Ostraka - Forum di archeologia

Otzi, e l'aplogruppo Y, il genoma sardo-corso colpisce ancora

« Older   Newer »
  Share  
icon6  view post Posted on 28/2/2012, 18:55
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
839

Status:


CITAZIONE
ROMA - Aveva occhi marroni, geneticamente predisposto a malattie cardiocircolatorie, intollerante al lattosio e aveva probabilmente un antenato in comune con gli attuali abitanti di Sardegna e Corsica: è l'identikit di Oetzi, la celebre mummia del Similaun, ricostruito grazie alla prima mappa completa del suo Dna. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Communications, è stata condotta da un gruppo internazionale coordinato da Albert Zink, dell'Accademia Europea di Bolzano.

Scoperto nel 1991 in Alto Adige, sul versante italiano delle Alpi Otztal, Oetzi è ora conservato presso il museo archeologico di Bolzano. La mappa del suo Dna ha rivelato inoltre che il suo gruppo sanguigno di Oetzi era lo zero, che l'uomo aveva una predisposizione alle malattie cardiovascolari (corroborate dalle calcificazioni vascolari trovate nella mummia) e che molto probabilmente soffriva della malattia di Lyme. Questa si manifesta con un eritema, febbre e dolori muscolari ed è provocata dal batterio Borrelia burgdorferi, del cui Dna sono state trovate tracce nel genoma di Oetzi.

"Quando lavoriamo con antichi Dna, i campioni sono spesso degradati e risultano in frammenti molto brevi, comparati ai campioni di Dna moderni", osserva uno degli autori della ricerca, Timothy Harkins, della Life Technologies che fornisce servizi e strumenti per le analisi del Dna. "La sfida - aggiunge - è dare un senso alla lettura di queste brevi sequenze e per riuscire a comprendere cosa ci dice un genoma così antico".

La mummia evidenzia non solo la predisposizione genetica alle malattie cardiocircolatorie, ma anche uno dei sintomi della malattia: la presenza di arteriosclerosi. Il dato è interessante perchè, 5.000 anni fa, Otzi non era esposto ai rischi che oggi influenzano fortemente l'insorgere di malattie cardiocircolatorie: l'Iceman non era sovrappeso e non conduceva una vita sedentaria. "La conferma che questa predisposizione genetica fosse riscontrabile già ai tempi di Otzi è rilevante perchè mostra che le malattie cardiocircolatorie possono non essere legate alla civilizzazione. Ora, il passo successivo sarà quello di analizzare in maniera più approfondita lo sviluppo di queste patologie", sottolineano l'antropologo Albert Zink e il bioinformatico Andreas Keller.

L'analisi del genoma ha inoltre evidenziato tracce di borrelia, una famiglia di batteri che causa una malattia infettiva trasmessa attraverso le zecche. Carsten Pusch, che ha condotto le indagini genetiche a Tubingen, afferma: "Si tratta della più antica testimonianza di borreliosi, ora sappiamo che questa infezione esisteva già 5.000 anni fa".

Un altro aspetto considerato dai ricercatori è stata l'origine genetica dell'Uomo venuto dal Ghiaccio. E' stato dimostrato che Otzi appartiene a un aplogruppo Y molto raro in Europa. Questo permette di trarre due conclusioni: gli antenati di Otzi sono emigrati dal vicino Oriente nel neolitico in seguito alla diffusione dell'agricoltura e dell'allevamento; il loro Dna si è conservato fino a oggi in regioni isolate, come Sardegna e Corsica.

Attraverso gli studi genetici è stato possibile ottenere informazioni anche sulle caratteristiche fisiche dell'Uomo venuto dal ghiaccio: Otzi aveva gli occhi marroni, i capelli castani e soffriva di intolleranza al lattosio. Quest'ultima scoperta avvalora l'ipotesi che anche 5.000 anni fa, nonostante si vivesse in una società contadina, l'intolleranza al lattosio era molto diffusa. Solo con l'addomesticamento degli animali, gli uomini hanno poi sviluppato la capacità di digerire il latte anche in età adulta. Il sequenziamento del Dna di Otzi è stato sostenuto da National Geographic Society (USA), Life Technologies (USA) e Comprehensive Biomarker (Germania).
(28 febbraio 2012)

www.repubblica.it/scienze/2012/02/2...farto-30653727/


io posto qui, per evidente sciovinismo, :lol: :lol: :P però se volete spostare per me va bene...
 
