CITAZIONE (massinissa @ 15/3/2012, 18:10)
Mentre l'immagine pingue della donna-venere nella più antica età della pietra, assumeva il significato di simbolo di fertilità non solo umana e nello specifico femminile, ma anche di "fertilità" nella caccia (quindi di abbondanza)
diamo un volto a queste statue evocate, le
veneri paleolitiche:http://it.wikipedia.org/wiki/Veneri_paleolitichesoprattutto leggete di questa:
http://it.wikipedia.org/wiki/Venere_di_Tan-Tane di questa:
http://it.wikipedia.org/wiki/Venere_di_Berekhat_Ramquesta simbologia e ideologia sembra che giunga fino in
età neolitica: quasi inalterata
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Statue_f...eri_culture.jpgla foto è mia se gradite ve la posto. Si tratta di una donna con bambino. Almeno così è stato ipotizzato, perchè se notate tiene in braccio quel che parrebbe un "dolce fagottino"
;
successive allo stile volumetrico sono le statuine geometriche ritrovate esclusivamente in contesti funerari (ma pure le grassone, sono state ritrovate in tombe) :
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Scultura_nuragica.jpgla prima statua volumetrica, viene confrontata con le statuine Maltesi, della cultura dei templi. L'ipogeo di Hal safilemi presenta, già per Lilliu, importanti analogie con gli ipogei funebri sardi; però la seconda statuina, viene confrontata con quelle cicladiche; Ho presente anche una statuina del c.d. tipo geometrico planare sardo anche in Italia.
Come dice Massinissa accanto a questa simbologia, tutta al femminile,
non abbiamo rappresentazioni maschili (io ovviamente mi riferisco al neolitico sardo, perchè è quello che conosco meglio), ma abbiamo tantissime rappresentazioni del toro: il bucranio viene sia scolpito in rilievo che dipinto, sopra ad esempio, a false porte, pure loro dipinte o scolpite.
tutto sembra dar ragione a Massinissa:
CITAZIONE
Parimenti, e qua più che altro nelle zone di origine sopra citate, iniziamo a vedere la comparsa di elementi simbolici volti alla parte virile del gruppo umano: corna taurine, simbolo non tanto di forza, ma di fertilità maschile, e di seguito simbolo fallico, ed elementi configurati e riconosciuti come semplicemente fallici. Il binomio statuetta femminile-corna/fallo, sono sempre legati alla terra e alla sua capacità di dare frutti, e alla facoltà degli armenti di generare molti figli e in buona salute
altro esempio che parrebbe darti ragione, quando dici:
CITAZIONE
ignificato di simbolo di fertilità non solo umana e nello specifico femminile, ma anche di "fertilità" nella caccia
http://it.wikipedia.org/wiki/Altare_preist...nte_d%27AccoddiAd accoddi è stata rinvenuta una grandissima quantità di punte da freccia, tutte in ossidiana e se non erro in selce.
L'iconografia parrebbe tutta al femminile. Alla prima fase del sito, detta del c.d. tempio rosso, è riportabile un grande volto scolpito con motivi a spirale, pertinente probabilmente ad una grande statua stele,
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Tempio_m..._in_calcare.jpg mentre nella seconda fase, conosciuta come quella del grande tempio, viene attribuita una stele in granito con figura femminile in rilievo.
Infine abbiamo l'omphalos, e alcuni menhir posizionati a distanza; va anche aggiunto che alcune figure umane schematiche a clessidra, sembran rimandare ad un mondo tutto al femminile.
E' una simbologia patriarcale o matriarcale? io posso esser d'accordo con questa lettura simbolica generale fatta da Mssinissa, di tale simboloiga, ma sono molto meno d'accordo con questa asserzione:
CITAZIONE
. La situazione quindi non vede una supremazia del mondo maschile su quello femminile, ma piuttosto e al più una parità, data anche dal ruolo dell'uomo che ora pratica attività faticose più della caccia, co
scusami Massi, ma da "guerrafondaio" qual sono...
ti dico che mi stai sminuendo un po troppo il ruolo della caccia, e anche delle frecce.
