di cosa si tratta!).

Nell'antica Grecia, il cane ha sempre rivestito una valenza decisamente ambigua (ben evidente nei due nomi di cani leggendari, che ho inserito nel titolo di questa discussione): questo animale era, infatti, da un lato, il fedele compagno dell'uomo greco, che affiancava nella caccia e nel banchetto, e di cui custodiva la dimora; dall'altro, però, era anche una creatura caratterizzata in senso negativo, sporca e senza vergogna, che viveva vagabondando per le strade della città (non a caso, gli adepti di un'intera scuola filosofica furono definiti 'cinici', proprio per la dissolutezza della loro condotta di vita).
Interessante è anche il suo indubbio valore sacrale, riscontrabile tanto nell'ambito cultuale, quanto in quello funerario (risulta associato, infatti, a diverse divinità, dalle più svariate sfere di competenza). Questo aspetto, in particolare, parrebbe essere quasi atavico, in quanto la sua presenza è riscontrabile già nelle tavolette dei palazzi micenei (e, probabilmente, anche in alcune sepolture).

Mi piacerebbe riuscire a sviscerare un po' questo vasto e complesso argomento con tutti voi, conoscere qualche studio in materia e, ovviamente, le vostre opinioni.
 
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lama su
view post Posted on 26/1/2012, 23:13




argomento interessante!
l'unica cosa che so è che "cerbero" sembra avere un interessante parallelo nella mitologia indiana, dove Yama, il Dio della morte, è accompagnato da due cani, con una testa sola ma spesso con quattro occhi. La cosa interessante è che in sanscrito uno degli epiteti di questi cani dovrebbe essere sharvara- < *k'arbara (i passaggio k' > sh è normale in sanscrito, cf. per esempio skt shiras < k'eras = "corno"), che appare decisamente legato al nome greco.
In sanscrito l'epiteto è generalmente tradotto con "maculato", riferito al colore dei cani (ma personalmente non escluderi che si tratti di un significato secondario, o di una reinterpretazione).
Il nome stesso dei cani, sabalah, potrebbe essere connesso con la stessa radice (sabala < sarbala < sarbara < karbara? o qualcosa di simile, è meno evidente cmq).

In genere questo parallelo viene spiegato come un elemento mitologico ereditato da greci e indiani direttamente dalla tradizione comune proto-indoeuropea (altro esempio è l'episodio dell'arco di ulisse, che ha un parallelo nel ramayana, se ricordo bene).

Personalmente, io ultimamente mi domando se l'interferenza mitologica fra tradizione greca e tradizione aria non vada cercata piuttosto in un epoca più recente (età del bronzo) in una regione più vicina a noi (nord della siria sud del caucaso), ed in particolare nel contesto del regno di mitanni (o un qualche popolo o tribù affine) che come sappiamo era governato da una elite indo-aria.

Nel caso di cerbero, in effetti ci potrebbe essere un'altro indizio che potrebbe far puntare a questa direzione è il fatto che nelle lingue caucasiche sembra esserci una radice cerb-/berc- che, guarda caso, sembra significare "cane".

Quindi per quanto riguarda cerbero, mi sembra che si possa pensare a due possibilità: da un lato un'origine proto-indoeuropea, dall'altro un'origine più recente, forse nord siriana o magari direttamente caucasica
 
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view post Posted on 27/1/2012, 12:23
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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CITAZIONE (lama su @ 26/1/2012, 23:13) 
argomento interessante!
l'unica cosa che so è che "cerbero" sembra avere un interessante parallelo nella mitologia indiana [...]