Top
lama su
view post Posted on 28/2/2012, 19:43




la frase che hai evidenziato non mi convince, e non mi sorprenderebbe se fosse l'ennesimo errore di traduzione.

Chiedo ai preistoricisti e genetisti: che sappia io, le peculiarità del genoma di sardegna e corsica (come quelle dei baschi) sono in genere spiegate come resti dei tratti genetici delle popolazioni paleolitiche europee, non come apporti neolitici dal medio oriente. O sbaglio?
 
Top
view post Posted on 28/2/2012, 20:33
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
839

Status:


ovviamente, puoi aver benissimo ragione. spero si colga che scherzassi... a proposito dello sciovinismo. però naturalmente la notizia mi ha incuriosito e colpito :P :P

anche io attendo il parere degli esperti. ^_^
 
Top
massinissa
view post Posted on 28/2/2012, 22:58




Fermo restando che è vero un apporto dal Medio oriente, poichè in Italia e poi in Europa gruppi neolitici sono arrivati da quelle aree e in alcuni casi mescolati o comunque venuti in contatto con popolazioni mesolitiche, e partendo anche dal presupposto che tali gruppi nel percorso da loro intrapreso si siano a loro volta incontrati con altri gruppi non europei, è vero che la Sardegna rimane un pò a se stante. Ma è pur vero che essendo il neolitico sardo ben sviluppato e ben evidente, e che il cosiddetto pacchetto neolitico è arrivato anche nell'isola, e che è provato sia l'arrivo dei gruppi per via terrestre ma anche marina, fluviale ecc. non sembra così strano un diffondersi del genoma medio-orientale. Inoltre c'è da prendere in considerazione sia per il neolitico che per l'età del rame (a cui appartiene Otzi), un forte e ben determinato flusso di scambi dapprima per l'ossidiana e la selce, poi per i metalli, ma anche per la ceramica lungo tutta la penisola,scambi che hanno certamente favorito anche eventuali mescolamenti di genti e geni.. senza considerare gli apporti nel neolitico dello Chassey francese nell'italia settentrionale e centrale. Comunque sia, dato che il fulcro del neolitico è il medio oriente, è probabilissima la presenza di tratti genetici orientali non solo nelle popolazioni neolitiche, ma anche nelle successive genti eneolitiche.
 
Top
turnon
view post Posted on 29/2/2012, 14:19




L'intolleranza al lattosio non è una malattia della quale "si soffre": anzi, dovrebbe essere la normalità, per il Sapiens adulto. In Cina, ad esempio, è l'assoluta normalità, con eccezioni davvero molto rare. Non a caso i cinesi non bevono latte né consumano latticini freschi. Non a caso hanno un formaggio di soia, che chiamano "tofu".

La Genetica pone ai non addetti ai lavori, in ogni caso, seri problemi di interpretazione dei dati che offre, anche se - in genere - riporta dati molto interessanti e discretamente precisi.
Normalmente, alla fine di una scorsa del testo, un lettore che non sia non del campo può credere di avere capito quanto ha letto: mamolto spesso non è così.

..."gli antenati di Otzi sono emigrati dal vicino Oriente nel neolitico in seguito alla diffusione dell'agricoltura e dell'allevamento; il loro Dna si è conservato fino a oggi in regioni isolate, come Sardegna e Corsica". Questa frase - riportata così - sembra presupporre che gli altri europei avessero origini diverse da quelle mediorientali, il che non è.

A quanto mi risulta la linea filogenetica di Otzi si è estinta. (Non sono certo che sia così anche per la linea autosomiale Y)
Ma non è affatto questo il punto: la ricerca dell'origine di una popolazione deve rispondere a criteri scientifici molto precisi e non può prescindere da un'Etica di fondo almeno altrettanto rigorosa. Altrimenti essa diviene una specie di "caccia all'oca selvaggia" sensa possibilità di conclusioni serie.

Per quanto concerne la Sardegna.
I primi "sardi" avevano un patrimonio di una popolazione del paleolitico, proveniente da quella popolazione che si era preservata nella più piccola delle tre "sacche di sopravvivenza durante l'Ultimo Massimo Glaciale: la sacca Ligure o Appenninica (le altre due erano molto più grandi: quella Iberica e quella Balcanica).
Probabilmente, vi sono stati altri apporti genetici (flusso genico) corrispondennti ad arrivi successivi, preferibilmente nel corso del Neolitico, portando sequenze che erano del tutto normali e paragonaqbili a quelle delle popolazioni (orientali ed Egee) di provenienza e quelle incontrate lungo il percorso (ecco dove Neolitici e Mesolitici si mescolano).
Ma quello che ha agito sul patrimonio genetico dei sardi - differenziandolo in modo veramente grandissimo, fin da tempi molto remoti, tanto da caratterizzare il "pool genetico" del periodo del Bronzo, che si definisce "Nuragico" e di cui si reperiscono chiari esempi anche nella popolazione attuale) - è stato un altro fenomeno: La frequenza delle mutazioni che agiscono su una popolazione ridotta ed isolata, insieme alla selezione naturale ed alla deriva.