e ancor meno con questa:
CITAZIONE
La metallurgia "esplode" in tutta la sua raffinatezza dal bronzo medio-recente in poi. Il produrre soprattutto oggetti mirati verso una fetta elitaria della società (come oggi una macchina di lusso), e la presenza di armi fa supporre che membri a pieno titolo di queste facoltose élites fossero anche gruppi di guerrieri, che assumono via via uno status sempre più imponente a fronte di altri gruppi come i coltivatori della terra o di chi allevava armenti
non tanto perchè non sia vero che la metallurgia esplode nel bronzo medio recente, ma perchè l'esplosione della figura del guerriero non è altrettanto recente, e di conseguenza, quel che c'è ad esempio ad Accoddi, ed anche a Malta (ma non ne so molto al riguardo)
potrebbe esser una situazione nella quale, un ideologia religiosa con radici nel paleolitico,
maschera una situazione nella quale la figura dell'uomo è già predominante: ce lo indizano propio le punte da freccia, che di per se, sono già indicatori di:
1) una società stanziale,
2) una società in cui è giià presente un artigianato maschile specializzato (quello appunto relativo all'arco, alla freccia, alla caccia)
3) una società in cui, c'è già un buon grado di strutturazione e di gerarchia sociale: per realizzare l'altare di Accoddi, è necessaria, credo, una buona catena di comando, e così pure per i templi Maltesi.
4) in genere i cacciatori si riuniscono in consorterie esclusive, fodate su vari riti iniziatici (insomma senz'altro avrete presente meglio di me..)
5) le frecce sono
tools-weaponswww.newarchaeology.com/neolithic_tools_weapons.phpe qui c'è la mia critica maggiore a Massi, nel neolitico dell'età di Accoddi-Malta la guerra, era già una realtà; per cui mi vien male desumere dalle statue volumetriche , dalle
veneri neolitiche una società "pacifica" e paritaria nei rapporti uomo donna. Non la vedo così. mi convince di più che la religione fosse ancora fortemente incentrata sulle veneri così come nel paleolitico più profondo, ma che queste dee governassero un mondo già molto cambiato ai loro piedi,, rispetto a quello delle veneri paleolitiche vere e proprie, da cui magari discendono
intanto non è del tutto neppure tutto vero che non si abbiano rappresentazioni di statue maschili, in Europa, o in Turchia:
http://marcivermeersch.wordpress.com/2011/...ion-man-animal/Germania, 30.000 a.C.
In Turchia:
http://www.thelivingmoon.com/43ancients/02...i_Tepe_003.htmlsenza dimenticarci di questo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Grotte_di_Lascauxquelli delle grotte di lascaux son tutti uomini e cacciatori..
ci saranno senz'altro esempi che io non conosco...cmq sia...
che io sappia, proprio nel vicino oriente, le prime società stanziali, sono proprio quelle nelle quali si registra maggiormente l'uso dell'arco e della freccia. se non erro (se Karl qui interviene è meglio) nel neolitico preceramico,
http://it.wikipedia.org/wiki/Neolitico_preceramicoin questa età, la strategia nel fondare nuovi insediamenti sembra già attenta a ragioni di natura difensiva, e proprio del 10.000 a.C. è ad esempio, una sepoltura collettiva in Egitto, in cui furono inmati un consistente numero di individui con frecce conficcate nelle vertebre.
avevo letto di altri casi...che ora però non mi vengono in mente..
Poichè talvolta compaiono teschi isolati con frecce conficcati si è pure supposto che questa associazione fosse simbolica, ma in quell'età il cacciatore non era più sltanto un cacciatore di animali, dedito all'approvigionamento alimentare, ma era anche una figura preposta alla difesa della comunità.
Più tardi, ancor prima della esplosione della metallurgia, si ha una esplosione di produzione di teste di mazza, asce, lance, e naturalmente frecce delle più disparate forme, tutte in pietra.
insomma: se parlate di patriarcato, non mettete da parte il tema guerra/guerrieri, primi indizi di guerra.
CITAZIONE (clitemnestra @ 16/3/2012, 01:31)
Scusate ma è più forte di me...non riesco a leggere la parola Iliade e a non intervenire!
Sono un po' come Dedalo Nur:
ho un chiodo fisso... ti sbagli...
ne ho diversi di chiodi fissi..ma a quale ti riferivi nello specifico?
cià