Ostraka - Forum di archeologia

Triglifi e metope, la litificazione del tempio greco (ordine dorico)

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*Gibo*
view post Posted on 7/2/2012, 19:34




La teoria della litificazione del tempio greco, ovvero della modellazione delle sue forme e dei suoi elementi a imitazione di un modello ligneo arcaico, viene espressa da Vitruvio verosimilmente sulla scorta di fonti greche almeno di età ellenica e ripresa dalla successiva trattatistica ed è tutt’oggi sostanzialmente accettata come verosimile.
Avendo sempre trovato interessante l’argomento vorrei portare alcune riflessioni, prendendo spunto anche da autori moderni come G.Morolli che si è occupato ampliamente dell’argomento, suddividendo la discussione elemento per elemento per non appesantire troppo.

Questa immagine riporta i nomi dei vari elementi (non tutti) del tempio greco, può essere utile come ripasso:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/comm...features_it.jpg

Il primo elemento su cui mi vorrei soffermare è il triglifo del tempio dorico.
Questo, alternandosi ritmicamente con le metope costituisce la componente principale del fregio della trabeazione.
In “De Architectura” IV,II,2 Vitruvio, giustifica la nascita di questi elementi a imitazione delle tavolette cosparse di cera azzurra, poste a coprire le teste delle travi che dai muri della cella correvano verso l’esterno dei lati lunghi, poggiando sull’architrave esterno portato dalle colonne. A colmare gli spazi vuoti tra le travi contigue, venivano quindi poste le metope. A rafforzare la teoria Vitruvio ricorda, in IV,II,4 come con όπαι i greci indicano i piani di posa delle travi, indicate in latino come “cava columbaria”, di conseguenza il termine metopa andava a indicare lo spazio tra questi piani di posa (in latino “intertignum”).
Secondo vitruvio le tavolette sono poste sulla testa della trave e nello spazio tra esse per motivi estetici, ma si potrebbe aggiungere anche come protezione dagli agenti aggressivi per il legno (acqua, sporcizia, ecc…).

In quest’ottica, nel tempio marmoreo o comunque litico, il triglifo non farebbe altro che ricordare la posizione delle antiche travi lignee del tempio arcaico destinate a contrastare le spinte dovute alla copertura a falde inclinate.
Le falde erano sostenute da travicelli inclinati, poggianti sull’esterno proprio sulle travi “del triglifo” e in alto sostenuti da travi longitudinali (con asse quindi parallelo al lato lungo della trave) poggianti o sulle murature della cella o, per luci troppo estese, su pilastrini lignei portati dalle travi “del triglifo”, in un antecedente ancora non perfettamente realizzato della capriata.
Estendendo un ragionamento di Vitruvio (IV,II,5 su cui vorrei tornare in seguito) sulla sostanziale scorrettezza nel posizionare modiglioni e dentelli nei frontoni dell’ordine dorico, si potrebbe anche dire che la stessa alternanza dei triglifi e delle metope non si dovrebbe avere nel fregio del frontone, dal momento che le travi trasversali testimoniate dai triglifi mostrano il loro lato lungo sulle facciate corte. È interessante notare però che l’autore si astiene da questa valutazione.

Una possibile riprova dell’origine del triglifo da una trave può essere data, inoltre, dalla perentorietà con cui si ricorda, in IV,III,2, che i triglifi devono poggiare in asse colonne, come ci si aspetterebbe da una trave (obbligo che creava dei problemi di spazio nella realizzazione del fregio sulle colonne di estremità e che portò alcuni teorici greci a sostenere la disarmonia delle proporzioni doriche).

Un approfondimento rispetto agli accenni viene fatto da G.Morolli, che completa quanto detto da Vitruvio con la successiva descrizione dell’ordine tuscanico (IV,VII,4) dove gli elementi strutturali non avevano subito la litificazione storicizzata degli ordini greci.
Così le “trabes compactiles” costituite da più elementi uniti da “subscudes” e “securicola”, poste trasversalmente rispetto alla lunghezza del tempio, presentano una sezione costituita da assi di legno stretti e alti disposti affiancati e distanziati per prevenire danni in caso di ingresso d’acqua. Seguendo il ragionamento di Morolli se si ipotizzano travi composte da tre di queste tavole ecco che si ha l’alternanza dei tre tratti verticali (detto “femur” in latino e “meròs” in greco) e degli spazi posti fra essi (i due “canali” più mezzo su ciascun bordo esterno) propri del triglifo. E si spiega così anche il suo nome: triglifi ovvero “tre tagli” che sarebbero non i tre canali (infatti sono due più due mezzi), quanto tre tavole di legno intagliate.
Ancora più il triglifo ricorderebbe lo strato di cera una volta seccata sulla testa di queste travi composte.
Proseguendo nella riflessione, Morolli ipotizza un analogo fenomeno di mimesi anche per l’ipotriglifo con le sei “gocce” a ricordo di sei chiodi, due per ciascuna tavola, posti a fissare le travi trasversali rispetto all’architrave longitudinale.

qui si vede il frontone del Partenone con il triglifo e l'ipotriglifo con la tenia e le sei gocce poste sotto:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/comm...henonFrise1.jpg
Nel fregio del tempio di Aphaia si vede il problema del posizionamento del triglifo sulla colonna di estrimità:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/comm...ia-temple-3.jpg
triglifi e metope del tempio C di Selinunte:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/comm...gico-bjs-05.jpg
 