Non si tratta di "residui" di genoma paleolitico (anche di questo si trovano chiare tracce, nella popolazione attuale).

Si tratta di tutt'altra cosa. Sono concetti difficili, che hanno niente a che fare con la logica comune con la quale si guarda normalmente a questi fenomeni.

Innanzi tutto: i "fondatori" che sbarcarono in Sardegna non erano - probabilmente, anche se non lo sappiamo con assoluta certezza - un campione rappresentativo completo della popolazionedalla quale venivano. I "numeri" erano ridotti (concetto di "migrazione").

Secondo: Sono avvenute mutazioni, con una quantità ed anche una qualità che in una popolazione grande semplicemente non sarebbero avvenute nello stesso modo. Questo fenomeno si chiama Deriva ed è - evidentemente - uno dei più difficili da capire. Se proprio dovesse interessare, appena avrò più tempo, potrò anche provare a spiegarla (ammesso che non lo faccia qualcun altro ben più esperto di me: so che ce n'é, qui).

Differenziandosi lungo strade proprie e casuali, la popolazione della Sardegna appare adesso "a sé stante", tanto da non potere essere rappresentata con una sfumatura di colore (secondo il gradiente di "diluizione" di qualsiasi aplogruppo - rappresentato con un colore - rispetto a tutti gli altri): in genere, appare bianca e non colorata per questo motivo.
Le peculiarità del pool genetico dei Sardi e dei baschi (come anche quelle - molto più distintive - di altre popolazioni) sono indicate come "Isolati Genetici": differenze anche molto grandi (crescono con lil passare del tempo) dovute ad isolamento geografico, oppure anche religioso o culturale, linguistico etc....
Il discorso delle "distanze genetiche" ormai lo ripetono tutti, spesso senza veramente capirci un accidente: comunque ve lo risparmio.
 
Top
lama su
view post Posted on 29/2/2012, 14:29




qui un articolo in francese più preciso sul discorso genetico:

http://www.agoravox.fr/actualites/technolo...-a-parle-108785

il tema è interessante.. e meriterebbe di essere discusso anche in maniera più generale (penso in particolare alle possibili connessioni linguistiche..)

forse potrebbe essere il caso di aprire una discussione apposita in preistoria?
 
Top
turnon
view post Posted on 29/2/2012, 14:47




Io interpreterei il dato in questo modo: sia Oetzi, sia gli abitanti del Centro Italia (incluse le isole di Corsica e Sardegna) hanno per forza in comune un antenato antico(altrimenti non potrebbero in alcun avere nel proprio corredo un' identica sequenza tipica e mutata - aplogruppo - che li pone nel medesimo aplotipo, è ovvio!).
Ma quell'antenato era propbabilmente nella "sacca di sopravvivenza appenninica", dalla quale si è avuto il ripopolamento dell'Europa Centrale.
Dalla sacca Iberica si è avuto il ripopolamento della "frangia atlantica" e dalla sacca Balcanica si è avuto il ripopolamento dell'Europa Orientale.
 
Top
view post Posted on 29/2/2012, 15:20
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
839

Status:


CITAZIONE
gli antenati di Otzi sono emigrati dal vicino Oriente nel neolitico in seguito alla diffusione dell'agricoltura e dell'allevamento; il loro Dna si è conservato fino a oggi in regioni isolate, come Sardegna e Corsica". Questa frase - riportata così - sembra presupporre che gli altri europei avessero origini diverse da quelle mediorientali, il che non è.

non mi sembra proprio che induca in tale errore. io l'ho intesa nel senso che il blocco sardo-corso conserva più di altri la base genetica neolitica; mentre gli altri europei furono esposti, più dei sardo corsi, al diffondersi di altri pool genetici. ecco tutto.

