Ciao Giorgiodieffe!
Innanzitutto, grazie della segnalazione (perché, da un po' di tempo, mi sto occupando proprio di cani nel mondo antico!).
Ho visto il calderone che hai citato. Senti, stilisticamente, il volto di questa potnia mi pare abbastanza legato alla tradizione greca originale: potrei sbagliarmi, ma mi ricorda un po' certi volti di dee d'età arcaica, principalmente per la pettinatura, in trecce simmetriche e molto rigide (semmai, ho qualche dubbio in più sui lineamenti del volto e sulla resa dei musi dei cani, dovrei poter fare qualche confronto...). Mi pare un po' strano, però, che sia un'opera del TB, come recita la curatrice della pagina, che ha caricato la foto...
Per le due teste canine ai lati, non so fino a che punto ci sia da meravigliarsi.
Si tratta di un motivo decorativo (forse un applique, per tenere fermo l'anello che regge il manico del calderone), quindi, in questi contesti, è normale che ci sia 'una parte per il tutto' (ho in mente modelli di 'assurattasche' sireniformi, in cui della sirena hai solo il volto e le ali...). Inoltre, durante la mia tesi triennale, mi è capitato di imbattermi in una raffigurazione di Medusa da Heidelberg, in cui la Gorgone possiede due protomi ferine (una di cavallo, l'altra di leone) che le emergono da dietro la testa (e non si tratta, propriamente, di un unicum).
Non credo, quindi, che per questo pezzo si debba immaginare chissà quale arcana figura tricefala: potrebbe essere semplicemente una divinità legata ai cani (e in Grecia ce n'erano diverse); le due protomi canine, quindi, potrebbero esserle state poste ai lati del volto solo come rimando al legame che li unisce.