Quindi per quanto riguarda cerbero, mi sembra che si possa pensare a due possibilità: da un lato un'origine proto-indoeuropea, dall'altro un'origine più recente, forse nord siriana o magari direttamente caucasica

Beh, queste due possibilità (fino a oggi, a me ignote) sono decisamente intriganti! :)

Comunque, sono più che sicuro che tu possa aiutarci, più di quanto non pensi (soprattutto in quelli che sembrano essere i punti di contatto fra la civiltà greca - e, prima ancora, micenea - e quelle orientali). I tuoi spunti mi spingono a partire proprio da quell'età 'atavica' (del Bronzo) a cui facevo riferimento nel topic di partenza, dalle valenze sacrali e infere del cane e dal suo rapporto con la morte.
Vuole il caso che questi aspetti siano tutti più o meno presenti in un interessante articolo di L. P. Day, pubblicato in AJA (1984), dal titolo Dog burials in the Greek World. L'autore prende in esame tutta una serie di scheletri di cani, rinvenuti all'interno di tombe dell'età del Bronzo (sia sul continente che a Creta), e cerca di comprendere la natura (e le motivazioni) della loro presenza all'interno di contesti funerari.

Dal punto di vista del sacrificio di cani, dovrebbero essere noti casi analoghi nel mondo ittita e anche in quello egizio (ricordo di aver letto che, almeno in un caso, furono rinvenute sepolture di cani proprio all'ingresso di un'antica necropoli - anche se non ricordo quale...). E lo stesso Omero, dal canto suo, nell'Iliade, include anche i cani nel novero delle vittime offerte in sacrificio per i funerali di Patroclo.
Per quanto concerne l'ambito cultuale, invece, ricordo di aver sentito che, in alcuni casi, i cani fossero indicati dalle tavolette come destinatari di offerte (e, quindi, che rivestissero, probabilmente, un particolare significato cultuale, all'interno di alcuni santuari micenei).

Tu che puoi dirci a riguardo?
Conosci particolari casi di sacrifici e/o culti di cani nel Vicino Oriente?
 
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view post Posted on 29/1/2012, 13:45
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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CITAZIONE (Perseo87 @ 27/1/2012, 12:23) 
Tu che puoi dirci a riguardo?
Conosci particolari casi di sacrifici e/o culti di cani nel Vicino Oriente?

Girando in rete, ho trovato un interessante parallelismo cultuale con quanto a me noto per la civiltà greca. Analizzando alcune stele e tavolette mesopotamiche, gli studiosi hanno constatato l'associazione del cane al culto di almeno una particolare divinità orientale: Gula, dea della medicina. Il suo animale araldico era, infatti, proprio il cane: www.danielmarin.es/hdc/mitolmesop.htm#GULA. Qui avete un sigillo serpentino dalla Mesopotamia, con la raffigurazione di un malato, attorniato dai cani sacri di Gula: http://wings.buffalo.edu/english/faculty/c...hjw1/127033.jpg.

La cosa mi sembra interessante, perché, come ho detto, nella Grecia d'età classica, il cane ritorna proprio fra gli animali sacri ad Asclepio (dio greco della medicina). Il legame con questa particolare divinità, solitamente, viene spiegato con il fatto che la saliva del cane possiede proprietà curative. Ma mi piacerebbe approfondire qualche aspetto di questo culto di Gula. Chi di voi può darmi qualche dritta?
 
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view post Posted on 27/2/2012, 10:00
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Cerco di riattivare la discussione chiedendovi un parere su un reperto che, negli ultimi tempi, mi sta dando un po' da pensare...

Mi imbattei in questo modellino, la prima volta, mentre leggevo Boardman: www.travel-to-crete.com/pages_images/85.jpg (mi dispiace per la qualità della foto, ma non se ne trovano molte in rete). Vi quoto la descrizione di Boardman (da 'Archeologia della nostalgia', Mondadori, 2004, p. 51):

CITAZIONE
Modellino di argilla (altezza 22 cm) proveniente da Archanes presso Cnosso. La porta è stata rimossa per mostrare all'interno una dea seduta con le braccia levate. Sul tetto, due personaggi maschili in atteggiamento di stupore e un cane guardano nel foro del "camino". Può trattarsi della raffigurazione della scoperta di una tomba a tholos dell'età del bronzo. Ca. 800 a.C. (Heraklion, Museo SG 376).

