CITAZIONE
queste sinceramente non sono domande che dovresti rivolgere a me. tutti leggono in srdn'b il nome della sardegna, e in 'b il complemento di stato in luogo. è anzi questa una delle poche cose su cui gli studiosi, che io sappia, sono d'accordo, sulla stele di nora.
Se c'è unanimità su quel termine e sulla sua lettura come nome della sardegna (non scomposto, ma unitario) una ragione ci sarà, ma io che non sono linguista, non posso fornirtela, spiacente.
no non hai capito. non discuto (o meglio non prendo posizione, in quanto non conosco la letteratura specifica al riguardo) sull'identificazione fra il "srdn" della stele di nora e il nome "sardenia".
Quello che discuto, e trovo discutibile è prendere la radice "srdn" (sia quella della stele di nora, sia quella delle fonti egizie, sia qualunque forma comparabile) e tentare di fare dei confronti etimologici con dei morfemi presi a più o meno a caso.
si confronta "srdn" con la radice semitica "sr" = "principe". perchè? chi ha detto che srdn vada diviso in sr-dn? tanto per rimanere nell'mbito semitico (solo per fare un esempio) perchè non dividerlo srd-n e connetterlo con il verbo ebraico srd = "sopravvivere"? oppure dividerlo s-rd-n e farne un causativo in s- del verbo yrd = "discendere"?
ovviamente tutte queste opzioni sono possibili, e probabilmente tutte possono trovare un'etimologia plausibile nella maggior parte delle lingue del mediterraneo orientale (siano esse semitiche, indoeuropee, caucasiche o altro), fin tanto che non sappiamo cosa il nome "srdn" significa esattamente.
Il che rende il discorso etimologico a mio parere totalmente privo di qualunque valore. I dati non sono sufficienti in questo caso.
CITAZIONE
C'è però anche dell'altro, alcuni, (adesso l'ora e tarda e vado a braccio sperando di ricordare bene,) usano il doppio termine th-sh come in stretta analogia proprio ai termini usati nella stele di nora. Se non erro il thrdn come il vero nome del luogo, cioè dell'isola (in effetti nella stele di nora forse compare una parola talvolta anche interpretata come tartesso (domani la cercherò ora non ricordo), mentre il termine srdn sarebbe il nome dell'etnia.
qui il discorso si fa ancora più complicato, e di sicuro l'aggiunta di ulteriori variabili non lo rende più sicuro..
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e qui però ritorniamo al mio punto di vista originario. non c'è traccia di invasione e di conquista alloctona. Se ciò si fosse verificato il quadro archeoogico dovrebbe esser diverso. mentre la frequentazione, e l'influenza, come tentavo di spiegare, dal mio punto di vista, deve passare per un atto di condivisione dell'etnia autoctona. mercenari o meno.
qui non sono necessariamente d'accordo. ammetto che non conosco i dettagli archeologici del caso dei russ (sarebbe interessante approfondire, perchè potrebbe veramente essere un ottimo parallelo) però al di fuori di alcune strutture architettoniche (sopratutto di ordine militare) e alcuni oggetti di valore (il tesoro reale di kiev) non mi sembra che i russ scandinavi abbiano avuto una particolare influenza culturale sulla popolazione slava che governavano. eppure la popolazione ne ha comunque adottato il nome. E immagino che se l'invasione dei russ fosse avvenuta 3000 anni fa (cioè nell'epoca che stiamo discutendo per la sardegna), invece che 1000, probabilmente di tracce ce ne sarebbero ancora meno.
Quello che voglio dire è che un' "invasione" può avere pesanti effetti nella sfera dell' "immateriale" (in quesot caso stiamo discutendo del nome, ma può essere anche l'aspetto linguistico in generale, o l'aspetto religioso,...) senza necessariamente lasciare vistose tracce archeologiche.
Se non avessimo le iscrizioni che ci testimoniano i loro nomi, probabilmente le dinastie libiche che dominarono l'egitto in epoca tarda sarebbero estremamente difficili da identificare a livello archeologico. E se non avessimo i loro nomi sulle tavolette cuniformi, probabilmente non avremmo mai immaginato che il regno urrita di mitanni era governato da un'élite indoeuropea.
Il punto è che dipende dal tipo di invasione: se si tratta di un'invasione in massa, di una migrazione, allora è molto probabile trovarne delle tracce nelle evidenze archeologiche, ma se al contrario si tratta di invasioni condotte da piccoli gruppi di pirati/guerrieri/bande di nomadi, magari estremamente efficienti a livello militare ma ridotti in numero (come appunto erano i vichinghi), magari composti principalmente da uomini (ci sono molti tratti culturali -come la ceramica- che possono essere strettamente femminili, e quindi un cambiamento nella popolazione maschile potrebbe non coincidere con un cambiamento nella cultura materiale), non si può escludere che risultino invisibili, o estremamente difficili da identificare, a livello archeologico.
Soprattutto in un contesto della tarda età del bronzo.
infine, una considerazione:
avete considerato la possibilità che questi dettagli (sia il riso "sardonico" sia la schiava "siciliana") potrebbero essere aggiunte e/o reinterpretazioni aggiunte in un secondo momento nel testo omerico?
Mi sembra piuttosto chiaro che una cosa del genere succeda con gli etiopi (se ne era già parlato, se non sbaglio, come sapete io mi trovo d'accordo con chi sostiene che gli "etiopi" omerici sono in realtà il risultato di una confusione fra il "kush" dell'età del bronzo -regione situata nella zona di confine tra moderne siria e turchia- e la "kush" dell'epoca classica cioè l'etiopia, ma anche se non si condivide quest'idea è evidente che è impossibile che degli etiopi d'africa abbiano partecipato alla guerra di troia, quindi deve esserci un problema con la menzione in questione), quindi sarebbe da prendere in considerazione anche per i termini che menzionate, soprattutto visto che si trattano di hapax.
Per quanto riguarda la schiava "sicula", potrebbe essere la reinterpretazione di un etnonimo presente in oriente nell'età del bronzo ma scomparso, o foneticamente mutato, in epoca classica. per esempio è interessante notare che Merenptah parla si "sh-k-r-sh" mentre wenamun, qualche secolo dopo, parla ti "tj/z-k-r". Il popolo è probabilmente lo stesso, ma la trascrizione diversa potrebbe indicare un cambiamento fonetico.
E se la schiava menzionata da omero era in origine una "sh-k-r-sh", è possibile che gli aedi di epoca classica (o i copisti successivi) semplicemente non abbiano riconosciuto il legame con la nuova versione del nome e lo abbiano reinterpretato associandolo alla "sicilia" del loro tempo.
E lo stesso potrebbe benissimo essere valido anche per il riso "sardonico".
Tutto questo, ovviamente, senza entrare nel discorso sh-k-r-sh ?=? siculi e sh-r-d-n ?=? sardi ecc, e senza prendere posizione al riguardo, ma limitando il campo strettamente al testo omerico.
Edited by lama su - 13/3/2012, 11:41