CITAZIONE
.massinissa Inviato il: 28/2/2012, 22:58 Inoltre c'è da prendere in considerazione sia per il neolitico che per l'età del rame (a cui appartiene Otzi), un forte e ben determinato flusso di scambi dapprima per l'ossidiana e la selce, poi per i metalli, ma anche per la ceramica lungo tutta la penisola,scambi che hanno certamente favorito anche eventuali mescolamenti di genti e geni

tutto questo Massinì, lo riferisci alla Sardegna? sarei d'accordo. troppo spesso il concetto di isola è equivocato nel senso di"isolamento", cosa che non fu mai per la Sardegna preistorica, soprattutto. Certo ovviamente, il Tirreno divide la Sardegna dal Continente ben più di quanto lo stretto di messina divida La Sicilia, ma d'altronde, i traffici dal continente alla Sardegna tramite la Corsica, sono ben attestati per tutte le epoche preistoriche. In altre parole se un certo grado di isolamento genetico per forza di cose si verificò, questo non va sovrapposto e confuso, alle relazioni culturali, facendo passare l'isolamento genetico anche per isolamento culturale.

però lasciando da parte queste banli considerazioni, io mi chiedo sempre, quali siano le conclusioni storico-archeologiche che gli studi di genetica dovrebbero indurre a far proprie. ache in questo caso, sinceramente, non so darmi una chiara risposta. ne per Otzi, ne per la Sardegna e la Corsica.

certo ho riportato solo un articolo di giornale, ma voi quali conclusioni traete?

per otzi stiam parlando di un uomo vissuto nel calcolitico, mi pare anche normale che i suoi geni, siano mlto più vicini a quelli apportati dalla Neolitizzazione. Da questo punto divista lo studio, offre solo una conferma al già noto, mi pare.

Anche per la Sardegna e la Corsica mi pare sia così. infatti queste due isole conoscono un primo boom demografico proprio in età neolitica, come attesta la cultura ozieri, e un secondo boom, in età nuragica, ma poichè, a quanto sembra , tra la popolazione neolitica e quella nuragica, non v'è cesura "etnica" e dunque "genetica", ma solo culturale e temporale, è chiaro che la base genetica nuragica fosse imparentata al patrimonio genetico neolitico.

questa "base" o patrimonio genetico, è infine poi perdurato e giunto ben consevatasino nelle attuali generazioni nonostante, i tanti invasori e coonizzatori, che in seguito alla conquista punica, si avvincendarono In Sardegna ma pure in Corsica.




CITAZIONE (lama su @ 29/2/2012, 14:29) 
qui un articolo in francese più preciso sul discorso genetico:

www.agoravox.fr/actualites/technolo...-a-parle-108785

il tema è interessante.. e meriterebbe di essere discusso anche in maniera più generale (penso in particolare alle possibili connessioni linguistiche..)

forse potrebbe essere il caso di aprire una discussione apposita in preistoria?

grazie della cartina Lama, molto importante e significativa. noto che la presenza e la concentrazione dell'aplogruppo Y sono ben marcate tanto nel Caucaso, quanto nella Sardegna a pari merito. e di certo il caucaso difficilmente può esser stato preda di deriva genetica ed isolamento genetico.

ed è anche molto significativa la buona concentrazione in Italia centrale.

ma ripeto, da questo punto di vista quali sono le possibili conclusioni storico archeologiche che si possono trarre?
 
Top
massinissa
view post Posted on 29/2/2012, 15:33




Lo riferisco alla Sardegna, all'isola di Palmarola e Lipari per l'ossidiana. Gargano per la selce. I flussi di questi oggetti sono oramai ben inquadrati per il neolitico italiano. Ossidiana sarda che arriva sulle coste toscane e nel meridione della Francia ad es. fanno comprendere quanto le isole (Sardegna compresa) fossero tali solo perchè staccate dal resto della penisola. Ma non dai collegamenti con altre aree. Per Otzi, ribadisco quello che ho detto nel post precedente: possibilissimo che avesse geni orientali. Lui discendeva da popolazioni neolitiche che a loro volta provenendo da oriente, si erano fuse con le genti mesolitiche già esistenti in Italia ed in Europa.

Puntualizzo una cosa, che mi sembra poco esatta. Dire che le origini degli europei siano orientali, non va bene. Quando il pacchetto neolitico nel VI millennio arriva in Italia e si diffonde in tutta Europa, le genti che già vivevano in questi territori (Italia compresa), erano ancora allo stadio mesolitico. Anzi si è provato attraverso le indagini archeologiche, che molti strumenti litici usati per l'agricoltura e quindi da popolazioni già neolitiche fossero di derivazione o tradizione mesolitica. Ciò fa supporre che i coloni neolitici avessero avuto rapporti con i precedenti abitatori. Ma i popoli mesolitici non sono stati sostituiti dai neolitici, si sono fusi, amalgamati. Anche con episodi violenti, ma sono rimasti comunque ad abitare ancora i loro antichi territori..
 