Contrariamente all'interpretazione di Boardman, ne ho trovata un'altra, in rete, che fornisce una motivazione 'astronomica' per il foro nel tetto (anche se non dove sia stata riscontrata questa ipotesi): www.mariekimmeldevitt.info/rituals/.
In Facoltà mi era capitato di sfogliare, in questi giorni, Greek Terracottas di R. A. Higgins (Londra, 1967), che ancora riportava una datazione più elevata (alla metà del X secolo a.C., se non erro), quindi credo che si debba accettare quella ribassata di Boardman.

Riuscite a vedere le figure sul tetto? Come si potrebbero interpretare?
Chiedo perché, in tutta onestà, mi pare un po' strano pensare a un cane (specialmente, se si tratta di un tempio vero e proprio, e non di una tomba, come invece ipotizza Boardman). A me, su due piedi, pareva che potesse pure essere un gatto, ma non sono riuscito a trovare, al momento, materiale più esauriente...
 
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view post Posted on 19/3/2012, 21:33
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CITAZIONE (Perseo87 @ 27/1/2012, 12:23) 
Conosci particolari casi di sacrifici e/o culti di cani nel Vicino Oriente?

Riprendo il filo per rinnovare questa domanda, rivolgendomi soprattutto a Karl.

Oggi, mentre proseguivo le mie ricerche, mi sono imbattuto in un articolo di Shear su Hesperia, in cui si parlava del culto di Afrodite Urania nell'Agorà di Atene (forse connesso con la pratica del sacrificio dei cani). Secondo l'autore, tale culto sarebbe di derivazione orientale (introdotto, stando a Pausania, da Egeo, che attribuiva la propria mancanza di figli all'ira di questa dea), ma non mi è parso di aver trovato riferimenti più precisi. Anche l'erma femminile rinvenuta negli scavi del 1938/39 presso il Kolonos Agoraios (che molti studiosi propongono di identificare con quella di Afrodite Urania, descritta da Pausania) parrebbe avere un'origine orientale.
Che tu sappia, ci sono divinità femminili nel Vicino Oriente connesse alle nascite, per cui siano testimoniati sacrifici di cani?
 
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view post Posted on 20/3/2012, 08:36
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (Perseo87 @ 27/2/2012, 10:00) 
Mi imbattei in questo modellino, la prima volta, mentre leggevo Boardman: www.travel-to-crete.com/pages_images/85.jpg (mi dispiace per la qualità della foto, ma non se ne trovano molte in rete). Vi quoto la descrizione di Boardman (da 'Archeologia della nostalgia', Mondadori, 2004, p. 51):

CITAZIONE
Modellino di argilla (altezza 22 cm) proveniente da Archanes presso Cnosso. La porta è stata rimossa per mostrare all'interno una dea seduta con le braccia levate. Sul tetto, due personaggi maschili in atteggiamento di stupore e un cane guardano nel foro del "camino". Può trattarsi della raffigurazione della scoperta di una tomba a tholos dell'età del bronzo. Ca. 800 a.C. (Heraklion, Museo SG 376).

Contrariamente all'interpretazione di Boardman, ne ho trovata un'altra, in rete, che fornisce una motivazione 'astronomica' per il foro nel tetto (anche se non dove sia stata riscontrata questa ipotesi): www.mariekimmeldevitt.info/rituals/.
............
Riuscite a vedere le figure sul tetto? Come si potrebbero interpretare?
Chiedo perché, in tutta onestà, mi pare un po' strano pensare a un cane (specialmente, se si tratta di un tempio vero e proprio, e non di una tomba, come invece ipotizza Boardman). A me, su due piedi, pareva che potesse pure essere un gatto, ma non sono riuscito a trovare, al momento, materiale più esauriente...

Scusa se intervengo da puro profano, solo curioso.
A parte il fatto che le due foto sono rovescie una rispetto all'altra, a me sembra proprio un gatto: manto maculato, striature presumibilmente ad anello su zampe e coda...

Hai letto questo
http://uninettunouniversity.academia.edu/L...Chalara_Festos_
soprattutto la nota 26 a pag. 446, dove cita l'affresco del gatto di Haghia Triada?
Il felino vi appare associato alla dea seduta e alla dea orante, il che rimanderebbe alla natura della dea minoica come Signora degli animali (non sono riuscito a trovare foto dell'affresco, che credo si trovi nel museo di Heraklion).

