Ciao Lino.
La notizia non mi è nuova.
E, sinceramente, asserire che Ipparco avesse 'scoperto' l'America (come lo stesso Russo dice, a p. 72), mi pare un po' esagerato. Forse sarebbe più corretto dire che questo studioso ne aveva 'dedotta' l'esistenza (come si dice, invece, anche nell'estratto che hai quotato).
Per affrontare il discorso, ti rimando proprio al primo libro della Geografia di Strabone (in particolare, controlla i paragrafi I.8 e I.9):
http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roma...Strabo/1A*.html. A quanto mi pare di capire dal testo, Ipparco non asserì che al centro dell'Oceano dovesse esserci un intero continente, ma parlò di due istmi (e cioè, due lingue di terra), che arrivavano quasi a toccarsi, rendendo impossibile la circumnavigazione del globo (già giudicata praticabile, se non erro, da Aristotele). Ora, personalmente, non conosco nel dettaglio gli studi di Ipparco e Posidonio (quindi non posso giudicare la validità della deduzione del primo). Però posso dirti che Strabone, in qualità di seguace della filosofia stoica (e, in questo senso, sicuramente in errore), giudicò inattendibile questa teoria proprio a partire da un dato più filosofico che scientifico (com'è evidente nel paragrafo I.9).
Strabone riporta, inoltre, le testimonianze di non meglio identificati naviganti ed esploratori, che avrebbero tentato di attraversare l'Oceano, tornando però sempre indietro, perché spaventati o indeboliti dalla vastità di quel mare, e dall'inesistenza di terre su cui approdare per fare rifornimenti (se poi avessero raggiunto davvero l'America e avessero tenuto per sé il segreto, questo non lo possiamo certo sapere, ma siamo, ovviamente, nella pura speculazione...).
Del resto, come qualcuno aveva già detto, in un'altra discussione, una 'scoperta' è tale solo quando viene annunciata al mondo, e tutti ne sono resi partecipi. Oggi, per esempio, sappiamo dall'archeologia che, nel X-XI secolo d.C., un gruppo di Vichinghi raggiunse effettivamente le coste del Canada, dove fondò un intero villaggio:
http://it.wikipedia.org/wiki/L'Anse_aux_Meadows. Ma neppure questo può farci parlare di una vera e propria 'scoperta' dell'America (che, storicamente, è e resta
quella di Cristoforo Colombo, del 1492).
Il problema dell'
inquinamento filosofico negli studi scientifici degli antichi, secondo me, non è da poco. Per esempio, Eratostene di Cirene, che tu stesso hai citato, fu sì geniale nel calcolare la circonferenza della Terra, con il solo ausilio di un semplice gnomone: ma l'errore che il suo calcolo presenta (appena dello 0,8%!) è dovto proprio al fatto che, anche lui, era partito da un preconcetto filosofico, e cioè, che la Terra fosse una sfera perfetta - mentre sappiamo bene che, in realtà, essa è leggermente schiacciata ai poli (ma questo, all'epoca, il povero Eratostene non poteva certo saperlo).
E, a pensarci bene, la situazione descritta per questi scienziati non è dissimile da quella che, per esempio, si verificherà anche per Galilei, tanto ostacolato dalla Chiesa (e conta che il sistema eliocentrico era già stato teorizzato - e dimostrato - in antico, da Aristarco di Samo e Seleuco di Seleucia).
Se ti può interessare il problema dello sbarco (supposto) in America, da parte di popoli giunti dal Mediterraneo antico, ti segnalo questa discussione, in cui avevamo cominciato ad analizzare molte delle testimonianze di cui si parla in rete:
https://ostraka.forumfree.it/?t=51859185.