Top
view post Posted on 29/2/2012, 15:53
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
839

Status:


un brano dell'articolo orginale, ecco cosa dice l'incipit:

CITAZIONE
We found indication for recent common ancestry between the Iceman and present-day inhabitants of the Tyrrhenian Sea particularly Corsica and Sardinia), that the Iceman probably had brown eyes, belonged to blood group O and was probably lactose intolerant. We further found a genetic predisposition for an increased risk for coronary heart disease (CHD), which may have
contributed to the development of previously reported vascular calcifications. In addition, we found sequences corresponding to ~60%
of the genome of B. burgdorferi that are indicative of the earliest human case of infection with the pathogen for Lyme borreliosis

l'articolista aveva riportato giusto.

CITAZIONE
. Ciò fa supporre che i coloni neolitici avessero avuto rapporti con i precedenti abitatori. Ma i popoli mesolitici non sono

dunque massi correggimi se sbaglio: si potrebbe immaginare che l'alto grado di imparentamento genetico sussistente (a vedere la cartina postata da Lama) tra sardegna e caucaso, potrebbe significare che in Sardegna la popolazione mesolitica fosse assai meno
numerosa che in Itali e in Europa.

e che dunque, mentre nel sardo-corso, l'apporto neolitico non si sovrappose, quasi ad alcunchè, giungendo così ben conservato sino ai nostri tempi, in Italia, invece la mescolanza ha dato origine, ad una minore "concentrazione" (io lo dico in soldoni....scusate) dell'aplogruppo in questione..

in effetti per avere un guisto quadro di questo studio mi pare sensato parlare di area tirrenica e non solo di sardegna e corsica.

CITAZIONE
Lo riferisco alla Sardegna, all'isola di Palmarola e Lipari per l'ossidiana.

concordo... ;)

altri passi significativi:

CITAZIONE
When considering only European populations, however, we observe that the Iceman clusters closest with five outlier contemporary samples from south-western Europe. In particular, the Iceman abuts the Italian samples originating from geographically isolated regions such as Sardinia (Fig. 3b). Analysis of a larger set of samples, including

CITAZIONE
Thus, the Iceman’s position along with the 1,000 Genomes control
samples are shifted towards the origin as those missing genotype
values are set to 0 after the normalization step in the PCA. When
using a ×12 threshold (though with fewer loci) the placement of the
Iceman shifts from the European continent closer to the Sardinian
sample group, as there are no missing genotypes, reflecting his true
position more accurately. (Supplementary Figs S3b–d show place-
ment of the Iceman on PopRes PCA based on varying degrees of
coverage and thresholding for missing genotypes.



Edited by DedaloNur - 29/2/2012, 15:58
 
Top
turnon
view post Posted on 29/2/2012, 15:57




."..grazie della cartina Lama, molto importante e significativa. noto che la presenza e la concentrazione dell'aplogruppo Y sono ben marcate tanto nel Caucaso, quanto nella Sardegna a pari merito. e di certo il caucaso difficilmente può esser stato preda di deriva genetica ed isolamento genetico.
"
Mi sembra proprio che tu non abbia ben compreso di che cosa si parla, quando ci si riferisce alla Deriva. Che cosa c'entra il Caucaso con la Deriva Genetica?
Non dirmi - per favore - che tu vorresti paragonare, così, in assoluuto, le concentrazioni di aplogruppi Caucasici con quelli sardi?
La Deriva ha senso solo per gli isolati genetici: ne modifica il pool genetico in modo casuale ed imprevedibile, modificandone la concentrazione percentuale di questo o quell'aplogruppo.
Non puoi trarre le conclusioni che vorresti. in modo troppo semplicistico, attenzione!
Anche se - è più che vero - molte ipotesi polidisciplinari puntano alla fine proprio in quella direzione: l'oriente sub caucasico.
Perfettamente d'accordo con l'analisi di massinissa. La vecchia idea secondo la quale gli agricoltori avrebbero spazzato via i cacciatori è superata dai reperti di tutte le specializzazioni della ricerca.
 