Ripeto, intervengo da profano...
 
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view post Posted on 20/3/2012, 19:17
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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Non preoccuparti, Usékar: mi sa che su questo argomento siamo tutti un po' profani! :P

Anch'io sono del tuo stesso parere, anche perché, a ben vedere, in questo specifico caso, l'ipotesi di Boardman mi pare decisamente traballante: lui parla di una tholos funeraria micenea, ma la statuetta di dea seduta in trono non mi fa pensare proprio alla possibilità che si tratti di una tomba (non credo siano noti casi di tombe con all'interno statue di divinità assise in trono...). Mi pare più probabile che si tratti della raffigurazione di una sorta di edificio di culto. Di conseguenza, l'animale sul tetto dovrebbe essere interpretato come un gatto, più che come un cane (che, a differenza di un felino, avrebbe non poca difficoltà a salire sul tetto di un edificio).

Inoltre, non so se (o meglio, in che misura) il gatto fosse già noto ai Micenei.
Durante il corso di Archeologia romana, per esempio, la professoressa ci fece notare che le rappresentazioni di gatti nel mondo romano si ritrovano soprattutto in quelle aree che avevano maggiori contatti con il mondo egizio (e che crescono poi, in maniera esponenziale, con la conquista dell'Egitto), mentre, nei restanti territori, non pare esserci una grande presenza di gatti (forse uno potrebbe essere raffigurato in una tomba etrusca - mi pare la Tomba dei Rilievi dipinti - ma non dovrebbe esserci unanimità fra gli studiosi, in merito a questa identificazione).
Pensando al mondo greco (e, in particolare, alle scene di vita quotidiana raffigurate sui vasi, così come alle stele funerarie), mi vengono in mente molte immagini di cani, conigli e uccellini, adottati come animaletti domestici, ma nessun gatto in particolare. Per il modellino di Iraklion, tuttavia, un gatto non parrebbe essere poi così strano, in quanto a Creta (il modellino, lo ricordo, proviene dalla necropoli di Arkhanes) esso potrebbe esser stato diffuso già dall'età del Bronzo (non conoscevo l'esempio che hai segnalato, ma avevo ben in mente il gatto raffigurato sul capo della cd. Dea dei Serpenti di Knosso: www.buten.net/max/Crete/museums/Ira...ithSerpents.jpg).
 
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lama su
view post Posted on 20/3/2012, 19:35




CITAZIONE (Perseo87 @ 19/3/2012, 21:33) 
Che tu sappia, ci sono divinità femminili nel Vicino Oriente connesse alle nascite, per cui siano testimoniati sacrifici di cani?

beh, lamashtu, demone femminile spesso associato con la nascita (o con i pericoli della nascita e penso anche della gravidanza e dei primi anni di vita) è spesso associata ad un maiale ed ad un cane.

Se non ricordo male, ci dovrebbe essere anche almeno un rituale "medico" in cui la dea è associata ad un cane nero (Karl correggimi se sbaglio). Non ricorod però esattamente cosa si doveva fare con questo cane, e non ricordo se alla fine veniva sacrificato. Ci vuole qualcuno più ferrato nelle culture mesopotamiche di quanto lo sia io.
Se fossi in te, però, proverei a guardare nel campo della medicina mesopotamica e della magia associata ad essa.. mi sa che potresti trovare cose interessanti..
 
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view post Posted on 20/3/2012, 21:13
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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CITAZIONE (lama su @ 20/3/2012, 19:35) 
CITAZIONE (Perseo87 @ 19/3/2012, 21:33) 
Che tu sappia, ci sono divinità femminili nel Vicino Oriente connesse alle nascite, per cui siano testimoniati sacrifici di cani?

beh, lamashtu, demone femminile spesso associato con la nascita (o con i pericoli della nascita e penso anche della gravidanza e dei primi anni di vita) è spesso associata ad un maiale ed ad un cane.