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view post Posted on 7/2/2012, 21:59
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Al liceo il prof. di storia dell'arte - non sapeva pronunciare la esse, per cui una volta che eravamo, come dire, un po' vivaci sbottò con un "Bata, otia!" (era di Brescia) che fece sbellicare dalle risa tutta la classe; pace all'anima sua è passato al mondo dei più da molto tempo - ci torturò per mesi con il problema del triglifo angolate, trascurando praticamente tutto il resto dell'arte greca e di quella romana. Ripensandoci sarà stato quel trauma a farmi decidere di non studiare archeologia! :hmm.gif:
 
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view post Posted on 8/2/2012, 01:08
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Purtroppo, Gibo, non credo di poterti essere di grande aiuto. :(

Come ben sai, nelle università italiane (quantomeno, nella mia) non c'è un vero e proprio studio dell'architettura greca. Studiare l'architettura di un tempio si riduce, spesso, all'analisi dei fregi, delle metope, dei timpani e, al massimo, dei capitelli (senza entrare in questioni più dettagliate, di natura meramente architettonica).

So che il mio relatore (da poco subentrato in carica al precedente professore) desiderava attivare un corso di Architettura greca; ma temo che la cosa si sia rivelata un po' troppo 'problematica' per l'ateneo (e che, quindi, al momento, sia quantomeno congelata...). Sono comunque curioso di leggere eventuali sviluppi dell'argomento (ed, eventualmente, se trovo qualcosa nei miei libri, posso provare a portare un piccolissimo contributo).
 
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*Gibo*
view post Posted on 8/2/2012, 10:39




@ Dceg: spero di non aver risveglito dei brutti ricordi, posso capire la gravità dei traumi legati alle fissazioni di qualche docente (anche per legami di parentela estremamente stretti con alcuni rappresentanti della categoria) :P

@ Perseo: non ti preoccupare, l'argomento, come dicevo, è noto e abbastanza sviscerato, ma a mio avviso potrebbe essere comunque di qualche interesse. Tempo permettendo vorrei presentare gli aspetti legati ai vari elementi magari portando qualche spunto di riflessione aggiuntivo che secondo me si può fare. Nella speranza di poter approfondire alcuni aspetti (come quelli linguistici che sono in parte già emersi, ma anche altri rituali connessi alla scelta delle decorazioni e delle forme architettoniche) sui quali sono meno ferrato.
Trovo però molto interessante quello che dici rispetto allo studio dell'architettura perchè è da un po' di tempo che vorrei aprire una discussione per approfondire il tema delle conoscenze architettoniche nei curricola archeologici (dal punto di vista della didattica, della metodologia di insegnamento e dei limiti posti alla materia) e quanto queste siano presenti e quanto possano influire nell'iter professionale di un archeologo. Il discorso è molto OT, però se ti andasse di aprire una discussione in una sezione adeguata, visto che hai sollevato il problema e essendo uno studente di archeologia puoi portare un forte contributo diretto, sarei molto interessato a parteciparvi e seguirne gli sviluppi.
 
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view post Posted on 8/2/2012, 10:51
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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CITAZIONE (*Gibo* @ 8/2/2012, 10:39) 
Trovo però molto interessante quello che dici rispetto allo studio dell'architettura perchè è da un po' di tempo che vorrei aprire una discussione per approfondire il tema delle conoscenze architettoniche nei curricola archeologici (dal punto di vista della didattica, della metodologia di insegnamento e dei limiti posti alla materia) e quanto queste siano presenti e quanto possano influire nell'iter professionale di un archeologo. Il discorso è molto OT, però se ti andasse di aprire una discussione in una sezione adeguata, visto che hai sollevato il problema e essendo uno studente di archeologia puoi portare un forte contributo diretto, sarei molto interessato a parteciparvi e seguirne gli sviluppi.

L'idea può essere interessante. L'unico mio dubbio è quello di non essere in grado io, poi, di portare avanti la discussione senza aiuti esterni! Comunque, se ti può interessare, possiamo aprirne uno (solo magari un po' più avanti, in quanto, al momento, mi pare ci siano molti topic all'attivo a cui sto già partecipando, e la data dei miei prossimi esami si avvicina).
 
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*Gibo*
view post Posted on 8/2/2012, 10:55




Quoto in pieno i problemi di tempo :P

Con calma magari in futuro... ;)
 
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skanda87
view post Posted on 21/4/2012, 18:18




CITAZIONE
Trovo però molto interessante quello che dici rispetto allo studio dell'architettura perchè è da un po' di tempo che vorrei aprire una discussione per approfondire il tema delle conoscenze architettoniche nei curricola archeologici (dal punto di vista della didattica, della metodologia di insegnamento e dei limiti posti alla materia) e quanto queste siano presenti e quanto possano influire nell'iter professionale di un archeologo. Il discorso è molto OT, però se ti andasse di aprire una discussione in una sezione adeguata, visto che hai sollevato il problema e essendo uno studente di archeologia puoi portare un forte contributo diretto, sarei molto interessato a parteciparvi e seguirne gli sviluppi.

oh ragazzi, la cosa interesserebbe molto anche me. non so se la discussione è già stata aperta ma vorrei seguirla (qualcuno me la linka, please?), pur non essendo un'esperta in materia, anzi ancora non sono nemmeno laureata :P però prima di passare a beni culturali studiavo architettura a bari, corso classico, per cui la passione mi è rimasta.
 
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*Gibo*
view post Posted on 22/4/2012, 11:08




Segnalo a Skanda87 che la discussione è stata aperta, ora attendo i contributi :P

https://ostraka.forumfree.it/?t=61237740
 
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7 replies since 7/2/2012, 19:34   7168 views
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