Top
massinissa
view post Posted on 29/2/2012, 15:57




Non saprei.. per questo ci vorrebbe un genetista! :lol:

E' certo che se l'elemento in questione è più concentrato in Sardegna che altrove, prova che o come dici l'elemento mesolitico era minore (ma non credo!), o che l'isola pur essendo aperta ai contatti, ai rapporti con altre aree ha conservato un "isolamento" genetico più forte che nelle altre zone. E' pur vero che le isole hanno spesso questa caratteristica, perchè nel tempo i flussi di gente sono stati magari meno forti. Pensa invece ad un'area come la Toscana, dove nei secoli è passato veramente di tutto!! Non so se mi sono spiegato, Dedalo e credimi non appoggio affatto la teoria di isolamento delle isole, dico solo che esse sono e sono state meno soggette a mescolamenti tra persone, pur usufruendo di contatti anche indiretti (ma non solo, e proprio la Sardegna ne è la prova!) per avere materiali di qualunque genere.
 
Top
view post Posted on 29/2/2012, 16:10
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
839

Status:


interessante anche questo passaggio:
CITAZIONE
While haplogroup G displays its highest frequency in the Caucasus16, it is also present at ~11% in present
day Italy17. Genetic analysis of ancient DNA from 5,000-year-old skeletons from a burial cave site in southern France were mostly
assigned to haplogroup G2a-P15 (ref. 18). Haplogroup G2a3 was also reported in an ancient DNA sample of an early Neolithic individual from Saxony-Anhalt, Germany19. We used the phylogenetic relationships of the ancestral and derived allelic states for 13 other detected SNPs within the G hierarchy (Supplementary Table S7, Fig. 3c) to place the Iceman into the G2a4-L91 lineage that is notably divergent from G2a3-U8 lineages typical of modern continental Europeans. Knowledge about the phylogeography of haplogroup G2a4 is unreported. We addressed this issue here by analysing the G2a4-defining L91 SNP in 7,797 chromosomes from 30 regions across Europe. Fig. 3d shows the spatial frequency distribution of G2a4 throughout Europe. The highest frequencies (25 and 9%) occur in southern Corsica and northern Sardinia, respectively, (Fig. 3e) while in mainland Europe the frequencies do not reach 1%

insomma, era imparentato con noi galluresi... :P scherzo..

CITAZIONE
E' pur vero che le isole hanno spesso questa caratteristica, perchè nel tempo i flussi di gente sono stati magari meno forti. Pensa invece ad un'area come la Toscana, dove nei secoli è passato veramente di tutto!!

lungi da me, da mettere in dubbio questo. Ovvio che il mare limiti la mescolanza. però ora mi chiedo perchè l'uomo de ghiaccio, sia "imparentato" proprio con quelle zone della Corsica e della Sardegna, che solitamente, sono proprio le più aperte, ai contatti con l'Italia...

le conclusioni:
CITAZIONE
The affinity of the Iceman’s genome to modern Sardinian
groups may reflect relatively recent common ancestry between the
ancient Sardinian and Alpine populations
, possibly due to the diffu-
sion of Neolithic peoples. The Iceman’s stable isotope constitution37
that localized his residential mobility to the Alpine region, taken
together with our initial genomic ancestry profile, suggests differen-
tial genetic destinies for populations of mainland Europe and those of
the islands of the Tyrrhenian Sea that began to diverge at least 5,000
years ago. The Iceman’s genetic signature may at one time have been
more frequent in Neolithic South Tyrol although further ancient DNA
analyses from these regions will be necessary to fully understand
the genetic structure of ancient Alpine communities and migration
patterns between the insular and mainland Mediterranean.

 
Top
massinissa
view post Posted on 29/2/2012, 16:46




Provo a supporre.. forse, dati i contatti, i commerci e appunto i flussi di genti, gli avi di Otzi provenivano proprio dalla Sardegna o dalla Corsica. Non ci sono grandi prove a livello archeologico, ma a volte nelle sepolture si rinvengono corredi non appartenenti alla cultura di quella zona o area ecc. Per cui a volte quel materiale alloctono sarà frutto di scambi e commerci, altre volte di commistioni o se ne possiamo parlare per la preistoria più antica di matrimoni ( aut similia!!)..
 
Top
turnon
view post Posted on 29/2/2012, 17:07




Non si può supporre questo, massinissa.
L'unica supposizione possibile (ed ovviamente anche vera) è che Oetzi ed i Sardo-corsi hanno avuto un antenato comune.
Niente altro.
 
Top
37 replies since 28/2/2012, 18:55   2728 views
  Share