Non sapevo di questa connessione di Lamashtu con il cane. Molto interessante. Leggevo proprio oggi pomeriggio alcuni passi di un saggio che ho preso in prestito tramite la biblioteca comunale (C. Franco, Senza ritegno. Il cane e la donna nell'immaginario della Grecia antica, ed. Il Mulino, 2003): in particolare, aveva attirato la mia attenzione una nota in cui si spiegava come il cane e il maiale venissero associati alla sfera femminile, anche per la loro capacità di mettere al mondo un alto numero di cuccioli (c'è, fra l'altro, pure una favola di Esopo, in cui una scrofa e una cagna discutono su chi fra loro due sia la più prolifica).

Io, però, più che a entità demoniache, mi riferivo a divinità femminili vere e proprie. Mi pareva di aver trovato, per esempio, un riferimento al culto aniconico di Astarte (o Anat, o Ashera, ora non mi ricordo bene il testo), che avrebbe potuto costituire un riflesso di quello praticato nell'Agorà di Atene, tale da poter spiegare anche l'adozione della forma dell'erma per l'effige cultuale dell'Afrodite Urania (o identificata come tale), proveniente dal Kolonos Agoraios.

Non so se il dato del culto aniconico, in associazione con il cane e le nascite, possa accendere una lampadina nella memoria di qualcuno...
 
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lama su
view post Posted on 20/3/2012, 23:40




CITAZIONE (Perseo87 @ 20/3/2012, 21:13) 
Io, però, più che a entità demoniache, mi riferivo a divinità femminili vere e proprie.

qui invece sono io che, di conseguenza, mi domando se esiste e dove va posto il limite fra "demoni" e "divinità vere e proprie" nella mitologia mesopotamica. Insomma, come era percepita lamashtu? di sicuro aveva una posizione di rilievo, ma era percepita come "divinità" o come qualcosa di diverso? per esempio, aveva dei templi a lei dedicati?

karl, tu ne sai qualcosa?

CITAZIONE (Perseo87 @ 20/3/2012, 21:13) 
Mi pareva di aver trovato, per esempio, un riferimento al culto aniconico di Astarte (o Anat, o Ashera, ora non mi ricordo bene il testo), che avrebbe potuto costituire un riflesso di quello praticato nell'Agorà di Atene, tale da poter spiegare anche l'adozione della forma dell'erma per l'effige cultuale dell'Afrodite Urania (o identificata come tale), proveniente dal Kolonos Agoraios.

potrebbero essere i "pali di ashera"?

http://en.wikipedia.org/wiki/Asherah_pole

ashera era probabilmente connessa con la prostituzione sacra, e probabilmente con la fertilità in generale. Non so però se c'era qualche connessione specifica con la nascita.

CITAZIONE
in particolare, aveva attirato la mia attenzione una nota in cui si spiegava come il cane e il maiale venissero associati alla sfera femminile, anche per la loro capacità di mettere al mondo un alto numero di cuccioli (c'è, fra l'altro, pure una favola di Esopo, in cui una scrofa e una cagna discutono su chi fra loro due sia la più prolifica).

interessante. interessante anche l'esempio di Esopo.
io invece stavo pensando un'altra cosa: mi domando se l'associazione con lamashtu (figura piuttosto "negativa", che io sappia, correggetemi se sbaglio) non sia in qualche modo collegata con un concetto semitico di "purezza" degli animali.
il maiale come si sa è notoriamente impuro, nelle culture semitiche (per lo meno quelle occidentali).
Per quanto riguarda il cane, esso non è citato esplicitamente fra gli animali impuri nella bibbia (in deuteronomio), però fa parte di quegli animali che vanno considerati implicitamente impuri a causa delle loro caratteristiche fisiche (non è un ruminante e non ha degli zoccoli divisi in due). Già questo è un punto che sarebbe interessante approfondire, perchè se impuro per le popolazioni siro-palestinesi (è vero, non si può a priori estendere i dettami della bibbia a tutte le popolazioni semitiche della zona, però probabilmente una base comune con le credenze canaanee doveva esserci, soprattutto per questo genere di questioni.. anche questo sarebbe un punto degno di essere approfondito, magari tramite l'analisi della distribuzione e percentuale delle ossa dei vari animali nei siti archeologici), dicevo, se il cane era considerato impuro dalle popolazioni canaanee, mi domando se questo non lo avrebbe escluso a priori da qualsiasi tipo di sacrificio.
Esclusi forse dei sacrifici connessi con pratiche magiche specifiche? E qui si ritorna a lamashtu e alla sfera dei demoni.

È però interessante notare che se da un lato nella bibbia il cane è implicitamente impuro, nel corano e quindi nella tradizione araba esso riveste un ruolo piuttosto ambiguo. Da un lato è anche per l'islam considerato in un certo qual modo "impuro" (poi il "livello" varia in base alle interpretazioni, c'è chi dice che una persona viene leccata da un cane diventa impura e deve purificarsi con i tradizionali bagni), però allo stesso tempo gli viene riconosciuta l'utilità per l'uomo, soprattutto nella caccia (nell'islam è proibito mangiare carne di un animale ucciso da un altro animale, ma è permesso mangiare la selvaggina presa dai cani, purchè la si "purifichi" pronunciando il nome di Dio, se ricordo bene), e gli è riconosciuto il ruolo di compagno dell'uomo (e per esempio gli è permesso entrare nelle tende).

Anche questo è un aspetto che meriterebbe di essere approfondito: questa ambiguità può essere riconosciuta anche in altre culture semitiche antiche (in siria-palestina, ma anche in mesopotamia)? e ha degli effetti sulla questione dei sacrifici?
 
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view post Posted on 21/3/2012, 17:14
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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CITAZIONE (lama su @ 20/3/2012, 23:40) 
qui invece sono io che, di conseguenza, mi domando se esiste e dove va posto il limite fra "demoni" e "divinità vere e proprie" nella mitologia mesopotamica. Insomma, come era percepita lamashtu? di sicuro aveva una posizione di rilievo, ma era percepita come "divinità" o come qualcosa di diverso? per esempio, aveva dei templi a lei dedicati?

Il problema, per il mondo greco, si pone forse in maniera analoga per la figura di Ecate: questa dea, infatti, non faceva parte del pantheon olimpico, ma era tributaria di sacrifici e culti in diverse località della Grecia. Mi viene in mente, per esempio, il caso dell'Hekataion di Lagina, in Caria; ma un tempio analogo doveva esserci anche a Efeso (dove la dea riceveva offerte di cavalli e cani), e forse pure ad Atene (ma sul conto di quest'ultima città non vorrei sbagliarmi).

Dico 'figura analoga' perché, in effetti, anche Ecate possiede tratti molto più demoniaci che divini: questa dea, infatti, è solitamente associata alle tenebre, agli inferi e alle pratiche stregonesche. I Greci la immaginavano dotata di una grande fiaccola, mentre si aggirava nella notte per i cimiteri, circondata da un corteo di creature demoniache (fra cui c'erano anche le sue cagne).
La figura di Ecate, però, rappresenta in sé un caso abbastanza problematico, perché la sua natura demoniaca parebbe essere frutto di un decadimento della stessa divinità (che può essere collocato, secondo Siaran, verso la fine del V secolo a.C.). Infatti, nella Teogonia, Esiodo aveva dedicato alla dea un lungo elogio (che alcuni studiosi, non a caso, hanno definito 'Inno a Ecate'), esaltando il suo carattere benevolo e generoso nei confronti dell'umanità.

CITAZIONE (lama su @ 20/3/2012, 23:40) 
potrebbero essere i "pali di ashera"?

ashera era probabilmente connessa con la prostituzione sacra, e probabilmente con la fertilità in generale. Non so però se c'era qualche connessione specifica con la nascita.

Potrebbe essere Ashera (purtroppo, non ricordo bene i termini dell'articolo).
In rete non ho trovato immagini di questi 'pali' di Ashera, ma ci sono alcune statuette in terracotta che sembrerebbero ricordare, nelle forme, le erme greche (purtroppo, non ho trovato neppure un'immagine di questa particolare erma del Kolonos Agoraios, ma, a quel che ricordo, dovrebbe trattarsi di un pilastrino a base quadrangolare, con sopra un busto femminile, rappresentato fino all'altezza del collo - o del seno - ma senza braccia).
Qui alcune delle terrecotte di Ashera a cui faccio riferimento: http://cnes.cla.umn.edu/courses/archaeolog...AsherahFigs.jpg. Non so esistano casi analoghi per Anait e Astarte.
 
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dizzzi
view post Posted on 23/3/2012, 00:59




Segnalo articolo sull'iconografia del cane in scene di caccia e guerra: C. MARCONI, Storie di caccia in Sicilia occidentale, in «Atti delle
Seconde Giornate Internazionali di Studi sull’area Elima, Gibellina 1994», Pisa-Gibellina 1997, 1071-1120. Credo che l'articolo sia anche scaricabile, ma non riesco a trovare il link. Se lo recupero lo comunicherò, promesso ;)
 
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IunoMoneta
view post Posted on 23/3/2012, 20:44




CITAZIONE (Perseo87 @ 20/3/2012, 19:17) 
Pensando al mondo greco (e, in particolare, alle scene di vita quotidiana raffigurate sui vasi, così come alle stele funerarie), mi vengono in mente molte immagini di cani, conigli e uccellini, adottati come animaletti domestici, ma nessun gatto in particolare.

Per puro caso, sfogliano un manuale di arte greca mi sono imbattuta in una raffigurazione di gatto di VI secolo a.C. E' su una base, verosimilmente pertinente a un Kouros e rinvenuta reimpiegata nelle mura di Temistocle ad Atene, che raffigura scene di palestra. In una di questa due efebi aizzano un cane e un gatto perchè si affrontino (www.scalarchives.it/web/dettaglio_i...ta&Sort=9&luce=). Va precisato che la scena è un unicum nell'arte greca a noi giunta, ma almeno è una sicura raffigurazione di gatto (e pure molto realistica nella posa con schiena arcuata e orecchie tirate indietro, come sempre i gatti fanno quando sono di fronte ad un cane... manca solo di sentire il tipico soffio felino...).

Trovato un altro micio: http://www.scalarchives.it/web/dettaglio_i...ta&Sort=9&luce=
 
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view post Posted on 24/3/2012, 16:11
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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CITAZIONE (dizzzi @ 23/3/2012, 00:59)
Segnalo articolo sull'iconografia del cane in scene di caccia e guerra: C. MARCONI, Storie di caccia in Sicilia occidentale, in «Atti delle
Seconde Giornate Internazionali di Studi sull’area Elima, Gibellina 1994», Pisa-Gibellina 1997, 1071-1120. Credo che l'articolo sia anche scaricabile, ma non riesco a trovare il link. Se lo recupero lo comunicherò, promesso ;)

Grazie Dizzzi :)
Al momento, comunque, sono più interessato alle implicazioni cultuali e funerarie di questo animale (il problema del cane nell'ambiente aristocratico, e in particolare le sue implicazioni nella caccia, è un tema vastissimo - già solo a partire dal Cinegetico di Senofonte - e sono stato 'caldamente invitato' a non addentrarmi in questo argomento per la tesi!). Comunque, tutte le letture possono nascondere notizie interessanti, per cui, se trovi il pdf, segnalalo pure lo stesso!

CITAZIONE (IunoMoneta @ 23/3/2012, 20:44) 
Per puro caso, sfogliano un manuale di arte greca mi sono imbattuta in una raffigurazione di gatto di VI secolo a.C. E' su una base, verosimilmente pertinente a un Kouros e rinvenuta reimpiegata nelle mura di Temistocle ad Atene, che raffigura scene di palestra. In una di questa due efebi aizzano un cane e un gatto perchè si affrontino

E' vero: ora che me lo ricordi, anch'io avevo già visto questo monumento, ma non l'avevo mai studiato, né avevo mai fatto caso che l'animale sulla destra fosse un gatto (forse il fatto che avesse un collare non mi aveva fatto prendere in considerazione l'ipotesi che potesse trattarsi di un felino). Il secondo monumento, invece, non l'avevo mai visto. In ogni caso, appunto, si tratta di iconografie abbastanza rare nell'arte greca.
 
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